sabato 6 maggio 2017

Riapertura linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela Maggio 2011 - Maggio 2017

L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del viadotto ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela.
Il Comitato Pendolari Siciliani e il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), ha organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 07 maggio 2017 una manifestazione nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore 10.00 alle ore 12.00, per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria e lo scopo di sensibilizzare e sollecitare l’intervento della Regione Siciliana ad interessarsi sulle future sorti di questa importante arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della Caltagirone-Niscemi-Gela a distanza di sei anni.
All'iniziativa prenderanno parte i sindaci dei comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela, l'Associazione Ferrovie Siciliane, il Cub Trasporti.
In Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i viadotti ferroviari non sono da meno.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 26 aprile 2017

Trasporti. Il Comitato Pendolari apre uno spiraglio sulla ricostruzione del ponte ferroviario crollato sei anni fa

Fate Pressioni sulla Regione.
L'area del Calatino servita da pullman e appena cinque corse treno verso Catania. 
Trasporti pubblici nel caos fra disservizi e carenze infrastrutturali nell'area del Calatino. A distanza di sei anni dal crollo del ponte ferroviario nella tratta Caltagirone-Niscemi-Gela, non s'intravedono soluzioni. Quanto ai collegamenti extraurbani, l'area del Calatino è servita quasi esclusivamente da bus di linea extraurbani e da appena cinque corse di treni tra Caltagirone e Catania. Nonostante tutto, ci potrebbe però essere una'opportunità da perseguire.  
Il tutto ai fini della tanto sognata ricostruzione delle nove campate del viadotto che, a ottobre di tre ani or sono, furono rase al suolo con quelle cariche di esplosivo che cancellarono ambizioni e speranze dei territori.

domenica 23 aprile 2017

Taormina chiuso lo scalo ferroviario, problemi per i pendolari

In merito alle operazioni di sicurezza relative al G7, è stato chiuso lo scalo ferroviario della stazione di Taormina-Giardini.
Tale chiusura ha messo in difficoltà molti utenti che viaggiano con il treno regionale 12866 delle ore 5.52 che non hanno da qualche giorno la possibilità di poter parcheggiare sia all'interno dello scalo che nei pressi della stazione. 
In considerazione di tale chiusura, e per tutta la durata dell'operazione del G7, si chiede la possibilità di voler concedere alla clientela di Taormina-Giardini la fermata del treno in questione alla stazione di Alcantara fermo restando la fermata prevista di Taormina-Giardini, sino al cessato bisogno. 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 5 marzo 2017

Ferrovie: Mancano 4 miliardi, a rischio il raddoppio della Palermo-Catania

Il Comitato pendolari denuncia: "Malgrado lo sblocca Italia, rimarrà il binario unico da Raddusa a Fiumetorto". Il quadro delle incompiute siciliane.
Anni di promesse ma ben pochi risultati e le ferrovie siciliane continuano ad accumulare ritardi e allontanare l'Isola dal resto d'Italia invece di ridurre i tempi di percorrenza e migliorare la qualità del servizio. Il Comitato Pendolari guidato da Giosuè Malaponti traccia l'ennesimo quadro disarmate sullo stato delle opere di miglioramento delle linee siciliane, compresa la velocizzazione della Palermo-Catania-Messina inserita nel decreto Sblocca Italia del governo Renzi e annunciata come una delle opere prioritarie del nuovo piano industriale del Gruppo Fs presentato di recente dall'amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini.
Malaponti risponde a distanza all'ultimo annuncio fatto in settimana dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Simona Vicari riguardante la disponibilità di altri 350 milioni di euro, in aggiunta agli 823 milioni già disponibili per il progetto di raddoppio della Palermo-Catania. Vicari annunciava per il 2024 la data dell'ultimazione dei lavori: "La tratta sarà percorribile in 2 ore".
"Il sottosegretario - sottolinea Malaponti - non si è resa conto che il costo previsto per l’intera opera è di 5 miliardi e 106 milioni di euro ed al momento i soli importi finanziati ammontano appena a un miliardo e 173 mila euro...Fonte Repubblica...continua a leggere
di GIOACCHINO AMATO

mercoledì 1 marzo 2017

Assemblea Regionale Siciliana - Convocazione IVª Commissione "Contratto di Servizio trasporto ferroviario e Tpl

