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lunedì 17 giugno 2013

FERROVIE, INTERROGAZIONE PD: AL NORD I FRECCIA ROSSA, IN SICILIA I MINUETTI

NELL'ISOLA 1.378 KM FERROVIE, 1200 A BINARIO SINGOLO, 578 NON ELETTRIFICATI
(Public Policy) - Roma, 24 mag - È colpa di tutti. Della Sicilia, dello Stato, di Trenitalia e delle Ferrovie dello Stato. La situazione del trasporto ferroviario in Sicilia è quella di una regione che vive "in una condizione di vero e proprio isolamento geografico", e la difficoltà "nell'assicurare mobilità alle persone e ai soggetti economici della regione" è evidente.
Questi i toni di un'interrogazione del Pd in commissione Trasporti alla Camera, a prima firma della deputata palermitana Magda Culotta. Un'interrogazione che adesso chiede il conto al nuovo Governo e al neo ministro Maurizio Lupi sulla situazione infrastrutturale dell'isola.
I NUMERI
A fronte di "1.378,4 chilometri di rete ferrata, 1.200 sono ancora a singolo binario e 578 non elettrificati [...] A dispetto di altre regioni la Sicilia investe solo lo 0,06% nel settore ferroviario". E ancora: "Ad oggi, nonostante i decreti legislativi n.422 del 1997 e n.400 del 1999 che trasferiscono la competenza del trasporto pubblico alle singole regioni, la Sicilia non se ne è fatta ancora carico". Ad oggi, inoltre, "non è stato ancora sottoscritto nessun contratto di servizio Trenitalia-Regione".
I TAGLI E LE SCELTE NAZIONALI
Poi c'è il taglio del 30% dei treni deciso da Trenitalia e oggetto di diversi incontri istituzionali (alcune soppressioni potrebbero verificarsi già da giugno) contestato dai diversi comitati di pendolari siciliani: "Le scelte di Trenitalia - si legge nell'interrogazione - hanno condotto al taglio di un'ottantina di treni feriali dal 2009 ad oggi".
Più in generale, gli interroganti criticano le scelte nazionali di Fs, con "la messa in esercizio dei treni alta velocità Freccia Rossa nelle sole tratte del centro Nord, incrementando ulteriormente lo squilibrio degli standard di servizio con il Sud del Paese".
I "MINUETTI"
Si tratta di treni commissionati da Trenitalia nei primi anni Duemila, pensati per sostituire le automotrici di vecchia generazione su tratte suburbane, regionali ed interurbane. Il problema, sottolineano i deputati del Pd nella loro interrogazione, è che sono "assolutamente non adatti a coprire lunghe tratte tipo la Palermo-Messina e spesso fermi per guasti; a questo si aggiunga la carenza nel funzionamento del condizionamento". Inoltre si tratta "dell'unico materiale rotabile messo a disposizione della direzione regionale Sicilia". Per farsi un'idea basterebbe un viaggio sulla Palermo-Trapani: "Vi transitano - si legge - 10 minuetti diesel in alternanza alle automotrici 668 (treni costruiti tra il 1956 e il 1983; Ndr) [...] le linee sono spesso a binario unico, non elettrificate e i treni che vi transitano sono solo i vecchi diesel".
I PULLMAN
"I collegamenti regionali su ferrovia sono ridotti - incalzano i deputati Pd - a ogni cambio dell'orario dei treni (estivo/invernale) e sostituiti, nonostante i costi energetici più elevati, con servizi pullman, determinando l'intasamento di strada e autostrade regionali e la compromissione della sicurezza stradale".
LE RICHIESTE A LUPI
Che iniziative intende assumere il neo ministro dei Trasporti Maurizio Lupi per assicurare "l'immediato potenziamento dei cosiddetti 'rami secchi' (le linee secondarie che secondo le Fs sono in perdita e che hanno un bacino di utenza tale da non giustificare il mantenimento dell'esercizio; Ndr); lo sblocco dei lavori di raddoppio fermi da anni; il potenziamento del numero di corse"? E ancora: "Quali politiche nazionali di sistema e quali iniziative concrete intende adottare al fine di operare una puntuale ricognizione sullo stato dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture e della rete ferroviaria siciliana"? Infine: "Vista l'assenza di un contratto di servizio Trenitalia-Sicilia", chiedono gli interroganti, Lupi è "a conoscenza dell'eventuale applicazione di penali a Trenitalia in Sicilia per i ritardi, le soppressioni, la mancanza di pulizia, e, se confermate, qual è la loro entità e l'utilizzo conseguente delle somme stornate"?
A Lupi - che in Parlamento illustrando le linee programmatiche del suo ministero ha parlato molto di Tav e poco di linee regionali - la risposta. (Public Policy)
GAV

mercoledì 14 marzo 2012

42 parlamentari chiedono un Ministro per la Sicilia

“Un ministro a noi dedicato, che sia riferimento naturale per tutte le questioni che riguardano l’isola investita  profondamente dalla crisi”. È quanto chiedono in una lettera al premier Mario Monti 42 parlamentari siciliani, di tutti i partiti che hanno dato la loro adesione ad una iniziativa bipartisan organizzata dal senatore del Pd Enzo Bianco. Nella lettera da consegnare domani a Palazzo Chigi si chiedono misure “finalizzate alla crescita”.
Enzo Bianco (Pd), promotore dell’iniziativa di una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti, firmata da esponenti di tutti i gruppi tranne la Lega, e che sarà consegnata domani per ottenere un incontro.
“È un fatto assolutamente strardinario che all’unanimità 42 parlamentari siciliani o eletti in Sicilia si siano ritrovati unanimi nel chiedere un impegno del governo rispetto ai problemi sollevati dal movimento dei forconi”.
“Il nostro obiettivo è che ci venga indicato un ministro responsabile con il quale affrontare le questioni sul tappeto. A cominciare dai trasporti:  sul piano ferroviario, dopo Salerno la Sicilia è abbandonata da Dio e dagli uomini e sono stati anche eliminati i traghetti pubblici sullo Stretto di Messina: oggi un Tir deve pagare 250 euro per il passaggio”.
“E poi – aggiunge Bianco- ci sono i problemi del credito d’imposta e delle accise sui carburanti. È necessario un ministro che si occupi di tutto ciò. Ci dicano se deve essere quello dei Trasporti, o della Coesione territoriale, o dell’Economia. Qui non si tratta di assistenzialismo, ma di politiche per lo sviluppo”.
Scritto da Redazione Canicatti Web Notizie