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mercoledì 14 febbraio 2024

Proposte di modifica di alcuni treni regionali sulla relazione Messina-Catania-Siracusa e sulla relazione Piraineto-Trapani

Con la presente, in occasione dell’incontro che si terra in data 14/02/2024 presso i locali dell’assessorato regionale alle infrastrutture, ci pregiamo sottoporre all’attenzione delle SS.VV.II. le seguenti proposte di modifica sulle seguenti relazioni ferroviarie:

MESSINA-CATANIA

Anticipare il treno R 12955 ore 6.50 di 10/15 minuti per dare modo ai molti studenti che scendono a Giarre-Riposto di arrivare alle 8.08/8.13 anziché alle 8.23 (vedi mail del 19/09/2023) 

Realizzare fermata a Roccalumera-Mandanici del treno R 12977

Posticipare partenza del treno R 12995 alle 22.04

Prevedere la fermata dei treni Rv 5383 – 5385 – 5397 alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia nei giorni feriali e nei festivi

Nei festivi prevedere un treno tra le 9.15 e le 14.35

CATANIA-SIRACUSA

Prevedere nei giorni festivi la partenza di un treno regionale alle ore 7.50 tenuto conto che il primo treno da Catania parte alle ore 10.50 e i successivi alle 16.50 – 18.37 e 20.59

SIRACUSA-CATANIA

Prevedere nei giorni festivi la partenza di un treno regionale tra le 8.50 e le 16.01 e alle ore 19.25

CATANIA-MESSINA

Prevedere una corsa treno tra le ore 8,08 e le ore 10.15

Posticipare partenza del treno R 12982 alle ore 14.35

Posticipare la partenza del treno R 12986 di circa 10/15 minuti

Posticipare partenza del treno R 12992 alle ore 20.05

Prevedere la fermata del treno R 5372 alla stazione di Alcantara

Posticipare partenza del treno R 5392 alle ore 21.25 ed effettuare la fermata alla stazione di Alcantara

Nei festivi prevedere un treno tra le ore 6.15 e le 10.15 e tra le 11.05 alle 14.24

PIRAINETO-TRAPANI

Inviamo allegati alla presente due schede di rilevamento, la prima riguarda le stazioni di salita e discesa la seconda i punti di attesa dei bus sostitutivi, così come concordato con il Dirigente di Trenitalia.

Certi di un’attenta valutazione e di un pronto riscontro, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

martedì 9 gennaio 2024

Il gioco delle tre carte tra Regione, Trenitalia e Pendolari. Riduzioni? No solo aumenti!

È iniziato il nuovo anno con la prova provata della non riduzione del 5% del costo delle tariffe ferroviarie approvate nel nuovo contratto di servizio 2024-2033 per il trasporto ferroviario tra il committente Regione Siciliana e Trenitalia Spa.

Una riduzione alquanto strana e incomprensibile tenuto conto che il costo dei biglietti/abbonamenti, dal 1° gennaio 2024, anziché diminuire è aumentato del 5% a differenza di quanto avevano sostenuto nella loro nota stampa istituzionale il governatore Schifani e l’assessore ai trasporti Aricò.(https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/trasporti-nuovo-contratto-trenitalia-schifani-arico-piu-convogli-biglietti-meno-cari).

Le nostre perplessità scaturiscono dalle dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Aricò e dalla nota prot.n.67416 del 13/12/2023 (parte integrante della delibera di G.R.n.503 del 21/12/2023) a firma del dirigente generale dott. S. Lizzio e del dirigente del 2° Servizio ing. G. Di Miceli.

La domanda ci sorge spontanea: se l’aumento del 10% era previsto da gennaio 2024 nel vecchio contratto 2017-2026 che cessa di esistere il 31/12/2033 come mai viene riportato, decurtato ed inserito nel sottoscrivendo contratto di servizio 2024-2033?    E per di più, come mai tale operazione di decurtazione dal 10 al 5%, così come scrivono i due dirigenti (nota prot.n.67416 del 13/12/2023) necessita di un’ulteriore copertura finanziaria stimabile di almeno 2,5 milioni per il triennio 2024-2026?

Pertanto a cosa è servito l’ulteriore aumento delle tariffe del 5% se la Regione nel triennio 2024-2026 (contratto chiuso al 31/12/2023) deve integrare almeno ulteriori 7,5 milioni di euro?

Per quale motivo rimangono in vigore nel 2024 le norme di un contratto di servizio di cui la Regione Siciliana nè ha anticipato la scadenza al 31/12/2023 sottoscrivendo un nuovo Contratto dal 2024 al 2033?

Considerato, inoltre, che nel 2023 non era previsto nessun aumento contrattuale (2017-2026), come mai la Regione ha acconsentito all’impresa ferroviaria di operare un aumento dei biglietti/abbonamenti del 10% a partire dal 1° gennaio 2023?

In merito alle nostre pressanti richieste la Regione aveva istituito un capitolo nella finanziaria 2023 con risorse per 3,6 milioni di euro finalizzati alla sterilizzazione dell’aumento dei biglietti/abbonamenti del 10% non dovuto per l’anno 2023. Che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro considerato che non è stato azzerato l’aumento di biglietti e abbonamenti non dovuto per l’anno 2023?

Per quanto riguarda il nuovo Contratto di Servizio 2024-2033 facciamo notare che a ad oggi non è stato pubblicato sul sito della Regione Siciliana - Dipartimento Trasporti il “Programma di Esercizio 2023-2024” relativo ai servizi ferroviari da espletare strutturato secondo la seguente ripartizione prevista dallo schema di contratto:

a)  codice identificativo del treno;

b) le stazioni di partenza e di arrivo del treno, la tratta di competenza e i km*treno; gli orari di partenza e di arrivo;

c) tempo di percorrenza;

d) i giorni di esercizio annuo e periodicità;

e) la composizione del treno e posti a sedere offerti, con esplicitazione della presenza di posti per passeggeri a mobilità ridotta e di supporti per il trasporto di bici a bordo; 

f)  tipo di materiale utilizzato;

g) categoria treno?