Convocazioni delle Commissioni
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio - Seduta del 01.03.2017
Ordine del Giorno
1)   Esame del disegno di legge n. 1243 'Norme in materia di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani e dei riuso dei beni a fine vita'(seguito);
2)  Audizione dell'Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità in merito al contratto di servizio sui trasporti ferroviari di interesse regionale;
3)  Audizione dell'Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità in merito al contratto di servizio sul trasporto pubblico locale (TPL);
Invitati
1) ORE 10.30
Dott.ssa CONTRAFATTO Vania, assessore regionale per l'energia ed i servizi di pubblica utilità
Dott. PIRILLO Maurizio, dirigente generale dipartimento regionale acqua e rifiuti
2) ORE 11.30
Dott. PISTORIO Giovanni, assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità
Dott. BELLOMO Fulvio, dirigente generale del dipartimento regionale infrastrutture, mobilità e trasporti
Ing. MANCARELLA Maurizio, direttore Trenitalia Sicilia
Dott. ROGOLINO Carmine, direttore regionale Rete Ferroviaria Italiana (RFI)
Sig. PAGLIARO Michele, segretario generale CGIL Sicilia
Sig. MILAZZO Domenico, segretario generale CISL Sicilia
Sig. BARONE Claudio, segretario generale UIL Sicilia
Sig. MESSINA Giuseppe, segretario generale UGL Sicilia
Sig. MASSARO Mariano, segretario generale OR.S.A. Sicilia
Spett.le FEDERCONSUMATORI Sicilia
Sig. FAZIO Giacomo, rappresentante Comitato pendolari
Sig. MALAPONTI Giosuè, Comitato pendolari Siciliani
3) ORE 11.30
Dott. PISTORIO Giovanni, assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità
Dott. BELLOMO Fulvio, dirigente generale del dipartimento regionale infrastrutture, mobilità e trasporti
Ing. MANCARELLA Maurizio, direttore Trenitalia Sicilia
Dott. ROGOLINO Carmine, direttore regionale Rete Ferroviaria Italiana (RFI)
Sig. PAGLIARO Michele, segretario generale CGIL Sicilia
Sig. MILAZZO Domenico, segretario generale CISL Sicilia
Sig. BARONE Claudio, segretario generale UIL Sicilia
Sig. MESSINA Giuseppe, segretario generale UGL Sicilia
Sig. MASSARO Mariano, segretario generale OR.S.A. Sicilia
Spett.le FEDERCONSUMATORI Sicilia
Sig. FAZIO Giacomo, rappresentante Comitato pendolari
Sig. MALAPONTI Giosuè, Comitato pendolari Siciliani

