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lunedì 30 marzo 2015

Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia poco trasparente e partecipativo.

In merito alle ultime dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Pizzo, rilasciate sul Contratto di Servizio, nell’assemblea dei sindacati al Palacultura di Messina il 25 marzo, cito testualmente: - Il contratto di servizio sta andando molto avanti, nel senso che noi non eravamo abituati perché non avevamo esperienza, ci stanno lavorando fortemente, l’azienda ci sta dando una mano. Il rapporto con i sindacati e le parti sociali è stato continuo su questa cosa….un contratto che durerà sino al 2020-.
Riferendoci a queste dichiarazioni che riteniamo irrazionali e strane, desideriamo fare alcune riflessioni:
1 – Abbiamo ripetuto più volte ed in tutte le sedi di stare attenti a Trenitalia nella redazione del contratto di servizio che farà valere, di sicuro, tutto il suo peso di monopolista, mentre l’assessore candidamente dichiara che l’azienda gli sta dando una mano. Cosa alquanto strana e assurda.
2 – Si è sempre parlato di sottoscrivere un “Contratto di Servizio Ponte” sino al 2018, per i tempi ristretti nel poter predisporre e bandire una gara pubblica per l’affidamento del trasporto ferroviario isolano, mentre l’assessore dichiara che la scadenza è il 2020, ed anche questa affermazione è illogica.
3 – Il rapporto con le parti sociali tra le quali pensiamo e presumiamo ci siano anche i comitati dei pendolari,  risale ad un incontro del 29/12/2014 andato deserto e ad una successiva email di invito a far pervenire delle proposte sul contratto di servizio dell’8/1/2015 senza conoscerne i contenuti e/o le linee guida del redigendo contratto. 4 - Contestiamo le recenti dichiarazioni dell’assessore Pizzo nel voler fare un tavolo tecnico con Trenitalia e i Sindacati escludendo a priori da questo tavolo i Comitati dei Pendolari Siciliani, almeno i più rappresentativi. Ribadiamo all’assessore Pizzo che nell’incontro del 19/12/2013, tra l’assessore pro-tempore Bartolotta, i Sindacati e i Comitati dei Pendolari, era stato chiesto e costituito un Comitato di verifica e controllo sul redigendo Contratto di Servizio, composto dai Sindacati e dai Comitati. Desideriamo capire perché l’assessore Pizzo, a differenza degli altri assessori che lo hanno preceduto (Bartolotta e Torrisi) non voglia tenere in considerazione l’impegno preso dalla Regione Siciliana cogliendo le opportunità e i suggerimenti che i maggiori utenti-pendolari possano dare al redigendo contratto.
5 – Sulla sfida treno-bus sulla Messina-Palermo, per l’assessore Pizzo è importante che sia il treno a vincere la sfida anche se di qualche minuto nei confronti del bus. Cosa intende fare l’assessore Pizzo a differenza di quanto volevano mettere in atto i precedenti assessori Bartolotta e Torrisi in merito alle concessioni del gommato? I precedenti assessori avevano paventato la possibilità di rivedere le concessioni dei bus  legandoli al servizio della mobilità ferroviaria eliminando così molte corse bus parallele agli orari delle corse dei treni, prevedendo invece un raccordo tra bus-treno-bus.
In Sicilia, per il dato che abbiamo trovato sul Tpl-extraurbano risalente al gennaio 2012, vengono effettuati e quindi rimunerati dalla Regione Siciliana 77.622.511 di km-bus e di questi circa il 25% pari a 19.316.309 km-bus vengono effettuati dall’Azienda Siciliana Trasporti.
Ci sembra doveroso fare un breve excursus sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia. La spesa prevista ammonta a 111,5 milioni di euro e 9,5 milioni sono i km/treno da mettere in esercizio in tutta la regione.
Abbiamo iniziato la nostra battaglia sul Contratto di Servizio da quel 7 settembre 2009 in cui a Roma venivano convocate tutte le regioni per sottoscrivere il Contratto. La Regione Siciliana, in quell’occasione rappresentata dall’assessore ai trasporti Nino Strano, vi partecipò ma non aderì prendendo qualche giorno di tempo. Di giorni ne sono trascorsi 1925 pari a 5 anni 6 mesi e 20 giorni circa ed ancora siamo lì ad aspettare questo fantomatico, poco trasparente e partecipato Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia. Da tenere presente che in tutti questi anni i Comitati dei Pendolari hanno dialogato con l’impresa ferroviaria Trenitalia ottenendo sempre risposte chiare, fattive e riscontrabili sulle proposte apportate al miglioramento dei servizi ferroviari. Tenuto conto, inoltre che l’impresa ferroviaria non era tenuta a confrontarsi con l’utenza dato che il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario era ed è a tutt’oggi intrattenuto con il Ministero dei Trasporti. E allora la domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria Trenitalia ha fatto tesoro dalle informazioni suggerite dall’utenza-pendolare, perché l’istituzione Regione non vuole prendere e tenere in considerazione nè il Comitato di verifica e controllo né quanto hanno da dire i comitati dei pendolari sul redigendo contratto di servizio???

Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 24 gennaio 2015

Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Me-Ct-Sr e Me-Pa

Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo
Periodo di Riferimento: Novembre-Dicembre 2014
Obiettivi: Sensibilizzare Regione Siciliana e Trenitalia a rilanciare gli investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Autori: Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
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Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
L’indagine condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014, riguarda due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa e 1.134 treni sulla direttrice tirrenica Messina-Palermo.

Direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa (dal 10/11 al 31/12/2014)
Per quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella seguente mostra più specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838 (32,51%) e solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in perfetto orario.
Ancora una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791 minuti). 
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi, pari al 2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.
Ancora più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Altresì i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di anticipi, pari a quasi 23 ore.

Direttrice tirrenica Messina-Palermo (dal 17/11 al 31/12/2014)
L’analisi eseguita sulla Messina-Palermo, ha riguardato invece 1.134 treni.
Il 67,20% , pari a 762 treni, è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, e parallelamente quelli arrivati in anticipo sono stati 290 (25,57%). Soltanto il 7,23% (82 treni) è arrivato in perfetto orario.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni sulla tratta Messina-Palermo si attestano anche qui oltre le 200 ore (204 ore, pari a 12.272 minuti).
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato la soppressione di 23 treni, pari al 2,03% del totale monitorato. Anche qui il dato risulta più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 5946 Km/treno, ricordiamo dato sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 257 pari al 22,66%, poi 163 treni, pari al 14,37%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 181 treni (il 15,96%) da 11 e 20 minuti, e ben 138, cioè il 12,17% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 839 minuti di anticipi, pari a circa 14 ore.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Chi controlla l’operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi di competenza dovrà, se previsto, sanzionare l’operato di Trenitalia?
Questi sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive da parte degli organi competenti.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie previste nell’accordo di programma per il trasporto ferroviario isolano, per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.
Nel contratto di servizio occorre tenere presente due cose: la prima, che Trenitalia farà valere tutto il suo peso presentando un Contratto di Servizio ad uso e consumo essendo in regime di monopolio e la seconda alla Regione di non cadere nella trappola del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia di trasporti e di infrastrutture, è stata relegata dalla politica regionale e nazionale.
Fiumefreddo di Sicilia, 15 gennaio 2014
Giosuè Malaponti - Comitato pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 6 agosto 2014

Regione Sicilia: "Accordo di Programma e Contratto di Servizio a binario morto"

Una lunga storia quella dell’Accordo di Programma tra Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regione Sicilia per l’attuazione e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale. Ebbe inizio nel 2009 con la prima deliberazione della giunta regionale n.551 del 18 dicembre 2009; con la successiva deliberazione n.221 del 13 settembre 2011 per giungere alla delibera n.114 del 20 maggio 2014 che a tutt’oggi non ha prodotto nessun effetto. I contenuti dell’accordo sono stati sempre gli stessi salvi alcuni aggiornamenti nelle firme di tale Accordo dei tre assessori che si sono avvicendati (Pier Carmelo Russo, Nino Bartolotta e Nico Torrisi). L’urgenza e l’importanza di tale Accordo di Programma è necessaria per la sottoscrizione del “fatidico” Contratto di Servizio che in Sicilia si aspetta ormai da oltre cinque anni.  In questi anni la Regione ha perso quasi 2 milioni di km/treno e quasi del tutto i treni da e per il nord. Regione che non ha preso nessuna posizione su Rete Ferroviaria Italiana per le tratte ferroviarie chiuse da diversi anni (Caltagirone-Gela e Alcamo via Milo-Trapani) ma pensa al miglioramento dell'efficienza dei collegamenti tra porti, aeroporti e piattaforme intermodali per migliorare l'accessibilità.  Regione che pensa ad una maggiore sostenibilità ambientale e ad una diminuzione delle barriere per le utenze deboli tra l’Italia e Malta con il progetto europeo "Streets: strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta".

