Messina addio, lo scalo etneo "ub" per le tratte con Napoli. Investiamo in una città con più sensibilità e infrastrutture.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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venerdì 3 aprile 2015
lunedì 22 settembre 2014
Soppressioni e ritardi. Cancellati i primi treni del mattino
Una
giornata di disagi e disservizi per i pendolari siciliani.
In quasi
tutte le tratte regionali più importanti sono stati soppressi i primi treni del
mattino.
Quattro sono
i treni soppressi sulla Palermo-Termini-Palermo: 8790 (5.11), 8791 (6.10), 3833
(6.26), 3922 (7.49);
Sei sono
i treni soppressi sulla Messina-Catania-Siracusa: 12866 (5.10), 8576 (5.56),
8577 (6.44), 8580 (7.24), 12845 (7.27) 8581 (8.32);
Due sono
i treni soppressi sulla Palermo-Agrigento-Palermo: 3882 (4.50) 3922 (7.49).
A questi
si aggiungono numerosi treni in ritardo compreso il treno 3832 Palermo-Messina delle
ore 6.08 che è giunto a Messina con ben 83 minuti di ritardo. Ritardo
accumulato per una lunga sosta all’interno della galleria Peloritana per un
inconveniente agli impianti di circolazione, così come è accaduto il 10
settembre in una galleria dopo Acireale.martedì 10 giugno 2014
Lavori e modifiche a diverse linee in Sicilia nel mese di Giugno
Da
domenica 8 a domenica 22 giugno 2014 si effettueranno lavori di manutenzione
straordinaria tra Caltanissetta Centrale e S. Cataldo. Nella locandina di
dettaglio si riportano i provvedimenti di modifiche e sostituzioni con bus che
i treni Regionali subiranno da domenica 8 a sabato 14 giugno.
clicca
qui per il dettaglio
mercoledì 4 dicembre 2013
Convogli in ritardo. I pendolari minacciano una Class-Action
Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.
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giovedì 24 ottobre 2013
IL DOSSIER CISL SUL TASPORTO FERROVIARIO
Oggi si è tenuta a Palermo, con la presentazione del Dossier Cisl, la chiusura dell'iniziativa messa in campo dalla Fit Cisl "Alla ricerca del treno perduto"
Abbiamo preso parte all'iniziativa, invitati dalla Fit Cisl, assieme agli amici pendolari di S.Agata Militello.
Ecco le conclusioni del viaggio in camper della Fit Cisl - Cisl Sicilia.
Disservizi
e disagi ma anche analisi e proposte, tratta per tratta, provincia per
provincia.
Un buco nero lungo 1.378 chilometri di cui solo 178, in Sicilia, a
doppio binario.
Questo è il dossier presentato oggi dalla Fit Cisl.
Pochi
treni, da gennaio 2012 a oggi ne sono stati soppressi ben 6 mila regionali, ma
solo 1.500 sono stati sostituiti dai bus, due sole le navi utilizzate per
l'attraversamento dello Stretto, tempi lenti di percorrenza per via di un
continuo inserimento di fermate ai collegamenti veloci e una riduzione
complessiva di circa 3 mln di Km/treno dal 2008 ad oggi, tratte inadeguate,
treni vecchi (età media 20 anni di servizio) che si guastano, biglietterie
chiuse, mancanza di sottopassaggi, stazioni quasi del tutto abbandonate prive
delle sale di attesa, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate
nelle fasce orarie pendolari. A registrare tutti questi disservizi sofferti
ogni giorni dai passeggeri delle Ferrovie siciliane sono stati i rappresentanti
della Fit Cisl a bordo del camper partito lo scorso 29 aprile nell'ambito della
iniziativa Alla ricerca del treno perduto, che per sei mesi ha fatto tappa fra
le principali stazioni dell'Isola, per documentare le gravi conseguenze dei
tagli al trasporto ferroviario regionale, raccogliere le testimonianze dei
cittadini e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni. È un quadro
devastante quello registrato dal tour del camper dei rappresentanti del
Dipartimento della Mobilità del sindacato, che hanno raccolto le segnalazioni e
le lamentele dei pendolari siciliani.