martedì 28 febbraio 2017

La Sicilia aspetta la "Cura del Ferro" dall'Unità d'Italia

Palermo. Si avvicinano le scadenze elettorali e torna in campo, meglio sui binari la politica degli annunci.
E’ il turno del Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Simona Vicari che ci riferisce degli ulteriori 350 milioni di euro, in aggiunta agli 823 milioni già disponibili per il progetto di raddoppio della Palermo-Catania. Oltre alle cifre, fa anche presente che una volta portato a termine il progetto, si pensa entro il 2024, la tratta Palermo-Catania sarà percorribile in 2 ore, un sogno che potrebbe diventare realtà.
Ma il sottosegretario, forse, non si è resa conto che il costo previsto per l’intera opera e di 5.106.064.928 di euro ed al momento i soli importi finanziati ammontano appena a 1.173.000.000 di euro, ne mancano altri quattro di miliardi, però vengono dati tempi di realizzazione 2024 e tempi di percorrenza di circa 2 ore.
Tenuto conto che sulla linea Catania-Palermo verranno raddoppiati i binari nelle tratte Bicocca-Motta-Catenanuova e Catenanuova-Raddusa-Agira. Per quanto riguarda la tratta Raddusa-Enna-Fiumetorto era prevista la tempestiva realizzazione di uno studio di fattibilità, d’intesa con la Regione Siciliana, per valutare tre possibili soluzioni: la prima - riqualificazione della linea ferroviaria esistente; la seconda - variante del tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; la terza - variante di tracciato contigua all’asse autostradale Catania-Palermo. Con il finanziamento che annuncia il Sottosegretario alle Infrastrutture, Simona Vicari, pare che sia stata scelta la prima soluzione e cioè la riqualificazione dell’unico binario dell’esistente tracciato. Quindi il raddoppio della linea ferrata avverrà solamente nel tratto tra Bicocca e Catenanuova-Raddusa e da questa stazione sino alla stazione di Fiumetorto verrà ammodernato l’attuale e singolo binario.
Dopo l'operazione freccia rotta del gennaio 2009 Rete Ferroviaria Italiana Spa, gestore della infrastruttura ferroviaria, aveva chiesto ed ottenuto 30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare l'attuale tracciato della Catania-Palermo, portando i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30 minuti, nel Contratto di Programma (2007-2011) con la seguente descrizione:  Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30 milioni (vedi foto).
Una domanda ci sorge spontanea come mai Rete Ferroviaria Italiana Spa dal 2009 ad oggi non ha mai dato seguito a questo Contratto di Programma? Mentre oggi con oltre un miliardo di euro si raddoppierà una piccola parte e tutto il resto, a singolo binario, verrà solamente ammodernato. Al danno la beffa di un raddoppio che non verrà mai raddoppiato tenuto conto che dal 2003 ad oggi la spesa prevista per ammodernare tutta la rete ferroviaria era ed è di oltre 11 miliardi, ma quando si parla di Sicilia arrivano appena le briciole. Vedi il caso della Napoli-Bari, su questo investimento di 6 miliardi circa ne sono stati finanziati 3 miliardi mentre per la Catania-Palermo spesa prevista circa 5 miliardi finanziati appena 823 milioni. E’ bene evidenziare al Sottosegretario Vicari ed al Ministro alle Infrastrutture Delrio che la Sicilia sta ancora aspettando “la cura del ferro” è sono i fatti ad evidenziarlo:
 -Raddoppio Catania-Palermo - Il raddoppio della Catania-Palermo doveva essere l’unica linea ad alta velocità e capacità a collegare Palermo con Catania in 1 ora e 20 minuti, mentre sembra che finisca la sua corsa veloce da Catania a Raddusa-Catenanuova e il rimanente tracciato resterà ad unico binario anche se verrà ammodernato.
- Palermo-Messina - Si sta lavorando sulla Cefalù-Castelbuono ma non se ne sa nulla del completamento della dorsale Tirrenica tra Castelbuono e Patti.
- Giampilieri-Fiumefreddo - Già finanziata nel 2005 con 1970 milioni di euro, ma dopo le varie progettazioni, i vari studi di fattibilità, il raddoppio non è stato ancora realizzato, anzi dovrà essere riprogettato, finanziamenti previsti solo 46 milioni.
- Catania Ognina-Catania Centrale - Il raddoppio di 2 km di linea che va avanti da un decennio e che doveva essere consegnato ad aprile del 2016 ma si continua ancora a lavorare.
- Caltagirone-Gela - La linea è chiusa dall’11 maggio 2011 per il crollo di alcune arcate del ponte ferroviario, finito di demolire nell’ottobre 2014 ed anche qui un nulla di fatto a distanza di sei anni.
- Gela-Canicattì - Chiusa per ammodernamenti (spesi 35 milioni) da oltre un anno e mezzo, aperta alla circolazione a dicembre 2016 e dopo due mesi circa chiusa per smottamenti al sedime ferroviario.
- Alcamo-Trapani via Milo - Linea ferroviaria chiusa per smottamenti dal 25 febbraio 2013 e ad oggi non viene prospettato nessun intervento di riapertura.
Prendiamo atto ancora una volta che realizzare le infrastrutture in Sicilia ritenute, tra l’altro, dal governo come opere prioritarie e strategiche diventa sempre difficile e complicato finanziarli definitivamente.
Altro che cura del ferro sottosegretario Vicari, la Sicilia è anemica dall'Unità d'Italia.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 19 febbraio 2017

Linea Messina-Catania-Siracusa, comunicazione ritardi dal 18 al 28 febbraio 2017

Trenitalia comunica che a partire da sabato 18 e sino a martedì 28 febbraio 2017. sulla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa. i treni potrebbero subire dei ritardi a causa di lavori di manutenzione straordinari tra le stazioni di Alcantara e Taormina.

martedì 14 febbraio 2017

martedì 31 gennaio 2017

Messina-Palermo treni quasi sempre in ritardo

Il Comitato Pendolari Siciliani della Messina-Palermo, informa gli organi in indirizzo,  che  da diversi giorni alcuni treni regionali che di seguito elencheremo subiscono costantemente, giornalmente, una serie di ritardi intollerabili, suscitando un notevole disappunto da parte dei numerosi Pendolari/Clienti. Premettendo che, nella giornata di venerdì 27.01.17 si sono verificati una serie di inconvenienti tecnici, che pur giustificati, ma alla luce di precedenti risultano essere insopportabili in quanto giornalmente si verificano disagi per l'utenza.
Giovedì 26.01.17
-R7980 Palermo S.Agata 45’ di ritardo (rilevazione stazione intermedia Castelbuono)
-R3784 Palermo Messina 37’ di ritardo (rilevazione stazione Messina C.le)
-R12761 Messina S.Agata 13’ di ritardo (rilevazione stazione Fine corsa S.Agata)
-R3785 Messina Palermo 14’ di ritardo (rilevazione stazione intermedia Termini I.)
-R3782 Palermo Messina per questo treno si segnala che i ritardi sono svariati e costanti nella giornata di mercoledì 25.01.17 ha maturato un ritardo di 1h 6min (rilevazione stazione intermedia di transito S.Giorgio)
-R7985 S.Agata Palermo 14’ di ritardo (rilevazione stazione intermedia Tusa) 26.01.17
-R12763 Messina S.Agata 9’ di ritardo (rilevazione stazione intermedia S.Marco d’A)26.01.17 lo stesso treno nella giornata di mercoledì 25.01.17 ha maturato un ritardo di 25’ alla partenza da Messina C.le
Venerdì 27.01.17
Palermo-S.Agata-Messina
-R12752 55’ di ritardo
-Rv3772 59’ di ritardo
-R12754 27’ di ritardo
-R12756 52’ di ritardo
-R12758 CANCELLATO
Messina- S.Agata -Palermo
-R3771 CANCELLATO a Milazzo Guasto
-R12749 1h29’ di ritardo
-R12751 52’ di ritardo
-Rv3773 1h34’ di ritardo
-R12753 CANCELLATO
-Rv3775 59’ di ritardo
-R12755 53’ di ritardo
Segnaliamo inoltre che anche nella giornata di sabato 28.01.17 il treno R 12752 S.Agata Messina ha maturato un ritardo pari a 19’ circa, continuando a suscitare un forte disappunto da parte dei pendolari.
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Dipartimento Trasporti servizio 2- Trasporto ferroviario
Trenitalia Spa divisione
RFI Spa
Torrenova (Me) 31.01.2017
Mondì Francesco Pendolari Messina Palermo - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 25 gennaio 2017

