Roma. Non sono fin troppi e in potenziale conflitto fra loro gli impegnativi incarichi ricoperti dal professore Dario Lo Bosco? Lo Bosco, che in passato è stato pure presidente dell'autorità portuale di Messina, infatti, oggi è, contemporaneamente...

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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lunedì 18 maggio 2015
Una interrogazione al ministro delle infrastrutture sui numerosi incarichi del presidente di Rete Ferroviaria Italiana
mercoledì 4 dicembre 2013
Declino Trasporti nella Provincia di Trapani
Riceviamo e pubblichiamo la nota della Filt Cgil:
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Già
nei mesi scorsi, queste Organizzazioni Sindacali hanno rivolto diversi appelli
a tutte le forze politiche per richiamarne l’attenzione all’interesse comune, sociale ed economico,
che rappresenta il settore della mobilità e quindi dei trasporti.
Esprimiamo
un giudizio di preoccupazione e di allarme della situazione, che consideriamo a
un punto di gravità tale da rappresentare una vera e propria emergenza.
Riteniamo
che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre o aereo, sia
fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di programmazione, e ciò
aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia, da diversi anni
oramai, il nostro Paese.
Siamo
invece convinti che il settore trasporti, che rappresenti l’anello fondamentale
di quella catena essenziale Agricoltura – Turismo e quindi della principale
fonte di economia trapanese, possa svolgere quella funzione anticiclica alla
crisi.
Se
però questa emergenza non è riconosciuta da tutti, e soprattutto dalle nostre
istituzioni locali e regionali, e non viene affrontata e avviata a soluzione,
rischia di portare all’implosione non solo gran parte del settore ma l’intera
economia della nostra provincia e del resto della regione.
A
oggi, facendo un triste resoconto, possiamo tranquillamente affermare che poco,
o nulla, si è fatto nel settore.
Anzi,
a parte rari comunicati e piccoli interventi di politici locali, continuiamo a
registrare quell’inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece
dovrebbero proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della
mobilità.
Tutto
questo ci obbliga a continuare a vivere in un Paese che viaggia a due Velocità, il
Nord e Centro Italia in Alta Velocità e il Sud Italia a bassissima Velocità, e
a convivere con un sistema di potere che costringe la nostra Regione, e quindi
la Provincia di Trapani, a sottostare all’imposizione economica del Nord e
degli altri Paesi Europei.
A
questo, si continua a registrare un mancato investimento nelle infrastrutture e
nei trasporti che non comporterà altro, per l’anno 2014, un aggravarsi della
crisi già esistente e quindi una spesa procapite per famiglia e azienda
maggiore rispetto agli anni passati.
Nel
territorio Trapanese, trasportare merci e viaggiatori sta diventando davvero
una scommessa.
A
quest’opera di disfacimento non ci stiamo e non ci stanno i cittadini della
Provincia di Trapani, le Associazioni Turistiche e tutte le Aziende che
producono ricchezza nel nostro territorio.
Pertanto ricordiamo, che si tratta di garantire il
diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, in particolare delle fasce
di reddito più basse.
E’
triste, per un Paese civile com’è il territorio della Provincia di Trapani, il
fatto che per percorrere pochi chilometri in treno occorrano ore di viaggio.
Cosi
com’è triste viaggiare in autobus vecchio di trenta anni e in strade e
autostrade in condizioni minime di sicurezza.
Cosi
come siamo contrari a tagliare i finanziamenti per collegamenti marittimi o,
peggio ancora, a non mettere a disposizione, da parte del Governo Regionale e
Nazionale, i fondi per l’aeroporto di Birgi.
L’appello
che rivolgiamo è quello che la Regione, e tutti gli enti locali, facciano la
loro parte con gli interventi di programmazione e con le azioni necessarie a
promuovere il processo d’industrializzazione del settore trasporti intesa come
viabilità e infrastrutture.
Riteniamo
quindi, indispensabile e urgente, avviare subito tutte quelle opere e
interventi, che possano garantire una ripresa dell’economia Regionale e
Trapanese, ossia:
-
Sbloccare i finanziamenti promessi, nazionali e regionali, dedicati all’aeroporto
Vincenzo Florio di Trapani, riguardante il parziale ristoro per il blocco del
traffico aereo a causa della guerra in Libia nell’anno 2011.
Questo
darebbe una boccata di ossigeno alla società Airgest, che gestisce l’aeroporto
di Trapani, per le future scelte di marketing e quindi per quella garanzia del
continuo traffico di viaggiatori che negli ultimi anni hanno portato tanto
benessere a cittadini e a tutta l’economia Trapanese.
-
Assicurare i giusti finanziamenti alle aziende
marittime che fino ad oggi, nonostante i continui tagli di risorse della
Regione, hanno garantito la continuità territoriale con le isole per il
trasporto di merci e viaggiatori e in particolare per il trasporto turistico
nei mesi estivi.
-
L’aggregazione e l’integrazione di tutte le aziende del trasporto pubblico
locale con il trasporto ferroviario.
Bisogna
che la Regione e gli enti locali mettano a disposizione tutti i loro strumenti,
che sono ampiamente sufficienti, per l’aggregazione e integrazione modale gomma
ferro, superando duplicazioni e sovrapposizioni di servizi, nonché sperpero di
risorse pubbliche, favorendo politiche di mobilità integrata.
L’effetto
immediato sarebbe sicuramente quello di rendere il rapporto spesa pubblica –
qualità del servizio molto più efficiente di quello attuale, ma anche la
possibilità di migliorare le politiche tariffe.
-
Ripristino di finanziamenti e scelte coraggiose inerenti al piano d’impresa di
alcune grandi aziende del trasporto pubblico locale a cominciare dall’azienda siciliana trasporti
(AST) che svolge servizio pubblico in tutta la Sicilia e che ha una sede a
Trapani.
Oggi,
questa società rischia il fallimento a causa dei 59 milioni di euro di crediti,
e non pagati, nei confronti della Regione.
-
Predisporre nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci perchè oggi
molte imprese portuali della provincia di Trapani, causa tagli di linee e quindi riduzione di
movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e cassa integrazioni
di diversi lavoratori.
Lo
stesso stanno facendo gli autotrasportatori costretti, dai maggiori costi, a
trovare altre vie per il trasporto merci.
-
Ripristinare, in tempi brevissimi, il collegamento ferroviario veloce Trapani –
Alcamo Diramazione - Palermo (via milo), anche con riferimento ad una riduzione
dei tempi di percorrenza del collegamento Trapani – Palermo grazie al raddoppio
ferroviario (in corso di realizzazione) della tratta Palermo – Piraineto.
-
La progettazione e realizzazione, degna di un Paese industrializzato, del
collegamento ferroviario con l’aeroporto di Birgi e quindi la possibilità di
collegare l’aeroporto di Birgi con l’aeroporto Falcone- Borsellino di Palermo.
