Caltagirone-Gela Maggio 2011-Maggio 2015.
Premesso
che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade
ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due
arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della
linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello
stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la
Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il
Comitato Pendolari Siciliani assieme all’Associazione Ferrovie Siciliane di
Giovanni Russo, il Cub Trasporti di Ragusa, il C.I.U.Fe.R. (Comitato Italiano
Utenti Ferrovie Regionali), e il Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca, ha
organizzato negli anni successivi al crollo ed organizza per domenica 17 maggio
2015 con appuntamento davanti la stazione ferroviaria di Caltagirone dalle ore
10 alle ore 12, un Sit-In, per tenere viva l’attenzione e
l’interesse su questa tratta ferroviaria, cercando di sollecitare l’intervento del
governatore Crocetta ad interessarsi sulle future sorti di questa importante
arteria ferroviaria chiedendo a Rete Ferroviaria Italiana cosa vuole fare della
Caltagirone-Gela.
Il
7 ottobre 2014 venivano definitivamente fatte brillare le rimanenti 10 arcate
del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela per mettere in sicurezza la
riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni. Sono
stati spesi all’incirca un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli
apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo
crollo e della demolizione definitiva a parte i soldi spesi per la demolizione.
Nemmeno
nell’occasione del 9 febbraio 2015 in cui è stato presentato l’ammodernamento
della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al
Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario
Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e
dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pizzo, nessuno
di questi compreso l’allora primo cittadino di Gela abbiano chiesto al presidente di
Rete Ferroviaria Italiana Lo Bosco notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette
mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura che interessa i territori
della provincia di Catania e Caltanissetta.
Questo è l'interesse dimostrato dalle nostre Istituzioni nel migliorare quelle infrastrutture che per incuria o per fenomeni naturali hanno bisogno di attenzione. Attenzione che non può essere rivolta alla sola Palermo-Catania ma a tutte quelle infrastrutture che l'Unità d'Italia ci ha lasciato in eredità e che stiamo facendo pian piano scomparire.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer