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martedì 16 settembre 2014

Rete ferroviaria lumaca per decenni. Nel 2009 Castiglione aveva lanciato l'iniziativa Freccia Rotta per velocizzare gli spostamenti

Catania-Palermo la lunga storia di un raddoppio ferroviario.
Le dichiarazioni di quest’ulteriore svolta epocale annunciata qualche giorno fa su tutti i quotidiani siciliani, sono gli interventi del presidente di Rete ferroviaria italiana Ing. Dario Lo Bosco, del governatore Crocetta e dell’assessore regionale Torrisi nella conferenza stampa tenutasi a Palermo.
Comunque, la questione che mi fa più rabbia è che tutti questi miliardi di euro vengano investiti solo ed esclusivamente su una relazione ferroviaria per una sorta di miopia politica. Lo Sblocca Italia, visto che la Catania-Palermo era stata già inserita e finanziata nel CIS ed ancor prima nel CdP 2007-2011, doveva essere lo strumento per distribuire ai territori siciliani più penalizzati quella boccata di ossigeno infrastrutturale a breve termine per  incentivare e sviluppare il tessuto economico, sociale e turistico di quei territori.

martedì 25 gennaio 2011

Ferrovie, Piano per il Sud insufficiente - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

Due anni fa a suscitare le ire siciliane è stata l’introduzione nella nordica tratta Milano- Bologna del Freccia Rossa. Il mezzo ipertecnologico di Trenitalia infatti consente in soli 68 minuti di raggiungere l’Emilia. In contemporanea il presidente della Provincia di Catania Giuseppe Castiglione decise di intraprendere l’iniziativa “Freccia rotta”. Una risposta piccata all’intraprendenza delle Ferrovie dello Stato che hanno dimenticato l’Isola. Le promesse da quel momento non sono mancate. Per rendere almeno decente la tratta siciliana basterebbe un investimento di circa 20 milioni di euro. Una somma che in questi anni è stata introvabile visto lo stato di disagio che ancora i cittadini sono costretti ad affrontare.
A ricordare come nulla sia cambiato è stato Giosuè Malaponti, coordinatore regionale dei pendolari siciliani. “Lasciando perdere i vari annunci della politica- scrive in una nota Malaponti- possiamo dichiarare che ad oggi non è cambiato nulla sulla relazione ferroviaria Catania-Palermo, da qualsiasi punto di vista”.

martedì 18 gennaio 2011

La Freccia rotta due anni dopo è diventata… nera

Due anni fa, e precisamente il 19/01/2009, veniva realizzata l’operazione “Freccia Rotta” organizzata dal Presidente della provincia regionale di Catania Giuseppe Castiglione, un’iniziativa provocatoria nei confronti della stessa politica.
All’operazione presero parte consiglieri comunali, provinciali, deputati regionali e nazionali, tutti armati di buone speranze per cercare di capire l’annoso problema delle infrastrutture in Sicilia e per rendersi conto di persona, cosa significasse viaggiare in treno.
Ad due anni esatti da questa operazione, chiediamo al presidente della provincia di Catania Giuseppe Castiglione ed alla politica siciliana, di fare un bilancio su quanto è stato detto due anni fa e su quanto è stato realizzato due anni dopo. In questo due anni di Freccia Rotta, un po’ tutta la classe politica regionale e nazionale, ha cavalcato l’operazione messa in campo dal presidente della provincia di Catania con i vari proclami: bastano 20/30 milioni di euro per ammodernare e velocizzare la Catania-Palermo compresi i veloci pendolini e un po’ tutti a scommettere e a proporre l’orario di percorrenza che andava dalle 3 ore sino alle 2 ore e 30, ma a tutt’oggi si continua a percorrere tale tratta con una coppia di treni che impiega 3 ore (facendo poche fermate), alcuni che ne impiegano dalle 4 ore alle 4 ore e 10 e qualcun altro che ne impiega 5 ore e 7 minuti.
A parte i vari proclami e non per ultimo, l‘ex sottosegretario ai trasporti Reina, che annunciava sulle pagine dei quotidiani siciliani di avere trovato i 20 milioni di euro necessari per velocizzare finalmente la Catania-Palermo. Lasciando perdere i vari annunci della politica, possiamo dichiarare che ad oggi non è cambiato nulla sulla relazione ferroviaria Catania-Palermo, da qualsiasi punto di vista. Tra l’altro, occorre far notare le stranezze della politica siciliana, che da un lato si batte per ricercare fondi e risorse per cercare di migliorare le tratte ferroviarie dove al momento non viaggia quasi nessuno, dall’altro lato invece, non prende atto della scomparsa dei 1970 milioni di euro dai contratti di programma per il raddoppio della relazione ferroviaria Fiumefreddo-Giampilieri, finanziati nel 2005, e di cui non si hanno più tracce nei vari Contratti di programma.
La politica siciliana dovrebbe viaggiare più spesso in treno per rendersi conto dello stato in cui versano le strade ferrate, i servizi ferroviari offerti e le infrastrutture anziché viaggiare sui fiumi di parole e di inchiostro e che la “Freccia oltre ad essere “Rotta”, è diventata anche “ Nera”.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

lunedì 19 gennaio 2009

Ho preso parte il 19 gennaio all'Operazione "Freccia Rotta"

