I treni Intercity, Intercity Notte e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 15 minuti.
I treni Regionali possono subire limitazioni di percorso e cancellazioni secondo il seguente programma.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
I treni Intercity, Intercity Notte e Regionali possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 15 minuti.
I treni Regionali possono subire limitazioni di percorso e cancellazioni secondo il seguente programma.
La circolazione permane rallentata per danni causati da un incendio tra Acireale e Catania.
I treni
Intercity, Intercity Notte e Regionali possono registrare un maggior tempo di
percorrenza fino a 15 minuti.
I treni Regionali possono subire limitazioni di percorso e cancellazioni secondo il seguente programma.
n. 13 treni soppressi per un totale di km 653
e precisamente:
n. 1 treno R 21853 da Petrosino Strasatti a
Trapani (Km 41 soppressi)
n. 3 treni R 21851, 21861 e 21875 da Mozia-Birgi
a Trapani (km 57 soppressi)
n. 2 treni R 21867 e 21881 da Castelvetrano a
Trapani (km 150 soppressi)
n. 1 treno R 21883 da Piraineto a Trapani (km
164 soppressi)
n. 3 treni R 21854, 21858 e 21878 da Trapani
a Mozia-Birgi (km 57 soppressi)
n. 1 treno R 21880 da Trapani a Castelvetrano
(km 75 soppressi)
n. 1 treno R 21874 da Partinico a Piraineto
(km 20 soppressi)
n. 1 treno R 21882 da Castelvetrano a
Piraineto (km 89 soppressi
Alla luce di questi disagi e disservizi, chiediamo di conoscere quali iniziative intende intraprendere il Dipartimento regionale dei trasporti nei confronti del gestore del trasporto ferroviario “Direzione Trenitalia Sicilia” e nei confronti del gestore dell’infrastruttura “Rete Ferroviaria Italiana Spa” per i continui guasti alla linea.
Inoltre, chiediamo alla committente Regione Siciliana, nella qualità del Dirigente Generale del “Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti”, se è a conoscenza dei disservizi rilevati in queste ultime settimane ed eventualmente se sono state applicate delle penali come previsto dal Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario 2024-2033 e dall’Accordo di Programma Quadro tra la Regione Siciliana e RFI Spa che nello specifico fa presente che con cadenza semestrale Regione e RFI potranno indire delle riunioni per una valutazione congiunta dei risultati parziali dei KPI (Key Performance Indicators o indicatori chiave di prestazione) così come previsto dall’allegato G all’Accordo Quadro - Condizioni minime di qualità dei servizi erogati da RFI ai sensi della misura 15 della Delibera ART n. 16/2018.
Certi di un Vostro pronto riscontro, porgiamo cordiali saluti.Fiumefreddo di Sicilia, 23 ottobre 2025
Da alcune notizie apprese dalla stampa a raddoppio ferroviario ultimato Fiumefreddo-Taormina (Trappitello-Alcantara), Letojanni non avrà più una stazione, non avrà più alcun treno ed oggi possiamo dirlo: 0 (zero) treni.
Il
raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Taormina-Letojanni, in corso di realizzazione,
prevede il nuovo collegamento della linea tra la fermata in galleria di
Taormina con l’attuale stazione di Letojanni mantenendola in servizio attraverso
un’apposita interconnessione.
E’ di
questi giorni la notizia che il sindaco di Letojanni, d’accordo con i colleghi
di Taormina e Giardini Naxos, propone l’eliminazione della connessione
ferroviaria tra la nuova fermata in galleria di Taormina e la stazione di
Letojanni, rendendo, di fatto, impossibile qualsiasi tipo di utilizzo dell’attuale
stazione ferroviaria di Letojanni. La quale, priva di continuità con la rete
ferroviaria, finirà per essere soppressa.
Quanti
treni utilizzano attualmente i pendolari da Letojanni verso Messina e verso
Catania? Allo stato attuale all’incirca una quarantina di treni da lunedì a venerdì
ed una trentina sabato e festivi compresi i “Taormina Line” da aprile a
settembre.
Un
servizio utile ed essenziale per pendolari, studenti e turisti che potrebbe fra
qualche anno non esserci più.
Peraltro,
la rinuncia di Taormina alla realizzazione della propria stazione ferroviaria
collocherebbe l’accesso alla mobilità ferroviaria per i suoi cittadini e del
comprensorio messinese in luoghi distanti quali Trappitello o S. Teresa di Riva.
Di fatto, la rinuncia al raccordo significherà la rinuncia a qualsiasi servizio
ferroviario per un trasporto veloce, sicuro, efficiente ed efficace>>.
Comitato
Pendolari Siciliani
Giosuè
Malaponti
Il trasporto ferroviario in Sicilia a binario morto. Nessuna attenzione da parte dell’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò. Con il suo ingresso in giunta con delega al trasporto ferroviario è andato perso tutto il lavoro svolto grazie al suo precedente collega assessore ai trasporti, on. Marco Falcone. Nessuna partecipazione, nessun ascolto, nessun coinvolgimento, anche se è stato chiesto più e più volte, da parte dei principali stakeholders quali i Comitati dei Pendolari, così come è avvenuto per oltre 5 anni con i vari tavoli tecnici tenutosi al Dipartimento Trasporti almeno due volte l’anno per la programmazione, il miglioramento e la pianificazione del servizio ferroviario siciliano. Oggi il trasporto ferroviario in Sicilia è completamente finito a binario morto per quanto riguarda la committente Regione Siciliana – Dipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti ma per onestà intellettuale, riteniamo opportuno, ringraziare tutti i dirigenti regionali di Trenitalia per la grande disponibilità nell’ascoltare le nostre richieste a differenza di chi aveva ed ha il dovere, l’obbligo e la sensibilità di ascoltare le richieste del territorio ed attuare un servizio di trasporto ferroviario a misura di pendolare e rendere il trasporto ferroviario siciliano più efficiente ed efficace.
Tania
Di Marco – Comitato Pendolari Palermo-Agrigento-Canicattì
Francesco
Mondì – Pendolari Messina-Palermo
Pippo
Gurrieri – Pendolari Siracusa-Ragusa-Gela-Caltanissetta
Fabrizio
Gemelli – Pendolari Messina-Catania-Siracusa
Donatella
Curti – Pendolari Palermo-Trapani
Pur non avendo la Regione Siciliana, correva l’anno 2013, ancora un Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario e con un’infrastruttura che in molte tratte era ed è a singolo binario e buona parte di questo ancora non elettrificato ma anche per cercare di implementare e velocizzare i collegamenti tra i diversi capoluoghi dell’isola, la Regione Sicilia il 28 dicembre 2013 ha pubblicato l’avviso di gara europeo con procedura aperta per l’acquisto di 5 nuovi convogli ferroviari, per un importo di circa 50 milioni di euro.
Una settimana fa si è tenuta, alla presenza del governatore Schifani e dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana Spa, una conferenza stampa di presentazione del più grande Piano di investimenti in infrastrutture ferroviarie in Sicilia.
Investimenti
per oltre 22 mld di euro, dei quali 17,6
mld già finanziati e la rimanenza da finanziare.
In
considerazione dei vari lanci di stampa di miliardi da spendere in Sicilia, in
questi ultimi anni, abbiamo voluto prendere carta e penna e riscontrare voce
dopo voce i vari investimenti annunciati nelle slide di presentazione.
Sommando
gli investimenti previsti e precisamente:
-
realizzazione
della rete ferroviaria Messina-Catania-Palermo
12.022 mld;
-
realizzazione
della rete ferroviaria Messina-Palermo-Trapani
pari a 2.787 mld compreso il collegamento ferroviario con l’aeroporto
Trapani Birgi;
-
vari
collegamenti ferroviari: Aeroporto di
Catania Fontanarossa per un importo di 19
mln - Porto di Augusta per un
importo di 105 mln - Ripristino
linea Caltagirone-Gela per un
importo di 349 mln - Metroferrovia di Ragusa per un importo
di 38 mln - Bypass di Augusta per un importo di 176 mln e in ultimo la Fermata
di Acireale Bellavista per un importo di 7 mln per un totale
complessivo di 694 mln di euro.
