Palermo. Aumenta il traffico ferroviario passeggeri, ma il contratto di
servizio tra la Regione e Trenitalia resta un miraggio. Il 2012, secondo i dati
diffusi dalla Fit-Cisl, ha fatto registrare un +35%. I siciliani che ogni
giorno, dal lunedì al venerdì, hanno scelto di p! rendere un treno sono passati
dai 28 mila del 2011 ai 40 mila dello scorso anno.
È uno degli effetti dei continui rincari sul costo di benzina e gasolio, che hanno indotto molti viaggiatori a lasciare l'automobile sotto casa e a spostarsi maggiormente in treno. «Alla luce dell'incremento del traffico passeggeri - denuncia Mimmo Perrone, segretario regionale Fit-Cisl Mobilità - Trenitalia non ha migliorato collegamenti e servizi, e più in generale, non ha destinato risorse aggiuntive per gli investimenti. I siciliani quindi viaggiano di più in treno, ma in condizioni sempre peggiori».
Intanto, entro la fine del mese il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe andare a Roma per chiudere l'accordo sull'alta velocità Catania-Palermo, tratta ferroviaria che oggi è percorsa da un solo treno non-stop. Treno che, per fare la spola tra le due città, costa 800mila euro all'anno.
Un caso emblematico che mette in risalto una delle tante carenze del trasporto ferroviario siciliano: la mancanza di quello che in gergo viene chiamato materiale rotabile. Sempre meno convogli circolano nell'Isola, dove anche i progetti infrastrutturali meno costosi e più facili da realizzare restano chiusi in un cassetto. Tra questi c'è la fermata ferroviaria all'interno dell'aeroporto di Fontanarossa. Costo previsto: circa due milioni di euro. «Il 13 maggio del 2005 - ricorda Perrone - è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministero dei Trasporti, Comune di Catania, Rfi e Circumetnea, per gettare le basi per il collegamento Acquicella-Fontanarossa. Collegamento che si "appoggia" alla già esistente asta di manovra che fiancheggia la tratta a doppio binario Acquicella-Bicocca. In particolare, è possibile congiungere all'asta di manovra un nuovo binario che corre all'interno in parte dell'aeroporto militare ed in parte di quello civile, consentendo così di arrivare al terminal».
L'opera, seppur di facile realizzazione e poco costosa, è finita nel dimenticatoio. Così come un altro intervento strategico per la cosiddetta intermodalità è il collegamento da Ragattisi all'aeroporto di Trapani Birgi. Due chilometri separano la stazione trapanese con lo scalo: distanza che potrebbe essere "coperta" con pochi milioni di euro.
Pecche, per usare un eufemismo, di una Regione che non ha ancora sottoscritto il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. «Il presidente Crocetta - si domanda Perrone - è consapevole dello stallo in cui si trova la Regione? Allo stato attuale, vige il contratto di servizio nazionale che risale al 2004. Ciò vuol dire che la Regione è committente di Trenitalia con i soldi dello Stato. Risorse insufficienti per il "fabbisogno" di treni in Sicilia».
Quella del contratto di servizio è ormai diventata una vera e propria telenovela, con cifre sempre più "ballerine". Nel 2009 l'intesa Regione-Trenitalia prevedeva 132 milioni di euro; somma che, con il passare degli anni, è scesa fino a 111 milioni. Con la conseguente! diminuzione del numero dei chilometri-treno annui da 12,5 a 9,5 milion! i. Il contratto di servizio, però, a distanza di anni (e nonostante i proclami) non è stato ancora firmato. Ma non è tutto. Extra contratto, inoltre, il vecchio esecutivo regionale aveva previsto di destinare 50 milioni per l'acquisto di nuovi convogli ferroviari.
Un'altra delle criticità relative al trasporto ferroviario è quella infrastrutturale. «Anche su questo tema - aggiunge Perrone - la politica è assente. Neanche il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha denunciato la lentezza dei treni siciliani nel famoso viaggio di Grillo da Scordia a Vizzini, prende posizione. E dire che all'Ars i grillini potrebbero fare da pungolo alle istituzioni regionali e nazionali che finora hanno trascurato lo stato infrastrutturale delle reti ferroviarie».
La connessione tra ferrovie, pullman, aeroporti e porti, per il sindacato cislino, è un altro dei "nodi" fondamentali che bisogna affrontare col nuovo governo regionale. «Chiediamo sin da subito - conclude Amedeo Benigno, segretario Fit-Cisl Sicilia - un tavolo col presidente Crocetta per discutere la riorganizzazione del piano di trasporto integrato dell'Isola».
