Messina.
La Capitaneria di Porto “Autorità dello Stretto di Messina” con la nota n.
14760 del 30 giugno 2016, impone alle navi traghetto di RFI Spa (Rete
Ferroviaria Italiana) per motivi di sicurezza al fine di garantire l’incolumità
dei passeggeri, a bordo dei treni della lunga percorrenza, che devono
abbandonare i treni prima della partenza del traghetto e recarsi sul ponte
passeggeri durante la traversata nello Stretto di Messina. Il responsabile siciliano
della navigazione di RFI, invita il Comando di bordo dei traghetti ad
accertarsi che, prima dell’inizio del traghettamento, tutti i passeggeri siano
scesi dal treno e che stazionino per tutto il tempo della traversata sul ponte
passeggeri.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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domenica 3 luglio 2016
Signori, si scende! L'ultima vergogna delle Fs. I pendolari:"Come interverrà la politica?"
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venerdì 1 luglio 2016
Sicilia: Continuità territoriale...è la fine???
Messina.
La Capitaneria di Porto “Autorità dello Stretto di Messina” con la nota n.
14760 del 30 giugno 2016, impone alle navi traghetto di RFI Spa (Rete
Ferroviaria Italiana) per motivi di sicurezza al fine di garantire l’incolumità
dei passeggeri, a bordo dei treni della lunga percorrenza, che devono
abbandonare i treni prima della partenza del traghetto e recarsi sul ponte
passeggeri durante la traversata nello Stretto di Messina. Il responsabile siciliano
della navigazione di RFI, invita il Comando di bordo dei traghetti ad
accertarsi che, prima dell’inizio del traghettamento, tutti i passeggeri siano
scesi dal treno e che stazionino per tutto il tempo della traversata sul ponte
passeggeri.
Prendiamo
atto di questa disposizione, visti i motivi esposti relativi alla sicurezza, ma
vorremmo capire in merito a queste operazioni di salita e discesa dai treni dei
passeggeri come verranno gestiti da RFI??
Come
verrà realizzato il servizio sugli ICN (Intercity Notte) che attraverseranno lo
Stretto nelle ore notturne?
Quali
servizi RFI metterà a disposizione di tutti i passeggeri: normodotati, con
ridotta mobilità e per i diversamente abili, per limitare al minimo i disagi?
Quali
controlli relativamente alla vigilanza degli effetti personali lasciati a bordo
del treno verranno effettuati?
Per
quanto tempo dovrà durare questa disposizione?
Quello
che è certo che vigileremo su questa assurda, per certi versi, situazione di
mobilità sullo Stretto di Messina che di anno in anno vede sempre più ridurre
quella Continuità Territoriale che non ci è stata mai accordata e che vede la
Sicilia allontanarsi sempre più dal continente Italia e dalle paventate Reti
TEN-T e dai tanto decantati Corridoi Europei.
Il
Presidente Crocetta, il Prefetto, il Sindaco di Messina e tutti i nostri
rappresentanti politici come pensano di intervenire su questa questione che
oramai per forza di cose sta diventando sempre più paradossale e grottesca?
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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giovedì 30 luglio 2015
Continuità territoriale: Dal 1° gennaio 2016 valige in spalla per traghettare anche se viaggi col treno.
L’assessore Pizzo: «Dipende dallo Stato» ma Delrio si rifiuta di rispondere
La visita
del ministro Delrio a Catania è stata l’occasione per parlare di infrastrutture
e di trasporti non solo con il più alto esponente nazionale nel settore ma
anche con l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giovanni
Pizzo. L’occasione è stata ghiotta per mettere il dito su una ferita che
ancora non si vede ma che per la quale
la Sicilia e i Siciliani potrebbero sentire dolore già dal 1° gennaio 2016.