Situazione trasporto ferroviario pendolare in Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani

Palermo.Sensibilizzare Regione Siciliana, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente, i milioni di euro stanziati per l’acquisto di nuovi treni sono esattamente gli stessi di quelli investiti per la realizzazione di centri commerciali, e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentono a parecchi treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni veloci e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si dà molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Lentini, Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte della Regione Siciliana, delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e della Regione Siciliana che ha sottoscritto il 30 dicembre 2015 un “Contratto di Servizio Ponte” sino al 31 dicembre 2016. Contratto già scaduto e in discussione al Dipartimento Trasporti regionale per il rinnovo a 10 anni così come previsto nell’intesa del 25/06/2015 o nella nuova proposta dell’impresa ferroviaria del 10 + 5 anni con un cospicuo investimento sul rinnovo totale del materiale rotabile.
Nel contratto di servizio, in entrambi le soluzioni, occorre tenere presente due cose la prima, che Trenitalia farà valere tutto il suo peso essendo in regime di monopolio, presentando un Contratto ad uso e consumo e la seconda che la Regione non cada nella trappola del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione e di investimenti certi, in materia di trasporti e di infrastrutture, la politica regionale e nazionale l’ha relegata.
Palermo, 24 gennaio 2017
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 19 gennaio 2017

PENDOLARIA 2016. La situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia

Carissimi, 
anche questo anno Legambiente lancia il dossier "PENDOLARIA 2016" e presenta le 10 linee peggiori per il viaggiatore pendolare. 
La realtà siciliana si classifica al quarto posto con la tratta Messina-Catania-Siracusa, ma va detto che tutte le tratte siciliane sono scomode e inefficienti, a danno dei siciliani e dei turisti che giungono sull’Isola, con solo 429 corse regionali in tutta la regione.                              
La Sicilia è anche al 4' posto nella classifica dei treni più vecchi con circa 23 anni di media: numerosi gli esempi in questa regione di convogli troppo vecchi o non più adeguati alle esigenze dell’utenza pendolare. Sulla tratta Siracusa-Gela lo stato dei treni è mediocre tanto che gli attuali tempi di percorrenza sono addirittura superiori a quelli di 20 anni fa. In più, i treni circolanti tra Modica e Gela molte volte sono sostituiti interamente o parzialmente (solo per un tratto intermedio) da bus, anche a causa di guasti.
Di questo e di tanto altro si parlerà alla presentazione del dossier alla quale vi invitiamo a partecipare giorno Martedì 24 Gennaio 2017 alle ore 10:30 presso Piazzetta Carioli, 5 - Stazione centrale, Palermo. 
Cordiali saluti, 
Ufficio di Presidenza - Legambiente Sicilia