-
Terminare tutte le opere di viabilità iniziate e predisporne altre per
velocizzare alcune tratte e soprattutto renderle molto più sicure.
In
conclusione le suddette OO.SS affermano
il valore sociale ed economico del settore trasporti, e invitano, per la
ripresa economica come volano di sviluppo del nostro territorio, tutte le forze
politiche e le istituzioni a predisporre e finanziare tutti quei progetti che
possano garantire la mobilità intesa come trasporto merci e persone.
Bisogna
adottare tutti quei provvedimenti che possano favorire e incoraggiare i
cittadini a utilizzare il mezzo pubblico, a discapito dell’automobile, come
mezzo essenziale per i loro spostamenti.
Solo
in questi termini possiamo parlare di sviluppo della mobilità, del turismo e
quindi dell’economia di tutto il territorio.
Fiduciosi
nell’interesse alla problematica sopra esposta, e quindi all’interesse
collettivo, porgiamo i più fraterni saluti.
Al
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi
Al
Presidente della Regione Sicilia Pres. Rosario Crocetta
All’Assessore
Regionale Infrastrutture Dott. Nino Bartolotta
Ai
Deputati Regionali Sicilia
Alla
Giunta regionale Sicilia
Agli
Onorevoli Parlamentari eletti nella Provincia di Trapani
Al
Prefetto di Trapani Dott. Leopoldo Falco
Al
Commissario Straordinario della Provincia Trapani Dott. Darco Pellos
Ai
Sindaci della Provincia di Trapani
P.C.
Associazioni
Consumatori tutte
Associazioni
Diritti Civili tutte
Comitato
Pendolari tutti
Organi
di Stampa
Prot. N 10/TP/Filt Cgil Tp - Trapani
02 Dicembre 2013
Filt
Cgil Trapani - Filt Cgil Sicilia - Cgil
Trapani
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sabato 16 novembre 2013
Trasporto pubblico, è allarme
Scannella: «E' urgente un tavolo di trattative con il presidente della Regione
Crocetta»
"La grave crisi del trasporto pubblico locale in Sicilia, è l'effetto scellerato di sottrazione di investimenti finanziari dal governo nazionale, che hanno provocato conseguenze devastanti sul trasporto, con tagli forsennati di chilometri penalizzando il diritto alla mobilità con effetti di disagio all'utenza per raggiungere il posto di lavoro".
È il grido d'allarme, lanciato congiuntamente a Modica - durante una partecipatissima riunione con i dipendenti dell'Ast -, dal segretario regionale dell'Ugl, Giuseppe Scannella e da quello provinciale, Michele Calabrese. "È necessario ed urgente attuare un tavolo di trattative con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con l'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, teso ad affrontare radicalmente tutto ciò che riguarda la programmazione ed il riordino dei servizi - dichiarano -, con interventi di razionalizzazione e di regolazione che consentirebbero una progressiva liberalizzazione per il rilancio del trasporto".
La disamina fatta dai rappresentanti sindacali è totale ed abbraccia le diverse problematiche vissute. "I collegamenti viari e ferroviari hanno subito una controtendenza allo sviluppo, con ricadute pesanti sull'organizzazione e con un mancato ammodernamento e riforme! nel settore.
"La grave crisi del trasporto pubblico locale in Sicilia, è l'effetto scellerato di sottrazione di investimenti finanziari dal governo nazionale, che hanno provocato conseguenze devastanti sul trasporto, con tagli forsennati di chilometri penalizzando il diritto alla mobilità con effetti di disagio all'utenza per raggiungere il posto di lavoro".
È il grido d'allarme, lanciato congiuntamente a Modica - durante una partecipatissima riunione con i dipendenti dell'Ast -, dal segretario regionale dell'Ugl, Giuseppe Scannella e da quello provinciale, Michele Calabrese. "È necessario ed urgente attuare un tavolo di trattative con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con l'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, teso ad affrontare radicalmente tutto ciò che riguarda la programmazione ed il riordino dei servizi - dichiarano -, con interventi di razionalizzazione e di regolazione che consentirebbero una progressiva liberalizzazione per il rilancio del trasporto".
La disamina fatta dai rappresentanti sindacali è totale ed abbraccia le diverse problematiche vissute. "I collegamenti viari e ferroviari hanno subito una controtendenza allo sviluppo, con ricadute pesanti sull'organizzazione e con un mancato ammodernamento e riforme! nel settore.
A
pagarne le spese maggiormente è stata la nostra Regione, sprovvista di quel
famigerato Piano del trasporto pubblico regionale, che diverrebbe la punta di
diamante per un decollo decoroso e degno della Sicilia. Qui il trasporto
dovrebbe rappresentare il volano per la nostra economia - commentano -, invece
in netta contro tendenza a quanto già detto, si è intervenuti a tagli di
finanziamenti operati per effetto di scarse risorse".
Ed ecco che i risultati sono drammatici. "Da tutto questo si evince che intervenendo sulle anomalie a cui ancora oggi stiamo assistendo, del mantenimento di doppie e triple corse simultanee per la stessa destinazione su tutto il territorio regionale, si potrebbero ottenere sostanziali risultati economici con i quali con un piano di programmazione coerente, si potrebbe realizzare un irrobustimento del trasporto su gomma e sopperire anche alle tratte ferroviarie soppresse. Bisogna intervenire con tempestività, altrimenti si rischia di entrare in un prossimo futuro dentro un vortice di assoluta incertezza nel garantire sia le aziende pubbliche, sia quelle private. La mobilità riguarda circa cinquecentomila utenti e diecimila lavoratori che, quotidianamente, si trovano a lottare con mezzi obsoleti che comportano continui guasti e ritardi".
Paolo Borrometi - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre
2013 Ragusa Pagina 30
Ed ecco che i risultati sono drammatici. "Da tutto questo si evince che intervenendo sulle anomalie a cui ancora oggi stiamo assistendo, del mantenimento di doppie e triple corse simultanee per la stessa destinazione su tutto il territorio regionale, si potrebbero ottenere sostanziali risultati economici con i quali con un piano di programmazione coerente, si potrebbe realizzare un irrobustimento del trasporto su gomma e sopperire anche alle tratte ferroviarie soppresse. Bisogna intervenire con tempestività, altrimenti si rischia di entrare in un prossimo futuro dentro un vortice di assoluta incertezza nel garantire sia le aziende pubbliche, sia quelle private. La mobilità riguarda circa cinquecentomila utenti e diecimila lavoratori che, quotidianamente, si trovano a lottare con mezzi obsoleti che comportano continui guasti e ritardi".
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giovedì 25 luglio 2013
Alla Sicilia serve la continuità territoriale subito
Oltre alla dichiarazione di guerra all’Alitalia, il governatore Crocetta deve attuare sin da subito la continuità territoriale, stile Sardegna, che è ciò che serve nell’immediato alla Sicilia e ai Siciliani.