Stiamo parlando della continuità
territoriale fortemente a rischio con la mancanza dei collegamenti ferroviari Nord-Sud. Dalle risposte dell’assessore Pizzo e dall’assoluta non risposta del
ministro Delrio, che per due volte si è rifiutato di rispondere
(la prima per indirizzarci all’assessore regionale, la seconda volta perché “nessuna
domanda mi era stata fatta” ha dichiarato, a dispetto delle registrazioni) non è difficile immaginare che i timori, da
tempo denunciati dal Comitato Pendolari Siciliani tramite il suo
presidente, Giosuè Malaponti, non
sono poi così peregrini. Giusto per
precisare ciò che si paventa è il dover percorrere a piedi, con valige al
seguito, i tratti compresi tra la stazione e il traghetto (in discesa e in
salita) e ovviamente lo traghetto stesso. Una vera innovazione nel campo
dei trasporti e dei servizi che riporta più all’epoca dei Gattopardi che
all’asse del Corridoio Berlino-Palermo-Malta.
Assessore
Pizzo i collegamenti nord-sud potrebbero essere messi a rischio dal nuovo
contratto di servizio che la Regione dovrebbe firmare con Trenitalia.
«Il
contratto di servizio che firmerà la Regione riguarderà solamente i
collegamenti interni. Non riguarderanno i collegamenti a lunga percorrenza per
quelli il contratto lo fa lo Stato. Il contratto di servizio che verrà
stipulato dalla Regione è solo per le tratte interne».
Ma come si
affronterà il problema? La gente dovrà scendere a Messina o a Villa con le
valigie, traghettare a piedi e raggiungere la stazione. Sempre a piedi…
«Questa
vicenda è stata vista sul piano tecnico. Non si è ancora arrivati agli
investimenti necessari anche per un’ipotesi di questo genere che è
impraticabile. Teoricamente bisognerebbe investire su tutta una serie di
sistemi modali dentro le stazioni. Sia in quelle in discesa, sia in quelle in
salita e aumentare i servizi organizzati. Ma ancora questa scelta non è stata
fatta né da parte del gruppo FFSS né da parte dello Stato che fa il contratto
di servizio».
Quindi i
passeggeri da gennaio 2016 dovranno traghettare a piedi pur avendo pagato un
biglietto treno che li dovrebbe portare a destinazione?
Non c’è
questa ipotesi visto che ancora il contratto non è stato firmato. Né questo né
altri contratti di lunga percorrenza. Il problema non è residuale. Su quei
contratti verranno decise le modalità. L’ipotesi di spezzare il collegamento è
tecnica. L’altra è capire – investimenti permettendo – se è il caso di
utilizzare una nave che possa contenere un treno senza spezzarlo. Perché la
rottura di carico dura due ore. È questo il problema dello Stretto quando c’è
mare buono, se poi il mare è grosso i tempi si allungano ancora di più. Trovare
altri sistemi vuol dire approntare tapis roulant, scale mobili, elevatori.
Insomma occorre l’approntamento di un servizio che ancora non è partito. E se
non parte non si può modificare. È un buon servizio andare a Roma in 11 ore?
Secondo me sono troppe».
Assessore
in questo momento noi impieghiamo tre ore per andare da Catania a Palermo e gli
orari non vengono rispettati…
«Il
problema è un altro. Il treno che può entrare in Sicilia è un treno di un certo
tipo. Infatti i messinesi non salgono in treno a Messina ma traghettano e
prendono il Freccia Argento a Villa. Un treno che non può essere spezzato e che
quindi non può traghettare in Sicilia. Così facendo i messinesi arrivano a Roma
in poche ore. Da un lato quindi noi vogliamo mantenere ciò che abbiamo, però
andiamo a prendere il Freccia Argento a Villa. Lo scarto è di sette ore contro
quattro».
È normale
che la Sicilia deve tenersi collegamenti da terzo mondo? Perché non si fa il
raddoppio ferroviario?
«Non è
normale, ma per mettere un Freccia Argento – non oso neanche pensare a un
Freccia Rossa ha commentato Pizzo – bisogna portarlo in Sicilia. Il raddoppio
si farà nella parte di investimenti di 4 miliardi e tre di cui ha parlato il
ministro, con la programmazione in parte fornita dallo Stato e in parte dalla
programmazione comunitaria. Penso che verrà firmato l’accordo di programma tra
il 10 e il 12 agosto. E quindi partiranno i progetti che avranno capacità
esecutiva in quel momento, tra cui quelli ferroviari».
