E’ il terzo caso dopo quello del 10 settembre accaduto al treno 12788 nella stessa galleria e il successivo avvenuto il 22 settembre nella galleria Peloritana al treno 3832 Palermo-Messina. All’indomani del primo caso avevamo inoltrato a Rete Ferroviaria Italiana una richiesta di chiarimenti se nella galleria tra Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina e nelle altre gallerie vi è la copertura del servizio di telefonia GSM-R e se vi sono all’interno delle gallerie gli impianti fissi di telefonia e se oltre alla telefonia mobile di servizio GSM-R vi è la possibilità di accedere alle linee telefoniche degli altri gestori di telefonia mobile visti gli accordi con gli stessi per la copertura del servizio in galleria all’utenza.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
Visualizzazione post con etichetta acireale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta acireale. Mostra tutti i post
mercoledì 8 ottobre 2014
lunedì 6 ottobre 2014
Soppressioni, ritardi e stop in galleria
Il
treno dopo aver percorso circa 600/800 metri dall’ingresso in galleria (siamo
in doppio binario) viene fermato ad un segnale di marcia rosso (ore 14.40
circa).
Dopo
un attesa di dieci minuti ed un avanti e indietro del personale di macchina e
di bordo non avendo nessun segnale telefonico sono costretti a scendere dal
treno per raggiungere l’ingresso della galleria per mettersi in contatto con il
DCO della sala operativa.
Rientrati
a bordo treno dopo una sosta di circa 50 minuti si ripartiva in direzione
Guardia Mangano-S.Venerina.
E’
il terzo caso dopo quello del 10 settembre accaduto al treno 12788 nella stessa
galleria e il successivo avvenuto il 22 settembre nella galleria Peloritana al
treno 3832 Palermo-Messina. All’indomani del primo caso avevamo inoltrato a
Rete Ferroviaria Italiana una richiesta di chiarimenti se nella galleria tra
Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina e nelle altre gallerie vi è la copertura
del servizio di telefonia GSM-R e se vi sono all’interno delle gallerie gli
impianti fissi di telefonia e se oltre alla telefonia mobile di servizio GSM-R vi
è la possibilità di accedere alle linee telefoniche degli altri gestori di
telefonia mobile visti gli accordi con gli stessi per la copertura del servizio
in galleria all’utenza.
A
quasi un mese dalla nostra richiesta non abbiamo ottenuto nessun chiarimento.
Il
24 settembre dopo l’altro caso successo nella galleria Peloritana abbiamo ritenuto
opportuno scrivere una lettera inoltrata a mezzo Pec al ministro Lupi, all’ANSF
(Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), al dirigente generale per
le investigazioni ferroviarie ed all’assessore regionale ai trasporti Torrisi
ed anche qui siamo in attesa di una risposta.
Non
desideriamo creare nessun allarmismo ma è pur vero che delle risposte ci
dovranno essere date.
Il
bilancio della giornata di sabato 4 ottobre sulla relazione ferroviaria Messina-Catania-Siracusa:
n.5 treni soppressi per un totale di 345 km/treno e su 46 treni monitorati 20 treni
hanno accumulato 7 ore e 51 minuti di ritardo considerato che i treni
monitorati sono stati quelli con un ritardo superiore ai 5 minuti.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Alcune delle immagini scaricate dal sito viaggiatreno.it
giovedì 31 gennaio 2013
Stazione, non ci fosse il bar sarebbe peggio del deserto. La grande sala d'ingresso è desolante, all'uscita neanche un taxi
Ore 18,30 di un martedì lavorativo qualsiasi. Alla stazione di Acireale la vita
sembra scorrere molto lentamente.
Appena entrati nella grande sala d'ingresso notiamo due ragazze sedute sulle
scale intente a parlare tra loro, probabilmente in attesa dell'arrivo di
qualche treno; poco distante un gruppo di operai al termine della loro giornata
lavorativa intenti a prendere qualcosa di caldo al bar; sulla banchina
antistante i binari un uomo in attesa solitaria.
Quasi tutti gli uffici sono ormai chiusi o comunque vuoti e al buio; sulla vetrata di quello che fino a qualche settimana fa ospitava la storica figura del capostazione (sostituita da un automatismo comandato a distanza dalla centrale) è appiccicato un piccolo cartello che rimanda ad un recapito telefonico per ottenere non meglio precisate informazioni.
Anche nel grande piazzale esterno, scarsamente illuminato, il movimento è molto limitato. Non ci sono taxi in attesa, non ci sono bus in sosta, soltanto le auto dei pendolari parcheggiate in maniera ordinata.