La linea
ferroviaria nel complesso è composta da 1.378 km, solo 178 a doppio binario,
800 linee sono elettrificate, 578 a diesel. Gli impianti ferroviari sono 161, 4
quelli per il traghettamento. Da gennaio 2012 a ottobre 2013 sono stati circa 6
mila i treni soppressi per un corrispettivo di circa 300.000 km/treno, di
questi appena 60.000 km/treno sono stati sostituiti da bus (solo 1.500 treni),
4.500 i treni programmati e quindi finanziati, che non hanno circolato. In
termini assoluti, con l’orario ufficiale in Sicilia circolano 407 treni al
giorno su 1.378 Km di linea ferrata per una regione che è fra le più estese
d’Italia con un perimetro di oltre 1.000 Km, risulta decisamente insufficiente.
Analizzando nel dettaglio l’offerta commerciale di Trenitalia è facile capire
che la metà del servizio offerto riguarda l’hinterland palermitano. I restanti
200 treni, che dovrebbero garantire i collegamenti nelle e tra le altre 8
province siciliane, sono risultati del tutto insufficienti, infatti su quasi
tutte le tratte si sono riscontrati buchi anche di diverse ore tra un treno e
l’altro.
Fenomeni
ai quali si aggiunge l’abbandono di diverse linee ferroviarie, quali la
Trapani-Alcamo via Milo e la Caltagirone-Gela, andato avanti negli anni
contrariamente a quanto previsto dal “Contratto di Programma 2012-2014” siglato
tra Rfi e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel dettaglio, nel
dossier della Fit Cisl sulla condizione dei trasporti ferroviari nell'Isola, si
notano gli enormi disagi provincia per provincia.
Ad
Agrigento, la linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni e a troppa
distanza l'uno dall'altro, la Palermo-Agrigento 24 treni, ma viaggiano
stracolmi di passeggeri, e ad aggravare la mancanza di un'offerta commerciale
ci sono le soppressioni, spesso infatti ad essere cancellato per via della
mancanza di materiale rotabile è il treno per il capoluogo siciliano delle 4,50
e questo comporta lo spostamento di tutto il flusso dei pendolari di quella
fascia oraria al convoglio successivo delle 5,15. Ad essere soppresso spesso è
anche l'ultimo treno quello delle 20,15 condizionando il ritorno a casa dei
pendolari. Troppo pochi i 6 treni per l'Agrigento-Caltanissetta, una frequenza
poco adeguata alle esigenze dei viaggiatori.
Enna
risulta essere la città scollegata dal resto della Sicilia, non partono treni,
esiste solo il servizio bus. Caltanissetta è collegata con Palermo, Gela,
Catania e Agrigento l'offerta commerciale risulta davvero insufficiente, i
passeggeri di Enna e Caltanissetta dovrebbero poter raggiungere l'aeroporto più
vicino, ovvero quello di Catania, invece le zone non sono collegate. Per la
tratta Palermo Caltanissetta, l’offerta commerciale è di 19 treni; sono tutti
treni fra Roccapalumba e Caltanissetta Xirbi e Caltanissetta Centrale, sarebbe
necessario qualche treno di mattina per gli studenti da Vallelunga a Caltanissetta.
La proposta è di potenziare l’offerta commerciale, in modo che si possa
potenziare il collegamento Caltanissetta-Catania (21 treni) e di conseguenza
rafforzare il collegamento Palermo–Catania.