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 21 dicembre 2023

Trasporti, nuovo contratto con Trenitalia. Schifani e Aricò: «Più convogli e biglietti meno cari»

Un sensibile incremento dei servizi, un potenziamento delle infrastrutture e dei convogli e una riduzione del 5 per cento del costo dei biglietti. È quanto stabilisce il nuovo contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale che sarà sottoscritto tra la Regione Siciliana e Trenitalia, con la formula dell'aggiudicazione diretta. Il governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò, ha approvato il documento e ha dato il via libera alla firma del contratto che avrà validità decennale, dal 2024 al 2033.

«Il nuovo contratto di servizio – ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani - è strutturato in funzione della crescita dell’offerta sia in termini di quantità che di qualità e guarda anche al potenziamento della rete e all’arricchimento della flotta di treni sui quali stiamo investendo in maniera significativa. Contiamo di offrire una valida alternativa per gli spostamenti regionali ai siciliani e ai turisti, ma anche a chi deve trasportare merci grazie all'alta capacità». 

Il contratto prevede un incremento dei servizi, attraverso l’attivazione di nuove linee e il potenziamento di quelle esistenti. Si passerà dagli attuali 10,9 milioni di "chilometri treno" ai circa 13,7 milioni previsti per il 2033. Nel complesso, per i prossimi 10 anni il contratto avrà un costo di 1,5 miliardi di euro. Previsto, inoltre, un ulteriore investimento regionale di oltre 300 milioni per l'acquisto di 23 nuovi treni, tra i quali quelli che viaggeranno sulla Palermo-Catania a 200 km/h, e sei nuovi convogli a doppio piano da impiegare sulle linee a maggiore richiesta commerciale. 

«Questo nuovo contratto di servizio – ha aggiunto l’assessore Aricò - ci consentirà di ottenere grandi risultati e di migliorare sensibilmente la mobilità in Sicilia. Dal primo gennaio, per esempio, il costo previsto dei biglietti subirà una riduzione del 5 per cento e resterà invariato per i prossimi 4 anni. Inoltre, incrementiamo la sicurezza sui treni, grazie alla collaborazione con le forze di polizia che, registrandosi su un'apposita applicazione, continueranno a viaggiare gratis e assicureranno la propria assistenza al personale a bordo. Ringrazio gli uffici del dipartimento regionale e quelli di Trenitalia per l'ottimo lavoro svolto, che ci ha permesso di tagliare questo traguardo in tempi rapidi».

Nota stampa: Regione Siciliana - https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/trasporti-nuovo-contratto-trenitalia-schifani-arico-piu-convogli-biglietti-meno-cari

martedì 19 dicembre 2023

Fake News o errore di comunicazione? Nessuno sconto anzi aumento del 5% su biglietti ed abbonamenti

Nessuna riduzione costo dei biglietti per almeno quattro anni sul nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario

I pendolari Siciliani ringraziamo il governatore Schifani e all’assessore ai trasporti Aricò, per il doppio regalo di Natale.

Nel pacco regalo di Natale abbiamo trovato: un nuovo contratto di servizio da gennaio 2024 a dicembre 2033 del quale sconosciamo i contenuti e una riduzione dei costi dei biglietti del 5 per cento, al momento solo sulla nota stampa della Regione.

I pendolari che si appresteranno ad acquistare gli abbonamenti mensili e/o annuali o il singolo biglietto di trasporto dal primo gennaio non troveranno lo sconto del 5 per cento sbandierato nel comunicato stampa da entrambi gli esponenti del governo siciliano ma bensì un ulteriore aumento del 5 per cento su singoli biglietti e abbonamenti.

Al danno la beffa di un aumento del 10 per cento non dovuto già dal gennaio 2023.

E’ da quasi un anno che attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine abbiano fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevedeva, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)”.

Risposta che a tutt’oggi attendiamo senza aver visto un centesimo di rimborso se non quest’ultimo regalo di Natale.

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani 

lunedì 11 dicembre 2023

Nuovo Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario. I Pendolari Siciliani sconoscono i contenuti

Con la nota del dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture, mobilità e trasporti, dott. Salvatore Lizzio e del dirigente del 2° Servizio trasporto ferroviario, ing. Giuseppe Di Miceli, prot.n. 38668 del 06/09/2023 avente oggetto: Avviso di preinformazione relativo a un contratto di servizio pubblico per l’affidamento diretto a Trenitalia del servizio ferroviario regionale della Regione Siciliana per il periodo 01/01/2024 – 31/12/2033 (con contestuale cessazione anticipata al 31/12/2023 del vigente Contratto di Servizio) - Regolamento (CE) n. 1370/2007 -  Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea – GU S: 2023/S 168 – 529255.

Alla luce di questa nota e tenuto conto della naturale scadenza dell’attuale e vigente contratto al 31/12/2026, non comprendiamo come mai la Regione Siciliana intenda disporre l’affidamento diretto a Trenitalia per il periodo dal 01/01/2024 al 31/12/2033 del servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale sulle relazioni di  competenza,  ai  sensi  del  Regolamento  Europeo  1370/2017,  con  contestuale  cessazione  anticipata  del vigente contratto di servizio al 31 dicembre 2023.

Se da un lato comprendiamo l’obiettivo primario che la Regione si pone, nella sottoscrizione del nuovo contratto, di un razionale utilizzo delle risorse pubbliche disponibili per soddisfare le nuove esigenze di trasporto ferroviario in tutta l’Isola.

Dall’altro non comprendiamo la chiusura anticipata del vigente contratto di servizio, in considerazione, di quanto viene affermato nella suddetta nota del mutato contesto regionale. È pur vero che nel territorio siciliano si stanno realizzando investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviari che una volta realizzati, consentiranno la possibilità di avere un’offerta ed un programma di esercizio più efficiente ed efficace in molte delle tratte ferroviarie siciliane.