Caltagirone-Gela. Ponte crollato: il progetto c'è ma i soldi no

In riferimento alla paventata e definitiva chiusura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela noi del Comitato Pendolari Siciliani non ci stiamo. Cogliamo l’occasione per fare presente ai sindaci dei territori interessati e all’on. Nello Musumeci, che è intervenuto in questi giorni sulla questione della Caltagirone-Gela.
Da indiscrezioni dal mondo ferroviario, ci risulta che Rete Ferroviaria Italiana abbia già pronto un progetto per la ricostruzione e la riapertura della Caltagirone-Gela.
Il progetto di ricostruzione prevede una spesa di circa 50/60 milioni di euro.
Chiediamo ai sindaci dei territori interessati e alla politica regionale di fare pressing sul gestore dell’infrastruttura e sul governo nazionale che finanzi il progetto di ricostruzione.
Non è concepibile che per poche decine di milioni si possa pensare di chiudere questa importante arteria ferroviaria a servizio di due rilevanti territori, in considerazione del fatto che sono stati spesi centinaia di milioni di euro per ammodernare tutta la tratta tra il 2008/2010.
Ad onor del vero, nemmeno il presidente Crocetta che è di Gela, nell’occasione in cui veniva presentato il progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro) nei primi giorni del mese di febbraio 2015, ha avuto l’accortezza di chiedere ai vertici di RFI, presenti nella sala consiliare del comune di Gela, delle sorti della Caltagirone-Gela.
Riteniamo doveroso e improcrastinabile che l’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Giovanni Pistorio, oltre a pensare all’eventuale riapertura delle linee ferroviarie dismesse, intervenga sulla ricostruzione della Caltagirone-Gela chiedendo a RFI Spa gli esiti delle indagini commissionati a Italferr sulle condizioni dei restanti ponti simili a quello crollato e demolito, per stabilire la totale demolizione/chiusura o l’attuazione di interventi immediati per la riapertura.
Dalle informazioni in nostro possesso, la spesa occorrente per la messa in sicurezza di alcuni ponti del tracciato e la ricostruzione del ponte crollato e demolito in C.da Angeli si aggira all’incirca sui 50/60 milioni di euro…spiccioli che ridarebbero la vita ai territori di Catania e Caltanissetta anche sotto il profilo turistico. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

I Problemi tecnici all’infrastruttura ferroviaria penalizzano i pendolari

Sempre più spesso si verificano degli imprevisti tecnici all’infrastruttura ferroviaria gestita da RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Questi imprevisti tecnici procurano gravi disagi ed enormi disservizi oltre che all’impresa ferroviaria Trenitalia, che gestisce il trasporto, a tutta l’utenza pendolare che viaggia in treno in tutto il territorio regionale.
Non è più sopportabile da parte di tutta l’utenza pendolare che subisce disagi e disservizi una volta per il furto dei cavi di rame, un’altra per problemi meteo, altre ancora per problemi al materiale rotabile. Teniamo a precisare che all’utente deve essere garantita un’informazione tempestiva così come prevista nel MAS (manuale annunci sonori) sia a bordo treno che in stazione. Informazione tempestiva che molto spesso non c’è. Di solito in questo tipo di disservizi il gestore dell’infrastruttura non da tempi certi costringendo l’utenza ad attese estenuanti sia nelle stazioni di partenza che a bordo dei treni con lunghe soste nelle stazioni intermedie nell’attesa di ripartire.
E’ un aspetto che la Regione Sicilia deve prendere in considerazione prima del rinnovo del Contratto di Servizio. Riteniamo importante che la Regione sottoscriva un Accordo di Programma Quadro (APQ) con il gestore dell’infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana.  
L’importanza di questo APQ (accordo di programma quadro), tra Regione Sicilia e RFI, è fondamentale e risolutivo rispetto al trasporto ferroviario perché impegnerebbe RFI, gestore della rete ferroviaria a garantire i vari programmi di adeguamento e di investimento su tutta l’infrastruttura regionale. Quali:
·       Programmare la capacità di traffico ferroviario sulle linee ferroviarie siciliane per tutta la durata del Contratto di Servizio.
·       Potenziare i collegamenti delle relazioni metropolitane, realizzare una progressiva specializzazione e omogeneizzazione dei servizi, sia velocità commerciale sia fermate, garantendo un sistema di integrazione e coincidenze nei principali nodi ferroviari della rete siciliana (Palermo, Catania, Messina, Caltanissetta).
·       Integrare le diverse modalità di trasporto della Sicilia elaborando un sistema integrato di servizi: cadenzamento orario e coincidenze.
·       Investimenti sulla rete in itinere, previsti e da prevedere.
·       Integrazione dell'utilizzo del mezzo ferroviario con le politiche per lo sviluppo della ciclabilità.
Questo deve essere l’obiettivo principale della Regione se vuole pianificare in modo serio e tangibile il miglioramento della rete ferroviaria esistente e di conseguenza il livello di qualità e quantità del servizio di trasporto ferroviario, prima della definitiva sottoscrizione del Contratto di Servizio “decennale” o il 10 + 5 anni con Trenitalia.
Per la sottoscrizione di questo Accordo di impegno istituzionale non è prevista alcuna spesa e tra l’altro garantirebbe ammodernamenti e investimenti su tutta la rete regionale rendendo sempre più efficiente, efficace e competitivo il trasporto ferroviario nell’Isola.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

Ferrovia Catania-Gela. Musumeci: "Vogliono chiuderla per sempre"