Se non è abbandono questo, poco ci manca. Un quadro davvero desolante che contrasta con quello di una decina di anni fa e che sembra rispecchiare in pieno quanto denunciato dal consigliere comunale Camillo Baldi, pronto a presentare in via ufficiale stamane una specifica interrogazione sulla questione stazione.
«Non è la prima volta che io ed altri miei colleghi ci occupiamo della stazione ferroviaria acese -sottolinea il consigliere anticipando il contenuto del documento-. Quasi un anno fa ricordo tra l'altro un ordine del giorno che vide il consiglio comunale dibattere e trovare infine una sintesi in un documento politico che sollecitava maggiore attenzione per la stessa stazione. Da allora però dobbiamo constatare che è cambiato davvero poco, anzi. Possiamo affermare che la situazione è peggiorata ancora di più».
La stazione ferroviaria acese è stata aperta al traffico nel 1867; la struttura attuale ha preso il posto nel 1989 di quella realizzata a sud della città (un chilometro circa in linea d'aria), poco distante dalle Terme "S. Venera" e dall'annessa villa.
All'interno della struttura è presente in bella mostra anche una antica locomotiva a vapore.
«Questa stazione - aggiunge Baldi - rappresenta insomma un bel biglietto da visita per quanti giungono nella nostra città attraverso la linea ferrata. Ciò nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito ad una manovra scientifica che ha pian piano relegato la stazione a struttura secondaria. Prima lo scippo a livello locale del settore cargo, quindi la chiusura dell'ufficio informazioni e della biglietteria per giungere infine alla soppressione del capostazione».
Da qui la presa di posizione del consigliere che, consapevole che il ridimensionamento avviato dalle Ferrovie ha interessato anche tanti altri centri, ha comunque deciso di sollecitare l'Amministrazione Garozzo ad interloquire con Ferrovie dello Stato in modo da ridare alla struttura il valore e il prestigio che merita.
«E' chiaro che Acireale non può permettersi una disattenzione su questo argomento visto che è anche una città a grande vocazione turistica -conclude il consigliere -. Vogliamo pertanto aprire un ragionamento complessivo sui trasporti pubblici: non soltanto ferrovia quindi ma anche taxi e mezzi pubblici. E un rilancio promozionale del territorio, con i suoi beni culturali e il suo turismo, non può prescindere dalla presenza di una stazione ferroviaria degna di questo nome».
In attesa di ricevere il documento ufficiale il vice sindaco Mario Pavone, che detiene tra le altre la delega ai Trasporti, replica al consigliere e spiega in una nota: «Si tratta di un problema generalizzato che non attiene esclusivamente la stazione ferroviaria di Acireale, anzi. Una decisione complessiva delle Ferrovie che attiene alle loro esigenze organizzative. Quindi, noi possiamo nuovamente sollecitare le Ferrovie alla rimodulazione del piano nel tentativo di trovare una sintesi tra le diverse posizioni, anche alla luce della fermata veloce che questa Amministrazione vorrebbe istituzionalizzare nel centro della città».
Quasi tutti gli uffici sono ormai chiusi o comunque vuoti e al buio; sulla vetrata di quello che fino a qualche settimana fa ospitava la storica figura del capostazione (sostituita da un automatismo comandato a distanza dalla centrale) è appiccicato un piccolo cartello che rimanda ad un recapito telefonico per ottenere non meglio precisate informazioni.
Anche nel grande piazzale esterno, scarsamente illuminato, il movimento è molto limitato. Non ci sono taxi in attesa, non ci sono bus in sosta, soltanto le auto dei pendolari parcheggiate in maniera ordinata.
Se non è abbandono questo, poco ci manca. Un quadro davvero desolante che contrasta con quello di una decina di anni fa e che sembra rispecchiare in pieno quanto denunciato dal consigliere comunale Camillo Baldi, pronto a presentare in via ufficiale stamane una specifica interrogazione sulla questione stazione.
«Non è la prima volta che io ed altri miei colleghi ci occupiamo della stazione ferroviaria acese -sottolinea il consigliere anticipando il contenuto del documento-. Quasi un anno fa ricordo tra l'altro un ordine del giorno che vide il consiglio comunale dibattere e trovare infine una sintesi in un documento politico che sollecitava maggiore attenzione per la stessa stazione. Da allora però dobbiamo constatare che è cambiato davvero poco, anzi. Possiamo affermare che la situazione è peggiorata ancora di più».
La stazione ferroviaria acese è stata aperta al traffico nel 1867; la struttura attuale ha preso il posto nel 1989 di quella realizzata a sud della città (un chilometro circa in linea d'aria), poco distante dalle Terme "S. Venera" e dall'annessa villa.