Questo secondo me è il primo passo che la Regione Sicilia deve realizzare, per salvare capra e cavoli, parlando di turismo e di mobilità.
E poi perché impelagarsi in una compagnia aerea a carico della regione? Non sono evidenti i risultati disastrosi dell'Ast?
E il trasporto ferroviario con il relativo contratto di servizio ancora non sottoscritto con Trenitalia, non fa turismo e mobilità?
Il turismo e la mobilità non si realizzano solo con il trasporto su gomma ma con un trasporto intermodale che la Sicilia ancora non ha.
I siciliani aspettano risposte concrete e immediate e non i soliti fiumi di inchiostro e di parole.
Questo secondo me è il primo passo che la Regione Sicilia deve realizzare, per salvare capra e cavoli, parlando di turismo e di mobilità.
E poi perché impelagarsi in una compagnia aerea a carico della regione? Non sono evidenti i risultati disastrosi dell'Ast?

Il turismo e la mobilità non si realizzano solo con il trasporto su gomma ma con un trasporto intermodale che la Sicilia ancora non ha.
I siciliani aspettano risposte concrete e immediate e non i soliti fiumi di inchiostro e di parole.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
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mercoledì 24 luglio 2013
Crocetta: «Faremo una compagnia aerea siciliana» Trasporti. «I siciliani non possono dipendere dall'Alitalia»
Spezzare
il monopolio.
«L'Alitalia
non può sfruttarci»
«Sarà
l'Ast, cioè Azienda siciliana trasporti»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
Vittoria. L'annuncio è importante, da lasciare sorpresi: «La Regione avrà una
sua compagnia aerea low cost con il nome e la struttura dell'Ast, Azienda
siciliana trasporti. Così spezzeremo il monopolio dell'Alitalia che sta
spennando i siciliani». Il presidente Crocetta lo ha detto ieri nella sua
visita a Vittoria (che tra l'altro sarà zona franca urbana). E il suo
intervento è in sintonia con la campagna del nostro giornale contro il caro
tariffe della compagnia di bandiera. Crocetta ha detto basta: la Sicilia deve
tornare a volare attraverso l'Ast, l'azienda pubblica trasporti controllata
dalla Regione siciliana e attualmente guidata dal prof. Dario Lo Bosco. «Presto
opererà negli aeroporti siciliani a cominciare da Comiso con voli low cost.
Firmerò in settimana la delibera per aprire all'Ast il mercato del trasporto
aereo».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».
Tony
Zermo – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2
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Il presidente dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del governatore
Palermo. Il presidente
dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del
governatore Rosario Crocetta: «L'Ast non diventerà una nuova compagnia aerea -
spiega Lo Bosco -. Il gruppo Ast, semmai, essendo interamente partecipato dalla
Regione, interverrà con tutte le proprie competenze per coordinare lo sviluppo
di un sistema di trasporti integrati capace di offrire servizi completi ai
turisti in arrivo all'aeroporto di Comiso, affinchè l'intera Sicilia
Sud-Orientale sia servita in maniera ottimale e possa inserirsi adeguatamente
nei circuiti internazionali».
Il primo passo, secondo Lo Bosco, riguarda l'Ast che si occupa di autolinee di
trasporto passeggeri su gomma: «Attiveremo nuovi collegamenti in pullman fra
l'aeroporto di Comiso e le altre città, affinchè i turisti che atterrano in
questo scalo abbiano la possibilità di muoversi agevolmente e di raggiungere
tutte le principali mete dell'Isola. Altrimenti, se da Comiso non si può andare
da nessuna parte, resta uno scalo morto e poco appetibile».
Il presidente dell'Ast si sofferma poi sulla parte relativa ai collegamenti aerei: «Ast Aeroservizi, società controllata dall'Ast e quindi interamente a capitale regionale, che in atto gestisce l'aeroporto di Lampedusa, si occuperà del coordinamento di tutti i vettori low cost su Comiso, in sinergia con l'aeroporto di Catania, per fare crescere entrambi gli scali incrementando i collegamenti e facendo sì che a questi si aggiungano anche i trasporti intermodali (ferroviari, stradali e marittimi) che rendano possibile una completa capacità di viaggiare per tutto il distretto centrale e sud-orientale dell'Isola».
Il presidente dell'Ast affronterà, infine, sempre per Comiso, «la questione della dichiarazione di aeroporto di terzo livello, grazie alla quale si potranno attivare collegamenti aerei regionali e di breve gittata, al fine di assicurare la continuità territoriale a chi atterra qui. Da questo scalo, in sostanza, deve essere possibile per un passeggero proseguire su un altro volo verso altre città italiane e dell'area mediterranea. In sintesi, le mete non raggiungibili in coincidenza da Catania devono potere essere servite da Comiso».
michele guccione - La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 Il Fatto, pagina 2
Il presidente dell'Ast si sofferma poi sulla parte relativa ai collegamenti aerei: «Ast Aeroservizi, società controllata dall'Ast e quindi interamente a capitale regionale, che in atto gestisce l'aeroporto di Lampedusa, si occuperà del coordinamento di tutti i vettori low cost su Comiso, in sinergia con l'aeroporto di Catania, per fare crescere entrambi gli scali incrementando i collegamenti e facendo sì che a questi si aggiungano anche i trasporti intermodali (ferroviari, stradali e marittimi) che rendano possibile una completa capacità di viaggiare per tutto il distretto centrale e sud-orientale dell'Isola».
Il presidente dell'Ast affronterà, infine, sempre per Comiso, «la questione della dichiarazione di aeroporto di terzo livello, grazie alla quale si potranno attivare collegamenti aerei regionali e di breve gittata, al fine di assicurare la continuità territoriale a chi atterra qui. Da questo scalo, in sostanza, deve essere possibile per un passeggero proseguire su un altro volo verso altre città italiane e dell'area mediterranea. In sintesi, le mete non raggiungibili in coincidenza da Catania devono potere essere servite da Comiso».
michele guccione - La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 Il Fatto, pagina 2
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«Macché aerei e roulette l'emergenza è sociale» Distanza fra gli Annunci del Palazzo e la gente disperata.
Ma tra il sindaco M5S e il
presidente della Regione c'è dialogo.
Ragusa. Al signor Pippo,
operaio edile disoccupato da due anni e mezzo, della compagnia low cost e dei
casinò non sembra importagliene più di tanto. Anzi, per citare pedissequamente
le sue parole, «nun mi ni futti ‘n ca... ». Ed è proprio nell'attesa, davanti
al municipio di Ragusa, che cogli il senso della distanza fra gli annunci di
palazzo e il ventre della gente disperata. Aspettando la giunta regionale, in
arrivo a conclusione del tour ibleo. Una fantasmagorica macchina dei sogni che
stupisce con effetti speciali - "mettere le ali" alla moribonda Ast
come nel celebre spot di quell'energy drink, ma anche disseminare case
da gioco per attirare ricchi turisti ludopatici in Sicilia - e che forse non
sta più ascoltando la sofferenza dei siciliani. E dire che proprio l'esperienza
di Ragusa, che ha dato un calcio nel sedere a tutti i partiti per diventare la
seconda città "grillinizzata" d'Italia dopo Parma, dovrebbe essere un
monito.
