Palermo.Sensibilizzare Regione Siciliana,
Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti
sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di
nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di
mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente
attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei
cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e
nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati
del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e
studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare
gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del
secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro
tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante
crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri
trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è
indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree
metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere
in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i
costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può
rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento
significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia
crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati
oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni,
puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico
per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello
spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è
semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto
di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi
anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per
migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il
numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche
dal sovraffollamento delle carrozze).
La marginalità degli investimenti per il
trasporto ferroviario in Sicilia è evidente, i milioni di euro stanziati per
l’acquisto di nuovi treni sono esattamente gli stessi di quelli investiti per
la realizzazione di centri commerciali, e gli investimenti statali e regionali
premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare
nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori
risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si
muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di
potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e
l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un
potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità,
grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno,
ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché
le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che
tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di
Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un
quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità
(relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse),
dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo
economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il
Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi
in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le
risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate
consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune
Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione
delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli
abbonati.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza
hanno consentono a parecchi treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale
previsto.
I risultati sono alquanto evidenti ed in
molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi
allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la
troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli
stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo
calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%,
ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la
loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e
sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a
penalizzare persino i treni veloci e, per di più un treno viene considerato
“puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si dà molto spesso la precedenza, sulla
pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande
maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino
ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è
sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di
attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice
jonica (Lentini, Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che
sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e
Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico,
coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da
Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le
cose vanno meglio.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra,
ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte della
Regione Siciliana, delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria
Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto
ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei
confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e della Regione Siciliana che ha
sottoscritto il 30 dicembre 2015 un “Contratto di Servizio Ponte” sino al 31
dicembre 2016. Contratto già scaduto e in discussione al Dipartimento Trasporti
regionale per il rinnovo a 10 anni così come previsto nell’intesa del
25/06/2015 o nella nuova proposta dell’impresa ferroviaria del 10 + 5 anni con
un cospicuo investimento sul rinnovo totale del materiale rotabile.
Nel contratto di servizio, in entrambi le
soluzioni, occorre tenere presente due cose la prima, che Trenitalia farà
valere tutto il suo peso essendo in regime di monopolio, presentando un
Contratto ad uso e consumo e la seconda che la Regione non cada nella trappola
del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo
legale, nella nostra battaglia per una mobilità equo-sostenibile che veda
uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale
assenza di un’attenta programmazione e di investimenti certi, in materia di
trasporti e di infrastrutture, la politica regionale e nazionale l’ha relegata.
Palermo,
24 gennaio 2017
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato pendolari Siciliani - Ciufer
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