Monica
Adorno Continua a leggere...
Fonte: http://www.leggimionline.it/2015/07/30/17024/
giovedì 23 luglio 2015
Binari roventi nell'Ennese e le dichiarazioni assurde dell'assessore regionale ai trasporti Pizzo
Palermo. L’assessore Pizzo fa l’orecchio da mercante e si improvvisa quale tecnico di Rete Ferroviaria Italiana. Il problema è solo ed esclusivamente del gestore dell’infrastruttura Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e non della Regione o dell’assessore Pizzo che pagano Trenitalia per un servizio di trasporto e, a sua volta Trenitalia paga Rete Ferroviaria italiana, gestore dell’infrastruttura, per fare transitare i propri treni sui binari di Rfi. E’ un problema esclusivamente del gestore Rfi che deve assicurare la percorribilità dei binari da tutti i punti di vista: percorrenza, manutenzione, ammodernamento,sicurezza, etc.
Quindi cosa c’entra la dichiarazione dell’assessore Pizzo che "Regione-Rfi devono affrontare una situazione specifica di questa zona".
Come se un’automobilista che paga il pedaggio per transitare in autostrada e deve raccordarsi con il gestore della strada per ovviare a degli inconvenienti lungo il percorso autostradale. E’ assurda la presa di posizione dell’assessore Pizzo, quando invece doveva chiedere conto e ragione a Trenitalia, a tutela degli utenti penalizzati dai disservizi, e Trenitalia, a sua volta a Rete Ferroviaria Italiana per i problemi all'infrastruttura ferroviaria che hanno procurato enormi disagi e disservizi all’utenza di Trenitalia tra Palermo e Catania.
L’assessore Pizzo continua a non rispondere, alle domande del Comitato Pendolari Siciliani, sul Contratto di Servizio e sui relativi allegati. E’ mai possibile che la Regione Sicilia, il suo Dirigente Generale alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Dott. Fulvio Bellomo, e l’assessore ai trasporti Pizzo non rispondano alle richieste dei maggiori fruitori del servizio di trasporto pubblico, i Pendolari?
Quindi cosa c’entra la dichiarazione dell’assessore Pizzo che "Regione-Rfi devono affrontare una situazione specifica di questa zona".
Come se un’automobilista che paga il pedaggio per transitare in autostrada e deve raccordarsi con il gestore della strada per ovviare a degli inconvenienti lungo il percorso autostradale. E’ assurda la presa di posizione dell’assessore Pizzo, quando invece doveva chiedere conto e ragione a Trenitalia, a tutela degli utenti penalizzati dai disservizi, e Trenitalia, a sua volta a Rete Ferroviaria Italiana per i problemi all'infrastruttura ferroviaria che hanno procurato enormi disagi e disservizi all’utenza di Trenitalia tra Palermo e Catania.
L’assessore Pizzo continua a non rispondere, alle domande del Comitato Pendolari Siciliani, sul Contratto di Servizio e sui relativi allegati. E’ mai possibile che la Regione Sicilia, il suo Dirigente Generale alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Dott. Fulvio Bellomo, e l’assessore ai trasporti Pizzo non rispondano alle richieste dei maggiori fruitori del servizio di trasporto pubblico, i Pendolari?
Una richiesta lecita quella di chiedere di conoscere che tipo di Contratto e cosa prevedono gli allegati ma nessuno dei tre ad oggi ci hanno dato risposta e/o spiegato in modo chiaro la tipologia dei servizi, la qualità, la quantità, le penalità e le premialità, visto che da gennaio di quest’anno è proprio la Regione, il Dipartimento trasporti e l’assessore Pizzo a gestire il servizio di trasporto pubblico ferroviario in Sicilia. Mentre sino al 31 dicembre 2014 tale servizio di trasporto veniva gestito direttamente dal ministero dei trasporti e la Regione non aveva alcuna competenza diretta sulla tipologia dei servizi espletati se non quella di una sommaria verifica a mo di certificazione che il servizio è stato espletato.