All'interno della struttura è presente in bella mostra anche una antica locomotiva a vapore.
«Questa stazione - aggiunge Baldi - rappresenta insomma un bel biglietto da visita per quanti giungono nella nostra città attraverso la linea ferrata. Ciò nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito ad una manovra scientifica che ha pian piano relegato la stazione a struttura secondaria. Prima lo scippo a livello locale del settore cargo, quindi la chiusura dell'ufficio informazioni e della biglietteria per giungere infine alla soppressione del capostazione».
Da qui la presa di posizione del consigliere che, consapevole che il ridimensionamento avviato dalle Ferrovie ha interessato anche tanti altri centri, ha comunque deciso di sollecitare l'Amministrazione Garozzo ad interloquire con Ferrovie dello Stato in modo da ridare alla struttura il valore e il prestigio che merita.
«E' chiaro che Acireale non può permettersi una disattenzione su questo argomento visto che è anche una città a grande vocazione turistica -conclude il consigliere -. Vogliamo pertanto aprire un ragionamento complessivo sui trasporti pubblici: non soltanto ferrovia quindi ma anche taxi e mezzi pubblici. E un rilancio promozionale del territorio, con i suoi beni culturali e il suo turismo, non può prescindere dalla presenza di una stazione ferroviaria degna di questo nome».
In attesa di ricevere il documento ufficiale il vice sindaco Mario Pavone, che detiene tra le altre la delega ai Trasporti, replica al consigliere e spiega in una nota: «Si tratta di un problema generalizzato che non attiene esclusivamente la stazione ferroviaria di Acireale, anzi. Una decisione complessiva delle Ferrovie che attiene alle loro esigenze organizzative. Quindi, noi possiamo nuovamente sollecitare le Ferrovie alla rimodulazione del piano nel tentativo di trovare una sintesi tra le diverse posizioni, anche alla luce della fermata veloce che questa Amministrazione vorrebbe istituzionalizzare nel centro della città».
Antonio
Carreca
La
Sicilia - Mercoledì 30 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 38
Etichette:
acireale,
antonio carreca,
comitato pendolari,
ferrovie,
giosue malaponti,
pendolari siciliani,
rete ferroviaria italiana,
stazione di acireale
sabato 8 dicembre 2012
Trenitalia è sempre più un incubo per noi poveri pendolari
Il giorno 5 dicembre
2012, la Sicilia ha pubblicato, nella pagina dell'Acese, un articolo con il
seguente titolo "Addio vecchio, caro capostazione". Il 16 dicembre le
stazioni ferroviarie di Acireale, Giarre e Fiumefreddo non avranno più un dirigente
di movimento. Un articolo ! veramente commovente per chi non è un abbonato di
Trenitalia.
Il giorno 5 dicembre 2012 ore 6:50, alla stazione di Acireale il capostazione ha annunciato la soppressione del treno 8577. Il gruppo di pendolari, che ogni giorno prende questo treno per andare a Bicocca e poi da lì con un bus aziendale vanno a lavorare in una grossa fabbrica della zona industriale, hanno chiesto informazioni al capostazione che come al solito non sa che pesci prendere: ci sarà il bus sostitutivo? Boh! Telefona. Niente. Non si sa. Ore 7:27, prendiamo il treno successivo. Il capostazione di Acireale nel frattempo sta cercando di capire cosa deve fare. Ore 7:50, arriviamo a Catania. All'ufficio informazioni di Trenitalia di Catania ci dicono che sta arrivando il bus sostitutivo. Ore 8:5 il bus sostitutivo non si sa dove è finito! Forse è partito da Milano! Dopo altri 10 noiosissimi minuti, l'addetta dell'ufficio informazioni richiama telefonicamente l'autista. Questo non risponde. Forse è bloc! cato nel traffico cittadino (da circa un ora visto che alle 6:! 50 già sapevano che il treno era soppresso). Alle 8:25 il bus sostituivo non è ancora arrivato. Nel frattempo il caro vecchio capostazione di Bicocca ha riferito all'autista del bus aziendale che il treno è soppresso. E si è scordato di dire del bus sostituivo: il bus aziendale è così andato via. Alla stazione, avvertiti della partenza del bus aziendale e dell'inutilità del bus sostitutivo, abbiamo preso il caro vecchio Amt 427. Quello ci ha portato in azienda.
