Capitolo treni, infinito. Tempi di percorrenza troppo lunghi. Locomotive non sempre comode e a volte insufficienti ad accogliere i passeggeri. E poi necessità di orari più flessibili e di un numero di corse maggiori per chi è costretto a viaggiare ogni giorno per lavoro. «Dalla costituzione del comitato dei pendolari avvenuto nel 2001 molte cose sono cambiate - dice Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato siciliano – ma sono tante ancora le migliorie da apportare al sistema ferroviario. Periodicamente approntiamo un monitoraggio sui 54 treni giornalieri sulla linea Messina-Catania-Siracusa, tra breve pubblicheremo e consegneremo al dipartimento trasporti della Regione quello relativo agli ultimi cinque mesi. Il dato da rilevare è quello relativo agli orari: sulla Siracusa - Messina l'ultimo treno parte alle 17.16 (il 3872) dopo per i pendolari c'è solo il vuoto. Impossible prendere i due intercity della notte quello delle 19.10 e delle 21.45 perché i pendolari non possono salire; è necessario che vengano stabiliti orari standard di lavoro».
Ancora. C'è il problema dei tempi di percorrenza e dei ritardi intermedi. «Martedì su 53 treni sei sono arrivati in orario, 25 in anticipo e 22 in ritardo; il dato anomalo è relativo all'anticipo e vorremmo che qualcuno ce ne spiegasse il motivo. Quali potrebbero essere le ragioni: i tempi di percorrenza sono larghi o dipende dalla velocità dei treni? In ogni caso, gli orari potrebbero essere facilmente rimodulati». Infine, in vista dell'estate, rileva che è «impossibile acquistare un biglietto per giugno, perché gli orari non sono stati ancora pubblicati. Si parla di tagli, anche del 30%».
l.g. -