A
Catania dalle 9 alle 12.45 è il deserto, per quasi quattro ore non ci sono
treni che circolano, unico denominatore in tutte le province, ed è cosi anche a
Catania, è la mancanza di collegamenti, uno solo è quello diretto fra Palermo e
Catania, gli altri costringono alle soste e i tempi di percorrenza sono troppo
lunghi. La condizione dei collegamenti ferroviari tra Catania e il resto della
Sicilia è ridotta ai minimi termini: il collegamento con Palermo viene servito
con un solo treno pomeridiano diretto e uno a metà mattinata che effettua tre
cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. La Fit continua a chiedere la
realizzazione della fermata dell’aeroporto di Fontanarossa. Per la linea
Messina Catania, l’offerta commerciale è di 44 treni, occorre un impegno
aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale
evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla
tratta Giarre-Catania. Per la Catania-Siracusa l’offerta commerciale è di 13
treni i cui materiali rotabili sono minuetti elettrici e 464 con vetture, i
treni sono 4 da Messina a Siracusa, 3 corse su Bicocca e Fiumefreddo, 2 fra
Siracusa e Augusta e infine 4 treni Catania-Siracusa, il tema centrale è sempre
la costruzione della fermata dell’aeroporto Fontanarossa che permetterebbe il
collegamento con le sette provincie.
A
Messina, studenti pendolari in piedi sul treno che va da Sant’Agata di
Militello al capoluogo peloritano, per mancanza di posti a sedere. Secondo il
sindacato bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello
ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e
intercomunale. Ci vuole una regia unica, un progetto unico di mobilità
integrata nell’area dello Stretto, ricordiamo che per i treni da Patti vi era
l’accordo con la Regione per attestare i bus di linea a Patti e con il treno
trasferire i clienti per e da Messina, mentre tutti gli altri collegamenti con
la città di Messina necessita rispettare la composizione e modificare l’orario
dei primi treni per consentire l’arrivo nei capoluoghi entro le 8.00. Occorre
un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta
commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle
corse sulla tratta Metro Ferrovia.
Nel
Palermitano treni sovraffollati nella stazione di Bagheria, dove necessita una
diversa rimodulazione della composizione del materiale rotabile e maggiore
attenzione alla pulizia dei mezzi, compresi i vetri. Cefalù è una meta sovraffollata
di studenti, lavoratori, turisti, ma nonostante ciò manca una vera offerta
commerciale che soddisfi la grande domanda di mobilità: fra un treno e l’altro
infatti ci sono intervalli di più di 2 ore. Sempre a Cefalù i rappresentanti
della Fit hanno registrato l’assenza del sottopassaggio per raggiungere il
binario 2/3, cosa che costringe i passeggeri ad attraversare i binari. Mancano
poi le sale d’attesa per i viaggiatori nelle stazioni di Altavilla, San Nicola
L’Arena, Cerda, Campofelice di Roccella e Lascari, tutte mete molto richieste
dai passeggeri e dove il decoro delle stazioni lascia molto a desiderare. La
Palermo-Punta Raisi conta 62 treni ma sono scollegati con gli orari dei primi
voli del mattino e l'ultimo treno dall’aeroporto parte alle 22 lasciando solo
la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi.
Il
servizio navetta nell’hinterland palermitano fino a Termini Imerese viene
effettuato con 40 treni, l’estensione del servizio fino a Cefalù risulterebbe
più corrispondente alle esigenze dei pendolari e dei turisti, considerato che
risulta la località più frequentata anche nella bassa stagione.
Ragusa è
una città isola dentro l'Isola, è servita solo da 6 treni (le destinazioni sono
Gela, Siracusa, Modica, Pozzallo, Vittoria e Caltanissetta), gli altri servizi
sono garantiti dai bus, tra un treno e un altro passano anche 5 ore. Per
Siracusa esiste un solo treno diretto alle 19, che ha un tempo di percorrenza
di tre ore e mezzo, per il resto i pendolari devono utilizzare il bus. Gela si
può raggiungere solo con i pullman, per Catania non esiste collegamento.
A
Siracusa il treno è un vero e proprio miraggio, la stazione centrale è un
deserto, 19 i treni regionali, 6 dei quali diretti a Messina e gli altri fra
Catania e i paesi del circondario, una bassa frequenza dei servizi, tra un
treno e l'altro passano anche due ore. Offerta inadeguata anche in termini di
orari, l'ultimo convoglio per Messina parte alle 17,13. La città non è
collegata con il capoluogo siciliano, e ad aggravare tutto anche l'inesistenza
totale dei collegamenti la domenica e i festivi, giorni di interesse per i
turisti della zona.