Anche il sito di Trenitalia è efficiente come i suoi capostazione-servizio informazione- bus sostitutivo: se provi ad inserire il reclamo, ti perdi in una giungla di pagine web che ti rimandano sull'home page. Infine, se telefoni al numero verde di Trenitalia, ti dicono che il treno non è soppresso! - Giovedì 06 Dicembre 2012 Catania (Cronaca) Pagina 35 - Un pendolare acese
Il giorno 5 dicembre 2012 ore 6:50, alla stazione di Acireale il capostazione ha annunciato la soppressione del treno 8577. Il gruppo di pendolari, che ogni giorno prende questo treno per andare a Bicocca e poi da lì con un bus aziendale vanno a lavorare in una grossa fabbrica della zona industriale, hanno chiesto informazioni al capostazione che come al solito non sa che pesci prendere: ci sarà il bus sostitutivo? Boh! Telefona. Niente. Non si sa. Ore 7:27, prendiamo il treno successivo. Il capostazione di Acireale nel frattempo sta cercando di capire cosa deve fare. Ore 7:50, arriviamo a Catania. All'ufficio informazioni di Trenitalia di Catania ci dicono che sta arrivando il bus sostitutivo. Ore 8:5 il bus sostitutivo non si sa dove è finito! Forse è partito da Milano! Dopo altri 10 noiosissimi minuti, l'addetta dell'ufficio informazioni richiama telefonicamente l'autista. Questo non risponde. Forse è bloc! cato nel traffico cittadino (da circa un ora visto che alle 6:! 50 già sapevano che il treno era soppresso). Alle 8:25 il bus sostituivo non è ancora arrivato. Nel frattempo il caro vecchio capostazione di Bicocca ha riferito all'autista del bus aziendale che il treno è soppresso. E si è scordato di dire del bus sostituivo: il bus aziendale è così andato via. Alla stazione, avvertiti della partenza del bus aziendale e dell'inutilità del bus sostitutivo, abbiamo preso il caro vecchio Amt 427. Quello ci ha portato in azienda.
Anche il sito di Trenitalia è efficiente come i suoi capostazione-servizio informazione- bus sostitutivo: se provi ad inserire il reclamo, ti perdi in una giungla di pagine web che ti rimandano sull'home page. Infine, se telefoni al numero verde di Trenitalia, ti dicono che il treno non è soppresso! - Giovedì 06 Dicembre 2012 Catania (Cronaca) Pagina 35 - Un pendolare acese
Etichette:
8577,
acireale,
amt,
bicocca,
cancellazione,
comitato pendolari,
fiumefreddo,
giarre,
giosue malaponti,
soppressione,
treno,
treno 8577
Addio vecchio, caro capostazione
C'era una volta la stazione
ferroviaria di Acireale, punto di riferimento posto tra gli importanti centri
di Messina, Catania e Siracusa per il trasporto delle merci (in! particolare
agrumi) e per quello turistico, considerata la vicina presenza dello
stabilimento termale. C'era una volta, perchè oggi la situazione è del tutto
mutata. E sicuramente non in meglio. Di quella realtà è infatti rimasto ben
poco e la stazione, nel frattempo delocalizzata rispetto al centro cittadino,
ai giorni nostri serve più che altro un'utenza composta di pendolari (studenti
e lavoratori) provenienti o diretti a Catania. Una stazione che, a partire da
domenica 16 dicembre, subirà quello che ha tutto il sapore di un ulteriore
ridimensionamento. Il sito, infatti, verrà del tutto automatizzato e perderà
quindi l'ultima, per certi versi romantica, figura professionale che era
rimasta a rappresentare la grandezza di un tempo: il capostazione.
Quest'ultimo verrà soppiantato da un sistema automatico totalmente gestito da una sala operativa (denominata Scc) a Palermo, che provvederà a svolgere tutte le principali funzioni fin qui compiute dall'elemento umano, comp! resa la gestione del traffico dei treni. Proprio ieri, i tecni! ci specializzati hanno provveduto ad installare i nuovi tabelloni elettronici automatici che segnaleranno arrivi, partenze e tempi di percorrenza.
Operazione che proseguirà anche nei prossimi giorni. Ultimi giorni di lavoro, quindi, per il capostazione, alle prese con quadri di comando, bottoni e luci di segnalazione, microfono per gli annunci dei convogli in arrivo e partenza. La stazione, che già qualche anno fa aveva "perso" la biglietteria, sostituita da una macchinetta erogatrice automatica, diventerà così ancora più desolante, con la grande sala d'aspetto deserta, gli uffici vuoti, gli spazi previsti per il front-office con le saracinesche tristemente abbassate. Gli unici spazi "affollati" rimangono al momento quelli esterni riservati al parcheggio delle auto dei pendolari. Viaggiatori che, da giorno 16, in tutta fretta transiteranno dalla stazione, dopo avere prelevato e convalidato il biglietto dall'apposita macchinetta, senza neanche poter s! cambiare un saluto o una parola (o chiedere un'informazione) con il personale ferroviario. Anche questo è un triste segnale dei tempi moderni. Mercoledì 05 Dicembre 2012 Catania (Provincia) Pagina 36 - Antonio Carreca
Quest'ultimo verrà soppiantato da un sistema automatico totalmente gestito da una sala operativa (denominata Scc) a Palermo, che provvederà a svolgere tutte le principali funzioni fin qui compiute dall'elemento umano, comp! resa la gestione del traffico dei treni. Proprio ieri, i tecni! ci specializzati hanno provveduto ad installare i nuovi tabelloni elettronici automatici che segnaleranno arrivi, partenze e tempi di percorrenza.
Operazione che proseguirà anche nei prossimi giorni. Ultimi giorni di lavoro, quindi, per il capostazione, alle prese con quadri di comando, bottoni e luci di segnalazione, microfono per gli annunci dei convogli in arrivo e partenza. La stazione, che già qualche anno fa aveva "perso" la biglietteria, sostituita da una macchinetta erogatrice automatica, diventerà così ancora più desolante, con la grande sala d'aspetto deserta, gli uffici vuoti, gli spazi previsti per il front-office con le saracinesche tristemente abbassate. Gli unici spazi "affollati" rimangono al momento quelli esterni riservati al parcheggio delle auto dei pendolari. Viaggiatori che, da giorno 16, in tutta fretta transiteranno dalla stazione, dopo avere prelevato e convalidato il biglietto dall'apposita macchinetta, senza neanche poter s! cambiare un saluto o una parola (o chiedere un'informazione) con il personale ferroviario. Anche questo è un triste segnale dei tempi moderni. Mercoledì 05 Dicembre 2012 Catania (Provincia) Pagina 36 - Antonio Carreca
martedì 27 novembre 2012
Treni fermi per furto di rame - Rubati cavi che «informano» sulla circolazione ferroviaria: blocco e disagi
La
Sicilia - Martedì 27 Novembre 2012 Prima Catania Pagina 25
Mattinata
da dimenticare, quella di ieri, per i viaggiatori e, più nel dettaglio, per i
pendolari che dovevano spostarsi in treno da e verso Catania in direzione o
provenienti da altre località della Sicilia.
Durante la notte precedente, infatti, una banda di ladri ha preso di mira il tratto ferroviario fra Ognina e Cannizzaro! , appropriandosi di un ingente quantitativo di cavi di rame, destinati ad essere «spellati» della guaina e rivenduti in quel mercato clandestino che, purtroppo, non conosce crisi e continua ad «incoraggiare», di conseguenza, questo genere di illegalità.
E' ovvio che anche questa volta non sono mancati i disagi, anche se, rispetto ad altre occasioni (strade al buio, telefoni muti, ascensori bloccati), stavolta i problemi sono stati di altro tenore. In pratica, come detto prima, è stata paralizzata l'attività ferroviaria, visto che i cavi sottratti sono necessari al funzionamento dei sistemi tecnologici per il controllo della circolazione.
Non a caso il furto è stato scoperto dalle squadre tecniche di Rete Ferroviarie Italiana, intervenuti in seguito alle anomalie registrate in sala operativa.
I tecnici hanno lavorato lungamente per ripristinare le condizioni di normalità anche per quel che riguarda la circolazione dei treni, ma in questi casi l'effetto domino è i! nevitabile e chi doveva spostarsi con il treno ha dovuto front! eggiare non poche difficoltà. Al punto tale che alle 12,30 il coordinatore del comitato pendolari, Giosué Malaponti, ha inviato una dettagliata nota in cui erano annotati i ritardi - lievi e consistenti (fino a ottanta minuti) - dei treni, tre dei quali sono stati soppressi: il Taormina-Catania delle 8,32, il Catania-Messina delle 6,45 e il Siracusa-Taormina delle 6,05, soppresso a Catania.
«Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia - si legge in una nota dello stesso comitato - e nella stazione centrale di Catania i ritardi non si contano più: interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione e ora anche il furto di rame. Non ci stancheremo mai di dire che Ferrovie in Sicilia è uguale a disservizi. E ciò nonostante le lamentele, i disagi e i disservizi che noi pendolari dobbiamo quotidianamente sopportare e sui quali non interviene mai nessuno a difesa dell'utenza. Non bastano i problemi ai locomotori ch! e molte delle volte restano in panne perché ormai vetusti, ci si mette anche il furto di rame a penalizzare ancor di più il trasporto ferroviario regionale. Dopo un'estate calda in tema ferroviario, fatta di ritardi e carenza di comfort, nonché di inefficienza relativa alla mancata tempestiva informazione alla clientela sia a bordo sia nelle varie stazioni, il trasporto ferroviario siciliano sembra proprio che abbia serie difficoltà a garantire l'efficienza e l'efficacia». c. m.
Durante la notte precedente, infatti, una banda di ladri ha preso di mira il tratto ferroviario fra Ognina e Cannizzaro! , appropriandosi di un ingente quantitativo di cavi di rame, destinati ad essere «spellati» della guaina e rivenduti in quel mercato clandestino che, purtroppo, non conosce crisi e continua ad «incoraggiare», di conseguenza, questo genere di illegalità.
E' ovvio che anche questa volta non sono mancati i disagi, anche se, rispetto ad altre occasioni (strade al buio, telefoni muti, ascensori bloccati), stavolta i problemi sono stati di altro tenore. In pratica, come detto prima, è stata paralizzata l'attività ferroviaria, visto che i cavi sottratti sono necessari al funzionamento dei sistemi tecnologici per il controllo della circolazione.
Non a caso il furto è stato scoperto dalle squadre tecniche di Rete Ferroviarie Italiana, intervenuti in seguito alle anomalie registrate in sala operativa.
I tecnici hanno lavorato lungamente per ripristinare le condizioni di normalità anche per quel che riguarda la circolazione dei treni, ma in questi casi l'effetto domino è i! nevitabile e chi doveva spostarsi con il treno ha dovuto front! eggiare non poche difficoltà. Al punto tale che alle 12,30 il coordinatore del comitato pendolari, Giosué Malaponti, ha inviato una dettagliata nota in cui erano annotati i ritardi - lievi e consistenti (fino a ottanta minuti) - dei treni, tre dei quali sono stati soppressi: il Taormina-Catania delle 8,32, il Catania-Messina delle 6,45 e il Siracusa-Taormina delle 6,05, soppresso a Catania.
«Sta diventando sempre più difficile mantenere lo standard della puntualità dei treni in Sicilia - si legge in una nota dello stesso comitato - e nella stazione centrale di Catania i ritardi non si contano più: interruzioni, guasti agli scambi che bloccano la circolazione e ora anche il furto di rame. Non ci stancheremo mai di dire che Ferrovie in Sicilia è uguale a disservizi. E ciò nonostante le lamentele, i disagi e i disservizi che noi pendolari dobbiamo quotidianamente sopportare e sui quali non interviene mai nessuno a difesa dell'utenza. Non bastano i problemi ai locomotori ch! e molte delle volte restano in panne perché ormai vetusti, ci si mette anche il furto di rame a penalizzare ancor di più il trasporto ferroviario regionale. Dopo un'estate calda in tema ferroviario, fatta di ritardi e carenza di comfort, nonché di inefficienza relativa alla mancata tempestiva informazione alla clientela sia a bordo sia nelle varie stazioni, il trasporto ferroviario siciliano sembra proprio che abbia serie difficoltà a garantire l'efficienza e l'efficacia». c. m.
Etichette:
acireale,
cannizzaro,
comitato pendolari,
disagi,
disservizi,
giosue malaponti,
pendolari infuriati,
pendolari siciliani,
treni fermi furto di rame
Bilancio delle soppressioni e dei ritardi del 26 novembre 2012
Dopo la giornata campale di ieri per tutti i disagi e
disservizi subiti da tutta l’utenza che giornalmente si sposta da Siracusa a
Messina e viceversa, ho ritenuto opportuno e doveroso completare il report di
tutti i ritardi e delle soppressioni dell’intera giornata di ieri, lunedì 26
novembre 2012. Questi i risultati: - I treni monitorati sono stati 48, di
questi ne sono stati soppressi 11 per un
totale complessivo di 610 km/treno non effettuati. Dei restanti 37 treni, il
ritardo complessivo accumulato è di circa 1200 minuti pari a 20 ore. Di certo,
ore di lavoro e/o di studio perse, appuntamenti saltati, coincidenze con altri
mezzi di trasporto perse e chissà quante altre disavventure. Desidero mettere
in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario si basino
molto sull’orario di trasporto per effettuare scelte, non solo di viaggio,
ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi di lavoro in base
all’attuale offerta di trasporto ferroviario. Ritengo doveroso sottolineare,
ancora una volta, facendo riferimento alla Carta dei Servizi, di Rete
Ferroviaria Italiana, che manca del tutto la tempestiva informazione all’utenza
in tutte le stazioni, molte delle quali impresenziate (senza Capi Stazione) e
senza alcun servizio. Considerato che dal 18 dicembre prossimo le ultime
stazioni ancora presenziate quali quella di Alcantara, Giarre-Riposto e
Acireale verranno definitivamente chiuse, occorre certamente nell’immediato
sapere quale tipo di servizio verrà offerto alla clientela. All’utente non
importa sapere di chi sia la competenza, se di Rete Ferroviaria o di altre
società ferroviarie, ma interessa solo avere utili e tempestive informazioni
per la propria mobilità.