Ma quello che non ci convince, nella chiusura anticipata dell’attuale contratto di servizio, è l’elenco delle infrastrutture che i dirigenti citano nella suddetta nota, e precisamente:

  la riattivazione della linea “Palermo-Trapani via Milo” e la sua elettrificazione, con miglioramento del collegamento ferroviario tra l’area urbana e suburbana di Palermo e la città di Trapani – data presunta attivazione novembre/2026;

  la riattivazione della linea “Gela-Caltagirone”, con ripristino dei collegamenti ferroviari fra Catania e Gela - data presunta attivazione dicembre/2026;

  l’attivazione dell’Anello Ferroviario di Palermo, che aumenterà la capacità di trasporto e l’accessibilità ai servizi nella città anche grazie al rilascio di nuove stazioni e fermate ferroviarie – data presunta attivazione maggio/2026;

  l’attivazione della “Metro ferrovia” a Ragusain fase di progettazione;

  la realizzazione di un nuovo collegamento veloce tra Palermo e Catania, con incremento delle velocità sulla tratta:

·       Data di attivazione Fiumetorto-Lercara Diramazione dicembre/2029

·       Data di attivazione Lercara Diramazione - Caltanissetta Xirbi novembre/2026;

·       Data di attivazione Caltanissetta Xirbi-Enna ottobre/2026

·       Data di attivazione Enna-Dittaino ottobre/2026

·       Data di attivazione Dittaino-Catenanuova 2025

·       Data di attivazione Catenanuova-Bicocca febbraio/2025

  la realizzazione di un nuovo tracciato a doppio binario sulla linea “Catania –  Messina”, fra le stazioni di Giampilieri e Fiumefreddo, con caratteristiche prestazionali che consentiranno l’incremento delle velocità sulla tratta - data presunta attivazione 2029/2030

  la sistemazione del nodo di Catania, con interramento della stazione di Catania Centrale, realizzazione di un nuovo tracciato a doppio binario, prevalentemente in galleria,

tra quest’ultima e Catania Acquicella, la realizzazione di due nuove fermate lungo il tracciato. In aggiunta è previsto l’interramento della linea ferroviaria lungo la tratta Catania Acquicella - Bicocca per consentire il prolungamento della pista del vicino aeroporto – data di attivazione: nodo di Catania dicembre/2026 e data di attivazione Catania centrale –Catania Acquicella 2030.

Una domanda ci sorge spontanea in considerazione della cessazione anticipata del vigente contratto di servizio al 31 dicembre 2023 e della nuova sottoscrizione gennaio 2024 dicembre 2033, tenuto conto che i lavori dichiarati nella nota dai dirigenti del Dipartimento infrastrutture, mobilità e trasporti, vedranno la loro realizzazione non prima della normale scadenza dell’attuale Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario che è il 31 dicembre 2026: Desideriamo comprendere quali saranno i benefici che l’utenza avrà di questa chiusura anticipata dell’attuale contratto di servizio che vede la propria scadenza nel dicembre 2026?

In conclusione, non si conoscono i contenuti di questo nuovo contratto di servizio, a differenza di quanto è avvento, sotto il profilo della trasparenza, con la sottoscrizione del Contratto Ponte nel 2015 e del Contratto decennale nel 2018 e tutto ciò ci sembra alquanto illogico che gli stakeholder non siano stati resi partecipi ai tavoli di questo nuovo affidamento. Teniamo a precisare che siamo stati sempre convocati ai tavoli di confronto (art.18 del Contratto di Servizio) sino ad ottobre 2022 dall’assessore pro-tempore on. le Marco Falcone, per le problematiche inerenti al Contratto e alla programmazione annuale dei servizi ferroviari. Mentre da quando si è insediato il neo assessore regionale alle infrastrutture, mobilità e trasporti, on. Alessandro Aricò, nonostante abbiamo ripetutamente più volte chiesto la convocazione del “tavolo di confronto come previsto dall’art.18 del contratto, non abbiamo avuto mai risposta, nonostante sia passato oltre un anno dal suo insediamento e non ci sono stati presentati, almeno per una mera presa d’atto, per il secondo anno consecutivo i nuovi orari entrati in vigore domenica 10/12/2023.

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani

martedì 14 novembre 2023

Comitati dei Pendolari e Associazioni dei Consumatori reiterano all'A.R.T. il tavolo tecnico di confronto con l'assessore ai trasporti Aricò

Con la presente, i sottoscritti desiderano fare presente di avere più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2 “Tavolo di confronto con le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle persone a mobilità ridotta” previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver ottenuto risposta a tutt’oggi.
Desideriamo pertanto conoscere le ragioni ostative, nonostante siano intervenute le nuove offerte commerciali 2022/2023 quella di giugno 2023 a tra qualche mese quella 2023/2024, per le quali il Dipartimento e/o l’Assessore non abbiano ritenuto di convocare il “Tavolo di
Confronto” dall’ultimo incontro tenutosi il 19/10/2022 con i Dirigenti della Regione, di Trenitalia, di Rete Ferroviaria Italiana e dell’assessore uscente Marco Falcone.
Non ci sorprendono le dichiarazioni del neo assessore alla Mobilità e infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, ma teniamo a precisare che le nostre richieste non sono critiche al contratto di servizio regionale ma giuste osservazioni per fare rispettare gli impegni istituzionali e finanziari presi nella legge di stabilità regionale n. 2/2023 all’art. 6, comma 5.
Fatta questa precisazione, siamo ancora in attesa di capire che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 finanziati all’art. 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro”.
Siamo giunti a metà novembre e non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio di questa sterilizzazione tariffaria prevista nella legge di stabilità regionale 2/2023 e tra l’altro per il secondo anno non ci è stato ancora presentato il nuovo programma di esercizio 2023/2024.
In conclusione ci consta fare presente che dal 2018 non si riesce a trovare neanche un euro, nel bilancio regionale siciliano, per incrementare le somme destinate al trasporto ferroviario e, con esse, i km-treno che sarebbero necessari per incrementare ulteriori servizi ferroviari in quei territori che da anni chiedono più servizi ferroviari almeno nelle giornate festive/domenicali e il numero di convogli in 

servizio lungo il Passante Ferroviario di Palermo e di Catania.