Daniele Ditta
La Sicilia - Domenica 06 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 7
È uno degli effetti dei continui rincari sul costo di benzina e gasolio, che hanno indotto molti viaggiatori a lasciare l'automobile sotto casa e a spostarsi maggiormente in treno. «Alla luce dell'incremento del traffico passeggeri - denuncia Mimmo Perrone, segretario regionale Fit-Cisl Mobilità - Trenitalia non ha migliorato collegamenti e servizi, e più in generale, non ha destinato risorse aggiuntive per gli investimenti. I siciliani quindi viaggiano di più in treno, ma in condizioni sempre peggiori».
Intanto, entro la fine del mese il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe andare a Roma per chiudere l'accordo sull'alta velocità Catania-Palermo, tratta ferroviaria che oggi è percorsa da un solo treno non-stop. Treno che, per fare la spola tra le due città, costa 800mila euro all'anno.
Un caso emblematico che mette in risalto una delle tante carenze del trasporto ferroviario siciliano: la mancanza di quello che in gergo viene chiamato materiale rotabile. Sempre meno convogli circolano nell'Isola, dove anche i progetti infrastrutturali meno costosi e più facili da realizzare restano chiusi in un cassetto. Tra questi c'è la fermata ferroviaria all'interno dell'aeroporto di Fontanarossa. Costo previsto: circa due milioni di euro. «Il 13 maggio del 2005 - ricorda Perrone - è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministero dei Trasporti, Comune di Catania, Rfi e Circumetnea, per gettare le basi per il collegamento Acquicella-Fontanarossa. Collegamento che si "appoggia" alla già esistente asta di manovra che fiancheggia la tratta a doppio binario Acquicella-Bicocca. In particolare, è possibile congiungere all'asta di manovra un nuovo binario che corre all'interno in parte dell'aeroporto militare ed in parte di quello civile, consentendo così di arrivare al terminal».
L'opera, seppur di facile realizzazione e poco costosa, è finita nel dimenticatoio. Così come un altro intervento strategico per la cosiddetta intermodalità è il collegamento da Ragattisi all'aeroporto di Trapani Birgi. Due chilometri separano la stazione trapanese con lo scalo: distanza che potrebbe essere "coperta" con pochi milioni di euro.
Pecche, per usare un eufemismo, di una Regione che non ha ancora sottoscritto il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. «Il presidente Crocetta - si domanda Perrone - è consapevole dello stallo in cui si trova la Regione? Allo stato attuale, vige il contratto di servizio nazionale che risale al 2004. Ciò vuol dire che la Regione è committente di Trenitalia con i soldi dello Stato. Risorse insufficienti per il "fabbisogno" di treni in Sicilia».
Quella del contratto di servizio è ormai diventata una vera e propria telenovela, con cifre sempre più "ballerine". Nel 2009 l'intesa Regione-Trenitalia prevedeva 132 milioni di euro; somma che, con il passare degli anni, è scesa fino a 111 milioni. Con la conseguente! diminuzione del numero dei chilometri-treno annui da 12,5 a 9,5 milion! i. Il contratto di servizio, però, a distanza di anni (e nonostante i proclami) non è stato ancora firmato. Ma non è tutto. Extra contratto, inoltre, il vecchio esecutivo regionale aveva previsto di destinare 50 milioni per l'acquisto di nuovi convogli ferroviari.
Un'altra delle criticità relative al trasporto ferroviario è quella infrastrutturale. «Anche su questo tema - aggiunge Perrone - la politica è assente. Neanche il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha denunciato la lentezza dei treni siciliani nel famoso viaggio di Grillo da Scordia a Vizzini, prende posizione. E dire che all'Ars i grillini potrebbero fare da pungolo alle istituzioni regionali e nazionali che finora hanno trascurato lo stato infrastrutturale delle reti ferroviarie».
La connessione tra ferrovie, pullman, aeroporti e porti, per il sindacato cislino, è un altro dei "nodi" fondamentali che bisogna affrontare col nuovo governo regionale. «Chiediamo sin da subito - conclude Amedeo Benigno, segretario Fit-Cisl Sicilia - un tavolo col presidente Crocetta per discutere la riorganizzazione del piano di trasporto integrato dell'Isola».
Daniele Ditta
La Sicilia - Domenica 06 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 7