La Fit
ribadisce che nella tratta Siracusa-Gela e in quella che attraversa la Val di
Noto, i treni devono essere mantenuti e potenziati, inserendo nell’offerta
commerciale i treni domenicali per il grande flusso turistico, verificando
inoltre la possibilità di una tratta che possa collegare Comiso con il nuovo
aeroporto.
Nella
zona del Trapanese, 28 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e
nessun collegamento ferroviario via Milo considerata la chiusura temporanea
(che va avanti ormai da otto mesi) della linea, attualmente sostituito da bus;
da anni la Cisl sostiene che l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad
Alcamo Diramazione, potrebbe far diventare il collegamento un vero servizio
navetta tra i vari comuni della zona. Da Trapani occorre anticipare il più
possibile il primo treno limitandolo a Piraineto e garantendo la coincidenza
con il treno 22730, in questo modo a Palermo si giungerebbe alle ore 8.27; per
il secondo treno da Trapani occorre far rispettare la composizione cercando di
recuperare tutti quei clienti persi a causa di un’offerta commerciale poco
felice; nel pomeriggio occorre un’offerta commerciale tale da garantire con
orari appropriati il rientro dei pendolari da Trapani e dalle scuole fino a
Salemi. Per il rilancio della tratta necessita il collegamento con l’aeroporto
di Birgi (un milione di viaggiatori nel 2012) consentendo il collegamento con
punta Raisi e la riapertura della tratta via Milo.
IL
QUADRO COMPLESSIVO
Nel
complesso, guardando ai treni che circolano ogni giorno, 407 in tutto, molti
che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e
Messina, in realtà si attestavano in stazioni intermedie costringendo i
viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione
finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non
competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Analizzando
nel dettaglio l’orario è facile intuire che molti di questi collegamenti
coprono tratti brevissimi e così risultano quasi del tutto sfornite di
collegamenti le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed
Enna (provincia totalmente scollegata) con gli altri capoluoghi come Messina e
Siracusa; Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri
collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più di quattro ore
per collegare i due capoluoghi.
In tutto
la linea Palermo-Messina comprende 94 treni di cui 40 coprono la relazione
Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5
si fermano a Cefalù, i rimanenti servono la tratta Messina-S.Agata di
Militello.
La linea
Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni, la Palermo-Agrigento 24, la
Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 13 la
Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 44 la Messina-Catania.
La Sicilia oggi in cifre Dati
aggiornati all’08/08/2013
LINEE
FERROVIARIE IN ESERCIZIO 1.378 km
CLASSIFICAZIONE
Linee
complementari 1.378 km
TIPOLOGIA
Linee a
doppio binario 178 km
Linee a
semplice binario 1.200 km
ALIMENTAZIONE
Linee
elettrificate 800 km
- Linee
a doppio binario 178 km
- Linee
a semplice binario 622 km
Linee
non elettrificate (diesel) 578 km
LUNGHEZZA
COMPLESSIVA DEI BINARI 1.556 km
Linea
convenzionale 1.556 km
IMPIANTI
FERROVIARI
Stazioni
con servizio viaggiatori 161
Impianti
di traghettamento 4
LINEE
ATTREZZATE CON TECNOLOGIE INNOVATIVE
SCC-AV,
SCC e CTC, per il telecomando della circolazione 1.231 km
SCMT,
per il controllo della marcia del treno 791 km
SSC, per
il supporto alla guida 587 km
mercoledì 13 marzo 2013
Trenitalia ed il treno fantasma dall’11 marzo 2013

Non essendo stati effettuati in
Sicilia i tagli ai treni, a partire dall’11 marzo 2013, Trenitalia fa viaggiare
i suoi clienti sulla relazione Messina-Catania con un “treno fantasma”. Si
proprio un treno fantasma e precisamente il treno regionale 12865 che parte da
Messina alle 5.50. L’utenza della suddetta relazione allarmata perché non
trovava e non trova tuttora il treno sul sito di Trenitalia, tenuto conto che è
il secondo treno che parte da Messina in direzione Catania e che trasporta
diverse centinaia di pendolari e studenti. Alla preoccupazione ed alla
sollecitazione dell’utenza pendolare sottoponevamo, in data 5 marzo, il
problema alla Direzione regionale Sicilia di Trenitalia dapprima
telefonicamente e immediatamente dopo per email. Abbiamo chiesto, visto
l’errore, di aggiornare prima possibile il sito ufficiale di Trenitalia per
evitare di dare errate informazioni e creare falsi allarmi. Immediata la
risposta della Direzione Sicilia di Trenitalia che prendeva atto dell’errore e
ci rassicurava che avrebbe comunicato immediatamente, la nostra segnalazione,
alla struttura competente per l’aggiornamento del sito. Aggiornamento che non è
avvenuto, e nei giorni successivi, abbiamo continuato a sollecitare
l’aggiornamento del sito ma ad oggi non è stata apportata nessuna correzione.