Caltagirone. Solo quattro corse al giorno (il sabato tre) verso il capoluogo etneo, due in treno e due col bus, per la durata di due ore e 11 minuti! Tanti quanti ne servono, in Continente, per arrivare da Roma a Bologna. Grida ancora vendetta il vergognoso silenzio  sulla mancata ricostruzione del ponte ferroviario crollato in località Angeli, fra Caltagirone e Niscemi nel 2011.



mercoledì 18 gennaio 2017

Mazzoncini ai pendolari dell'alta velocità "Sugli abbonamenti i prezzi sono già bassi"

Aumenti "spropositati" per chi tutti i giorni frequenta le tratte per lavoro. I nuovi abbonamenti, in quattro versioni diverse per prezzo e ampiezza d'uso, valgono dal mese di febbraio, ma sono acquistabili da ieri

lunedì 16 gennaio 2017

Grammichele. Niente treni pomeridiani per tornare da Catania

I pendolari oltre a contestare il caro biglietti, chiedono fasce orarie più consone alle loro esigenze. "Paghiamo tanto per treni da museo - aggiunge Marco Cusumano, pendolare - collegamenti ridotti all'osso e orari assurdi".

mercoledì 11 gennaio 2017

Disagi e disservizi con enormi ritardi nel trasporto ferroviario, non solo per i furti di rame...

Sempre più frequenti disagi e disservizi sono a carico degli utenti del treno per i continui furti dei cavi di rame all’infrastruttura ferroviaria. Nel caso specifico di ieri (10 gennaio) che ha interessato il tratto di linea ferrata tra Acireale e Giarre. Disservizi che certamente non possiamo imputare al gestore dell’infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, ne all’impresa ferroviaria di trasporto, Trenitalia.
Quello che invece desideriamo evidenziare sono i ritardi accumulati nella sola giornata di ieri martedì 10 gennaio 2017, avendo monitorato le seguenti relazioni ferroviarie: Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela, Catania-Caltanissetta-Palermo, Palermo-Messina, Palermo-Caltanissetta-Modica, Palermo-Agrigento per un totale complessivo di 156 treni. Questi i risultati del monitoraggio:
Treni monitorati: 156  -  Treni arrivati in anticipo: 31 
Treni arrivati in orario: 20 
Treni arrivati in ritardo entro i 5 minuti: 53
Treni arrivati in ritardo oltre i 5 minuti: 44
Treni soppressi: 8  -  Treni-Km non effettuati: 508
Totale complessivo minuti di ritardo: 660 pari a 11 ore
E’ opportuno precisare che delle undici ore di ritardo complessive almeno 90 minuti sono da addebitare all’inconveniente dei furti dei cavi sulla relazione Siracusa-Catania-Messina. Non contenti di questi risultati e dalla segnalazione di alcuni pendolari abbiamo voluto monitorare i primi treni del mattino di oggi (11 gennaio) con i quali si spostano migliaia di pendolari in tutta la Sicilia e precisamente quelli che interessano la fascia oraria che va dalle ore 6.00 alle ore 900 nelle seguenti relazioni ferroviarie: Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela, Catania-Caltanissetta-Palermo, Palermo-Messina, Palermo-Caltanissetta-Modica, Palermo-Agrigento  ottenendo questi risultati:
Treni monitorati: 58  -  Treni arrivati in anticipo: 9 
Treni arrivati in orario: 2
Treni arrivati in ritardo entro i 5 minuti: 14
Treni arrivati in ritardo oltre i 5 minuti: 28
Treni soppressi: 5 -  Treni-Km non effettuati: 80
Totale complessivo minuti di ritardo: 765 pari a 13 ore circa.
Una domanda ci sorge spontanea, se ieri pur essendoci stato l’inconveniente del furto dei cavi sulla Catania-Messina e pur avendo monitorato il triplo dei treni(156) come mai i minuti di ritardo del monitoraggio dei 58 treni della fascia oraria 6/9 di oggi è salito a 13 ore circa? Quali inconvenienti ci sono stati? E dove? Il Dipartimento Trasporti viene informato in tempo reale dei disservizi sulla rete? Abbiamo verificato nel sito di “Infomobilità” di Fsnews.it e non vi sono problemi alla circolazione in nessuna delle relazioni ferroviarie siciliane. Questi enormi ritardi a chi imputarli??? Per quanto riguarda il problema disagi e i disservizi dovuti ai ritardi come intende intervenire il Dipartimento Trasporti regionale nell’ottica del rinnovo contrattuale per il trasporto ferroviario siciliano scaduto il 31/12/2016 e del quale non si conoscono i contenuti? L'unica indiscrezione di cui siamo a conoscenza è il quesito che la regione si sta ponendo se rinnovare il contratto di servizio a 10 anni così come previsto nel contratto ponte o come propone l'impresa ferroviaria Trenitalia di allungare il Contratto con la formula di 10+5 anni con l'impegno di ammodernare il parco rotabile dei mezzi che circolano in Sicilia.