Oggi non è più così.
E’ la Regione Sicilia a gestire direttamente il servizio di trasporto ferroviario con il contributo del Ministero dei trasporti che ha finanziato, 111,5 + 11 milioni (Iva), per un totale di 122,5 milioni di euro l'anno, in virtù dell’Accordo di programma tra Mit e Mef sottoscritto a novembre 2014.
E’ la Regione Sicilia a gestire direttamente il servizio di trasporto ferroviario con il contributo del Ministero dei trasporti che ha finanziato, 111,5 + 11 milioni (Iva), per un totale di 122,5 milioni di euro l'anno, in virtù dell’Accordo di programma tra Mit e Mef sottoscritto a novembre 2014.
E allora ci sembra, alquanto, doveroso che il Dott. Bellomo, dirigente generale del dipartimento infrastrutture, mobilità e trasporti, prima della definitiva firma, se non ha nulla incontrario e lo ritenga opportuno, esporre all’utenza pendolare e ai siciliani in maniera chiara e limpida cosa la regione sta gestendo e cosa effettivamente sta acquistando da Trenitalia?
Dovrebbe essere un atto dovuto, secondo noi, per dovere e diritto alla trasparenza (Dlgs 33/2013) e che ciò avvenga prima della firma definitiva del Contratto di Servizio previsto, come dichiarava l’assessore Pizzo, per il 31 luglio 2015, considerato che gli allegati (importantissimi) sono stati consegnati da Trenitalia all’assessorato il 21 luglio 2015 e non in Commissione Trasporti all'Ars nella convocazione di mercoledì 22 luglio.
In conclusione, ci sembra importante fare presente che una cosa è l’offerta commerciale da spalmare su tutte le relazioni ferroviarie siciliane che, tra l’altro, può essere modificata in corso d’opera durante l’anno. Mentre cosa diversa, invece, sono le norme contrattuali che non potranno essere più ritoccate, integrate, modificate o riviste sino alla scadenza del Contratto prevista nel 2027.
In conclusione, ci sembra importante fare presente che una cosa è l’offerta commerciale da spalmare su tutte le relazioni ferroviarie siciliane che, tra l’altro, può essere modificata in corso d’opera durante l’anno. Mentre cosa diversa, invece, sono le norme contrattuali che non potranno essere più ritoccate, integrate, modificate o riviste sino alla scadenza del Contratto prevista nel 2027.
Chiediamo al Presidente Crocetta di intervenire personalmente in questo importante Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario prima della firma definitiva affinché questo Contratto di Servizio, il primo, nella storia del trasporto ferroviario siciliano possa cambiare il volto della Sicilia anziché penalizzarla ulteriormente per un altro decennio. Staremo a vedere…
Giosuè Malaponti - Comitato pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 21 luglio 2015
Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia, ha cambiato la rotta.

In Sicilia invece c’è stata un’inversione di rotta sul “Contratto Ponte” la cui scadenza era prevista a fine 2020. Gli uffici regionali del Dipartimento Trasporti 4° Servizio Trasporto Ferroviario, avevano predisposto il Contratto Ponte sino al 2019/2020 con la tipologia del servizio a “catalogo” ma nell’incontro del 18 maggio presso l’assessorato regionale ai trasporti tra i vertici romani di Trenitalia, il gabinetto dell’assessore e i funzionari del Dipartimento trasporti, forse, veniva stralciata la bozza del Contratto di Servizio preparata dagli uffici, per dare corso ad una nuova tipologia di contratto di servizio per il trasporto ferroviario.
Ci preme ricordare che, in molte occasioni, l’assessore regionale ai trasporti Pizzo ha sempre parlato di un “Contratto Ponte” sino al 2019/2020 e precisamente nell’incontro con i sindacati al Pala Cultura di Messina il 25/03/2015.
Un’inversione di marcia su un contratto di servizio di vitale importanza per la Sicilia, sia sotto il profilo dell’investimento pari a 111,5 milioni di euro l’anno, sia sotto il profilo del miglioramento della rete ferroviaria, sia sull’incentivazione di più mezzi di trasporto pubblico con integrazioni vettoriali e tariffarie.