Il portale di Trenitalia riporta ad oggi un’informazione errata che danneggia
l’utenza che vuole mettersi in viaggio, poiché controllando sul sito www.trenitalia.it di certo non troverà il treno
regionale 12865 e di conseguenza non potrà ne acquistare il proprio titolo di
viaggio ne partire, quasi certamente, però, se fortunata potrà viaggiare, sullo
stesso treno “fantasma” che sul sito, nonostante le nostre sollecitazioni
ancora non c’è ma viaggia regolarmente tutti i giorni.
Giosuè Malaponti - Coordinatore
Comitato Pendolari Siciliani
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giovedì 28 febbraio 2013
Il treno è in ritardo ma non lo dicono
La stazione
«dimenticata». Ore 9: tutti sbagliati gli annunci sul convoglio in arrivo da
Roma.
Stazione
di Siracusa, ieri mattina alle nove. C'è gente, non tanta in verità, che
aspetta il treno delle 9,30 in arrivo da Roma. Nessun annuncio del convoglio in
arrivo. La gente comincia a chiedersi: vuoi vedere che siamo alle solite, col
treno in ritardo? Poi un annuncio, dieci minuti prima dell'orario previsto. Lo
speaker rende noto che il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul
binario due. Passano le 9,30. Silenzio. Finalmente un annuncio: il treno delle
9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due.
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35
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lunedì 18 febbraio 2013
Senza treni
Una settimana tutta da raccontare quella appena trascorsa, con diversi spunti
interessanti che meritano delle sottolineature.
Si comincia con la discesa in campo del commissario straordinario del Comune che, esauriti gli incontri istituzionali, ha cominciato la sua attività e come debutto ha scelto il Consiglio comunale. Un bell'esordio, non c'è che dire, ma non tanto per lui quanto per i soliti consiglieri comunali che alla prima difficoltà hanno fatto cadere il numero legale. Un dejàvù che si sperava fosse passato di moda, invece si torna all'antico, con i consiglieri che hanno poi pensato bene di tirare per la giacca il commissario con una serie di problemi che sono quelli di sempre, stantii e improponibili.
Ma il commissario ha fatto vedere il suo modus operandi il giorno dopo quando, su un allarme lanciato dalla circoscrizione Tiche a proposito del viadotto a Targia che potrebbe essere in condizioni pericolose, ha immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali, si è presentato con loro per vedere l'importanza del problema, quindi ha disposto una perizia di un tecnico dell'università di Catania. Impressionante operosità per una città che fra il dire e il fare ha sempre fatto trascorrere anni. Bravo commissario.
Ma l'argomento più allettante della settimana giunge dal fronte dei treni. La Sicilia, ultima fra le regioni italiane, sta per sottoscrivere il! contratto di servizio. E subito si è pensato a un salto di qualità nei collegamenti ferroviari, anche perché si parla di alta velocità light (come dire un tarocco dell'alta velocità con il marchio, ma con servizio non adeguati). E invece scopri che gli unici vantaggi li avranno le tratte Catania-Messina, Palermo-Messina e Palermo-Catania. Il resto non solo non sarà migliorato, ma sarà ulteriormente penalizzato con il taglio di alcune corse locali.
Pochi minuti e, lancia in resta, ecco partire il deputato regionale Enzo Vinciullo. Incontra il presidente della Regione e chiede lumi. Poi, come spesso gli accade, distratto da altre mille emergenze, si lancia nelle nuove avvenuture con comunicati stampa e prese di posizione. Ovvero nulla di concreto. E, contemporaneamente lotta in casa sua, nel Pdl dove è maggioranza, ma non riesce a convincere neppure con la forza dei numeri l'ormai ex maggioranza e vive un momento di dissociazione ambientale che non fa bene nè alle sue azioni né al Pdl, sempre più frazionato in tanti rivoli.
Ma la vicenda treno è appetibile, ci si aspetta dunque che intervengano altri deputati regionali e parlamentari nazionali. Ma anche in questo caso nulla di tutto questo. I nostri eroi sono scomparsi da anni dalla vita politica cittadina, a meno di chiedere voti sotto le elezioni.
Interviene invece il presidente della Provincia, Nicola Bono, anche lui con parole dure che fanno pensare a un'azione decisa, pronti a ridimensionare ogni intenzione quando torna alla mente il Treno del Barocco. Se non riusciamo a far ripartire neppure quello come pretendiamo di fare la guerra alle Ferrovie?
Ma dato che spesso piove sul bagnato ecco che da Roma giunge una ipotesi di lavoro per la Sicilia: realizzare una bretella di collegamento fra il porto di Augusta e l'aeroporto di Comiso. Bella come idea, non c'è che dire, se non fosse che per i treni di Siracusa e Ragusa sarebbe il colpo di grazia. Mentre l'ultima chicca è di un consigliere comunale che, per aggirare il problema collegamenti ferroviari propone la creazione, a Siracusa, di un aeroporto turistico.
Nessun commento, ma l'invito a meditare sulla nostra classe politica.
Nuccio Schillirò
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 29 diario
Si comincia con la discesa in campo del commissario straordinario del Comune che, esauriti gli incontri istituzionali, ha cominciato la sua attività e come debutto ha scelto il Consiglio comunale. Un bell'esordio, non c'è che dire, ma non tanto per lui quanto per i soliti consiglieri comunali che alla prima difficoltà hanno fatto cadere il numero legale. Un dejàvù che si sperava fosse passato di moda, invece si torna all'antico, con i consiglieri che hanno poi pensato bene di tirare per la giacca il commissario con una serie di problemi che sono quelli di sempre, stantii e improponibili.
Ma il commissario ha fatto vedere il suo modus operandi il giorno dopo quando, su un allarme lanciato dalla circoscrizione Tiche a proposito del viadotto a Targia che potrebbe essere in condizioni pericolose, ha immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali, si è presentato con loro per vedere l'importanza del problema, quindi ha disposto una perizia di un tecnico dell'università di Catania. Impressionante operosità per una città che fra il dire e il fare ha sempre fatto trascorrere anni. Bravo commissario.
Ma l'argomento più allettante della settimana giunge dal fronte dei treni. La Sicilia, ultima fra le regioni italiane, sta per sottoscrivere il! contratto di servizio. E subito si è pensato a un salto di qualità nei collegamenti ferroviari, anche perché si parla di alta velocità light (come dire un tarocco dell'alta velocità con il marchio, ma con servizio non adeguati). E invece scopri che gli unici vantaggi li avranno le tratte Catania-Messina, Palermo-Messina e Palermo-Catania. Il resto non solo non sarà migliorato, ma sarà ulteriormente penalizzato con il taglio di alcune corse locali.
Pochi minuti e, lancia in resta, ecco partire il deputato regionale Enzo Vinciullo. Incontra il presidente della Regione e chiede lumi. Poi, come spesso gli accade, distratto da altre mille emergenze, si lancia nelle nuove avvenuture con comunicati stampa e prese di posizione. Ovvero nulla di concreto. E, contemporaneamente lotta in casa sua, nel Pdl dove è maggioranza, ma non riesce a convincere neppure con la forza dei numeri l'ormai ex maggioranza e vive un momento di dissociazione ambientale che non fa bene nè alle sue azioni né al Pdl, sempre più frazionato in tanti rivoli.
Ma la vicenda treno è appetibile, ci si aspetta dunque che intervengano altri deputati regionali e parlamentari nazionali. Ma anche in questo caso nulla di tutto questo. I nostri eroi sono scomparsi da anni dalla vita politica cittadina, a meno di chiedere voti sotto le elezioni.
Interviene invece il presidente della Provincia, Nicola Bono, anche lui con parole dure che fanno pensare a un'azione decisa, pronti a ridimensionare ogni intenzione quando torna alla mente il Treno del Barocco. Se non riusciamo a far ripartire neppure quello come pretendiamo di fare la guerra alle Ferrovie?
Ma dato che spesso piove sul bagnato ecco che da Roma giunge una ipotesi di lavoro per la Sicilia: realizzare una bretella di collegamento fra il porto di Augusta e l'aeroporto di Comiso. Bella come idea, non c'è che dire, se non fosse che per i treni di Siracusa e Ragusa sarebbe il colpo di grazia. Mentre l'ultima chicca è di un consigliere comunale che, per aggirare il problema collegamenti ferroviari propone la creazione, a Siracusa, di un aeroporto turistico.
Nessun commento, ma l'invito a meditare sulla nostra classe politica.
Nuccio Schillirò
La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 29 diario
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giovedì 17 gennaio 2013
Pendolari Siciliani infuriati: su 19 treni 16 in ritardo
La situazione del trasporto
pubblico ferroviario non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve
essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto. Tempi duri
per i pendolari che utilizzano il treno sulla Messina-Catania-Siracusa. Oggi 17
gennaio 2013 sui primi 19 treni del mattino ( dalle ore 5.05 alle ore 9.40) che
percorrono la Messina-Catania-Siracusa e viceversa, 16 sono i treni
che hanno avuto un ritardo tra 5 e 86 minuti, uno soppresso e due in anticipo
tra 2 e 5 minuti. Questi i treni nel dettaglio:
Treno
|
delle ore
|
Da
|
A
|
Ritardo in minuti
|
|
1
|
3866
|
5.05
|
Siracusa
|
Messina
|
12
|
2
|
12866
|
5.10
|
Catania
|
Messina
|
5 anticipo
|
3
|
8575
|
5.20
|
Taormina
|
Siracusa
|
5
|
4
|
3865
|
5.25
|
Messina
|
Siracusa
|
86
|
5
|
12868
|
5.46
|
Catania
|
Messina
|
19
|
6
|
12865
|
5.50
|
Messina
|
Catania
|
21 e soppresso
|
7
|
8576
|
6.00
|
Catania
|
Fiumefreddo
|
2 anticipo
|
8
|
8580
|
6.05
|
Siracusa
|
Taormina
|
5
|
9
|
3868
|
6.30
|
Siracusa
|
Messina
|
25
|
10
|
1955
|
6.35
|
Messina
|
Siracusa
|
47
|
11
|
12867
|
6.45
|
Messina
|
Catania
|
7
|
12
|
12870
|
6.45
|
Catania
|
Messina
|
35
|
13
|
8577
|
6.47
|
Fiumefreddo
|
Bicocca
|
15
|
14
|
8579
|
7.12
|
Taormina
|
Catania
|
24
|
15
|
722
|
7.33
|
Siracusa
|
Messina
|
32
|
16
|
12869
|
8.00
|
Messina
|
Catania
|
17
|
17
|
8581
|
8.32
|
Taormina
|
Catania
|
5
|
18
|
3870
|
8.45
|
Siracusa
|
Messina
|
19
|
19
|
12871
|
9.40
|
Messina
|
Catania
|
14
|
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