Sulle ferrovie è sempre
più un'Italia a due velocità. Da una parte il trasporto locale è in fibrillazione
per le annunciate soppressioni. Legambiente accusa: "Priorità solo
all'alta velocità". Trenitalia e Ntv pagheranno il 15% in meno per la
rete, mentre Moretti vuole tassare i pendolari. Intanto è sempre più alto il
rischio di procedura di infrazione alla Corte Ue: "Passeggeri poco
tutelati"
I nuovi orari arriveranno
solo il 15 dicembre, ma il trasporto ferroviario locale vive settimane di
fibrillazione per le annunciate soppressioni di corse e tratte: nuove
cancellazioni all’orizzonte in 10 Regioni stanno provocando proteste tra i
pendolari e sono oggetto di interrogazioni e interpellanze parlamentari. Il
fenomeno dura da anni: secondo Legambiente, in 13 Regioni tra il 2011 e il 2012
si è assistito ad un taglio di treni e corse in media del 5% ogni anno, che ha
toccato punte del 15% in Puglia. Ferrovie dello Stato annuncia l’arrivo di
nuove carrozze destinate alle tratte locali, ma da sempre più parti si punta il
dito contro l’alta velocità: “Si dà priorità ai treni veloci, investendo e
migliorando i tratti extra-urbani della rete – spiega Edoardo Zanchini,
vicepresidente di Legambiente – per quelli urbani, invece, i fondi latitano e
ritardi e disagi aumentano”. Il tutto mentre il governo fa uno sconto del 15%
sul canone per l’uso dell’infrastruttura per l’Alta Velocità a Trenitalia e Ntv
e l’Europa pressa l’Italia perché si adegui alle direttive comunitarie sui
diritti dei passeggeri: Roma è a rischio deferimento davanti alla Corte di
Giustizia dell’Unione Europea...continua a leggere
di Marco Quarantelli | 3
dicembre 2013 | Il Fatto Quotidiano