E se passi qualche minuto in piazza capisci perché qui le cose sono andate in un certo modo. C'è il giovane sindaco, Federico Piccitto, che passeggia e parla con tutti. Con il comitato spontaneo degli indigenti, quelli a cui è stato tolto il sussidio e che ora spulciano nell'iPad dei nuovi amministratori tutte le voci degli sprechi comunali, di quel contributo dato a quella festa piuttosto che a quella frazione marinara o a quell'associazione amica della vecchia amministrazione. «Io ho votato per i grillini - ci dice Pippo - e non me ne sono pentito, perché con questi ragazzi ci si può parlare, non si sono montati la testa». Anche perché, aggiunge una signora bionda che ha appena presentato il proprio bimbo biondo al neosindaco, «qui la situazione sta esplodendo, se non ci danno un minimo per campare scoppia ‘u ‘nfernu». Più in là c'è Pippo Gurrieri, del Cub Trasporti con maglietta No Muos, che vuole chiedere a Crocetta «un impegno, nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia, per le ferrovie a Ragusa e provincia». Ovvero: «Non sopprimere il trasporto per gli studenti disabili, investire sulla metropolitana leggera, ripristinare il Treno Barocco»; ma soprattutto «non buttare in mezzo a una strada nemmeno un lavoratore». E poi c'è una rappresentanza dipendenti del Cnos-Fap: 300 in tutta la Sicilia da 20 mesi senza stipendio. «Noi chiediamo soltanto quello che ci spetta - dice con estrema dignità Gianni Iurato - per aver formato 2.700 ragazzi in 135 corsi l'anno. La formazione professionale in Sicilia è nell'occhio del ciclone, ma non si può buttare l'acqua sporca con tutto il bambino, qui c'è in gioco il pane di centinaia di persone oneste». Arriva l'assessore Nelli Scilabra, incontra cinque di loro. E intanto i grillini iblei parlano con la gente senza barriere. Ma senza fare promesse: «No, signuruzza - dice un collaboratore del sindaco a una donna che gli ha appena chiesto un «pusticeddu» per il figlio - questa cosa non si può fare. Ma con il reddito di cittadinanza anche suo figlio potrà avere un minimo».
Quale sarà l'accoglienza, nella capitale siciliana dei 5 Stelle, per il governatore che, inforcando il suo Megafono, si è autodefinito «più grillino dei grillini»? Fredda, dagli esponenti del Pd. A partire da Mario D'Asta, capo dei renziani iblei, che contappone un fuoco (amico) di sbarramento: «Non condividiamo le sue operazioni di trasformismo, penso che i congressi potranno chiarire molte cose». Eppure anche dentro il Pd c'è chi potrebbe rappresentare l'anello di congiunzione fra il gracchiare del Megafono e la pancia dell'elettorato che ha tradito il partito per votare il candidato di Grillo. Per fare nome e cognome: Valentina Spata, giovane democratragusana di "tendenza Civati", passata agli onori della cronaca nazionale per la sua (lungimirante) scelta di dissociarsi dalla gioiosa macchina da guerra di tutti i partiti, compreso il suo, contro Piccitto. «Io invece l'ho votato, così come hanno fatto tanti altri del Pd». E come sono state queste prime settimane nella Ragusa "departitizzata"? «La nuova amministrazione - dice Spata, che è anche assistente dell'assessore Scilabra - ha dimostrato voglia di fare, determinazione e competenza». E dopo la coraggiosa dissocazione prima del ballottaggio, c'è un'ipotesi che il "Pd 2.0" possa allearsi con Piccitto? Risposta diplomatico-ammiccante: «Noi siamo a disposizione per contribuire, da parte di Piccitto c'è la massima apertura. C'è un bel dialogo, con rispetto e ascolto reciproco, ci basta questo».
Il capogruppo del M5S all'Ars, Giancarlo Cancelleri, cerca un cestino per la "differenziata" del mozzicone di sigaretta appena spento. «Federi' - dice scherzosamente al sindaco - ma ora ci vogliono i raccoglitori delle cicche per tenere la città più pulita, altrimenti che abbiamo fatto, niente? ». Cancelleri, assieme agli altri componenti della commissione Attività produttive all'Ars, ha appena concluso una serie di incontri con le categorie produttive. «C'è un grido unanime di disperazione che arriva dall'agricoltura e dalla zootecnia di una città e di una provincia che sono sempre stati un traino per la Sicilia. Bisogna ascoltare, mettersi a studiare con umiltà e poi tornare da questa gente con proposte concrete e fattibili». Lo provochiamo sull'arrivo del governatore-rivoluzionario nella "Grilloland" sicula e Cancelleri replica: «Non c'è bisogno di portatori di rivoluzione, qui i ragusani l'hanno già fatta, la rivoluzione. Pensi piuttosto ad aiutare questa città a risolvere i problemi ereditati dal passato, recente e non».
Ma cosa chiederà il primo cittadino a Crocetta? «Di trasformare in fatti concreti la disponibilità e l'apertura che ci ha già dimostrato negli incontri che abbiamo avuto. Ragusa è una città con grandi difficoltà finanziarie aggravate dai ritardi nei trasferimenti della Regione, una città in cui l'emergenza sociale non è più sotterranea ma esplosiva e in superficie». Eppure il sindaco grillino guarda con ottimismo a «una Ragusa che ha progetti di cambiamento, a partire dall'energia e dall'urbanistica». Ma ricorda il mantra: «La priorità è risolvere l'emergenza sociale, non dimentichiamolo mai».
Arriva Crocetta. Che s'è appena congedato dal simpaticissimo sindaco-mignon di Comiso, Filippo Spataro. Jeans e polo bianca a maniche corte, ammette: «Mi sono messo la fascia, perché se no appena arrivano il presidente e gli assessori manco ci credono che sono il primo cittadino». Arriva il governatore che saluta con affetto sincero il padrone di casa ragusano. A Piccitto un colpo di carota («un sindaco bravo e innovatore, che si sposa con la mia linea di governo») e poi uno di bastoncino («se lui è un sindaco a cinque stelle io sono un presidente a sette stelle»). Con i giornalisti Crocetta dal suo sacco di doni tira fuori la guerra ad Alitalia e più roulette per tutti. La giunta a Ragusa discuterà anche una delibera per mettere in rete il meglio della ceramica siciliana. Se il signor Pippo, l'operaio disoccupato, ricordasse il sussidiario potrebbe avere un déjà vu: quello della regina Maria Antonietta che, alla vigilia della rivoluzione francese, invocava le brioche per chi implorava il pane. Ma il signor Pippo non l'ha studiata, la storia. E poi ci sono già troppe birre, dentro il suo corpo di potenziale rivoltoso, a stoppare la sua corsa verso la Bastiglia del caciocavallo.
