A
nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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mercoledì 4 marzo 2015
giovedì 26 febbraio 2015
Tratta ferroviaria Trapani-Palermo Via Milo chiusa da due anni.
Un
altro anno è trascorso, e sono due, dalla chiusura della tratta ferroviaria
Alcamo-Trapani Via Milo avvenuta, il 25 febbraio 2013, per i continui
smottamenti al sedime ferroviario. Un falso allarme è stata la riapertura alla
circolazione ferroviaria, domenica 23 novembre 2014, in occasione della
manifestazione “ In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli
Elimi” organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai
BB.CC ed altre associazioni, in quell’occasione esultammo ma con l’amara
sorpresa che l’indomani fu nuovamente richiusa al traffico ferroviario. A nulla
secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente. Perché a
distanza di 2 anni la tratta ferroviaria è ancora chiusa? Quanto è stato speso
per ripristinare la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per far transitare il treno
storico sino a Segesta? Siamo convinti che le sole interrogazioni parlamentari
servano a ben poco, occorre una forte presa di posizione di tutta la classe
politica per far sì che tutte le cifre snocciolate in questi 12 anni non
restino solo fiumi di parole e inchiostro ma, una volta per tutte, che si
concretizzino per migliorare le infrastrutture siciliane che una dopo l’altra
vengono chiuse per mancanza di investimenti che in realtà sulla carta ci sono.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 10 novembre 2014
Trapani-Palermo si torna a protestare, da due anni tratta ferrata interrotta
Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali alle infrastrutture e trasporti che si sono alternati e, nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura alla circolazione ferroviaria della Alcamo-Trapani Via Milo, almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria dei propri concittadini.
domenica 9 novembre 2014
Alcamo-Trapani Via Milo nel dimenticatoio.

Dal
25 febbraio 2013, data della chiusura definitiva di questa importante relazione
ferroviaria, a nulla sono valse le proteste del Comitato Pendolari Siciliani, a
nulla sono valse le interrogazioni parlamentari sia all’Ars che in Parlamento.
Come
al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli
assessori regionali che si sono susseguiti dalla chiusura di questa tratta
ferroviaria e nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla
chiusura almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria.
Da
notare che, a differenza della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, sulla Via
Milo non vi è nessun ponte da abbattere ma l’eventuale ed ulteriore ripristino
della sede ferroviaria dovuto allo smottamento.
E’
da anni che si parla della velocizzazione della Trapani-Palermo sui Contratti
di Programma e sui quotidiani, e tra l’altro negli ultimi anni sono state
prospettate nuove infrastrutture e/o l’ammodernamento delle stesse nel Piano
per il Sud, nel Decreto del Fare, dove erano previsti circa 2 miliardi di euro
per interventi immediatamente cantierabili per infrastrutture ferroviarie,
stradali, etc., e per finire il Decreto Sblocca Italia che per il raddoppio
della Trapani-Palermo prevede una spesa di 491 milioni di cui 2 milioni
finanziati e il resto da finanziare. Per la stessa opera nel 2003 erano
previsti 300 milioni e a distanza di undici anni non solo non è stata
realizzata ma il costo è aumentato di oltre il 50%.
Riteniamo
doveroso chiedere al nuovo assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Giovanni
Battista Pizzo e al Dirigente generale per le infrastrutture dott. Giovanni Arnone
se sono a conoscenza della chiusura di questa tratta, se sono a conoscenza
degli intenti di Rete Ferroviaria Italiana, se hanno sollecitato a RFI la
riapertura di questa tratta ed eventualmente di chiedere a Rete ferroviaria
Italiana, gestore dell’infrastruttura, cosa intende fare di questa importante infrastruttura
chiusa da oltre venti mesi.
Non
è immaginabile che l’arretratezza infrastrutturale o l’eventuale ed ulteriore
chiusura di infrastrutture ferroviarie siano dovute allo scarso interesse della
Regione nell’attenzionare e nel richiedere interventi e finanziamenti per il
ripristino e la riattivazione delle stesse e per evitare il continuo e assurdo smantellamento
delle infrastrutture e del trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi
anni.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari
Siciliani - Ciufer
domenica 27 aprile 2014
Mondo Trasporti - Dall’Ue 25 mld per le nostre imprese. La Regione: ecco il piano infrastrutture
Il Comitato dei pendolari siciliani guidato da Giosuè Malaponti, da tempo lamenta disagi soprattutto nelle tratte dismesse, come la “Alcamo-via Milo” e la “Caltagirone-Gela”. Il collegamento Trapani-Palermo avviene, infatti, tramite la linea “via Castelvetrano” che, sviluppandosi per circa 190km, collega importanti Comuni come Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Alcamo oltre quelli ricadenti nel Palermitano, compresi nella tratta Punta
Raisi-Palermo. Invece, «il corpo stradale della “via Milo” – precisa il presidente di Rfi – fu realizzato già in origine con materiali di carente qualità e posati su terreno poco idoneo. Col passare degli anni, si è incrementato il divario tra disponibilità di fondi e necessità di interventi, mentre i controlli geometrici al binario hanno evidenziato il peggioramento della stabilità della linea ferroviaria, con palese rischio per la sicurezza del transito dei convogli.
