Roma. “Rfi continua a mortificare la Sicilia. Sui 130 milioni di euro
richiesti dal Compartimento Rfi di Palermo per la manutenzione ordinaria e
straordinaria delle linee ferrate dell’isola, Rete Ferroviaria Italiana ne
approva poco meno di 25 milioni. Un ulteriore elemento utile a svelare quale
sia il vero obiettivo del Gruppo Ferrovie: dismettere la rete siciliana per
concentrare ancora una volta le risorse verso investimenti utili a potenziare
la rete AV del Nord Italia. Sono ormai trent’anni che i siciliani attendono il
completamento del raddoppio della Catania-Messina e l’ammodernamento delle
linee Palermo-Catania e Palermo-Trapani. Nel 2011 un’arcata di un ponte lungo
la linea ferrata Caltagirone-Gela cedette, da allora Ferrovie non ha mai
provveduto a ripristinare la linea causando incalcolabili disagi ai pendolari.
Tale situazione non è più tollerabile. Chiedo al presidente di Rfi, Dario Lo
Bosco, siciliano come me, di dare immediatamente un segnale di discontinuità
con il passato. Che riaprano i cantieri in Sicilia, che ai pendolari venga
offerto un decoroso e giusto servizio”. Lo dichiara il sen. Vincenzo Gibiino,
coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Fonte AGENPARL - 22-01-2014

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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mercoledì 22 gennaio 2014
Trasporti Sicilia: Gibiino (FI), Ferrovie abbandonate. Solo 24 mln per manutenzione rete
giovedì 21 novembre 2013
Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina
Ognina:
pietre contro il treno in attesa di partire per Messina
Allarme sassi lungo la linea ferrata. No, non si tratta di sassi staccatisi da
chissà quale costone e finiti sulle rotaie, bensì di pietre di varie dimensioni
lanciate da gruppetti di ragazzini che - udite udite - pare abbiano deciso di
impiegare così il loro tempo libero, incontrandosi a ridosso della stazione di
Ognina. Un «divertimento» decisamente opinabile, che fra l'altr! o sarebbe
potuto e potrebbe costare caro ai malcapitati viaggiatori: non soltanto turisti
e vacanzieri (e comunque non ci sarebbe alcunché di male...), ma anche
lavoratori pendolari che si spostano ogni giorno lungo la tratta
Catania-Messina o Siracusa-Catania-Messina non certo per piacere, ma perché
costretti dai loro impegni.
Anche ieri pomeriggio, intorno alle 18, tanti erano i pendolari presenti sul treno Catania-Messina delle 17,44. Il convoglio ha fatto sosta alla stazione di Ognina e lì è stato fatto oggetto del lancio di alcune pietre lanciate, pare, da tre adolescenti che si erano nascosti alle spalle del muretto lato monte.
Alla fine pare che un'immediata segnalazione al 113 abbia messo in azione la polizia. E' comunque importante che chi viaggia sappia che può andare incontro a questo genere di inconvenienti.
La Sicilia - Mercoledì 20
Novembre 2013 Prima Catania Pagina 23
Anche ieri pomeriggio, intorno alle 18, tanti erano i pendolari presenti sul treno Catania-Messina delle 17,44. Il convoglio ha fatto sosta alla stazione di Ognina e lì è stato fatto oggetto del lancio di alcune pietre lanciate, pare, da tre adolescenti che si erano nascosti alle spalle del muretto lato monte.
Alla fine pare che un'immediata segnalazione al 113 abbia messo in azione la polizia. E' comunque importante che chi viaggia sappia che può andare incontro a questo genere di inconvenienti.
venerdì 15 novembre 2013
Soppresso un treno, disagi e proteste dei pendolari
Martedì è stato cancellato all'improvviso il Catania-Messina delle 5,10
S. Teresa. Un altro treno soppresso, nella scorsa giornata di martedì, sulla tratta Taormina-Messina, che ha scatenato le vibranti proteste dei tanti pendolari della riviera jonica, che ormai sono stanchi di questi improvvisi disservizi di Trenitalia.
Ad essere soppresso, stavolta, è stato il treno numero 12866! che, partendo alla 5.10 dalla stazione centrale di Catania, dopo avere attraversato tutta la riviera jonica, dovrebbe raggiungere quella di Messina entro le 7.10, in modo che, soprattutto, i lavoratori possano prendere le relative coincidenze con i diversi mezzi di trasporto per potere raggiungere la Calabria, la zona tirrenica, i villaggi di Messina e i vari uffici pubblici.