Treni Regionali Veloci qual’è la loro utilità? Treni regionali veloci monitoraggio

Desideriamo intervenire ancora una volta sulla questione dei treni chiamati “Regionali Veloci” e desideriamo sottoporre la questione all'assessore regionale ai trasporti On. Giovanni Pistorio e ai dirigenti del Dipartimento Trasporti Dott. Fulvio Bellomo e alla Dott.ssa Carmen Madonia. Non è possibile immaginare un treno veloce che impiega quasi lo stesso tempo di un altro treno anch’esso veloce che effettua quattro/cinque fermate in più con quasi gli stessi tempi di percorrenza.
Secondo il nostro modesto parere, la differenza tra due treni regionali veloci non può scaturire dal numero di fermate effettuate ma dai tempi di percorrenza impiegate per effettuarle. Con il nuovo orario ci sono sette coppie di treni regionali veloci che di veloce hanno solo la dicitura “Rv”. Alcuni esempi: il regionale veloce 3771 con partenza da ME alle 5.00 arriva a PA alle 8.00 effettuando 16 fermate in 180 minuti. Ci chiediamo come mai il regionale veloce 3775 in partenza da ME alle 7.55 arriva a PA alle 10.54 effettuando solo 9 fermate in 179 minuti, tenuto conto che il regionale veloce 3771 che effettua 7 fermate in più??? Ancora alcuni esempi: da orario ufficiale treno Rv 3772 parte da PA alle ore 5.08 effettua 9 fermate e arriva a ME alle 8.00 tempo impiegato 172 minuti. Se verifichiamo sempre da PA il treno regionale veloce 3774 delle ore 6.14 che arriva a ME alle ore 9.10 effettuando 12 fermate impiegando 176 minuti. Mi chiedo quale è l'utilità dei treni cosiddetti "Regionali Veloci"? Cosa intende il Dipartimento Trasporti della Regione per "Treni Regionali Veloci"? Purtroppo questa è stata l'invenzione dell'ex assessore Pizzo che li ha fortemente voluti. Risulta evidente che tra i treni regionali veloci e i treni regionali che effettuano più fermate e quindi con più servizi all'utenza i tempi di percorrenza sono più alti per i regionali veloci che per i regionali. E poi perché chiamarli veloci perché fanno meno fermate e quindi meno servizi all’utenza ma con gli stessi tempi di percorrenza. Se poi ci volgiamo prendere in giro affermando che anche in Sicilia ci sono i treni veloci siete liberi di farlo, ma ci teniamo a precisare che lo sono solo sulla carta e nei libretti orari con la scritta "Rv" che sta per regionale veloce ma di fatto non lo sono.
Dal cambio orario dell’11 e sino 31 al dicembre 2016 abbiamo voluto monitorare i 14 treni regionali veloci della Messina-Palermo che hanno dato queste risultanze:
Giorni monitoraggio: 20 - Treni monitorati: 257 
Treni arrivati in anticipo: 28 - Treni arrivati in orario: 18
Treni con ritardo entro i 5 minuti: 74 
Treni con ritardo sino a 10 minuti: 55  
Treni con ritardo sino a 20 minuti: 43 
Treni in ritardo oltre i 20 minuti: 37
Treni Soppressi: 2 - Treni-Km soppressi: 300 
Totale minuti di ritardo: 2703 pari a 45 ore di ritardo.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer 

martedì 10 gennaio 2017

Orari dei treni, modifiche. Tra Messina e S. Agata da oggi 4 convogli diventano giornalieri

In riferimento all'incontro tenutosi il 12 dicembre 2016 presso l'assessorato regionale ai trasporti per discutere sulle problematiche relative agli orari della nuova offerta commerciale. Tenuto conto che siamo stati convocati il giorno dopo l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario 2016-2017 e quindi senza alcuna possibilità di discussione. 

domenica 8 gennaio 2017

Modifiche alla circolazione treni sulla Messina-Palermo e Messina-Catania-Siracusa da lunedi' 09 gennaio 2017


In riferimento all'incontro tenutosi il 12 dicembre 2016 presso l'assessorato regionale ai trasporti per discutere sulle problematiche relative agli orari della nuova offerta commerciale. Tenuto conto che siamo stati convocati il giorno dopo l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario 2016-2017 e quindi senza alcuna possibilità di discussione. 






In questa occasione abbiamo portato avanti alcune delle proposte presentate nei vari incontri (20 gennaio, 11 aprile e 3 maggio 2016) che entreranno in vigore da lunedì 09 gennaio 2017 sula relazione Messina-Palermo e Messina-Catania-Siracusa.
Resta aperta la discussione sul rinnovo del "Contratto di Servizio" sino al 2026.