Mario Barresi - La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2
E se passi qualche minuto in piazza capisci perché qui le cose sono andate in un certo modo. C'è il giovane sindaco, Federico Piccitto, che passeggia e parla con tutti. Con il comitato spontaneo degli indigenti, quelli a cui è stato tolto il sussidio e che ora spulciano nell'iPad dei nuovi amministratori tutte le voci degli sprechi comunali, di quel contributo dato a quella festa piuttosto che a quella frazione marinara o a quell'associazione amica della vecchia amministrazione. «Io ho votato per i grillini - ci dice Pippo - e non me ne sono pentito, perché con questi ragazzi ci si può parlare, non si sono montati la testa». Anche perché, aggiunge una signora bionda che ha appena presentato il proprio bimbo biondo al neosindaco, «qui la situazione sta esplodendo, se non ci danno un minimo per campare scoppia ‘u ‘nfernu». Più in là c'è Pippo Gurrieri, del Cub Trasporti con maglietta No Muos, che vuole chiedere a Crocetta «un impegno, nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia, per le ferrovie a Ragusa e provincia». Ovvero: «Non sopprimere il trasporto per gli studenti disabili, investire sulla metropolitana leggera, ripristinare il Treno Barocco»; ma soprattutto «non buttare in mezzo a una strada nemmeno un lavoratore». E poi c'è una rappresentanza dipendenti del Cnos-Fap: 300 in tutta la Sicilia da 20 mesi senza stipendio. «Noi chiediamo soltanto quello che ci spetta - dice con estrema dignità Gianni Iurato - per aver formato 2.700 ragazzi in 135 corsi l'anno. La formazione professionale in Sicilia è nell'occhio del ciclone, ma non si può buttare l'acqua sporca con tutto il bambino, qui c'è in gioco il pane di centinaia di persone oneste». Arriva l'assessore Nelli Scilabra, incontra cinque di loro. E intanto i grillini iblei parlano con la gente senza barriere. Ma senza fare promesse: «No, signuruzza - dice un collaboratore del sindaco a una donna che gli ha appena chiesto un «pusticeddu» per il figlio - questa cosa non si può fare. Ma con il reddito di cittadinanza anche suo figlio potrà avere un minimo».
Quale sarà l'accoglienza, nella capitale siciliana dei 5 Stelle, per il governatore che, inforcando il suo Megafono, si è autodefinito «più grillino dei grillini»? Fredda, dagli esponenti del Pd. A partire da Mario D'Asta, capo dei renziani iblei, che contappone un fuoco (amico) di sbarramento: «Non condividiamo le sue operazioni di trasformismo, penso che i congressi potranno chiarire molte cose». Eppure anche dentro il Pd c'è chi potrebbe rappresentare l'anello di congiunzione fra il gracchiare del Megafono e la pancia dell'elettorato che ha tradito il partito per votare il candidato di Grillo. Per fare nome e cognome: Valentina Spata, giovane democratragusana di "tendenza Civati", passata agli onori della cronaca nazionale per la sua (lungimirante) scelta di dissociarsi dalla gioiosa macchina da guerra di tutti i partiti, compreso il suo, contro Piccitto. «Io invece l'ho votato, così come hanno fatto tanti altri del Pd». E come sono state queste prime settimane nella Ragusa "departitizzata"? «La nuova amministrazione - dice Spata, che è anche assistente dell'assessore Scilabra - ha dimostrato voglia di fare, determinazione e competenza». E dopo la coraggiosa dissocazione prima del ballottaggio, c'è un'ipotesi che il "Pd 2.0" possa allearsi con Piccitto? Risposta diplomatico-ammiccante: «Noi siamo a disposizione per contribuire, da parte di Piccitto c'è la massima apertura. C'è un bel dialogo, con rispetto e ascolto reciproco, ci basta questo».
Il capogruppo del M5S all'Ars, Giancarlo Cancelleri, cerca un cestino per la "differenziata" del mozzicone di sigaretta appena spento. «Federi' - dice scherzosamente al sindaco - ma ora ci vogliono i raccoglitori delle cicche per tenere la città più pulita, altrimenti che abbiamo fatto, niente? ». Cancelleri, assieme agli altri componenti della commissione Attività produttive all'Ars, ha appena concluso una serie di incontri con le categorie produttive. «C'è un grido unanime di disperazione che arriva dall'agricoltura e dalla zootecnia di una città e di una provincia che sono sempre stati un traino per la Sicilia. Bisogna ascoltare, mettersi a studiare con umiltà e poi tornare da questa gente con proposte concrete e fattibili». Lo provochiamo sull'arrivo del governatore-rivoluzionario nella "Grilloland" sicula e Cancelleri replica: «Non c'è bisogno di portatori di rivoluzione, qui i ragusani l'hanno già fatta, la rivoluzione. Pensi piuttosto ad aiutare questa città a risolvere i problemi ereditati dal passato, recente e non».
Ma cosa chiederà il primo cittadino a Crocetta? «Di trasformare in fatti concreti la disponibilità e l'apertura che ci ha già dimostrato negli incontri che abbiamo avuto. Ragusa è una città con grandi difficoltà finanziarie aggravate dai ritardi nei trasferimenti della Regione, una città in cui l'emergenza sociale non è più sotterranea ma esplosiva e in superficie». Eppure il sindaco grillino guarda con ottimismo a «una Ragusa che ha progetti di cambiamento, a partire dall'energia e dall'urbanistica». Ma ricorda il mantra: «La priorità è risolvere l'emergenza sociale, non dimentichiamolo mai».
Arriva Crocetta. Che s'è appena congedato dal simpaticissimo sindaco-mignon di Comiso, Filippo Spataro. Jeans e polo bianca a maniche corte, ammette: «Mi sono messo la fascia, perché se no appena arrivano il presidente e gli assessori manco ci credono che sono il primo cittadino». Arriva il governatore che saluta con affetto sincero il padrone di casa ragusano. A Piccitto un colpo di carota («un sindaco bravo e innovatore, che si sposa con la mia linea di governo») e poi uno di bastoncino («se lui è un sindaco a cinque stelle io sono un presidente a sette stelle»). Con i giornalisti Crocetta dal suo sacco di doni tira fuori la guerra ad Alitalia e più roulette per tutti. La giunta a Ragusa discuterà anche una delibera per mettere in rete il meglio della ceramica siciliana. Se il signor Pippo, l'operaio disoccupato, ricordasse il sussidiario potrebbe avere un déjà vu: quello della regina Maria Antonietta che, alla vigilia della rivoluzione francese, invocava le brioche per chi implorava il pane. Ma il signor Pippo non l'ha studiata, la storia. E poi ci sono già troppe birre, dentro il suo corpo di potenziale rivoltoso, a stoppare la sua corsa verso la Bastiglia del caciocavallo.