LA FRECCIA ROTTA DEL 19 GENNAIO 2009
Il presidente della Provincia di Catania, ha voluto mettere in campo, a distanza di circa un mese dal’inaugurazione della “Freccia Rossa”, un’iniziativa provocatoria nei confronti della stessa politica, chiamandola operazione “Freccia Rotta”. Mi sono presentato nella mattinata di lunedì 19 gennaio alla stazione di Catania, per prendere parte a questa iniziativa, non tanto per la peculiarità della stessa, ma quanto per rendermi conto di chi né prendesse parte e cercare di capire quanto di questa gente fosse al corrente della situazione disastrosa del trasporto ferroviario siciliano. La partenza è prevista alle 10.40, arriva il treno n. 3891 al primo binario, sono due motrici diesel Aln 668, tirate a lucido per l’occasione. Tanti i politici che iniziano a salire fra consiglieri comunali, sindaci, assessori, deputati regionali, nazionali, in tutto circa duecento fra uomini e donne. Si parte in direzione Caltanissetta Xirbi transitando per le stazioni di Catenanuova, Dittaino, Leonforte, Enna, Villarosa sino ad arrivare a Caltanissetta Xirbi alle ore 12.28 impiegando 1.48 per fare 116 km. Qui dobbiamo scendere per attendere una coincidenza (circa 50 minuti) sino alle ore 13.17. E qui il primo inghippo, una volta scesi dal treno molte signore chiedevano dei bagni, ma ahimè, li attendeva una brutta sorpresa, niente bagni e niente sala d’attesa, considerato che ci trovavamo in piena campagna nissena. L’unico conforto era poter leggere un cartello blu di Rete Ferroviaria Italia che così recitava: “Gentile cliente, Rete Ferroviaria Italiana Spa, società del Gruppo Ferrovie dello Stato incaricata della gestione dell’infrastruttura ferroviaria, intende assicurare i migliori livelli di sicurezza e decoro in tutte le stazioni della rete nazionale. Nei servizi igienici tale impegno presuppone un presidio costante il cui rilevante onere può giustificarsi solo in caso di frequentazioni assai più elevate di quelle che si registrano quotidianamente in questa stazione. Per tali ragioni questo servizio igienico viene definitivamente chiuso. Ci scusiamo per il possibile disagio assicurando al tempo stesso una attenzione sempre più vigile sul complessivo decoro dell’impianto”. E giù qualche politico che voleva conto e ragione, qualche signora che c’è rimasta male, qualcuno né ha approfittato per fare pipì dietro una montagna di traversine. Ho cercato di spiegare ad alcuni sindaci, che la chiusura dei bagni era avvenuta nel lontano giugno del 2005 e, che nonostante, le nostre rimostranze sui quotidiani siciliani e all’Assessore regionale ai trasporti del momento on.Fabio Granata, nessuno politico intervenne. Siamo nuovamente a bordo del treno n. 12772/12773 delle ore 13.17, questa volta un fiammante treno “Minuetto” (40 sono i treni Minuetto acquistati da Trenitalia con il cofinanziamento di 50milioni di euro della Regione Siciliana) ci porta in direzione Roccapalumba dove arriviamo alle ore 14.15 impiegando 58 minuti per fare 57 km.. Qui a Roccapalumba dobbiamo scendere ed aspettare una ventina di minuti per un treno che arriverà da Agrigento e che ci porterà finalmente a Palermo. Anche qui a Roccapalumba siamo in aperta campagna, e un tabellone piazzato in bella mostra ci informa che siamo nel “Paese delle Stelle” per via di un attrezzato osservatorio astronomico. E ci credo oltre a vederle di notte molti viaggiatori hanno avuto il piacere di vederle anche di giorno, anche qui niente bagni, niente, sala d’aspetto, niente bar, niente biglietteria, solo la cortesia del capostazione che ha aperto il proprio bagno di servizio al gentil sesso che non ne poteva proprio più. Arriva finalmente il treno proveniente da Agrigento che ci porterà sino a Palermo. Sono le ore 14.36 ed iniziamo a salire sul treno n.3938/3939 anch’esso un Minuetto, con un buon numero di viaggiatori a differenza della tratta Caltanissetta Xirbi-Roccapalumba. Qui attraversiamo l’area industriale di Termini Imerese, per giungere a Palermo alle 15.30. Tempo impiegato 54 minuti per fare 69 km.
Bilancio dell’operazione “Freccia Rotta”:
Partenza 10.40 Catania–Caltanissetta Xirbi km.116 ore viaggio 1.48 + sosta 0.50 minuti per coincidenza; Caltanissetta Xirbi-Roccapalumba km. 57 ore viaggio 0.58 minuti + sosta 0.21 per coincidenza; Roccapalumba-Palermo Centrale km. 69 ore viaggio 0,54 minuti
Abbiamo percorso 242 km. in 3.40 di viaggio + 1.01 di attesa per le due coincidenze per un totale di 4 e 41 minuti. Debbo dire che è stata una grande soddisfazione prenderne parte, ho avuto modo di rendermi conto che non tutti i politici conoscono la realtà del trasporto ferroviario in Sicilia e che, forse, è stata un’occasione per rendersene finalmente conto. Desidero ringraziare il presidente della provincia regionale di Catania, on. Giuseppe Castiglione, che per primo, anche se in maniera provocatoria ha voluto portare alla luce dei riflettori della politica nazionale e di tutta Italia, l’arretratezza infrastrutturale siciliana. L’unica speranza per noi siciliani è, che dopo la ribalta tutto torni ad essere come prima, cadendo nel dimenticatoio del politichese.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
http://www.comitatopendolari.it/