Giosuè
Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari
Etichette:
1200,
610,
acireale,
alcantara,
bilancio,
comitato pendolari,
giarre-riposto,
giosue malaponti,
km,
km/treno,
messina,
minuti,
pendolari siciliani,
rete ferroviaria italiana,
ritardi,
siracusa,
soppressioni,
treno
lunedì 15 ottobre 2012
La Stazione di Giarre-Riposto a dicembre chiude definitivamente
"Di
smantellamento delle ferrovie siciliane si è iniziato a parlare dopo i vari
assetti societari nel 2000 di Trenitalia e nel 2001 di Rete Ferroviaria Italiana.
Nel corso di questo decennio sono state chiuse tutte le piccole stazioni ed in
seguito smantellati quasi tutti i servizi nelle stazioni di Messina, Catania e
Siracusa per centralizzare tutto su Palermo. Alle denunce che in questi anni
abbiamo fatto, non è intervenuto mai nessuno a darci man forte. Abbiamo voluto
considerare che se questa fosse una scelta aziendale da parte di Rete
ferroviaria Italiana, dal nostro punto di vista non avevamo nulla da obiettare;
ma che qualcuno abbia deciso che le ferrovie ed il trasporto ferroviario in
Sicilia debba scomparire, questo è davvero inaccettabile. Sulla chiusura delle
stazioni il problema non è a Giarre-Riposto ma è molto più grave alla stazione
di Alcantara. Tutti i treni in transito della regionale e della passeggeri
proprio alla stazione di Alcantara effettuano le cosiddette soste tecniche dove
non è data la possibilità ai passeggeri di poter salire e/o scendere. Abbiamo
da almeno tre anni chiesto alla Direzione regionale di Trenitalia di
trasformare le soste tecniche in fermata, per dare l’opportunità agli utenti
del vasto comprensorio catanese-messinese (Calatabiano-Castiglione di
Sic.-Trappitello-Gaggi-Graniti-Francavilla e Giardini Naxos) che sono costretti
a raggiungere la stazione di Taormina parecchio distante e senza l’opportunità
di un comodo parcheggio. A queste nostre richieste Trenitalia non ha mai dato
risposte.
Negli
anni ci saremmo aspettai un’azione forte e mirata della politica, non solo
presso i vertici delle Ferrovie dello Stato ma soprattutto nei confronti
del proprietario unico del gruppo Fs che è il ministero del Tesoro.
Ciò
in tutti questi anni non è avvenuto ma non è mai troppo tardi.
Oggi
più che mai è il momento in cui tutta la politica siciliana debba riconoscere
il proprio “mea culpa” e cercare di recuperare le posizioni perdute in tutti
questi anni per garantire quella "continuità territoriale" e quel
"servizio pubblico" ferroviario che ci spetta di diritto' e che è
sancito dagli artt. 3, 16 e 117 della Costituzione".
Giosuè
Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Etichette:
acireale,
alcantara,
calatabiano,
chiusura,
cisl giarre,
comitato pendolari,
consigliere patanè,
fiumefreddo,
giarre-riposto,
giosue malaponti,
pendolari siciliani,
rete ferroviaria italiana,
stazione
mercoledì 13 giugno 2012
Pendolari allo sbando alla stazione centrale di Catania e di Acireale.
Un incendio tra Cannizzaro ed Acireale ha paralizzato
il traffico ferroviario dalle ore 17.00 circa sino alle 19 nel pomeriggio di
martedì 12 giugno 2012.
Non è stato tanto l’evento a procurare disagi e
disservizi ma quanto l’inefficienza dei dirigenti di Trenitalia sia alla
stazione centrale di Catania, di Acireale e della sala operativa di Palermo nel
saper gestire l’emergenza con centinaia di pendolari assiepati alla stazione di
Catania e di Acireale, per la soppressione dei treni delle ore 17.40 e delle
18.27. Alle 18.50 ci veniva comunicato
che nel piazzale all’esterno della stazione vi erano due bus sostitutivi che ci
avrebbero portato sino alla stazione di Acireale. La cosa ci è sembrata
alquanto strana, due bus ma se siamo oltre trecento dove ci dobbiamo sistemare?
E qui iniziano scene indescrivibili, gente che si accalca, un’anziana signora
viene fatta scendere per far salire un ragazzo; due turisti tedeschi anziani
vengono fatti scendere per fare posto a dei ferrovieri e così via…, si parte lasciando
a terra un considerevole numero di viaggiatori, in direzione della stazione di
Acireale. Alle 19.25 circa le persone rimaste ancora alla stazione centrale di
Catania, vengono fatte salire sul treno delle ore 17.40 (già soppresso) avendo
già avuto già il via libera sulla circolazione. Lo stesso treno una volta
raggiunto Acireale, doveva attendere i bus sostitutivi partiti da Catania e fare il trasbordo bus-treno. Ma arrivati in
bus ad Acireale l’amara sorpresa. Il treno non aveva aspettato i bus
proseguendo la sua corsa in direzione Messina. Anche in questo caso: nessun
annuncio, nessuna informazione, da parte del capo stazione di Acireale, è stata fatta alla clientela. Siamo stati
lasciati in balia di noi stessi. Lo stesso capostazione, non sapeva nulla su
quanto deciso da Catania, o delle operazioni messe in campo dalla sala
operativa di Palermo, né tantomeno che
dei passeggeri stavano giungendo in stazione da Catania con i bus sostitutivi e
che il treno doveva aspettare il loro arrivo. Alle ore 20,00 senza alcuna
comunicazione, come una mandria di pecore in attesa delle indicazione del pecoraio,
siamo saliti titubanti su un treno Minuetto che stazionava al binario 3, con il
dubbio è questo che parte o no? Nel frattempo, avendo visto un treno che
entrava in stazione in direzione Catania, abbiamo avuto, quasi, la certezza che
eravamo a bordo del treno giusto. Finalmente si parte!!! Cogliamo l’occasione
per ringraziare Trenitalia per la tempestiva informazione data alla clientela e
per la celerità nel risolvere tali disagi e disservizi e desideriamo inoltre,
noi pendolari, non scusarci per il
disagio subito. Che avventura!
Giosuè
Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari ME-CT-SR
giovedì 20 settembre 2007
Richiesta di ripristino orario treno 12809
Egr. Direttore Trasporto Regionale Trenitalia Con la presente si sollecita il ripristino immediato dell'orario del treno 12809, con arrivo a Giarre alle ore 8,04 e a Catania alle 8,30, nel contempo ricordando come più volte segnalato nel corso dell'anno 2005 attraverso numerosi reclami, ed altrettante risposte del tipo copia/incolla, che il minuetto è inadeguato al servizio del 12809. Solo nell'ultima settimana per due volte abbiamo viaggiato come una sardina in piedi. L'unico vantaggio che doveva fornire l'arrivo in Sicilia del Minuetto, ovvero l'istituzione di ulteriori Km/treno previsti in accordo con la Regione Sicilia, non è stato portato avanti dalla Vostra direzione regionale. Il treno 12809 arriva in stazione a Catania sempre al 7° binario/settore "D" oppure "E". Questo significa che ai 15 minuti sommati alla normale percorrenza che già prevedeva 5 minuti di fermo ad Acireale, vanno aggiunti altri 5/8 minuti per percorrere il marciapiede ed il sottopassaggio. Ovviamente non chiederei questo se da bravo osservatore non avessi notato tutti gli altri binari liberi. La informo che sul treno 12809, da voci di corridoio, alcuni studenti che arrivano alla stazione di Alcantara e Giarre, per frequentare l'istituto commerciale e professionale, a breve si serviranno di un servizio Bus/Navetta, il che significa che i vostri studi sulla clientela e l'elasticità degli orari che continate a dare ai treni, stanno creando un enorme danno.... non aggiungo altro.... Per quanto concerne le stazioni di Carruba e Guardia, fermo restando che possono essere effettuate mantenendo il precedente tempo di percorrenza (che di fatto prevedeva 5 minuti di inutile fermo ad Acireale), Vi chiedo di monitorare se veramente conviene effettuare tali fermate visto che i 2 viaggiatori che si servono del 12809 potrebbero servirsi del treno prima, o di quello successivo, dei quali i 450 Messinesi non possono usufruire. RESTO IN ATTESA DI UNA URGENTE RISPOSTA E SOPRATTUTTO DI UNA SOLUZIONE.
Cordiali Saluti
Fabrizio Gemelli
Cordiali Saluti
Fabrizio Gemelli
Iscriviti a:
Post (Atom)