Mario Barresi - La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2
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L'Ast "vola", ma è senza benzina. Perplessità sull'operazione. Crocetta: «Ma non comprerà aerei».
Stancheris: «Comiso, piano industriale di Pulvirenti»
Comiso. Far volare l'Ast?
Qualcuno dell'entourage della giunta regionale itinerante - con
rispetto parlando - l'ha definita «una crocettata di mezz'estate». Eppure
l'effetto-choc della proposta del governatore Rosario Crocetta - voli low cost
affidati all'Azienda siciliana trasporti «per vincere il ricatto di Alitalia
che fa pagare ai siciliani 400 euro per un biglietto di sola andata per Roma» -
ha già fatto centro a metà mattinata. Il presidente stuzzica subito la
curiosità dei giornalisti annunciando «una notizia bomba che ho il piacere di
dare nella terra iblea che si attende sviluppo dall'aeroporto di Comiso». E poi
dà una definizione come se volesse consegnare questa giornata ai libri di
storia della Sicilia: «Questo è un atto rivoluzionario e insurrezionale, un
esempio vero di autonomismo in difesa dei cittadini».
Ma una cosa è l'annuncio e un'altra è la messa in pratica della rivoluzione "aerea" di Crocetta. Il punto è: come si fa a mettere le ali all'Ast, una partecipata regionale con un bilancio-colabrodo (anche ma non soltanto per i debiti della stessa Regione), tanto più in un mercato, quello delle compagnie low cost, che sforna fallimenti uno dietro l'altro? Il presidente, appena sceso nella piazza del municipio di Comiso, sostiene che «l'Ast non deve certo comprare aerei e poi è il momento di mettere "in bonis" una società, che ha sofferto anche perché i precedenti amministratori regionali le hanno dato le corse più scarse per affidare quelle più produttive ai privati, mentre noi dobbiamo invertire questa tendenza».
Ma non sono pochi a dubitare della fattibilità dell'operazione. La persona che avrebbe la più diretta competenza in materia - l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - si sfila elegantemente dall'imbarazzo di spiegare come mettere le ali all'Ast con un «la questione è gestita direttamente dal presidente, che ha lanciato l'idea e che la seguirà in prima linea nei prossimi giorni, con il nostro sostegno». E infatti oggi alle 18 ci sarà un incontro fra i componenti della giunta regionale interessati al progetto («praticamente quasi tutti», ridacchia Crocetta) e i vertici dell'Ast. «In effetti - ammette l'assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris - questa può essere la chiave di volta per rilanciare il turismo, incrementando soprattutto le presenze degli italiani, spesso spaventati dalle inarrivabili tariffe dei voli da e per la Sicilia».
Agli "azzeccanumeri" - in testa l'assessore all'Economia, Luca Bianchi - il compito di capire come far decollare un carrozzone che aveva accumulato il credito record di 48,6 milioni da Palazzo d'Orléans e che a inizio del 2013 aveva 40 vetture ferme per mancanza di manutenzione, i lavoratori pagati con difficoltà e i creditori (Bnl, soprattutto, ma anche i fornitori di gasolio e manutenzioni) alle calcagna.
E allora come si concilia tutto ciò con l'annuncio di Crocetta («vogliamo fare presto e bene») sull'imminenza dell'operazione Ast? Una chiave di lettura, suggestiva e allo stesso tempo realistica, la fornisce l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri: «Potrebbe essere una provocazione positiva, un atto clamoroso che innesca un meccanismo virtuoso. In questo modo il presidente Crocetta ha innanzitutto messo in mora Alitalia e le principali compagnie su un problema reale, che è quello delle tariffe. Io sono convinta che Crocetta voglia andare in fondo a questa storia, ma è già un risultato aver dato un segnale chiaro alle compagnie, che adesso sono costrette a prendere in considerazione la denuncia della Regione, magari sedendo al tavolo col governatore. E poi è anche un messaggio agli imprenditori nazionali e non solo: in Sicilia c'è qualcosa che si sta muovendo. E non è detto che la low cost debba essere soltanto a totale capitale pubblico». Tanto più che l'assessore Stancheris rivela «un piano industriale che l'ex presidente di WindJet, Pulvirenti, ha presentato per Comiso, un documento che vorrei leggere al più presto».
Ma c'è chi - come il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars, Giancarlo Cancelleri - è piuttosto dubbioso: «Non vorrei che quest'ennesimo annuncio a effetto del presidente nascondesse la replica del "modello Alitalia" in salsa siciliana, con Crocetta nei panni di Berlusconi e un paio di suoi amici di Confindustria Sicilia nelle vesti di Colaninno. Magari con i privati che prendono il meglio della società per fare affari, mentre i debiti della "bad company" finiscono tutti sul groppone dei siciliani».
Mario Barresi – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 3
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@MarioBarresi
Ma una cosa è l'annuncio e un'altra è la messa in pratica della rivoluzione "aerea" di Crocetta. Il punto è: come si fa a mettere le ali all'Ast, una partecipata regionale con un bilancio-colabrodo (anche ma non soltanto per i debiti della stessa Regione), tanto più in un mercato, quello delle compagnie low cost, che sforna fallimenti uno dietro l'altro? Il presidente, appena sceso nella piazza del municipio di Comiso, sostiene che «l'Ast non deve certo comprare aerei e poi è il momento di mettere "in bonis" una società, che ha sofferto anche perché i precedenti amministratori regionali le hanno dato le corse più scarse per affidare quelle più produttive ai privati, mentre noi dobbiamo invertire questa tendenza».
Ma non sono pochi a dubitare della fattibilità dell'operazione. La persona che avrebbe la più diretta competenza in materia - l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - si sfila elegantemente dall'imbarazzo di spiegare come mettere le ali all'Ast con un «la questione è gestita direttamente dal presidente, che ha lanciato l'idea e che la seguirà in prima linea nei prossimi giorni, con il nostro sostegno». E infatti oggi alle 18 ci sarà un incontro fra i componenti della giunta regionale interessati al progetto («praticamente quasi tutti», ridacchia Crocetta) e i vertici dell'Ast. «In effetti - ammette l'assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris - questa può essere la chiave di volta per rilanciare il turismo, incrementando soprattutto le presenze degli italiani, spesso spaventati dalle inarrivabili tariffe dei voli da e per la Sicilia».
Agli "azzeccanumeri" - in testa l'assessore all'Economia, Luca Bianchi - il compito di capire come far decollare un carrozzone che aveva accumulato il credito record di 48,6 milioni da Palazzo d'Orléans e che a inizio del 2013 aveva 40 vetture ferme per mancanza di manutenzione, i lavoratori pagati con difficoltà e i creditori (Bnl, soprattutto, ma anche i fornitori di gasolio e manutenzioni) alle calcagna.
E allora come si concilia tutto ciò con l'annuncio di Crocetta («vogliamo fare presto e bene») sull'imminenza dell'operazione Ast? Una chiave di lettura, suggestiva e allo stesso tempo realistica, la fornisce l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri: «Potrebbe essere una provocazione positiva, un atto clamoroso che innesca un meccanismo virtuoso. In questo modo il presidente Crocetta ha innanzitutto messo in mora Alitalia e le principali compagnie su un problema reale, che è quello delle tariffe. Io sono convinta che Crocetta voglia andare in fondo a questa storia, ma è già un risultato aver dato un segnale chiaro alle compagnie, che adesso sono costrette a prendere in considerazione la denuncia della Regione, magari sedendo al tavolo col governatore. E poi è anche un messaggio agli imprenditori nazionali e non solo: in Sicilia c'è qualcosa che si sta muovendo. E non è detto che la low cost debba essere soltanto a totale capitale pubblico». Tanto più che l'assessore Stancheris rivela «un piano industriale che l'ex presidente di WindJet, Pulvirenti, ha presentato per Comiso, un documento che vorrei leggere al più presto».
Ma c'è chi - come il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars, Giancarlo Cancelleri - è piuttosto dubbioso: «Non vorrei che quest'ennesimo annuncio a effetto del presidente nascondesse la replica del "modello Alitalia" in salsa siciliana, con Crocetta nei panni di Berlusconi e un paio di suoi amici di Confindustria Sicilia nelle vesti di Colaninno. Magari con i privati che prendono il meglio della società per fare affari, mentre i debiti della "bad company" finiscono tutti sul groppone dei siciliani».
Mario Barresi – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 3
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martedì 23 luglio 2013
Regione Sicilia, Rosario Crocetta: “Voli low cost in Sicilia con l’Ast, sì ai casinò di Cefalù e Taormina”
Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche dopo gli attacchi
ai vertici regionali del Partito democratico in Sicilia, che il governatore
Rosario Crocetta lancia altre due provocazioni annunciando voli low cost
nell’isola con l’Ast, l’Azienda siciliana trasporti, contro il “predominio di
Alitalia che impone tariffe troppe alte”, e l’apertura di tanti casinò: “Ne
parlerò con il ministro dell’Interno – ha detto – tutto ciò perché la Sicilia
deve diventare il luogo turistico più importante d’Europa”.
L’idea di aprire casinò a Taormina e Cefalù l’aveva rispolverata
ieri il suo assessore al Turismo, Michela Stancheris, ora Crocetta conferma che
le case da gioco potrebbero diventare presto realtà nell’Isola: “Sono
favorevole ma Stancheris è bergamasca, dunque io aggiungo che prima bisogna
preparare dei protocolli anti-riciclaggio”.
Annunci che hanno scatenato una valanga di reazioni, tra cui
quella del senatore Vincenzo Gibiino, capogruppo del Pdl in commissione Lavori
pubblici e comunicazioni: “Questa volta – dice – tocca ad Alitalia subire gli
strampalati umori del presidente Crocetta, che con le modalità inopportune alle
quali ci sta tristemente abituando, sta portando la nostra Sicilia verso
l’isolamento. Per migliorare l’accesso turistico all’Isola, e per favorire gli
spostamenti dei siciliani da e per le principali città dello stivale, è senza
dubbio necessario aprire un dialogo con le compagnie, Alitalia in primis, ma
senza out out nei confronti di alcuno. Il difficile momento vissuto dai vettori
aerei, pesantemente colpiti dalla crisi e dai rincari del carburante, non deve
essere sottovalutato. Serve concertazione, la Regione la smetta di dichiarare
guerre e impari ad ascoltare tutti gli interlocutori”.
Anche il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi mostra
qualche perplessità: “Ho paura che anche Crocetta stia per aggiungersi
all’elenco di amministratori locali che drogano il mercato del trasporto aereo
italiano utilizzando denaro dei contribuenti siciliani a favore di pirati come
Ryan Air. I siciliani come del resto tutti gli italiani avrebbero l’esigenza di
un trasporto aereo di qualità con costi ragionevoli, nel rispetto però della
trasparenza dell’utilizzo di denaro dei contribuenti che hanno già versato
tasse locali che si aggiungono al costo del biglietto”. “Il nostro paese –
conclude – in una sola parola ha bisogno di regole e di un ministro dei
Trasporti che voglia occuparsi di una industria fondamentale abbandonata alla
illegalità”.
Mentre sull’altro fronte il segretario dell’Italia dei Valori,
Ignazio Messina, ritiene che “la proposta di aprire numerosi casinò in Sicilia
è vergognosa. Crocetta dovrebbe occuparsi di come creare posti di lavoro
nell’isola e non dovrebbe correre il rischio di aiutare la criminalità
organizzata nel riciclaggio di denaro sporco”.
Scritto da Redazione
Canicatti Web Notizie il 23 luglio 2013, alle 07:31
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Il Governatore Siciliano Crocetta dichiara guerra ad Alitalia «Tariffe allucinanti, faremo da soli»
Una
delibera per dirottare i passeggeri a Comiso. Pronto ad aprire il casinò di
Taormina e candidarsi alla segreteria Pd.
Dopo aver dichiarato guerra al suo partito ora il governatore siciliano Rosario Crocetta prende
di mira anche l'Alitalia «colpevole» di penalizzare la Sicilia e il suo turismo
con una politica tariffaria «allucinante». Non a caso la dichiarazione arriva
da Ragusa, a pochi chilometri dall'aeroporto di Comiso, operativo da qualche
mese per servire quella fetta di Sicilia con l'operatività di vettori low-cost.
«Faremo una delibera di giunta rivoluzionaria -ha annunciato il governatore
siciliano- vogliamo fare quasi un atto insurrezionale contro il mercato
monopolistico dell'Alitalia. Daremo mandato all'Ast (l'Azienda siciliana
trasporti) per sottoscrivere accordi con vettori low cost su Comiso, lo faremo
per salvare la Sicilia tutta. L'Alitalia ha rovinato il turismo in Sicilia, con
tariffe allucinanti».
PUNTARE SU COMISO - In effetti le tariffe
praticate dall'Alitalia per i collegamenti da e per la Sicilia, soprattutto nei
periodi più caldi dell'anno, sono spesso fuori dalla portata di un normale
passeggero. E dunque il presidente della Regione siciliana ha gioco facile quando
invita gli utenti isolani alla mobilitazione: «Paghiamo costi impressionanti» .
Un po' meno chiaro è capire come concretamente la delibera di Crocetta
contribuirà a calmierare i costi del trasporto aereo in Sicilia.
UNA COMPAGNIA PUBBLICA? - Il
governatore vorrebbe puntare tutto sull'Ast, che è un'azienda pubblica
controllata dalla Regione siciliana, ma che al momento si occupa esclusivamente
di traffico su gomma. L'azienda, secondo le intenzioni del governatore,
potrebbe presto opererà anche negli aeroporti siciliani, a cominciare proprio
da Comiso (Rg). Oppure Crocetta punta solamente ad agevolare i trasferimenti in
autobus verso lo scalo di Comiso per consentire ai passeggeri di usufruire
delle tariffe delle compagnie low-cost che operano in quello scalo? Si vedrà.
Per il momento il governatore promette: «Con l'attività dell'Azienda siciliana
trasporti certe tariffe saranno soltanto un ricordo. Così faremo decollare
anche lo sviluppo della sicilia».
APRIRE IL CASINO' - Per non farsi mancare nulla
Crocetta interviene anche sul vecchio tema dell'apertura del casinò di
Taormina. Un tema sul quale è recentemente intervenuta il suo assessore al
turismo. «La questione sollevata dall'assessore Stancheris, è molto giusta
-afferma Crocetta- . Oggi le famiglie sono distrutte dal gioco, ci sono
moltissimi casi di ludopatia, il gioco del casino e meno rischioso perché ci
vanno i ricchi. Noi dobbiamo smetterla di dire che tutto ciò che accade in
Sicilia è mafia». E insiste: «il riciclo del denaro sporco accade a San Marino,
non in Sicilia, dove predisporremo una task force di legalità intorno ai casinò
che apriremo sicuramente. Tanti casinò, oltre a Taormina e Cefalù, anche
Falconara, ad esempio. Ne parlerò con il ministro all'Interno. Tutto ciò
perché, anche grazie all'assessore Stancheris, la Sicilia deve diventare il
luogo turistico più importante d'Europa». Dichiarazioni destinate ad accendere
altre polemiche.
CANDIDATO ALLA SEGRETERIA - E pare
pronto anche la candidarsi alla segreteria nazionale del Pd. Lo rivela uno dei
suoi fedelissimi, l'assessore alla formazione Nelli Scilabra. «Sì, lo confermo
- spiega Scilabra - e lo dichiaro per la prima volta: mi candido alla
segreteria regionale del Pd, in ticket con il presidente Crocetta che mi ha
promesso di sostenermi, candidandosi alla segreteria nazionale».
fonte: Corriere - politica -
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lunedì 1 luglio 2013
L'Ast perde utenti e tratte «Lavoratori senza certezze» Sciopero di 4 ore il prossimo 8 luglio
Palermo. Il prossimo 8 luglio incroceranno le braccia per 4 ore (dalle 9 alle
13) tutti i lavoratori Ast aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Lo
sciopero è stato proclamato dai sindacati in conseguenza del mancato ascolto da
parte dell'Ast (e della Regione, azionista della stessa) dei disservizi che
colpiscono i dipendenti, il servizio e l'utenza. «L'a! zienda - spiegano i
segretari Franco Spanò (Filt-Cgil), Amedeo Benigno (Fit Cisl) e Angelo Mattone
(Uiltrasporti) - non ha ancora dato risposte alle richieste e alle denunce
sulla condizione di incertezza vissuta dai lavoratori e sulla grave situazione
finanziaria (pesano il mancato trasferimento regionale delle somme per il 2°
trimestre 2013 e quello dei 20 milioni per la ricapitalizzazione, ndr). Negli
ultimi mesi abbiamo perso oltre il 40% dell'utenza, l'autoparco è dissestato,
gli abbonamenti sono calati di mille unità, gli stipendi vengono pagati in
ritardo, e così pure i fornitori, e sono state abbandonate tratte ritenute
redditizie. Temiamo per i livelli occupazionali».
Intanto continua l'assemblea permanente dei lavoratori nella sede della direzione generale di Palermo. «Abbiamo chiesto - affermano i sindacalisti - un incontro all'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, per discutere del futuro di questa azienda, i lavoratori vogliono certezze».Massimo Gucciardo
La Sicilia - Giovedì 27 Giugno 2013 I FATTI Pagina 10
Intanto continua l'assemblea permanente dei lavoratori nella sede della direzione generale di Palermo. «Abbiamo chiesto - affermano i sindacalisti - un incontro all'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, per discutere del futuro di questa azienda, i lavoratori vogliono certezze».Massimo Gucciardo
La Sicilia - Giovedì 27 Giugno 2013 I FATTI Pagina 10
venerdì 19 aprile 2013
Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Vertenza
ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:
Lettera
aperta ai deputati regionali: On.li
Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso
Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:
1)
Programmazione
del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane
dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema
aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno
finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo
(in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno
diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema
(praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile
mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con
delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)
Bloccare
lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il
collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione
del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze
tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a
far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e
depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro
numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri
impianti, fra cui Comiso.
3)
Attivazione
delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di
superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato
che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è
attraversata per ben 17 km
dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite
fermate ad uso metropolitano.
4)
Evitare
la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della
provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)
Riattivazione
del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di
Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli,
Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto
finanziario della Regione.
Come ricorderete ci siamo lasciati a
Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli
operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e
AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico
sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai
beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato
un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati
gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il
rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui
si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale.
Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare
l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che
il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente
“annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al
territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni
urgenti siano slittate sine die, e
questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico
senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia;
e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi
binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro
ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete
esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si
fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un
tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno,
tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello
che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto
della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza,
irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro
lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere
entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i
soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione
della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e
potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da
assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB
Trasporti
Pippo Gurrieri
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venerdì 8 marzo 2013
Il 26 marzo a Palermo si discuterà con Trenitalia ed Rfi del futuro della strada ferrata
Il 26 marzo è il giorno fissato per il fatidico
confronto con Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. Da oltre un anno le
istituzioni della provincia di Ragusa, non sono riuscite ad avere una
interlocuzione con le società che gestiscono le Ferrovie (dal 27 febbraio del
2012 la conferenza provinciale sulla mobilità aveva richiesto un incontro con
Trenitalia, senza rispo! ste). Quindi, se non altro, questo unico risultato, appunto
il vertice di giorno 26 a Palermo, scaturito dalla riunione che si è svolta
mercoledì a palazzo d'Orleans, con l'assessore regionale alle Infrastrutture
Sebastiano Bartolotta, è almeno il primo punto utile in questa complicatissima
vertenza.
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
Su questa problematicala Cub Trasporti aveva
chiesto alla Regione di intervenire già all'inizio dell'anno scolastico 2012,
prima che si verificassero i disagi che tuttora vivono gli studenti e le loro
famiglie. Le altre due istanze che saranno poste a Trenitalia e Rfi riguardano
lo stop allo smantellamento del doppio binario in alcune stazioni sulla tratta
Siracusa-Gela e la riproposizione del progetto della metro ferrovia per Ragusa.
Rossella Schembri - La Sicilia - Venerdì 08 Marzo 2013
Ragusa Pagina 29
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
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