Quei treni veloci solo sulla carta, meno fermate e tempi sempre uguali

Risulta evidente che tra i treni regionali veloci e i treni regionali che effettuano più fermate e quindi con più servizi all'utenza i tempi di percorrenza sono più alti per i regionali veloci che per i regionali. E poi perché chiamarli veloci perché fanno meno fermate e quindi meno servizi all’utenza ma con gli stessi tempi di percorrenza. Se poi ci volgiamo prendere in giro affermando che anche in Sicilia ci sono i treni veloci siete liberi di farlo, ma ci teniamo a precisare che lo sono solo sulla carta e nei libretti orari con la scritta "Rv" che sta per regionale veloce ma di fatto non lo sono.

domenica 11 dicembre 2016

Contratto di Servizio e problematiche nuovi orari. Comitati Pendolari convocati alla Regione

Palermo. Il Comitato Pendolari Siciliani assieme ai pendolari della Messina-Catania-Siracusa, Messina-Palermo, Catania-Caltagirone-Gela, Ragusa, Caltanissetta-Palermo, Agrigento-Palermo e all'Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo aderenti al C.I.U.FE.R.  (Comitato  Italiano  Utenti Ferrovie Regionali), parteciperà all’incontro convocato dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, dott. Fulvio Bellomo che si terrà il 12 dicembre 2016 alle ore 12.00, presso la Sala Riunioni dell'Assessorato alle Infrastrutture  per la trattazione dei seguenti punti:
Contratto di Servizio Trenitalia, problematiche - nuovi orari
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

Lettera di protesta alla Regione. I pendolari: il servizio sarà peggiore

Dagli attuali 17 treni si passa agli 11 treni previsti nei festivi e nelle domeniche.
La decurtazione delle 6 corse treno previste nella nuova offerta commerciale provocherà enormi disagi all’utenza pendolare. E’ evidente che, oltre al taglio delle corse, non è stata tenuta in debita in considerazione la conferma degli attuali orari festivi in considerazione del fatto che c’è un’utenza che lavora anche in questi giorni. Al danno di non aver confermato gli attuali orari, si aggiunge la beffa nell’aver trasformato alcuni treni regionali in veloci portandoli così dagli attuali 4 a un totale di 7, così distribuiti: n. 3 effettuano le corse da Messina a Palermo e gli altri 4 da Palermo a Messina.
Treni veloci che non garantiscono un servizio regionale capillare per le poche fermate effettuate, si passa da un treno regionale che effettua 27 fermate a un veloce che di fermate ne effettua solo 10.
Desideriamo chiedere e ottenere una spiegazione logica, sull’incremento dei treni regionali veloci nei giorni festivi da 4 a 7 e del perché sono state stravolte le attuali tracce orarie dei treni domenicale e/o festivi.

A rischio i treni tra la città di Catania e Palermo. Biglietti introvabili per alcune corse

Dove sta la stranezza? Questi treni viaggiano comunque sulla Catania-Palermo e viceversa.
Abbiamo fatto presente al Dipartimento Trasporti della Regione questa assurda situazione, ma nessuno ne sa nulla. A questa strana situazione, se ne aggiunge un'altra, quella che dal cambio orario dell'11 dicembre 2016 questi primi due treni del mattino Rv 3800 (ore 5.00) e 3801 (ore 5.03) verranno cancellati così come gli ultimi due della sera Rv 3812 (ore 19.38) e 3813 (ore 19.32). A chi attribuire questa assurda scelta? Perché se c'era da cancellare alcune corse treno sulla Catania-Palermo, non si è preferito cancellare quelle della tarda mattinata, anziché togliere la possibilità all’utente-lavoratore e/o studente che da oltre un anno e mezzo fruisce di questi treni per raggiungere Palermo o Catania? Non è possibile ascrivere la responsabilità di queste scelte all'impresa ferroviaria Trenitalia Spa, ma di sicuro alla scarsa attenzione dei dirigenti regionali del dipartimento trasporti, tenuto conto che è la Regione Siciliana a pagare il "Contratto di Servizio Ponte" per il trasporto ferroviario. Ribadiamo, ancora una volta, che in tutti questi anni abbiamo instaurato un ottimo e proficuo rapporto di collaborazione e di confronto con l’impresa ferroviaria Trenitalia. Mentre non riusciamo, nostro malgrado, a instaurare lo stesso tipo di rapporto con i dirigenti del dipartimento trasporti che dovrebbero fare tesoro dell’esperienza, della collaborazione e del sostegno dei Comitati dei Pendolari Siciliani per realizzare un servizio di trasporto ferroviario, più efficiente, più efficace e a misura dell’utenza pendolare.