All’Autorità di Regolazione dei Trasporti
All’Assessore Alessandro Aricò
Al Presidenza ARS
Alla Commissione IV Ambiente, territorio e Mobilità
Al Dirigente Generale Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2° - Piano regionale dei Trasporti – Trasporto Ferroviario

F.to Raffaele Tango - Presidente ADOC Sicilia
F.to Roberto Di Maria - Responsabile Trasporti ADOC Sicilia
F.to Luigi Ciotta - Presidente Sicilia Consumatori
F.to Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
F.to Tania Di Marco - Presidente Comitato Pendolari Palermo-Agrigento
F.to Giuseppe Gurrieri - CUB Trasporti
F.to Giovanni Russo - Presidente Associazione Ferrovie Siciliane

domenica 2 luglio 2023

Criticità e richieste disattese - Reitera richiesta convocazione Tavolo Tecnico di confronto - Offerta ferroviaria regionale.

Sul Passante ferroviario di Palermo sono stati spesi negli ultimi 15 anni 1,2 miliardi di euro per l’ammodernamento e il raddoppio ferroviario, realizzando le 16 stazioni in esercizio (a cui dovranno aggiungersene altre tre, attualmente in costruzione) sui 35,6 km del suo tracciato.

Infrastrutture realizzate per l’attuazione di un servizio di tipo metropolitano, come avviene nelle grandi città dove, tra un treno e l’altro, si attendono al massimo 3 o 5 minuti.

A Palermo occorre aspettarne 30 o 60 (a seconda delle stazioni), con i risultati che conoscono bene pendolari e studenti che, ogni mattina, riescono a salire a fatica sui treni stracolmi, se non rimangono a terra. Una situazione drammatica che si ripete in tutte le ore di punta dalla riapertura del Passante, nel lontano 2018, suscitando le proteste dei cittadini che, chiedono, da anni, l’incremento delle frequenze attraverso associazioni di consumatori come ADOC e comitati pendolari come il CIUFER. Avendo una sola risposta: non ci sono soldi.

Dal 2018, non si riesce a trovare neanche un euro, nel bilancio regionale siciliano, per incrementare le somme destinate al trasporto ferroviario e, con esse, i km-treno che sarebbero necessari per incrementare il numero di convogli in servizio lungo il Passante Ferroviario di Palermo.

Stranamente, questi km-treno sono spuntati fuori per il nuovo collegamento veloce “GENIO EXPRESS” tra le stazione ferroviarie di Palermo Centrale e Punta Raisi (Aeroporto Falcone-Borsellino), presentato al pubblico come la grande novità dell’offerta ferroviaria regionale, in funzione dal 22/06/2023. I treni dedicati al nuovo servizio effettuano 6 corse giornaliere, ma soltanto 1 di esse ferma a tutte le fermate. Le altre 5 (3 in direzione aeroporto, 2 in direzione Palermo Centrale) fermano soltanto nella stazione di Palermo Notarbartolo. Per percorrere i 35 km del Passante ci vorranno pur sempre 36 minuti.

Un’offerta aggiuntiva che appare demenziale, dato che i treni “veloci” per Punta Raisi ci sono già. Vengono effettuati al ritmo di uno ogni ora, alternandosi a quelli che, sempre ogni ora, fermano in tutte le stazioni arrivando sempre in aeroporto. Ed impiegano soltanto 13 minuti in più dei nuovi treni “Genio” che finiranno per sprecare preziosissimi km/treno per servire una stazione soltanto lungo il tragitto anziché 16. Rischiando seriamente di viaggiare vuoti, dal momento che potranno raccogliere pochissima utenza in città limitatamente ad una destinazione, l’aeroporto che, dati alla mano, interessa al massimo il 15-20% degli utenti presenti sui treni.

Una genialata degna di Aladino, visto che le 3 coppie di treni non hanno alcun senso, se non quello di farli viaggiare vuoti spendendo oltre un milione di euro e sperperando oltre 78.000 km*treno senza alcuna logica, con tempi di percorrenza 36 minuti con una sola fermata a fronte dei 49 minuti con 10 fermate delle corse attuali. Tenuto conto che per ogni fermata e ripartenza Trenitalia calcola 3 minuti i conti sulla percorrenza del "GENIO" non tornano perché dovrebbe effettuare la corsa in 22 minuti.

Ma le incongruenze del trasporto ferroviario siciliano non si fermano qui. Per quanto riguarda il nodo di Catania, avevamo suggerito ai Dirigenti del Dipartimento e di Trenitalia di incrementare l’offerta con delle corse treno ogni 10 minuti sugli 8 km*treno che collegano le stazioni ferroviarie di Catania Centrale a Catania Aeroporto Fontanarossa e Catania Bicocca; ma non c'è peggior sordo che non vuole sentire. Dove sono i 50 treni giorno che dovevano attestarsi a Catania Fontanarossa oltre quelli provenienti da Siracusa, Caltagirone, Catenanuova, Caltanissetta e Palermo?

Vista la chiusura della linea ferroviaria Catania-Palermo, nel tratto Bicocca-Dittaino, secondo i nostri calcoli in continuo aggiornamento, saranno soppressi oltre un milione di chilometri treno. Al costo di 14 euro per chilometro treno, dichiarato dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò in audizione in Commissione Trasporti il 22/02/2023, si arriva a una cifra risparmiata di oltre 14 milioni oltre alle somme derivanti dalle penalizzazioni previste contrattualmente.