La soppressione improvvisa, in un orario in cui per altro non sono previsti degli eventuali altri mezzi alternativi, rappresenta un vero e proprio calvario per i numerosi pendolari che dalla riviera jonica devono raggiungere l'area dello Stretto.
Considerato che la maggior parte dei lavoratori è dipendente di enti pubblici, che hanno quindi degli orari di apertura che devono essere rispettati, questi disservizi ferroviari generano ovviamente dei gravi disagi.
Per i tanti pendolari, oltre alle ore che vanno recuperate mensilmente, anche a causa dei frequenti ritardi, è un continuo stress perché, malgrado l'abbonamento mensile, devono anche subire la soppressione dei treni, diretti e locali che si trasformano, improvvisamente, in metroferrovia (nella tratta Giampilieri-Messina e viceversa), vagoni superaffollati e una carente comunicazione nei confronti degli utenti.
Pippo Trimarchi - La Sicilia - Giovedì 14 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 29
S. Teresa. Un altro treno soppresso, nella scorsa giornata di martedì, sulla tratta Taormina-Messina, che ha scatenato le vibranti proteste dei tanti pendolari della riviera jonica, che ormai sono stanchi di questi improvvisi disservizi di Trenitalia.
Ad essere soppresso, stavolta, è stato il treno numero 12866! che, partendo alla 5.10 dalla stazione centrale di Catania, dopo avere attraversato tutta la riviera jonica, dovrebbe raggiungere quella di Messina entro le 7.10, in modo che, soprattutto, i lavoratori possano prendere le relative coincidenze con i diversi mezzi di trasporto per potere raggiungere la Calabria, la zona tirrenica, i villaggi di Messina e i vari uffici pubblici.
La soppressione improvvisa, in un orario in cui per altro non sono previsti degli eventuali altri mezzi alternativi, rappresenta un vero e proprio calvario per i numerosi pendolari che dalla riviera jonica devono raggiungere l'area dello Stretto.
Considerato che la maggior parte dei lavoratori è dipendente di enti pubblici, che hanno quindi degli orari di apertura che devono essere rispettati, questi disservizi ferroviari generano ovviamente dei gravi disagi.
Per i tanti pendolari, oltre alle ore che vanno recuperate mensilmente, anche a causa dei frequenti ritardi, è un continuo stress perché, malgrado l'abbonamento mensile, devono anche subire la soppressione dei treni, diretti e locali che si trasformano, improvvisamente, in metroferrovia (nella tratta Giampilieri-Messina e viceversa), vagoni superaffollati e una carente comunicazione nei confronti degli utenti.
Pippo Trimarchi - La Sicilia - Giovedì 14 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 29
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sabato 2 marzo 2013
Sul treno Catania-Palermo con un risparmio di... 20'
Entro il 2020 si andrà a Palermo in treno in 2 ore e
25 minuti! Incredibile ma vero. Si "risparmieranno" venti minuti
venti che potranno (sempre ipoteticamente) essere messi dai nostri figli e
nipoti nelle "banche delle ore" per allietare il tempo libero (ne
avranno tanto, purtroppo, data la disoccupazione crescente). Scrivo di
discendenti perché ritengo non ci sia una sola persona di buonsenso che possa
credere che i lavori si concluderanno nei sei anni previsti. Se poi aggiungiamo
le opere citate (senza finanziamento) della tratta Catania-Messina, restiamo
addirittura senza parole per quanto il governo sta offrendo ai siciliani in
cambio della sepoltura del Ponte sullo Stretto. Con l'entusiasmo di Crocetta
che già aggiunge la necessità di completare l'anello previsto (per il 2020,
ricordo). Collegando le città escluse in un futuro ancora più lontano e molto
più ipotetico. Certo, la demagogia non conosce limiti. Presentare come
ciclopiche infrastrutture realizzazioni, neppure complete, di doppi binari tra Ognina
e Catania centro, nonché il mitico Giampilieri-Fiumefreddo, è cosa già
tristemente vista dai siciliani e non certo addebitabile a Crocetta. Ma
rivendicare come un trionfo il molto futuro risparmio di 20 minuti per andare
in treno da Catania a Palermo batte ogni record. Lascino le cose come stanno e
diano un bonus a quanti viaggiano e viaggeranno in treno in Sicilia. Anzi,
ancor meglio, li si faccia viaggiare gratis. Saranno sicuramente soldi spesi
meglio e subito.
Vincenzo Mannello
Lo dico a La Sicilia
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Sabato 02 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 38
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