Mentre le altre Regioni propongono e chiudono un “Contratto Ponte” al 2020 con tanto di accordi tra il gestore dell’infrastruttura (RFI) ed un piano di investimenti ben chiaro e leggibile nei cinque anni con Trenitalia, la Regione Sicilia a differenza delle altre concorda la scadenza di tale “Contratto Ponte” al 2016 per poi rinnovarlo definitivamente sino al 2027.
Ci chiediamo e chiediamo con quali garanzie, con quali investimenti, con quali tipologie, nessuno sino ad oggi ne conosce i contenuti e nessuno ha ancora visto gli allegati compresi i 90 deputati regionali che hanno appreso dalla stampa della firma dell’intesa tra Regione-Trenitalia.
Alcuni deputati del M5Stelle apprendono dalla stampa la notizia dell’intesa e chiedono un’immediata audizione all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti Pizzo.
L’assessore Pizzo nel suo intervento in aula all’Ars dell’1 luglio dichiara, secondo il nostro parere, cose assurde:
- che non è mai esistito in Regione un Dipartimento Trasporti, quando invece c’è sempre stato il “Dipartimento Trasporti 4° Servizio Trasporto Ferroviario”;
- che non c’è motivo di fare un’intesa con il gestore dell’infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per il miglioramento dei tempi di percorrenza, per ulteriori investimenti sugli impianti tecnologici, per l’eventuale eliminazione di alcuni passaggi a livelli, riferisce che basta il CIS siglato nel febbraio 2013;
- che i macchinisti si devono abituare alla guida del treno “Minuetto” sulla Catania-Palermo per migliorare i tempi di percorrenza, sconoscendo che i “Minuetti” in Sicilia marciano sui binari già da almeno dieci anni, e che non vi è nessuna differenza di guida a prescindere della relazione ferroviaria;
- che sulla vertenza dei dipendenti ex Ferrotel, ha ricevuto una lettera da parte di Trenitalia che si farà carico nel nuovo contratto di servizio e nell’ampliamento dei servizi dei lavoratori ex Ferrotel, precisando che vi è una comunicazione scritta e concordata con la holding per l’assorbimento di questi lavoratori, ma nessuno conosce i contenuti e l’esistenza.
In conclusione l’assessore Pizzo fa presente all’Aula che negli allegati vi sono esplicate le norme che regolamenteranno il Contratto di Servizio, quindi non solo l’aspetto dell’offerta del servizio ma anche le norme di pianificazione relativamente a: penalità, premialità, aspetti di vigilanza, sicurezza a bordo e in stazione, aspetti riguardanti l’integrazione dei servizi connessi ad altri trasporti e, molte appendici riguardanti il comfort in stazione e a bordo, la tipologia di controlli che la regione dovrà e potrà effettuare se mensili e/o semestrali, quali sistemi di controllo e verifica verranno concessi agli uffici regionali per monitorare il servizio di trasporto ferroviario, etc…
Allegati ed appendici al contratto milionario di vitale importanza che, ad oggi, nessuno conosce né hanno avuto modo di verificare e/o integrare vista la durata contrattuale decennale.
Perché questa inversione di rotta? Forse perché la Regione Siciliana è più furba o in gamba delle altre? Perché la Regione Toscana ha dato seguito al Contratto Ponte sino al 2020, impegnando tra l’altro Rete Ferroviaria Italiana a migliorare la rete ferroviaria sul piano degli interventi tecnologici ed infrastrutturali e chiedendo, tra l’altro, a Trenitalia di fare investimenti sul materiale rotabile con un piano dettagliato che prevede la consegna di 23 nuovi mezzi nei cinque anni di “Contratto Ponte”? Perché la Toscana non si è avvalsa del Regolamento della Comunità Europea n.1370/2007, a differenza della Sicilia, realizzando un “Contratto Ponte” di cinque anni, mentre la Regione Sicilia avvalendosi del Regolamento C.E. n.1370/2007 sta servendo all’impresa ferroviaria, su un piatto d’argento, dieci anni di contratto senza ottenere impegni ben precisi e circostanziati relativi agli investimenti in materiale rotabile e al miglioramento delle infrastrutture visto che non ha un accordo ben preciso con Rete Ferroviaria Italiana?