Anche volendo considerare il costo del trasporto alternativo con bus sostitutivi al treno, alla Regione dovrebbero restare oltre 10 milioni. Risorse importanti, che potrebbero essere sfruttate per intervenire sull’annosa questione degli aumenti dei biglietti ferroviari e/o sull’implementazione di ulteriori servizi ferroviari in quei territori che da anni chiedono più servizi ferroviari almeno nelle giornate festive/domenicali.

Non ci sorprendono le dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità e infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, ma teniamo a precisare che le nostre richieste non sono critiche al contratto di servizio regionale ma giuste osservazioni per fare rispettare gli impegni istituzionali e finanziari presi nella legge di stabilità regionale n. 2/2023 all’art. 6, comma 5.

La Regione Siciliana nel Contratto di Servizio con l’impresa ferroviaria Trenitalia Spa nella “Sezione Seconda: Tariffe, orari e investimenti e precisamente all’art. 14 (Obblighi Tariffari e gratuità) sottoscrive gli unici aumenti previsti contrattualmente del 10 per cento a gennaio 2020, a gennaio 2022 e l’ultimo a gennaio 2024.

Fatta questa precisazione, siamo ancora in attesa di capire che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 finanziati all’art. 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro”; siamo giunti alla fine giugno e non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio.

In conclusione desideriamo fare presente che abbiamo più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2Tavolo di confronto con le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle persone a mobilità ridottaprevisto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver ottenuto risposta a tutt’oggi, nonostante siano già avvenuti il cambio orario invernale di dicembre 2022 e quello estivo di giugno 2023 che dal 2016 al 2021 ci veniva presentato, almeno, per una mera presa d’atto.

Presidente Sicilia Consumatori - F.to Luigi Ciotta
Presidente ADOC Sicilia - F.to Raffaele Tango
Responsabile Trasporti ADOC Sicilia - F.to Roberto Di Maria
Presidente Associazione Ferrovie Siciliane - F.to Giovanni Russo
CUB Trasporti - F.to Giuseppe Gurrieri
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - CIUFER - F.to Giosuè Malaponti


domenica 21 maggio 2023

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.
Nonostante siano stati previsti nella legge di stabilità 3,6 milioni di euro. Infatti in una dichiarazione alla stampa del 30 gennaio Schifani spiega: “le risorse per evitare l’aumento le abbiamo stanziate in manovra, dunque i ticket torneranno presto al prezzo ribassato”.
Siamo a metà maggio ma non abbiamo visto ancora nessun ribasso e/o sterilizzazione dell’aumento. Alle dichiarazioni del governatore Schifani seguono le dichiarazioni in Commissione Trasporti all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti on. Aricò. L’assessore in audizione spiega che sono stati previsti in finanziaria 3,6 milioni per azzerare l’aumento, da noi denunciato, non previsto a gennaio 2023, ma ad oggi non ha messo in pratica la sterilizzazione di questo aumento.
Ci corre l’obbligo per fare chiarezza sulle cifre dichiarate dall’assessore nel corso della seduta della Commissione che a parer nostro ma anche per i contenuti contrattuali non hanno alcuna logica. Non è vero che servono 8,7 milioni per il prossimo triennio.
Il contratto di servizio, così come abbiamo più volte scritto prevedeva e prevede gli aumenti del 10% in tre annualità e precisamente 2020, 2022 e 2024. Premesso ciò, vorremmo capire a cosa servono le cifre date dall’assessore (8,7 mln) e comprendere le dichiarazioni dell’ing. Pullara direttore di Trenitalia che dichiara “…è necessario trovare le coperture a tali spese, per tutti gli anni successivi al 2022”. Continuiamo a non capire di quali coperture parlano l’assessore Aricò e il direttore Pullara, tenuto conto che da “CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO FERROVIARIO” che scade il 31.12.2026, l’ultimo aumento contrattuale previsto del 10%, sino alla naturale scadenza del 2026, è a gennaio 2024. Una domanda ci sorge spontanea: a cosa dovranno servire gli 8,7 milioni nel prossimo triennio?
Noi, non abbiamo chiesto di azzerare gli aumenti dell’ultimo triennio ma di ristorare l’aumento non previsto di gennaio 2023 non previsto contrattualmente. È pur vero che servivano 4,6 per ristorare tutto il 2023 ma visto che ne sono stati finanziati 3,6 milioni, ci chiediamo e chiediamo perché non è stato, ancora oggi, sterilizzato l’aumento del 10% a partire dal mese di marzo e/o di aprile 2023 tenuto conto dell’impegno che aveva preso il governatore Schifani con i pendolari Siciliani?
Attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)” di cui non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio. Infine l’assessore Aricò dichiara che il contratto di servizio “costa alla Regione circa 166 milioni all’anno per espletare 10,9 milioni di km-treno. Non ci risultano questi ulteriori dati tenuto conto dell’art. 6 (Corrispettivi e modalità di pagamento) del contratto in atto che enuncia i seguenti corrispettivi:
pari ad euro 111.535.920,00 IVA esclusa, per il primo anno e per gli anni successivi, agli importi riportati nel PEF (Allegato 6), che di seguito si riportano puntualmente, unitamente alla produzione annua prevista: • 2018: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,3 mln treni*km); • 2019: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2020: Euro 113.208.959,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2021: Euro 119.284.506,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2022: Euro 121.073.774,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2023: Euro 122.889.880,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2024: Euro 124.733.229,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2025: Euro 126.604.227,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2026: Euro 128.503.291,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km).
Importi che a partire dall’anno 2020 sono stati incrementati dell’1,5 per cento, nonostante i km-treno previsti annualmente.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 19 maggio 2022

Antievasione, controlleria ed elusione. I Comitati Pendolari chiedono più controlli e scrivono alla Regione.

