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sabato 2 marzo 2013

Trasporti. La Regione ha sottoscritto ieri a Roma il Contratto istituzionale di sviluppo Prima tranche dei 5 per modernizzare le linee Messina-Catania-Palermo

Palermo. Piovono subito sull'Isola 2,4 miliardi di euro per modernizzare la rete ferroviaria siciliana. La Regione ha sottoscritto ieri il Cis, Contratto istituzionale di sviluppo, con investimenti totali per 5 miliardi di euro sulla direttrice ferroviaria "Messina-Catania-Palermo": la seconda metà della somma è da reperire. L'accordo è stato siglato ieri a Roma dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dai ministri per la Coesione territoriale e dei Trasporti, Fabrizio Barca e Corrado Passera, e dagli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e di Rfi, Mauro Moretti e Michele Mario Elia.
L'Isola, così, avrà finalmente ferrovie più veloci. «L'obiettivo - ha spiegato il ministro Barca - è potenziare un servizio che oggi in Sicilia non è normale, non è civile e non è europeo». Per non parlare del trasporto locale tra Catania e Palermo che «è assolutamente insostenibile: c'è un solo treno al giorno con il quale si viaggia in 2 ore e 45 minuti, mentre gli altri impiegano 4 ore. Con questi tempi - ha aggiunto - non si può definire una "ferrovia di servizio". Oggi la situazione del trasporto pubblico locale tra Catania e Palermo - ha detto Barca - è assolutamente insufficiente».
Il Contratto, nello specifico, interessa 5 macro-interventi per un totale di 14 opere, per le quali, a fronte di ! un costo complessivo di 5.106,1 milioni di euro, «oggi - ha aggiunto Passera - sul tavolo ce ne sono già 2.426».
Questi gli interventi: lungo la Messina-Catania (valore investimenti: 383,8 milioni di euro) è prevista la progettazione del raddoppio della tratta "Giampilieri-Fiumefreddo" (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il nodo di Catania, verrà completato il raddoppio dei binari nella tratta "Catania Ognina-Centrale", progettato l'interramento della stazione centrale e realizzato il raddoppio del bivio "Zurria-Acquicella". Sulla Catania-Palermo (investimenti per 823,4 milioni di euro) verranno raddoppiati i binari nelle tratte "Bicocca-Motta-Catenanuova" e "Catenanuova-Raddusa-Agira", al fine di raggiungere una velocità da 200 km/h e di consentire una crescita nella frequenza dei collegamenti. Per la tratta "Raddusa-Enna-Fiumetorto" è tutto da vedere. È prevista la tempestiva realizzazione di uno studio di fattibilità, d'intesa con la Regione, per valutare 3 soluzioni alternative: la riqualificazione della linea ferroviaria esistente; la variante di tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; oppure la variante di tracciato contigua all'autostrada Catania-Palermo. Infine, interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e Catania-Palermo, più la realizzazione del nodo di Palermo (da 1,2 miliardi di euro).
Soddisfatto dell'accordo Crocetta, che punta ancora più in alto: «Alle grandi opere genericamente sono contrario, ma per le ferrovie, che sono un problema serio, si fa un progetto col quale finalmente si possa arrivare dall'aeroporto di Catania a quello di Palermo rapidamente. Lo sviluppo dovrà coinvolgere anche le aree di Comiso, Siracusa, Gela, Agrigento e Trapani per favorire il turismo e lo sviluppo del Centro-Sud dell'Isola. Incassiamo questo risultato - conclude - ma guai se ci fermassimo: il problema del raccordo con l'aeroporto di Trapani si pone immediatamente».
Oggi, ha ribadito Passera, «mettiamo sul tavolo oltre 2 miliardi, il resto verrà».
Possono gioire i pendolari siciliani, anche se la strada è ancora lunga (fine lavori nel 2020). Il prossimo passo per rendere le ferrovie siciliane più «europee», dovrà essere la stipula del Contratto di servizio con Trenitalia.
Davide Guarcello
La Sicilia -
Venerdì 01 Marzo 2013 I FATTI Pagina 10 

venerdì 1 marzo 2013

La stazione «dimenticata». «Qui il treno non fischia più»

Siracusa tagliata fuori dal Contratto di sviluppo fra Regione e Ferrovie dello Stato.
Si firma oggi a Roma il Contratto istituzionale di sviluppo fra Regione e Ferrovie dello Stato (le quali, ancorché privatizzate, restano comunque "dello Stato"). E' un primo passo avanti per la Sicilia. Dopo anni di stasi. Ma ancora una volta Siracusa rimane tagliata fuori. Gl'interventi previsti dal Cis rimangono limitati al "triangolo magico" Palermo-Messina-Catania. Anzi, per il prossimo 11 marzo sono previsti ulteriori tagli. Stavolta di treni regionali. Anche perché sulle lunghe percorrenze rimane poco da tagliare.
Intanto, la stazione centrale e lo scalo merci Pantanelli stanno morendo. E il silenzio è calato sul deragliamento di un vagone letto in manovra, fra la centrale e lo scalo, il 18 gennaio scorso. Mentre nel Centro-Nord sfrecciano le Frecce rosse e d'argento e gli Italo.
La ferrovia è ormai l'emblema consolidato della vergogna di questa classe politica siciliana. Siracusana in particolare. Una classe politica autoreferenziale, preoccupata soltanto della propria sopravvivenza, del proprio attaccamento alle poltrone dei singoli e nulla più. E inoltre, cosa ancor più grave, tace anche il sindacato.
Qualche "attenuante" potrebbe anche esserci per il sindacato. Magari il sindacato è impegnato in problemi ancor più gravi di quello della ferrovia: i posti di lavoro che diminuiscono sempre più, per esempio. Non ci sono invece attenuanti di sorta per la politica. Per quella regionale e territoriale innanzi tutto. Da parte di questa politica, finita la propaganda elettorale, è silenzio su tutto il fronte. Silenzio dal presidente della commissione regionale per le Attività produttive dell'Assemblea regionale, Bruno Marziano. Il quale anzi considera la questione ferroviaria "una battaglia persa" per Siracusa. Silenzio dal deputato regionale Enzo Vinciullo. Silenzio dal grillino new entry di Siracusa, Stefano Zito. Silenzio da tutti.
Intanto Trenitalia taglia. Non sono mancati i reclami dei passeggeri per il deragliamento del 18 gennaio. Anche perché quel vagone letto, rimasto danneggiato dal deragliamento, non è stato sostituito. E quel treno per Roma è partito senza vagone letto. Alla faccia dei passeggeri che per il vagone letto avevano prenotato e pagato.
Dopo il primo reclamo c'è stato pure il sollecito per una risposta. Ma la risposta non è arrivata. E non arriva. Arriva invece la notizia dei nuovi tagli previsti dal! l'11 marzo con il nuovo orario estivo. «ll treno è sempre stato veicolo di civiltà. Non soltanto di passeggeri e merci - sottolinea Liliana Gissara di Italia nostra -. Il suo progressivo abbandono in Sicilia, in provincia di Siracusa soprattutto, è segno della nostra progressiva perdita di civiltà».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Giovedì 28 Febbraio 2013 Siracusa Pagina 30