In conclusione desideriamo fare presente all’opinione pubblica che sta passando sotto silenzio il taglio dei treni da e per il nord, prova ne è che nel progetto dell’offerta 2016, che Trenitalia sta veicolando a mò di sondaggio, sulle tratte regionali sono stati già previsti treni regionali veloci sulle tracce degli intercity Palermo-Roma e Palermo-Milano e Siracusa-Roma e Siracusa-Milano che si fermeranno a Messina, tutto ciò sa di ulteriore beffa a danno dei Siciliani perché la Regione dovrà caricare questi treni/km non previsti, considerato che sono km/treni del trasporto universale, sul Contratto di Servizio del trasporto ferroviario regionale, quando invece il ministero dei trasporti visto il taglio ai treni del trasporto universale doveva almeno integrare alla Regione Sicilia il corrispettivo delle risorse relativo alla soppressione dei treni da e per il nord.
Quindi, grazie al disinteresse dell’assessore Pizzo, viene meno quella “Continuità Territoriale” un diritto scippato alla Sicilia e ai Siciliani che resteranno isolati da un’Italia e da un’Europa sempre più lontane e da progetti europei della rete Ten che non avranno più alcun senso, secondo in nostro punto di vista, per il venir meno dei servizi di traghettamento dei treni sull’area dello Stretto di Messina, nonostante l’aver suggerito un progetto a costo zero per eliminare la rottura di carico tra Messina e Villa San Giovanni.
Tutto questo alla Regione Sicilia e all’assessore Pizzo non interessa.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Ci preme ricordare che, in molte occasioni, l’assessore regionale ai trasporti Pizzo ha sempre parlato di un “Contratto Ponte” sino al 2019/2020 e precisamente nell’incontro con i sindacati al Pala Cultura di Messina il 25/03/2015.
Un’inversione di marcia su un contratto di servizio di vitale importanza per la Sicilia, sia sotto il profilo dell’investimento pari a 111,5 milioni di euro l’anno, sia sotto il profilo del miglioramento della rete ferroviaria, sia sull’incentivazione di più mezzi di trasporto pubblico con integrazioni vettoriali e tariffarie.
Mentre le altre Regioni propongono e chiudono un “Contratto Ponte” al 2020 con tanto di accordi tra il gestore dell’infrastruttura (RFI) ed un piano di investimenti ben chiaro e leggibile nei cinque anni con Trenitalia, la Regione Sicilia a differenza delle altre concorda la scadenza di tale “Contratto Ponte” al 2016 per poi rinnovarlo definitivamente sino al 2027.
Ci chiediamo e chiediamo con quali garanzie, con quali investimenti, con quali tipologie, nessuno sino ad oggi ne conosce i contenuti e nessuno ha ancora visto gli allegati compresi i 90 deputati regionali che hanno appreso dalla stampa della firma dell’intesa tra Regione-Trenitalia.
Alcuni deputati del M5Stelle apprendono dalla stampa la notizia dell’intesa e chiedono un’immediata audizione all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti Pizzo.
L’assessore Pizzo nel suo intervento in aula all’Ars dell’1 luglio dichiara, secondo il nostro parere, cose assurde:
- che non è mai esistito in Regione un Dipartimento Trasporti, quando invece c’è sempre stato il “Dipartimento Trasporti 4° Servizio Trasporto Ferroviario”;
- che non c’è motivo di fare un’intesa con il gestore dell’infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per il miglioramento dei tempi di percorrenza, per ulteriori investimenti sugli impianti tecnologici, per l’eventuale eliminazione di alcuni passaggi a livelli, riferisce che basta il CIS siglato nel febbraio 2013;
- che i macchinisti si devono abituare alla guida del treno “Minuetto” sulla Catania-Palermo per migliorare i tempi di percorrenza, sconoscendo che i “Minuetti” in Sicilia marciano sui binari già da almeno dieci anni, e che non vi è nessuna differenza di guida a prescindere della relazione ferroviaria;
- che sulla vertenza dei dipendenti ex Ferrotel, ha ricevuto una lettera da parte di Trenitalia che si farà carico nel nuovo contratto di servizio e nell’ampliamento dei servizi dei lavoratori ex Ferrotel, precisando che vi è una comunicazione scritta e concordata con la holding per l’assorbimento di questi lavoratori, ma nessuno conosce i contenuti e l’esistenza.
In conclusione l’assessore Pizzo fa presente all’Aula che negli allegati vi sono esplicate le norme che regolamenteranno il Contratto di Servizio, quindi non solo l’aspetto dell’offerta del servizio ma anche le norme di pianificazione relativamente a: penalità, premialità, aspetti di vigilanza, sicurezza a bordo e in stazione, aspetti riguardanti l’integrazione dei servizi connessi ad altri trasporti e, molte appendici riguardanti il comfort in stazione e a bordo, la tipologia di controlli che la regione dovrà e potrà effettuare se mensili e/o semestrali, quali sistemi di controllo e verifica verranno concessi agli uffici regionali per monitorare il servizio di trasporto ferroviario, etc…
Allegati ed appendici al contratto milionario di vitale importanza che, ad oggi, nessuno conosce né hanno avuto modo di verificare e/o integrare vista la durata contrattuale decennale.
Perché questa inversione di rotta? Forse perché la Regione Siciliana è più furba o in gamba delle altre? Perché la Regione Toscana ha dato seguito al Contratto Ponte sino al 2020, impegnando tra l’altro Rete Ferroviaria Italiana a migliorare la rete ferroviaria sul piano degli interventi tecnologici ed infrastrutturali e chiedendo, tra l’altro, a Trenitalia di fare investimenti sul materiale rotabile con un piano dettagliato che prevede la consegna di 23 nuovi mezzi nei cinque anni di “Contratto Ponte”? Perché la Toscana non si è avvalsa del Regolamento della Comunità Europea n.1370/2007, a differenza della Sicilia, realizzando un “Contratto Ponte” di cinque anni, mentre la Regione Sicilia avvalendosi del Regolamento C.E. n.1370/2007 sta servendo all’impresa ferroviaria, su un piatto d’argento, dieci anni di contratto senza ottenere impegni ben precisi e circostanziati relativi agli investimenti in materiale rotabile e al miglioramento delle infrastrutture visto che non ha un accordo ben preciso con Rete Ferroviaria Italiana?
In conclusione desideriamo fare presente all’opinione pubblica che sta passando sotto silenzio il taglio dei treni da e per il nord, prova ne è che nel progetto dell’offerta 2016, che Trenitalia sta veicolando a mò di sondaggio, sulle tratte regionali sono stati già previsti treni regionali veloci sulle tracce degli intercity Palermo-Roma e Palermo-Milano e Siracusa-Roma e Siracusa-Milano che si fermeranno a Messina, tutto ciò sa di ulteriore beffa a danno dei Siciliani perché la Regione dovrà caricare questi treni/km non previsti, considerato che sono km/treni del trasporto universale, sul Contratto di Servizio del trasporto ferroviario regionale, quando invece il ministero dei trasporti visto il taglio ai treni del trasporto universale doveva almeno integrare alla Regione Sicilia il corrispettivo delle risorse relativo alla soppressione dei treni da e per il nord.
Quindi, grazie al disinteresse dell’assessore Pizzo, viene meno quella “Continuità Territoriale” un diritto scippato alla Sicilia e ai Siciliani che resteranno isolati da un’Italia e da un’Europa sempre più lontane e da progetti europei della rete Ten che non avranno più alcun senso, secondo in nostro punto di vista, per il venir meno dei servizi di traghettamento dei treni sull’area dello Stretto di Messina, nonostante l’aver suggerito un progetto a costo zero per eliminare la rottura di carico tra Messina e Villa San Giovanni.
Tutto questo alla Regione Sicilia e all’assessore Pizzo non interessa.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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