È stato predisposto – prosegue - uno studio di massima per una proposta di risoluzione
delle criticità esistenti; la relativa spesa dovrà essere oggetto di apposito progetto di investimento da finanziare in Contratto di Programma. Anche per tale direttrice la Regione sta valutando la possibilità di un apposito intervento nella programmazione degli investimenti nell’ambito dei progetti di connessione fra reti di trasporto e nodi aeroportuali, per ottimizzare il collegamento con lo scalo di Trapani Birgi». La Caltagirone-Gela, infine, è interrotta ormai da quasi 3 anni, a seguito del parziale crollo (avvenuto l’8 maggio 2011) del ponte ferroviario di Niscemi. «Da allora – dice il presidente di Rfi - i servizi ferroviari lungo la tratta sono assicurati da bus sostitutivi, per un totale di 9 corse giornaliere. Ad oggi: è stato affidato l’appalto di demolizione della restante parte del ponte; è in gara lo smaltimento del materiale demolito; e si attendono gli esiti delle indagini, commissionati a Italferr, sui restanti 11 ponti simili a quello crollato, per stabilire la totale demolizione dell’opera o l’attuazione di interventi di diversa natura. Sui costi, va evidenziata la necessità di acquisire le risorse finanziarie, per cui si ritiene indispensabile una sostanziale partecipazione della Regione.
Davide Guarcello - La Sicilia 26 aprile 2014 - Mondo Trasporti pag. 58
Davide Guarcello - La Sicilia 26 aprile 2014 - Mondo Trasporti pag. 58
giovedì 27 febbraio 2014
Un anno di silenzio sulla chiusura della tratta ferroviaria Alcamo-Trapani Via Milo.
Andare da Trapani a Palermo in treno è ormai quasi impossibile. Dal 25
febbraio dello scorso anno ad oggi la tratta ferroviaria che unisce Trapani ad
Alcamo Via Milo chiusa per un cedimento strutturale della sede ferroviaria non è mai
stata riaperta.
Nonostante le proteste del
Comitato dei Pendolari Siciliani e le varie interrogazioni parlamentari Rete
Ferroviaria Italiana, che gestisce per conto del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano l'intera rete
ferroviaria, ha deciso di chiudere definitivamente la tratta.
E’ passato un anno dalla
chiusura e non si hanno notizie in merito a quello che si vuole fare di questa
importante arteria ferroviaria. La chiusura
di questa arteria ferroviaria, strategica per la provincia di Trapani,
ed il mancato ripristino ha creato un grave danno alla mobilità dell’utenza
pendolare ed in modo particolare ha causato gravi ripercussioni ai territori in termini di mancata ricaduta
economica legata al turismo.
Chiediamo a tutti i sindaci del
territorio interessato di intervenire sulla questione chiedendo al Governo
regionale di pretendere dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un intervento
urgente per non decretare la chiusura definitiva di questa tratta ferroviaria
importante sia per il trasporto dei pendolari che per i flussi turistici che il
territorio vanta in tutti i periodi dell’anno.
Non è accettabile questo silenzio da
parte della Regione Sicilia sulla chiusura di questa tratta così come sulla
chiusura della Caltagirone-Gela e sul continuo smantellamento
dell’infrastruttura e del trasporto ferroviario siciliano.
Giosuè
Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Sicilianigiovedì 6 febbraio 2014
Treni in Sicilia nel caos tra tagli e paradossi pirandelliani
Dall’entrata
in vigore a dicembre 2013 del nuovo orario ferroviario, Trenitalia ha operato
diversi e numerosi tagli al servizio ferroviario in molte zone della Sicilia. Le
tratte più penalizzate sono la Siracusa-Ragusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Caltagirone-Gela
chiusa da due anni e otto mesi e la Alcamo-Trapani Via Milo anche questa chiusa
da circa un anno. Una mobilità ferroviaria in questi territori quasi inesistente.
Una condizione ormai divenuta insopportabile.
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martedì 4 febbraio 2014
Sicilia: Incubo treni

1 - Video - Sicilia: Incubo treni, la situazione una quindicina di anni fa non era diversa
2 - Video - Sicilia: Incubo Treni Ragusa-Palermo Tg2 del 22 gennaio 2014
venerdì 6 dicembre 2013
«La chiusura della tratta ferroviaria Pa-Tp va scongiurata. Si pensi al pieno recupero»
Si
chiedono iniziative per l'ammodernamento ed il ripristino della tratta.
«La
chiusura della tratta ferroviaria Palermo-Trapani va scongiurata». Stavolta a
prendere posizione su una situazione che da 10 mesi si ripercuote negativamente
sull'intero territorio provinciale è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle
Valentina Palmeri la quale ha presentato una mozione che impegna il governo di
Palazzo D'Orleans, a Palermo, a promuovere iniziative finalizzate
all'ammodernamento e al ripristino della tratta ferroviaria che collega le due
importanti città siciliane.
La
tratta che collega Alcamo a Trapani è chiusa dallo scorso 25 febbraio a causa
di una frana e ad oggi non è stato ancora eseguito alcun lavoro di manutenzione
che possa far pensare al suo ripristino.
«Come se
non bastasse - rileva l'on. Palmeri - a partire dall'11 agosto scorso,
nell'ambito del programma di rimodulazione delle tratte ferroviarie, la linea
in questione è stata soppressa perché ritenuta improduttiva. Per assurdo con la
soppressione di questa linea i numerosi pendolari che utilizzavano il treno per
recarsi al lavoro o a scuola sono costretti a fruire della tratta ferroviaria
via Castelvetrano, con la conseguenza che per arrivare da Trapani a Palermo,
città che distano in linea d'aria appena 70 chilometri, si impiegano cinque
ore, in poche parole si tratta di fare un viaggio della speranza. Inoltre,
l'asserita improduttività della linea, causa della soppressione imposta da Rete
ferroviaria italiana e Ferrovie dello Stato, non è sicuramente da attribuire
allo scarso utilizzo da parte dei fruitori, bensì all'eccessiva e ininterrotta
incuria della linea».
Intanto,
è di lunedì scorso una lettera che le segreterie provinciale e regionale della
Filt Cgil e la Cgil di Trapani hanno inviato, tra gli altri, al governatore
Crocetta, ai deputati dell'Ars e al prefetto della città falcata, per lamentare
ancora una volta quella che definiscono «la scarsa volontà politica, in
particolare dei governi regionale e nazionale relativamente all'ammodernamento
delle infrastrutture e allo sviluppo dei trasporti in Sicilia e in particolare
nel Trapanese». I sindacati si dicono fortemente preoccupati al punto da
considerare un intervento sui trasporti «una vera e propria emergenza».
«Riteniamo
- scrivono - che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre
o aereo, sia fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di
programmazione e ciò aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia,
da diversi anni oramai, il nostro Paese. Siamo, invece, convinti che il settore
trasporti, che rappresenta l'anello fondamentale della catena
agricoltura-turismo e, quindi, della principale fonte di economia trapanese,
possa svolgere quella funzione anticiclica alla crisi. Se, però, questa
emergenza non è riconosciuta da tutti e soprattutto dalle nostre istituzioni
locali e regionali e non viene affrontata e avviata a soluzione rischia di
portare all'implosione non solo gran parte del settore ma l'intera economia
della nostra provincia e del resto della regione. Ad oggi possiamo affermare
che poco o nulla si è fatto nel settore. Anzi, a parte rari comunicati e
piccoli interventi di politici locali, continuiamo a registrare
quell'inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece dovrebbero
proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della mobilità».
Anche la
Cgil, come l'on. Valentina Palmeri, lamenta nel Trapanese le lunghe ore di
percorrenza! dei treni e la presenza di «autobus vecchi di trenta anni che
devono viaggiare in strade e autostrade in condizioni minime di sicurezza» e si
dice contraria al taglio dei finanziamenti per i collegamenti marittimi e ai
fondi per l'aeroporto «Vincenzo Florio» di Birgi.
«L'appello
che rivolgiamo - concludono i sindacalisti della Filt Cgil - alla Regione e a
tutti gli enti locali è quello che ciascuno faccia la propria parte con gli
interventi di programmazione e con le azioni necessarie a promuovere il
processo di industrializzazione del settore trasporti inteso come viabilità e
infrastrutture».
Oltre al
ripristino in tempi celeri della tratta ferrata Trapani-Alcamo-Palermo, via
Milo, la Cgil, tra le altre cose, il sindacato chiede che vengano predisposti
nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci «perchè oggi molte imprese
portuali della provincia di Trapani, a causa dei tagli di linee e quindi della riduzione
di movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e a porre in cassa
integrazione diversi lavoratori».
Margherita Leggio - La
Sicilia - Giovedì 05 Dicembre 2013 Trapani Pagina 30
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