I sottoscritti Comitati Pendolari, Comitato Pendolari Siciliani e Comitato Pendolari Pa-Ag-Canicattì, operanti in Sicilia e riconosciuti dal Decreto Assessoriale N.3423/Serv.2 del 22/11/2018, desiderano fare presente quanto segue:
Premesso che

·il Piano operativo di sicurezza e controlleria - Misura 14 - adottato ai sensi della Delibera ART n. 16/2018 - “Indicatori e livelli minimi di sicurezza del viaggio e del viaggiatore”, con il coinvolgimento del Gestore dell’Infrastruttura ferroviaria, del Gestore di Stazione con una durata pari a quella del Contratto di Servizio;

·la definizione delle linee operative è adottata su base triennale (Interventi operativi primo periodo: 2018-2021), con l’indicazione dei possibili interventi di sviluppo per il periodo successivo;

·il Piano operativo di sicurezza e controlleria prevede interventi mirati alla riduzione dell’evasione, dell’elusione e del contenimento del numero di aggressioni al Personale di Bordo nell’espletamento delle proprie funzioni di verifica e controllo.

Ritenuto che

·per il contrasto all’evasione ed elusione è stato previsto da Trenitalia un Piano di Azione “Lotta all’evasione e all’elusione - le azioni di Trenitalia”, formalizzato alla Commissione

Trasporti della Conferenza Stato-Regioni in data 13/10/2015, e successivo aggiornamento del 17 maggio 2016;

·il Piano operativo vendita e informazioni afferente al Contratto di Servizio tra Trenitalia e la Regione Siciliana (approvato nella seduta del Comitato Tecnico di Gestione del CdS del 26 marzo 2019;

·per contrastare i fenomeni di evasione del pagamento del titolo di viaggio, ed a supporto della normale attività di controllo svolta dal Personale di Bordo, Trenitalia ha costituito nel 2015 un Pool Nazionale Antievasione, che opera con specifiche campagne di controllo su tutto il territorio nazionale, effettuando controlli sulla dotazione del biglietto prima e dopo la salita a bordo;

·i controlli a terra, prevalentemente condotti nella stazione di partenza del treno, consentono non solo di verificare il possesso del titolo di viaggio, ma anche di evitare la creazione di situazioni di disturbo alla clientela, con indiretta positiva ricaduta sulla percezione della Security;

·in aggiunta al Pool Antievasione nazionale, in Sicilia è operativo anche il Pool Antievasione regionale, che opera secondo le modalità operative già descritte per il Pool Nazionale.

Considerato che

·il Pool Antievasione regionale in Sicilia è costituito da circa 30 risorse, distribuite nei principali impianti ferroviari del territorio siciliano, ove operano con controlli a terra e con scorte a bordo treno


Chiediamo

all’Impresa Ferroviaria Trenitalia 

e al Dipartimento Trasporti regionale


-che si rende necessario ed opportuno intensificare i controlli sia a bordo treno, sia in modo strategico a terra nelle principali stazioni, e/o in tutte le stazioni anche impresenziate, al fine di impedire, ai clienti sprovvisti del titolo di viaggio, di salire a bordo;

-che con il termine dello stato di emergenza ed il graduale ritorno alla normalità che prevede nuovamente la capienza complessiva del 100%, occorre un’attenta programmazione del Piano operativo di sicurezza e controlleria e del Pool Antievasione regionale per garantire controlli più serrati in termine di sicurezza per i viaggiatori e del Personale di bordo;

-se sono state adottate le nuove linee operative con l’indicazione di possibili interventi che incentivino il Pool Antievasione regionale per quanto attiene i controlli antievasione, elusione e sicurezza nelle tratte ferroviarie siciliane, considerato che gli attuali “Interventi operativi comprendevano il triennio 2018-2021".


F.to Comitato Pendolari Siciliani e Comitato Pendolari Pa-Ag-Canicattì  

mercoledì 10 novembre 2021

Niente fermate dei bus sostitutivi al treno a Militello e Scordia

Art.10 comma 4 (Flessibilità del programma di esercizio) del Contratto di Servizio 2017-2021 che riportiamo testualmente: - “Nei casi di sospensione del servizio di cui al comma precedente, per i quali sia previsto  servizio sostitutivo a totale o parziale sostituzione del servizio ferroviario, tale servizio  sostitutivo deve essere comunque effettuato con un numero di autobus e/o autoveicoli  sufficiente  a trasportare tutti i passeggeri statisticamente presenti sul treno e in modo tale da garantire il servizio presso le stazioni e fermate previste sulla tratta ferroviaria oggetto  del  disservizio,  salvo  casi  di  manifesta  impossibilità”. Ma in effetti non è proprio così, difatti nelle note della riprogrammazione oraria viene fatto esplicitamente presente che: “Sostituito con bus, che fermano nel piazzale antistante la stazione ad eccezione delle località in cui non è possibile la sosta dei bus: Militello e Scordia.

venerdì 5 novembre 2021

Corse riprogrammate con bus sostitutivi Catania-Caltagirone non fermano nelle Stazioni di Militello e Scordia

In riferimento alla sospensione della circolazione ferroviaria sulla tratta Catania-Caltagirone-Gela dal 29 ottobre 2021 e riprogrammata con bus sostitutivi che devono effettuare le stesse fermate effettuate dai treni nelle stazioni interessate.
Ci pregiamo sottoporre, alla vostra cortese attenzione, che nella riprogrammazione effettuata dall’impresa ferroviaria, Trenitalia Spa, che gestisce per contratto il trasporto ferroviario in Sicilia, non vengono effettuate nelle stazioni di Militello e di Scordia le fermate dei bus sostitutivi al treno, così come previsto dall’Art.10 comma 4 (Flessibilità del programma di esercizio) del Contratto di Servizio 2017-2021 che riportiamo testualmente: - “Nei casi di sospensione del servizio di cui al comma precedente, per i quali sia previsto servizio sostitutivo a totale o parziale sostituzione del servizio ferroviario, tale servizio sostitutivo deve essere comunque effettuato con un numero di autobus e/o autoveicoli sufficiente a trasportare tutti i passeggeri statisticamente presenti sul treno e in modo tale da garantire il servizio presso le stazioni e fermate previste sulla tratta ferroviaria oggetto del disservizio, salvo casi di manifesta impossibilità”. Ma in effetti non è proprio così, difatti nelle note della riprogrammazione oraria viene fatto esplicitamente presente che: “Sostituito con bus, che fermano nel piazzale antistante la stazione ad eccezione delle località in cui non è possibile la sosta dei bus: Militello e Scordia.
Con la presente chiediamo alle SS.LL. di voler intervenire presso la committente Regione Siciliana-Dipartimento Infrastrutture e Trasporti per il ripristino delle fermate previste a Militello e Scordia concordando eventualmente dei punti di fermata nei pressi delle stazioni per ovviare ad eventuali problemi logistici ed assicurare la continuità del servizio di trasporto.
Al signor Sindaco del Comune di Militello Val di Catania
Al signor Sindaco del Comune di Scordia
All’Assessore Regionale Avv. Marco Falcone
Assessorato Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo
Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2 Dott. Giuseppe Di Miceli
Piano Regionale dei Trasporti-Trasporto Ferroviario Reg.le
Certi di fare cosa gradita, nell’attesa di un Vs. cortese riscontro, cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 11 agosto 2021

Taormina Line - Richiesta possibile fermata a Fiumefreddo di Sicilia, il Dipartimento Trasporti dice di no.

Dal 13 giugno è partito il servizio dei “Line” da Taormina a Catania tre coppie di treni che serviranno tutto il comprensorio per gli spostamenti da e per il mare, collegando la “Perla dello Jonio con la città di Catania.
Vista l’opportunità di questo ulteriore servizio nei festivi e nelle domeniche, chiediamo la possibilità di voler valutare la fermata dei “Taormina Line” a Fiumefreddo di Sicilia per dare un ulteriore servizio a chi è in vacanza nel nostro territorio comunale ma anche ai vacanzieri della fascia ionica-etnea.
Certi nell’accoglimento della nostra richiesta e nell’attesa di un esito positivo, porgiamo cordiali saluti.
Alla cortese attenzione delle SS.LL.
All’Assessore Regionale Avv. Marco Falcone Assessorato Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo
Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2 Dott. Giuseppe Di Miceli
Piano Regionale dei Trasporti-Trasporto Ferroviario Regionale
p c Alla Direzione Trenitalia Sicilia
Fiumefreddo di Sicilia 17 giugno 2021
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 16 maggio 2021

Linea ferroviaria Catania-Siracusa chiusa sino al 31 luglio 2021 per lavori di ammodernamento

Un pendolare che parte da Messina, con il treno regionale veloce 5381 delle ore 5.13, arriva a Siracusa alle ore 07.55 impiegando 2 ore e 42 minuti. Lo stesso pendolare che partirà lunedì mattina 14 giugno 2021, sempre da Messina, con il treno regionale 32303 alle ore 5:13 si troverà ad impiegare per fare lo stesso tragitto 3 ore e 45 minuti di cui 1 ora e 17 minuti di percorrenza in treno tra Messina e Catania e 2 ore e 18 minuti con il bus sostitutivo PA601 sino a Siracusa. Il Dipartimento Trasporti, secondo il nostro parere, deve chiedere all’impresa ferroviaria di istituire, così come è previsto nel Contratto di Servizio (2017-2026) all’art.10 punto 3: - “…dovranno assicurare condizioni di viaggio quantitativamente e qualitativamente paragonabili all’offerta base”.
Quali le soluzioni da adottare secondo il nostro punto di vista per cercare di ottimizzare e ridurre al minimo i disagi? Attuare quanto prevede il punto 3 dell’art.10, diversificando quantitativamente e qualitativamente le corse dei bus sostitutivi:
• Bus sostitutivi diretti tra Catania-Priolo-Melilli-Siracusa e viceversa;
• Bus sostitutivi tra Catania e Augusta facendo le fermate di CT Aeroporto, Bicocca, Lentini e Augusta... continua a leggere

venerdì 14 maggio 2021

Con i nuovi orari estivi in vigore da domenica 13 giugno 2021, verrà chiusa la linea ferroviaria Catania-Siracusa sino al 31 luglio 2021.

Con i nuovi orari estivi che entreranno in vigore domenica 13 giugno 2021, verrà chiusa la linea ferroviaria Catania-Siracusa sino al 31 luglio 2021.

Quando pensano di avvisare l’utenza?

L’intervento prevedeva una prima fase funzionale dell’adeguamento e raddoppio della linea Catania – Siracusa. L’intervento è stato suddiviso in due lotti funzionali: 1° lotto funzionale Bicocca-Augusta: dal km 233+634 al km 280+000; 2° lotto funzionale Augusta-Targia: dal km 280+000 al km 301+841. Tabella A – Portafoglio investimenti in corso e programmatici – A04 – Potenziamento e sviluppo infrastrutturale Rete Convenzionale/Alta Capacità, con un costo di 125 Meuro, una copertura finanziaria complessiva di 81 Meuro (7 Meuro risorse MEF e 74 Meuro risorse UE) e un fabbisogno di 44 Meuro.

L’intervento permetterà la riduzione di tempi di percorrenza di circa il 10% (appena 10 minuti) rispetto a quelli attuali.

Questa chiusura mette in evidenza una situazione assurda non tanto per la decisione di chiudere la linea ferroviaria nel periodo estivo, così come è stato fatto nell’estate del 2016 (20 giugno-3 settembre) e nel 2017 (18 giugno-20 settembre) ma dal fatto che né i territori interessati, né i viaggiatori-pendolari a tutt’oggi sono stati informati di questa chiusura già programmata e dei relativi disagi/disservizi che essa comporterà.

Tra l’altro desideriamo fare presente che non c’è stato alcun tavolo di confronto con i Comitati dei Pendolari, le Associazioni dei Consumatori per cercare di trovare soluzioni a garanzia dell’ottimizzazione degli eventuali disagi/disservizi, né per la programmazione degli orari del programma annuale/estivo, nonostante sia previsto dall’art. 5 punto 5 e dall’art.18 del Contratto di Servizio (2017-2026). 

Le soluzioni adottate nei nuovi orari “Treno + Bus sostitutivo” dal 13 giugno, già pubblicati e acquistabili sul portale Trenitalia.it, ci preoccupano notevolmente.

Dagli orari dei bus che dovranno sostituire le corse dei treni in entrambe le direzioni riscontriamo che i tempi di percorrenza sono abbastanza lunghi per come è stato strutturato il servizio sostitutivo e che riteniamo non del tutto funzionale.

Alcuni esempi dagli orari a partire dal 13 giugno 2021:

·  Treno regionale 32303 in partenza da Messina alle ore 5:13 arriva a Catania alle ore 6:30 per ripartire con il Bus PA  601 alle 6:40 effettuando le fermate di: CT Aeroporto, Bicocca, Lentini, Augusta, Priolo-Melilli e arrivare a Siracusa alle ore 8:40 – in totale da Catania 6 fermate - tempo impiegato 2 ore e 18 minuti – costo euro 7,60, tenuto conto che è il primo treno del mattino che da Messina arriva sino a Siracusa;

·  Bus PA613 in partenza da Catania alle ore 5.13 ed effettua le fermate di CT Aeroporto, Bicocca, Lentini, Augusta, Priolo-Melilli e arriva a Siracusa alle ore 7.31 – in totale 6 fermate - tempo impiegato 2 ore e 18 minuti – costo euro 7,60; 

·  Non è stata prevista la coincidenza al bus sostitutivo Siracusa-Catania PA618 delle ore 19:25 con arrivo a Catania alle 21:43 mentre avveniva con il treno regionale 12948 delle ore 19.25 Siracusa-Catania che arrivava a Catania alle 20:44 e aveva la coincidenza con il treno 5392 Catania-Messina delle 21:09 che effettua 12 fermate (Acireale, Guardia-Mangano-S. Venerina, Carruba, Giarre-Riposto, Mascali, Fiumefreddo Sicilia, Calatabiano, Taormina-Giardini, Letojanni, S. Teresa Di Riva, Ali Terme, Messina Centrale). Con quale treno l’utenza-pendolare dovrà rientrare nei territori di provenienza?

Un pendolare che parte da Messina, con il treno regionale veloce 5381 delle ore 5.13, arriva a Siracusa alle ore 07.55 impiegando 2 ore e 42 minuti. Lo stesso pendolare che partirà lunedì mattina 14 giugno 2021, sempre da Messina, con il treno regionale 32303 alle ore 5:13 si troverà ad impiegare per fare lo stesso tragitto 3 ore e 45 minuti di cui 1 ora e 17 minuti di percorrenza in treno tra Messina e Catania e 2 ore e 18 minuti con il bus sostitutivo PA601 sino a Siracusa.

Una domanda ci sorge spontanea: - un bus diretto di qualsiasi azienda di trasporto sulla Catania-Siracusa impiega circa 1 ora e 15 minuti ed il costo del biglietto è di appena 4,00 euro quasi la metà sia del costo del ticket che dei tempi di percorrenza.

Ci chiediamo e chiediamo qual è la convenienza e l’utilità del viaggiatore-pendolare fare un abbonamento da Messina a Siracusa o da Catania a Siracusa visto i costi del biglietto e i lunghissimi tempi di percorrenza, in questo periodo di chiusura?

Siamo fermamente convinti che nessuno dei pendolari abbonati potrà e vorrà viaggiare con questi tempi di percorrenza, tenuto conto che gli orari di percorrenza dei bus sostitutivi non potranno mai essere rispettati a differenza degli orari di percorrenza dei treni che viaggiano su rotaie.

Il Dipartimento Trasporti, secondo il nostro parere, deve chiedere all’impresa ferroviaria di istituire, così come è previsto nel Contratto di Servizio (2017-2026) all’art.10 punto 3: - “…dovranno assicurare condizioni di viaggio quantitativamente e qualitativamente paragonabili all’offerta base”. 

Quali le soluzioni da adottare secondo il nostro punto di vista per cercare di ottimizzare e ridurre al minimo i disagi?  Attuare quanto prevede il punto 3 dell’art.10, diversificando quantitativamente e qualitativamente le corse dei bus sostitutivi:

Bus sostitutivi diretti tra Catania-Priolo-Melilli-Siracusa e viceversa;

Bus sostitutivi tra Catania e Augusta facendo le fermate di CT Aeroporto, Bicocca, Lentini e Augusta.

In conclusione, desideriamo sottoporre alle SS.LL. queste nostre considerazioni/suggerimenti che di sicuro ottimizzerebbero i disagi dimezzando così gli eccessivi tempi di percorrenza tra Catania e Siracusa nell’ottica di rendere più veloci gli spostamenti non solo dei pendolari del treno ma anche dell’utenza in generale e turistica che in questi mesi, quasi sicuramente, affolleranno i nostri territori.

All’Assessore Regionale Avv. Marco Falcone

Assessorato Infrastrutture, Mobilità e Trasporti

Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo

Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti

Al Dirigente del Servizio 2 Dott. Giuseppe Di Miceli

Piano Regionale dei Trasporti-Trasporto Ferroviario Regionale

Fiumefreddo di Sicilia, 11 maggio 2021

Certi di fare cosa gradita, nell’attesa di un Vs. cenno porgiamo cordiali saluti

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer