L’invito
che avevamo rivolto agli esponenti della politica siciliana, era stato quello
di attuare un’attenta politica ai bisogni primari della nostra Sicilia e dei
siciliani e, di esigere quanto ci è stato tolto in questi anni e quanto invece
ci è dovuto nei confronti di un Governo che ci ha sempre penalizzato.
Al
neo governo siciliano avevamo chiesto, sin dal suo insediamento, a voler
iniziare ad attuare una serie di richieste che andassero nel senso di una
concreta attuazione di politiche tendenti a favorire la mobilità pubblica,
nella consapevolezza che attraverso una corretta impostazione e gestione del
trasporto pubblico, si ponessero, finalmente, le basi per una migliore qualità
della vita economico-sociale della Sicilia e dei Siciliani e di quel tanto
bistrattato settore turistico, che potrebbe dare molto di più avendo le dovute
infrastrutture.
Ci
convinciamo sempre più, che la differenza tra nord e sud, non è solamente
culturale ma è anche nella qualità della politica svolta nei palazzi siciliani
e romani.
Premesso
che la Regione Siciliana è stata l’ultima regione italiana a sottoscrivere il
contratto di trasporto ferroviario. Detto questo speravamo in un Contratto di
Servizio che doveva essere lo strumento per conseguire, tra l’altro, il
miglioramento del servizio di trasporto ferroviario e l’adeguamento a
soddisfare le esigenze e le aspettative del cittadino-utente-pendolare, il
quale deve poter disporre di un trasporto efficiente ed efficace e di
condizioni di trasporto semplici e flessibili per la propria mobilità.
Abbiamo
più volte fatto presente, in merito alla sottoscrizione del Contratto di
Servizio, di fare molta attenzione in quanto Trenitalia avrebbe fatto sentire
tutto il peso del suo monopolio, cercando di imporre le regole che sarà
chiamata a rispettare e alla politica di stare attenti a non fare il treno
della politica.
Fatte
queste premesse, avevamo suggerito alcune proposte da inserire nel redigendo
contratto:
1.che
venisse ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo
treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria,
dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo) o di guasti
dei self service in stazione;
2.che
le tariffe di biglietti ed abbonamenti restassero fisse per tutta la durata del
contratto di servizio;
3.di
prevedere la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo
di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio
treno, senza nessun aggravio di spesa;
4.di
prevedere un incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a bordo treno
che in stazione;
5.di
prevedere un incremento qualitativo, quantitativo e tempestivo dei servizi di
informazione in stazione e a bordo treno;
6.di
prevedere la possibilità per i Comitati dei Pendolari accreditati di avere
l’opportunità di accedere all’eventuale PIC per il monitoraggio e controllo dei
treni in riferimento ai ritardi e alle soppressioni;
7.di
attuare la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto
regionale. con le risorse ottenute dalle sanzioni elevate a
Trenitalia in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione,
carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);
8.che
nel nuovo contratto di servizio venissero introdotti criteri e parametri che
tenessero finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di
efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente in generale e
nello specifico dai pendolari, che sono quelli che, a noi e,
pensiamo
anche all’Istituzione regione interessino maggiormente, evitando così che il
controllato diventi controllore;
9.di
nominare un apposito “Comitato di Qualità”, composto oltre che da
rappresentanti della Regione e di Trenitalia anche da rappresentati dei
Comitati dei Pendolari per la valutazione della
qualità
del servizio e per la formulazione di proposte finalizzate all'innalzamento
degli standard qualitativi;
10.di
prevedere degli incontri con i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori
e dei Comitati dei Pendolari, attraverso specifici confronti da convocare, di
norma, ogni tre mesi, per la verifica del rispetto degli impegni assunti da
Trenitalia nella Carta dei Servizi. La verifica periodica sullo stato e sulla
programmazione dei servizi, sulle criticità emerse e sull'efficacia dei
provvedimenti assunti in merito e per l'ascolto dei rappresentanti dei
Consumatori e dei Comitati dei Pendolari in merito alle problematiche rilevate
e ad eventuali suggerimenti.
11.di
impegnare l’impresa ferroviaria ad attivare e mantenere attivo un servizio di
informazione telefonica fissa attivo giornalmente in specie nei casi di
emergenza e/o criticità;
12.di
prevedere un’effettiva riduzione dei tempi di percorrenza che di anno in anno
aumentano nell’interesse dell’impresa ferroviaria per riuscire a garantire gli
standard di puntualità;
13.di
prevedere negli standard di qualità regole ben precise e verifiche mensili.
Proposte
che sono in parte o del tutto rimaste inascoltate.
Abbiamo
volutamente fatto presente come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino
sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita,
arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto
ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il
massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano
concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Avevamo
espressamente richiesto che il Contratto di Servizio desse delle garanzie
precise e che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) venisse legato
ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza,
puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione
utenza, comfort, informazioni tempestive all’utenza, area particolarmente
critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale
con un’attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei
treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Una
domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria ha già incassato
223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40
milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016
e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di
Servizio “Decennale 2017-2026” perché gli investimenti previsti nel contratto
decennale, da parte di Trenitalia, sono pari a soli 42,5 milioni di euro e tra
l’altro previsti non per acquistare materiale rotabile da impiegare nel
decennio ma relativi ad investimenti vari quali il revamping dei treni già in
esercizio; interventi di ammodernamento agli impianti di Palermo, Messina e
Siracusa ed investimenti in tecnologia ed informatica (all’art. 16 del
contratto).
Teniamo
a precisare che stiamo ancora aspettando la linea telefonica fissa per
informazioni all’utenza, il Wi-Fi già peraltro previsti nel contratto ponte
scaduto da 3 anni.
Avevamo
chiesto, inoltre la possibilità di prevedere nel nuovo contratto delle linee di
abbonamenti per le forze dell’ordine e per gli studenti e di prevedere nel
Comitato di Verifica e Controllo della qualità con un componente dei Comitati
Pendolari, senza aver ottenuto risposta.
Non
desideriamo entrare nel merito, di ritardi, di soppressioni, di tempestiva
informazione a bordo treno ed in stazione, di disservizi infrastrutturali, di
allungamento delle percorrenze, di mancanza di personale, d materiale difforme
al programma di esercizio, della scomparsa del personale addetto
all’antievasione, del comfort a bordo, della climatizzazione, di servizi
metropolitani senza alcuna logica, di orari che non prevedono la continuità di
viaggio, etc.
Desideriamo
invece chiedere all’assessore regionale ai trasporti, di tanto in tanto, di
salire su alcuni treni regionali per sentire l’umore degli utenti e rendersi
conto della qualità dei servizi che la regione paga all’impresa ferroviaria.
Chiediamo inoltre di conoscere le penalità o le premialità effettuate
all’impresa di trasporto ferroviario negli anni 2016, 2017 e 2018.
Spetta
alla Regione Siciliana la responsabilità di assicurare un trasporto efficiente
ed efficace e migliori condizioni di viaggio e l’opportunità di valutare
le richieste dell’utenza pendolare, facendole proprie, che vive sulla propria
pelle disagi e disservizi e di voler attenzionare le richieste dei territori
che seppur serviti dalla rete ferrata hanno sete di mobilità.
Il
Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre è tutta un’altra storia.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer