Stretto di Messina accordo Fs-sindacati, ma l'Or.sa Trasporti conferma lo sciopero.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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domenica 22 marzo 2015
Sicilia isolata dalle Ferrovie, tutti muti tranne i vecchi
La denuncia: "Impossibile prenotare i treni"

I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142 Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
sabato 14 marzo 2015
La Regione Siciliana tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.
Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da
Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity
mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a
Roma Termini.
Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire
dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare
un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di
tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri
effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per
la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per
risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.
Un altro dato importante da prendere in considerazione e
da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per
oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario
estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un
anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle
agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per
tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo
Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle
proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142
Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera,
Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al
momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è
interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma
lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di
posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci
delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di
sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.
L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del
ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa
sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i
siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.
Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e
che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica
palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere
carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al
piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo
Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.
Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi
agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica
ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del
traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.
Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno
aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il
sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene
opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a
scrivere al ministro Lupi per dichiarare il proprio dissenso a questa
scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?
E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana
occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione,
non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i
Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno
tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci
finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci
garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da
parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato”
revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno,
treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una
continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non
mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra
le due Italie.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
sabato 24 gennaio 2015
Treni, aerei, navi: Niente Continuità Territoriale per la Sicilia
Ritorna
lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, così come è successo agli
inizi del 2009. Tagli che poi sono stati ridimensionati, lasciando ai siciliani
solamente quattro coppie di treni da e per il nord (Roma e Milano). E come
allora i soliti interventi dei sindacati del settore, qualche interrogazione da
parte di qualche politico attento e i rumors dei lavoratori del settore che
vedono svanire il proprio posto di lavoro. A questi fatti c’è da registrare il
tempismo dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana alla Kore di Enna nel
presentare ai sindaci dei Comuni interessati la velocizzazione della
Palermo-Catania-Messina. Come a dire da un lato vi allontaniamo dal raggiungere
il Continente dall’altra vi regaleremo un’ulteriore (faraonica) infrastruttura
sempre se verrà realizzata. Non vogliamo ritornare sui 30 milioni di euro finanziati
dal 2010 per raggiungere gli stessi risultati sulla Palermo-Catania, investendo
le attuali risorse previste per modernizzare l’attuale rete ferroviaria. Oggi
invece, ci aspettiamo un intervento ed una forte presa di posizione da parte
del Sindaco dei Siciliani, On. Crocetta, nei confronti di uno Stato e di un
Governo che ha deciso definitivamente di “Isolare” la nostra terra e il nostro
futuro. Onorevole Presidente, non basta andare in Procura a denunciare il
malaffare, oggi serve tutto il suo impegno per evitare che la “Continuità
Territoriale”, che spetta di diritto alla nostra Sicilia e noi ai Siciliani,
venga sottratta definitivamente.
Giosue Malaponti - Comitato Pnedolari Siciliani - Ciufer
domenica 24 febbraio 2013
Ritirati da Trenitalia i tagli di marzo?
Secondo alcune indiscrezioni dagli ambienti sindacali, sembra che i tagli previsti da Trenitalia in Sicilia dall'11 marzo 20113, sarebbero stati tutti ritirati. Speranzosi che ciò si avveri, cogliamo l'occasione per ringraziare i sindacati per il buon lavoro svolto.
giovedì 14 febbraio 2013
L'allarme dei sindacati – Stop ai tagli nell'Isola, dal 10 marzo 105 treni regionali in meno su 500
Palermo. «Mentre la Regione ha annunciato giorni fa la firma del
"Cis" (il contratto istituzionale di sviluppo) sui prossimi
investimenti di Rfi in Sicilia, Trenitalia invece si appresta a tagliare 105
treni regionali sui circa 500 in circolazione. Sono i nuovi tagli nel trasporto
ferroviario dell'Isola, che scatteranno a partire dal prossimo 10 marzo». A
denunciarlo, Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, segretari regionali Fit Cisl
ferrovie e Fit Cisl Sicilia, rendendo noto il nuovo piano di Trenitalia in Sicilia,
operativo da marzo, riducendo ancora di più i treni regionali in circolazione e
penalizzando i pendolari e i viaggiatori.
«Il tutto, per assurdo - spiegano i due segretari - mentre Stato, Regione ed
Rfi si preparano a firmare il contratto istituzionale di sviluppo per
potenziare le infrastrutture in particolare della tratta Palermo-Catania.
Trenitalia continua nella sua politica ormai portata avanti da oltre un
decennio in Sicilia, quella dei tagli. La Regione, dopo anni di attesa e
disservizi nel trasporto ferroviario patiti dai siciliani, deve provvedere a
firmare il contratto di servizio con la società, per giungere in tempi brevi ad
un reale potenziamento del servizio ferroviario».
Secondo la nota dei sindacati, le tratte che sarebbero a rischio «saranno la Palermo-Agrigento, Palermo-Trap! ani, Catania-Messina, Agrigento-Catania, anche tratte metropol! itane come Siracusa-Taormina, Siracusa-Modica, Taormina-Catania, stazione Giachery-Palermo Notarbartolo, Palermo-Cefalù, Caltanissetta-Roccapalumba, Messina-Milazzo, Catania-Caltagirone, Siracusa-Rosolini, Siracusa-Pozzallo, Fiumefreddo-Catania e Catania-Caltanissetta». A queste, si aggiungono le tratte Trapani-Castelvetrano e Trapani-Alcamo.
«Abbiamo più volte chiesto - attaccano i sindacalisti - il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, la Siracusa-Caltanissetta, la Palermo-Trapani, e un rilancio complessivo delle infrastrutture in Sicilia attraverso una programmazione unica che porti ad un sistema integrato di trasporti ferroviario, aeroportuale, di viabilità stradale e trasporto pubblico locale. Invece, da troppo tempo assistiamo a una continua riduzione dei treni come quella che scatterà se nessuno interverrà, dal 10 marzo. Di fatto - concludono Perrone e Benigno - un isolamento progressivo che ha penalizzato fortemente anche il traffico regionale».
I pendolari siciliani sono perciò sul piede di guerra. Giacomo Fazio, presidente del "Comitato Pendolari Sicilia" ha scritto ieri pomeriggio una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Chiediamo un imminente incontro onde capire come la Regione ha intenzione di intervenire. Le precedenti richieste sono cadute nel vuoto, ma ora l'incontro è irrimandabile». E aggiunge: «Leggiamo speranzose notizie sul potenziamento ferroviario in Sicilia. Purtroppo a queste fanno da contraltare altrettante nefaste comunicazioni su imminenti tagli al servizio ferroviario. Già dall'11 marzo è annunciato un taglio di circa il 30% dei treni che coinvolgono il bacino Trapani-Castelvetrano-Palermo. Bacino, da potenziare, dove affluiscono centinaia di pendolari. Finiamola con le definizioni di "rami secchi". Se un servizio funziona, le persone saranno sempre più invogliate a usufruirne». Nel frattempo, la firma del "Cis" - inizialmente fissa! ta per oggi - potrebbe slittare. La sottoscrizione dell'accordo Stato-Regione-Rfi, infatti, non è a rischio ma potrebbe essere rinviata di qualche giorno.
Davide Guarcello - La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 10
Secondo la nota dei sindacati, le tratte che sarebbero a rischio «saranno la Palermo-Agrigento, Palermo-Trap! ani, Catania-Messina, Agrigento-Catania, anche tratte metropol! itane come Siracusa-Taormina, Siracusa-Modica, Taormina-Catania, stazione Giachery-Palermo Notarbartolo, Palermo-Cefalù, Caltanissetta-Roccapalumba, Messina-Milazzo, Catania-Caltagirone, Siracusa-Rosolini, Siracusa-Pozzallo, Fiumefreddo-Catania e Catania-Caltanissetta». A queste, si aggiungono le tratte Trapani-Castelvetrano e Trapani-Alcamo.
«Abbiamo più volte chiesto - attaccano i sindacalisti - il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, la Siracusa-Caltanissetta, la Palermo-Trapani, e un rilancio complessivo delle infrastrutture in Sicilia attraverso una programmazione unica che porti ad un sistema integrato di trasporti ferroviario, aeroportuale, di viabilità stradale e trasporto pubblico locale. Invece, da troppo tempo assistiamo a una continua riduzione dei treni come quella che scatterà se nessuno interverrà, dal 10 marzo. Di fatto - concludono Perrone e Benigno - un isolamento progressivo che ha penalizzato fortemente anche il traffico regionale».
I pendolari siciliani sono perciò sul piede di guerra. Giacomo Fazio, presidente del "Comitato Pendolari Sicilia" ha scritto ieri pomeriggio una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Chiediamo un imminente incontro onde capire come la Regione ha intenzione di intervenire. Le precedenti richieste sono cadute nel vuoto, ma ora l'incontro è irrimandabile». E aggiunge: «Leggiamo speranzose notizie sul potenziamento ferroviario in Sicilia. Purtroppo a queste fanno da contraltare altrettante nefaste comunicazioni su imminenti tagli al servizio ferroviario. Già dall'11 marzo è annunciato un taglio di circa il 30% dei treni che coinvolgono il bacino Trapani-Castelvetrano-Palermo. Bacino, da potenziare, dove affluiscono centinaia di pendolari. Finiamola con le definizioni di "rami secchi". Se un servizio funziona, le persone saranno sempre più invogliate a usufruirne». Nel frattempo, la firma del "Cis" - inizialmente fissa! ta per oggi - potrebbe slittare. La sottoscrizione dell'accordo Stato-Regione-Rfi, infatti, non è a rischio ma potrebbe essere rinviata di qualche giorno.
Davide Guarcello - La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 10
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giovedì 26 luglio 2012
Nessun intervento della classe politica a salvaguardia del trasporto regionale ferroviario.
In
questi ultimi anni non si è fatto altro che parlare di tagli ai treni da e per
il nord da domenica 29 luglio Trenitalia taglierà in Sicilia 38 corse treno in
quasi tutte le relazioni. A questo annuncio sono intervenuti tutti, sindacati,
associazioni dei consumatori, pendolari, utenti, ma nessuna presa di posizione
c’è stata da parte della nostra politica siciliana. Solo un invito da parte del
Dipartimento trasporti della Regione inviatoci il 24 luglio per il 25 mattina,
quindi già a cose fatte e solo per cuna mera presa d’atto. Noi del Comitato
Pendolari Siciliani per protesta non abbiamo preso parte.
Ritornando
sui tagli è già da diversi anni che Trenitalia li mette in atto ad ogni cambio
orario (marzo-giugno-dicembre) per non parlare delle continue soppressioni che
giornalmente Trenitalia opera in tutte le relazioni siciliane. Che fine fanno
questi chilometri treno? Chi controlla sull’operato di Trenitalia, visto che il
contratto e tra il Ministero del Tesoro e Trenitalia? Ai politici di casa
nostra, vista l’eccellenza della nostra rete infrastrutturale
(strade-ferrovie), non importano i disservizi e i disagi che ormai sono
diventati normalità. Di certo ciò avviene con il silenzio e con la complicità di chi ci rappresenta
nelle sedi istituzionali palermitane e romane.
Alla politica
interessano i lanci di stampa, pagine di quotidiani, fiumi di inchiostro e,
spesso, a gran voce fanno sapere che si sta lavorando in questo o in
quell’altro progetto; che si stanno per realizzare aeroporti, ferrovie,
superstrade ma, di fatto, i siciliani ad oggi non hanno visto nulla del nuovo
scenario infrastrutturale annunciato proprio dagli stessi politici. Insomma,
tutto appare campato in aria, nulla di concreto o quasi arriva a prendere forma
nella nostra Sicilia.
Appare
evidente che, riguardo a queste decisioni, ci aspettiamo decise e concrete
prese di posizione da parte di tutta la classe politica siciliana, a cominciare
dalla Giunta regionale, dai presidenti delle Provincie e dai sindaci, per far
desistere il gruppo Ferrovie dello Stato da queste scelte che stanno
cancellando definitivamente il diritto alla continuità territoriale, alla
mobilità sostenibile e civile in una regione come la Sicilia.
Giosue
Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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