Si
arriva ad un totale complessivo pari a
15.503 miliardi di euro di investimenti finanziati.
I conti non tornano sui
17.6 miliardi già finanziati.
Vista
la “svolta copernicana dei trasporti in
Sicilia” così il presidente di Rete ferroviaria italiana, Dario Lo Bosco,
l’ha definita chiediamo di conoscere nel
dettaglio o meglio ancora in un cronoprogramma la differenza di circa 2
miliardi che mancano ai 17.6 miliardi finanziati. E se lo riterrà opportuno
portare a conoscenza dei siciliani quali
sono le opere previste per arrivare ai 22.100 miliardi di opere da
realizzare in Sicilia prive di finanziamento.
Fonte Italpress: https://video.italpress.com/play/mp4/video/y7Vz
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani
Al Presidente della Commissione IV On. Giuseppe Carta, gentile Presidente, con la presente, chiedo venga disposta un’audizione dell’Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità e dei Dirigenti di RFI e di Trenitalia, affinché riferiscano sulle prospettive di utilizzo del passante ferroviario di Catania e sugli interventi che favorirebbero un maggiore incremento della frequenza dei treni sul passante ferroviario, a chiaro vantaggio dell’utenza metropolitana.
Certo
di un suo cortese riscontro, porgo cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Con la presente, in occasione dell’incontro che si terra in data 14/02/2024 presso i locali dell’assessorato regionale alle infrastrutture, ci pregiamo sottoporre all’attenzione delle SS.VV.II. le seguenti proposte di modifica sulle seguenti relazioni ferroviarie:
MESSINA-CATANIA
Anticipare
il treno R 12955 ore 6.50 di 10/15 minuti per dare modo ai molti studenti che
scendono a Giarre-Riposto di arrivare alle 8.08/8.13 anziché alle 8.23 (vedi
mail del 19/09/2023)
Realizzare
fermata a Roccalumera-Mandanici del treno R 12977
Posticipare
partenza del treno R 12995 alle 22.04
Prevedere
la fermata dei treni Rv 5383 – 5385 – 5397 alla stazione di Fiumefreddo di
Sicilia nei giorni feriali e nei festivi
Nei
festivi prevedere un treno tra le 9.15 e le 14.35
CATANIA-SIRACUSA
Prevedere
nei giorni festivi la partenza di un treno regionale alle ore 7.50 tenuto conto
che il primo treno da Catania parte alle ore 10.50 e i successivi alle 16.50 –
18.37 e 20.59
SIRACUSA-CATANIA
Prevedere
nei giorni festivi la partenza di un treno regionale tra le 8.50 e le 16.01 e
alle ore 19.25
CATANIA-MESSINA
Prevedere
una corsa treno tra le ore 8,08 e le ore 10.15
Posticipare
partenza del treno R 12982 alle ore 14.35
Posticipare
la partenza del treno R 12986 di circa 10/15 minuti
Posticipare
partenza del treno R 12992 alle ore 20.05
Prevedere
la fermata del treno R 5372 alla stazione di Alcantara
Posticipare
partenza del treno R 5392 alle ore 21.25 ed effettuare la fermata alla stazione
di Alcantara
Nei
festivi prevedere un treno tra le ore 6.15 e le 10.15 e tra le 11.05 alle 14.24
PIRAINETO-TRAPANI
Inviamo
allegati alla presente due schede di rilevamento, la prima riguarda le stazioni
di salita e discesa la seconda i punti di attesa dei bus sostitutivi, così come
concordato con il Dirigente di Trenitalia.
Certi
di un’attenta valutazione e di un pronto riscontro, cogliamo l’occasione per
porgere cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
È iniziato il nuovo anno con la prova provata della non riduzione del 5% del costo delle tariffe ferroviarie approvate nel nuovo contratto di servizio 2024-2033 per il trasporto ferroviario tra il committente Regione Siciliana e Trenitalia Spa.
Una riduzione alquanto strana e incomprensibile tenuto conto che il costo dei biglietti/abbonamenti, dal 1° gennaio 2024, anziché diminuire è aumentato del 5% a differenza di quanto avevano sostenuto nella loro nota stampa istituzionale il governatore Schifani e l’assessore ai trasporti Aricò.(https://www.regione.
Le nostre perplessità scaturiscono dalle dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Aricò e dalla nota prot.n.67416 del 13/12/2023 (parte integrante della delibera di G.R.n.503 del 21/12/2023) a firma del dirigente generale dott. S. Lizzio e del dirigente del 2° Servizio ing. G. Di Miceli.
La domanda ci sorge spontanea: se l’aumento del 10% era previsto da gennaio 2024 nel vecchio contratto 2017-2026 che cessa di esistere il 31/12/2033 come mai viene riportato, decurtato ed inserito nel sottoscrivendo contratto di servizio 2024-2033? E per di più, come mai tale operazione di decurtazione dal 10 al 5%, così come scrivono i due dirigenti (nota prot.n.67416 del 13/12/2023) necessita di un’ulteriore copertura finanziaria stimabile di almeno 2,5 milioni per il triennio 2024-2026?
Pertanto a cosa è servito l’ulteriore aumento delle tariffe del 5% se la Regione nel triennio 2024-2026 (contratto chiuso al 31/12/2023) deve integrare almeno ulteriori 7,5 milioni di euro?
Per quale motivo rimangono in vigore nel 2024 le norme di un contratto di servizio di cui la Regione Siciliana nè ha anticipato la scadenza al 31/12/2023 sottoscrivendo un nuovo Contratto dal 2024 al 2033?
Considerato, inoltre, che nel 2023 non era previsto nessun aumento contrattuale (2017-2026), come mai la Regione ha acconsentito all’impresa ferroviaria di operare un aumento dei biglietti/abbonamenti del 10% a partire dal 1° gennaio 2023?
In merito alle nostre pressanti richieste la Regione aveva istituito un capitolo nella finanziaria 2023 con risorse per 3,6 milioni di euro finalizzati alla sterilizzazione dell’aumento dei biglietti/abbonamenti del 10% non dovuto per l’anno 2023. Che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro considerato che non è stato azzerato l’aumento di biglietti e abbonamenti non dovuto per l’anno 2023?
Per quanto riguarda il nuovo Contratto di Servizio 2024-2033 facciamo notare che a ad oggi non è stato pubblicato sul sito della Regione Siciliana - Dipartimento Trasporti il “Programma di Esercizio 2023-2024” relativo ai servizi ferroviari da espletare strutturato secondo la seguente ripartizione prevista dallo schema di contratto:
a) codice identificativo del treno;
b) le stazioni di partenza e di arrivo del treno, la tratta di competenza e i km*treno; gli orari di partenza e di arrivo;
c) tempo di percorrenza;
d) i giorni di esercizio annuo e periodicità;
e) la composizione del treno e posti a sedere offerti, con esplicitazione della presenza di posti per passeggeri a mobilità ridotta e di supporti per il trasporto di bici a bordo;
f) tipo di materiale utilizzato;
g) categoria treno?
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani
Un sensibile incremento dei servizi, un potenziamento delle infrastrutture e dei convogli e una riduzione del 5 per cento del costo dei biglietti. È quanto stabilisce il nuovo contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale che sarà sottoscritto tra la Regione Siciliana e Trenitalia, con la formula dell'aggiudicazione diretta. Il governo Schifani, su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò, ha approvato il documento e ha dato il via libera alla firma del contratto che avrà validità decennale, dal 2024 al 2033.
«Il nuovo contratto di servizio – ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani - è strutturato in funzione della crescita dell’offerta sia in termini di quantità che di qualità e guarda anche al potenziamento della rete e all’arricchimento della flotta di treni sui quali stiamo investendo in maniera significativa. Contiamo di offrire una valida alternativa per gli spostamenti regionali ai siciliani e ai turisti, ma anche a chi deve trasportare merci grazie all'alta capacità».
Il contratto prevede un incremento dei servizi, attraverso l’attivazione di nuove linee e il potenziamento di quelle esistenti. Si passerà dagli attuali 10,9 milioni di "chilometri treno" ai circa 13,7 milioni previsti per il 2033. Nel complesso, per i prossimi 10 anni il contratto avrà un costo di 1,5 miliardi di euro. Previsto, inoltre, un ulteriore investimento regionale di oltre 300 milioni per l'acquisto di 23 nuovi treni, tra i quali quelli che viaggeranno sulla Palermo-Catania a 200 km/h, e sei nuovi convogli a doppio piano da impiegare sulle linee a maggiore richiesta commerciale.
«Questo nuovo contratto di servizio – ha aggiunto l’assessore Aricò - ci consentirà di ottenere grandi risultati e di migliorare sensibilmente la mobilità in Sicilia. Dal primo gennaio, per esempio, il costo previsto dei biglietti subirà una riduzione del 5 per cento e resterà invariato per i prossimi 4 anni. Inoltre, incrementiamo la sicurezza sui treni, grazie alla collaborazione con le forze di polizia che, registrandosi su un'apposita applicazione, continueranno a viaggiare gratis e assicureranno la propria assistenza al personale a bordo. Ringrazio gli uffici del dipartimento regionale e quelli di Trenitalia per l'ottimo lavoro svolto, che ci ha permesso di tagliare questo traguardo in tempi rapidi».
Nota stampa: Regione Siciliana - https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/trasporti-nuovo-contratto-trenitalia-schifani-arico-piu-convogli-biglietti-meno-cariNessuna riduzione costo dei biglietti per almeno quattro anni sul nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario
I pendolari Siciliani ringraziamo il governatore Schifani e all’assessore ai trasporti Aricò, per il doppio regalo di Natale.
Nel pacco regalo di Natale abbiamo trovato: un nuovo contratto di servizio da gennaio 2024 a dicembre 2033 del quale sconosciamo i contenuti e una riduzione dei costi dei biglietti del 5 per cento, al momento solo sulla nota stampa della Regione.
I pendolari che si appresteranno ad acquistare gli abbonamenti mensili e/o annuali o il singolo biglietto di trasporto dal primo gennaio non troveranno lo sconto del 5 per cento sbandierato nel comunicato stampa da entrambi gli esponenti del governo siciliano ma bensì un ulteriore aumento del 5 per cento su singoli biglietti e abbonamenti.
Al danno la beffa di un aumento del 10 per cento non dovuto già dal gennaio 2023.
E’ da quasi un anno che attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine abbiano fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevedeva, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)”.
Risposta che a tutt’oggi attendiamo senza aver visto un centesimo di rimborso se non quest’ultimo regalo di Natale.
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani
Con la nota del dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture, mobilità e trasporti, dott. Salvatore Lizzio e del dirigente del 2° Servizio trasporto ferroviario, ing. Giuseppe Di Miceli, prot.n. 38668 del 06/09/2023 avente oggetto: Avviso di preinformazione relativo a un contratto di servizio pubblico per l’affidamento diretto a Trenitalia del servizio ferroviario regionale della Regione Siciliana per il periodo 01/01/2024 – 31/12/2033 (con contestuale cessazione anticipata al 31/12/2023 del vigente Contratto di Servizio) - Regolamento (CE) n. 1370/2007 - Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea – GU S: 2023/S 168 – 529255.
Alla luce di questa nota e tenuto conto della
naturale scadenza dell’attuale e vigente contratto al 31/12/2026, non
comprendiamo come mai la Regione Siciliana intenda disporre l’affidamento
diretto a Trenitalia per il periodo dal 01/01/2024 al 31/12/2033 del servizio
per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale sulle
relazioni di competenza, ai
sensi del Regolamento
Europeo 1370/2017, con
contestuale cessazione anticipata
del vigente contratto di servizio al 31 dicembre 2023.
Se da un lato comprendiamo l’obiettivo
primario che la Regione si pone, nella sottoscrizione del nuovo contratto, di
un razionale utilizzo delle risorse pubbliche disponibili per soddisfare le
nuove esigenze di trasporto ferroviario in tutta l’Isola.
Dall’altro non comprendiamo la chiusura
anticipata del vigente contratto di servizio, in considerazione, di quanto
viene affermato nella suddetta nota del mutato contesto regionale. È pur vero
che nel territorio siciliano si stanno realizzando investimenti per
l’ammodernamento delle infrastrutture ferroviari che una volta realizzati,
consentiranno la possibilità di avere un’offerta ed un programma di esercizio
più efficiente ed efficace in molte delle tratte ferroviarie siciliane.
Ma quello che non ci convince, nella chiusura
anticipata dell’attuale contratto di servizio, è l’elenco delle infrastrutture
che i dirigenti citano nella suddetta nota, e precisamente:
• la
riattivazione della linea
“Palermo-Trapani via Milo” e la sua elettrificazione, con miglioramento del
collegamento ferroviario tra l’area urbana e suburbana di Palermo e la città di
Trapani – data presunta attivazione
novembre/2026;
• la
riattivazione della linea
“Gela-Caltagirone”, con ripristino dei collegamenti ferroviari fra Catania
e Gela - data presunta attivazione
dicembre/2026;
• l’attivazione dell’Anello Ferroviario di
Palermo, che aumenterà la capacità di trasporto e l’accessibilità ai
servizi nella città anche grazie al rilascio di nuove stazioni e fermate
ferroviarie – data presunta attivazione
maggio/2026;
• l’attivazione della “Metro ferrovia” a
Ragusa – in fase di progettazione;
• la
realizzazione di un nuovo collegamento
veloce tra Palermo e Catania, con incremento delle velocità sulla tratta:
·
Data di attivazione
Fiumetorto-Lercara Diramazione dicembre/2029
·
Data di attivazione
Lercara Diramazione - Caltanissetta Xirbi novembre/2026;
·
Data di attivazione
Caltanissetta Xirbi-Enna ottobre/2026
·
Data di attivazione
Enna-Dittaino ottobre/2026
·
Data di attivazione
Dittaino-Catenanuova 2025
·
Data di attivazione
Catenanuova-Bicocca febbraio/2025
• la
realizzazione di un nuovo tracciato a
doppio binario sulla linea “Catania –
Messina”, fra le stazioni di
Giampilieri e Fiumefreddo, con caratteristiche prestazionali che consentiranno
l’incremento delle velocità sulla tratta - data
presunta attivazione 2029/2030
• la sistemazione del nodo di Catania,
con interramento della stazione di Catania Centrale, realizzazione di un nuovo
tracciato a doppio binario, prevalentemente in galleria,
tra quest’ultima e Catania Acquicella, la
realizzazione di due nuove fermate lungo il tracciato. In aggiunta è previsto
l’interramento della linea ferroviaria lungo la tratta Catania Acquicella -
Bicocca per consentire il prolungamento della pista del vicino aeroporto – data di attivazione: nodo di Catania
dicembre/2026 e data di attivazione
Catania centrale –Catania Acquicella 2030.
Una domanda ci sorge spontanea in
considerazione della cessazione anticipata del vigente contratto di servizio al
31 dicembre 2023 e della nuova sottoscrizione gennaio 2024 dicembre 2033,
tenuto conto che i lavori dichiarati nella nota dai dirigenti del Dipartimento
infrastrutture, mobilità e trasporti, vedranno la loro realizzazione non prima
della normale scadenza dell’attuale Contratto di Servizio per il trasporto
ferroviario che è il 31 dicembre 2026: Desideriamo comprendere quali saranno i
benefici che l’utenza avrà di questa chiusura anticipata dell’attuale contratto
di servizio che vede la propria scadenza nel dicembre 2026?
In conclusione, non si conoscono i contenuti
di questo nuovo contratto di servizio, a differenza di quanto è avvento, sotto
il profilo della trasparenza, con la sottoscrizione del Contratto Ponte nel
2015 e del Contratto decennale nel 2018 e tutto ciò ci sembra alquanto illogico
che gli stakeholder non siano stati resi partecipi ai tavoli di questo nuovo
affidamento. Teniamo a precisare che siamo stati sempre convocati ai tavoli di
confronto (art.18 del Contratto di Servizio) sino ad ottobre 2022
dall’assessore pro-tempore on. le Marco Falcone, per le problematiche inerenti
al Contratto e alla programmazione annuale dei servizi ferroviari. Mentre da
quando si è insediato il neo assessore regionale alle infrastrutture, mobilità
e trasporti, on. Alessandro Aricò, nonostante abbiamo ripetutamente più volte
chiesto la convocazione del “tavolo di confronto come previsto dall’art.18 del
contratto, non abbiamo avuto mai risposta, nonostante sia passato oltre un anno
dal suo insediamento e non ci sono stati presentati, almeno per una mera presa
d’atto, per il secondo anno consecutivo i nuovi orari entrati in vigore
domenica 10/12/2023.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani
Con la presente, i sottoscritti desiderano fare presente di avere più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2 “Tavolo di confronto con le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle persone a mobilità ridotta” previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver ottenuto risposta a tutt’oggi.
Sul Passante ferroviario di Palermo sono stati spesi negli ultimi 15 anni 1,2 miliardi di euro per l’ammodernamento e il raddoppio ferroviario, realizzando le 16 stazioni in esercizio (a cui dovranno aggiungersene altre tre, attualmente in costruzione) sui 35,6 km del suo tracciato.
Infrastrutture realizzate per l’attuazione di un servizio di tipo metropolitano, come avviene nelle grandi città dove, tra un treno e l’altro, si attendono al massimo 3 o 5 minuti.
A Palermo
occorre aspettarne 30 o 60 (a seconda delle stazioni), con i risultati che
conoscono bene pendolari e studenti che, ogni mattina, riescono a salire a
fatica sui treni stracolmi, se non rimangono a terra. Una situazione drammatica
che si ripete in tutte le ore di punta dalla riapertura del Passante, nel
lontano 2018, suscitando le proteste dei cittadini che, chiedono, da anni, l’incremento
delle frequenze attraverso associazioni di consumatori come ADOC e comitati
pendolari come il CIUFER. Avendo una sola risposta: non ci sono soldi.
Dal 2018, non
si riesce a trovare neanche un euro, nel bilancio regionale siciliano, per
incrementare le somme destinate al trasporto ferroviario e, con esse, i
km-treno che sarebbero necessari per incrementare il numero di convogli in
servizio lungo il Passante Ferroviario di Palermo.
Stranamente,
questi km-treno sono spuntati fuori per il nuovo collegamento veloce “GENIO
EXPRESS” tra le stazione ferroviarie di Palermo Centrale e Punta Raisi
(Aeroporto Falcone-Borsellino), presentato al pubblico come la grande novità
dell’offerta ferroviaria regionale, in funzione dal 22/06/2023. I treni
dedicati al nuovo servizio effettuano 6 corse giornaliere, ma soltanto 1 di
esse ferma a tutte le fermate. Le altre 5 (3 in direzione aeroporto, 2 in
direzione Palermo Centrale) fermano soltanto nella stazione di Palermo
Notarbartolo. Per percorrere i 35 km del Passante ci vorranno pur sempre 36
minuti.
Un’offerta
aggiuntiva che appare demenziale, dato che i treni “veloci” per Punta
Raisi ci sono già. Vengono effettuati al ritmo di uno ogni ora,
alternandosi a quelli che, sempre ogni ora, fermano in tutte le stazioni
arrivando sempre in aeroporto. Ed impiegano soltanto 13 minuti in più dei nuovi
treni “Genio” che finiranno per sprecare preziosissimi km/treno per servire
una stazione soltanto lungo il tragitto anziché 16. Rischiando seriamente di viaggiare vuoti, dal momento
che potranno raccogliere pochissima utenza in città limitatamente ad una
destinazione, l’aeroporto che, dati alla mano, interessa al massimo il 15-20% degli utenti presenti sui treni.
Una
genialata degna di Aladino, visto che le 3 coppie di treni non hanno alcun
senso, se non quello di farli viaggiare
vuoti spendendo oltre un milione di euro e sperperando oltre 78.000 km*treno
senza alcuna logica, con tempi di percorrenza
36 minuti con una sola fermata a fronte dei 49 minuti con 10 fermate delle
corse attuali. Tenuto conto che per ogni fermata e ripartenza Trenitalia
calcola 3 minuti i conti sulla
percorrenza del "GENIO" non tornano perché dovrebbe effettuare la corsa in 22 minuti.
Ma le
incongruenze del trasporto ferroviario siciliano non si fermano qui. Per quanto
riguarda il nodo di Catania, avevamo suggerito ai Dirigenti del Dipartimento e
di Trenitalia di incrementare l’offerta con delle corse treno ogni 10 minuti sugli 8 km*treno che collegano le stazioni
ferroviarie di Catania Centrale a Catania Aeroporto Fontanarossa e Catania
Bicocca; ma non c'è peggior sordo che non vuole sentire. Dove sono i 50
treni giorno che dovevano attestarsi a Catania Fontanarossa oltre quelli
provenienti da Siracusa, Caltagirone, Catenanuova, Caltanissetta e Palermo?
Vista la
chiusura della linea ferroviaria
Catania-Palermo, nel tratto Bicocca-Dittaino, secondo i nostri calcoli in
continuo aggiornamento, saranno
soppressi oltre un milione di chilometri treno. Al costo di 14 euro per chilometro treno,
dichiarato dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò in audizione in
Commissione Trasporti il 22/02/2023, si arriva a una cifra risparmiata di oltre 14 milioni oltre alle somme
derivanti dalle penalizzazioni previste contrattualmente.
Anche
volendo considerare il costo del trasporto alternativo con bus sostitutivi al
treno, alla Regione dovrebbero restare
oltre 10 milioni. Risorse importanti, che potrebbero essere sfruttate per
intervenire sull’annosa questione degli
aumenti dei biglietti ferroviari e/o sull’implementazione
di ulteriori servizi ferroviari in quei territori che da anni chiedono più
servizi ferroviari almeno nelle giornate festive/domenicali.
Non ci
sorprendono le dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità e infrastrutture
della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, ma teniamo a precisare che le nostre richieste non sono critiche al
contratto di servizio regionale ma giuste osservazioni per fare rispettare
gli impegni istituzionali e finanziari
presi nella legge di stabilità regionale n. 2/2023 all’art. 6, comma 5.
La Regione
Siciliana nel Contratto di Servizio con l’impresa ferroviaria Trenitalia Spa
nella “Sezione Seconda: Tariffe, orari e
investimenti e precisamente all’art. 14 (Obblighi Tariffari e gratuità)
sottoscrive gli unici aumenti previsti contrattualmente del 10 per cento a gennaio 2020, a gennaio 2022 e l’ultimo a gennaio
2024.
Fatta questa
precisazione, siamo ancora in attesa di capire che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro a valere sulle
disponibilità della Missione 10,
Programma 2, capitolo 273710 finanziati all’art. 6, comma 5, della legge
regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare
l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la
Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario
2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro”; siamo giunti alla fine giugno e
non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio.
In
conclusione desideriamo fare presente che abbiamo più volte chiesto la convocazione
del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2 “Tavolo di confronto con
le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle
persone a mobilità ridotta” previsto
dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver
ottenuto risposta a tutt’oggi, nonostante siano già avvenuti il cambio orario
invernale di dicembre 2022 e quello estivo di giugno 2023 che dal 2016 al 2021
ci veniva presentato, almeno, per una mera presa d’atto.