lunedì 30 giugno 2014

Regione regista dei servizi ferroviari

La Giunta regionale lo scorso maggio ha dato l'ok all'Accordo di programma quadro con i ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia per il trasferimento delle funzioni di programmazione e amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale, strumento propedeutico al contratto di servizio. Un accordo atteso da cinque anni, quando il Parlamento nazionale ha delegato con legge le Regioni ad occuparsi di questi servizi.


giovedì 9 gennaio 2014

La Regione acquista cinque nuovi Minuetto. Dopo 12 anni si torna ad investire nel settore ferroviario.

Finalmente dopo dodici anni dal primo acquisto (cofinanziamento) da parte della Regione Sicilia, nel luglio 2002 erano stati cofinanziati con 46 milioni di euro l’acquisto di 40 treni Minuetto (30 elettrici e 10 diesel), ci riprova con l’acquisto diretto di n. 5 convogli ferroviari.



mercoledì 4 dicembre 2013

Convogli in ritardo. I pendolari minacciano una Class-Action

Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.

mercoledì 30 ottobre 2013

La Regione Siciliana convoca i Comitati Pendolari Siciliani per fare il punto sul trasporto ferroviario regionale

Il Dirigente Generale, Dott. Giovanni Arnone, del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana, ha convocato tutti i Comitati dei Pendolari Siciliani martedì 05 novembre 2013 per  discutere e fare il punto sulle problematiche del trasporto ferroviario siciliano.
Si fa presente a tutti i pendolari di voler segnalare e/o suggerire tramite il blog i miglioramenti e/o le modifiche che dovranno essere apportate per rendere il servizio di trasporto ferroviario più efficiente ed efficace.
Grazie per la collaborazione

Giosuè Malaponti


giovedì 17 ottobre 2013

Comitato Pendolari: Appello alle istituzioni per garantire il trasporto ferroviario in Sicilia

Troppi sono i disservizi e i disagi causati in queste ultime settimane ai pendolari siciliani da Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. Giornalmente, ritardi, treni super affollati per la mancanza di vetture, cancellazioni di treni dovute a mancanza di materiale rotabile per guasti/manutenzioni e/o a problemi alle infrastrutture ferroviarie. Pendolari penalizzati in tutte le tratte regionali da Trapani a Palermo, da Messina a Catania a Siracusa ed in altre direttrici. Sta diventando una situazione insostenibile. Il trasporto ferroviario regionale deve essere garantito dalle istituzioni (Regione, Province e Comuni), così come previsto dal Dlgs 422/97, in considerazione del fatto che la Regione sino ad oggi non ha ancora preso nessuna posizione in merito. Per questo motivo chiediamo l’intervento dei Sindaci dei Comuni serviti dal trasporto ferroviario, così come prevede il Dlgs 422/97, ad esigere dal Governatore Crocetta e dall’Assessore ai trasporti Bartolotta l’attuazione di quanto previsto dal citato decreto legislativo all’art. 16, nel garantire i servizi minimi qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini. Chiediamo, inoltre, alle istituzioni regionali di vigilare, di far rispettare e far garantire dai gestori del servizio pubblico ferroviario, Trenitalia e Rete ferroviaria Italiana, le condizioni di trasporto previste nel Contratto di servizio vigente tra il Ministero dei trasporti e Trenitalia Direzione regionale Sicilia.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 10 ottobre 2013

Sicilia: Trasporto Ferroviario lasciato al suo declino


Mentre Rete ferroviaria italiana continua a smantellare buona parte di quel che resta della rete ferroviaria siciliana, vedi la tratta Siracusa-Ragusa-Gela, vedi la Caltagirone-Gela chiusa da oltre due anni per il crollo del ponte ferroviario, vedi la Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio per i continui smottamenti, vedi il mancato collegamento ferroviario con l’aeroporto di Catania di cui tutti parlano, vedi il mancato raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri seppur finanziato dal 2005, e così via….
La Regione Sicilia, proprio oggi con il convegno tenutosi a Vittoria, realizza  in collaborazione con il Governo di Malta il “Progetto Streets” strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta.
Progetto da realizzare in partenariato con il Collegio universitario Arces, il Comune di Vittoria, l'Autorità Portuale di Catania ed è capofila la Regione Sicilia con il Dipartimento regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti. Gli altri partner sono l'Autorità governativa Transport Malta e l'Università di Malta. L’importo a disposizione per la realizzazione del progetto “Streets” è di circa 2,5 milioni di euro.
Ritengo che tutto ciò sia assurdo, oltre all’enfasi della conquista del 28 febbraio 2013 per la firma del CIS (contratto istituzionale di sviluppo), la Regione Sicilia non ha ad oggi ancora fatto presente cosa vuole fare del trasporto pubblico ferroviario isolano. La Regione non ha ancora chiuso il
Contratto di servizio con Trenitalia ed in quattro anni abbiamo perso quasi 2 milioni di km/treno e quasi del tutto i treni da e per il nord, non ha preso posizione per le tratte ferroviarie chiuse da parecchio tempo però, pensa al miglioramento dell'efficienza dei collegamenti tra porti, aeroporti e piattaforme intermodali per migliorare l'accessibilità, pensa ad un maggiore livello di servizio per il traffico di merci/persone, pensa ad una maggiore sostenibilità ambientale e ad una diminuzione delle barriere per le utenze deboli tra l’Italia e Malta, ma non pensa alla sua Sicilia oramai sempre più isolata dal continente Italia su tutti i fronti (aereo, marittimo, ferroviario e stradale) lasciandola al suo lento declino.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

sabato 28 settembre 2013

Barcellona: Soppressione delle fermate: il trasporto ferroviario analizzato nella conferenza dei servizi

Le problematiche legate al trasporto ferroviario sulla fascia tirrenica, con particolare riferimento alla progressiva riduzione delle fermate nella città del Longano, sono state oggetto di discussione nella conferenza dei servizi tenutasi ieri sera presso l’Auditorium dell’ex Pescheria di Barcellona P.G. Oltre al primo cittadino, Maria Teresa Collica, hanno preso parte all’incontro l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Nino Bartolotta, il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana, Francesco Costantino, il segretario generale della Filt – Cgil Siciliana, Franco Spanò e altri rappresentanti dei sindacati.
“Il problema è sotto gli occhi di tutti, Barcellona ha subito negli anni un depauperamento delle corse notevole, la città più importante della provincia è rimasta fuori da tutta una serie di investimenti sul territorio; anche per quanto riguarda la stazione ferroviaria la stazione è drammatica, con un enorme scalo abbandonato, destinato a deposito, quasi sempre chiusa è la biglietteria e molto spesso non funzionano le macchinette, i mezzi di trasporto sono vetusti tranne qualche eccezione”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco Collica che ha illustrato ai presenti le difficoltà legate al trasporto ferroviario, soprattutto in un momento in cui in città si rende sempre più necessaria l’esigenza di ricorrere ad esso. Infatti, soprattutto nell’ultimo anno, ancor più drammatica è stata la riduzione delle corse dell’Ast, inoltre il treno permette una percorrenza molto più veloce rispetto al trasporto gommato, soprattutto per raggiungere Messina; infine la soppressione delle sedi dei tribunali di Milazzo e di Lipari porterà ad un aumento dello spostamento di persone da e verso Barcellona. L’Amministrazione, quindi, oltre a fare delle richieste si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di propria competenza per raggiungere più facilmente dei risultati.
Franco Spanò ha ricordato i miliardi delle vecchie lire investiti per realizzare un importate infrastruttura, quella del raddoppio ferroviario, “fermatosi a Patti e del quale non si sono determinate le condizioni per un suo sviluppo così come per l’economia a scapito della quale – come nel caso dell’agricoltura – il nuovo tracciato e la stazione sono stati costruiti; nonostante questo Barcellona oggi non riesce a ricevere in termini di qualità dei servizi nulla di nuovo. Riteniamo paradossale che il comune più grande della provincia di Messina, escluso il capoluogo, non abbia dei servizi regionali, dopo aver avuto cancellato gran parte del servizio a lunga percorrenza, che consentano la possibilità di un trasporto per i pendolari adeguato. Penso che sia assolutamente inconcepibile che il servizio venga ad essere erogato scartando per Barcellona tutti i servizi regionali veloci. Il comune si potrebbe attrezzare per fare in modo che un servizio integrato di trasporto possa aiutare l’utenza che è stata disabituata dall’assenza di un servizio ferroviario”.
“La scelta non è tecnica, ma politica – ha affermato il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana in riferimento alle stazioni in cui si fermano i treni – fatta non oggi, ma decine di anni fa”. Francesco Costantino ha proseguito facendo alcune considerazioni; in primo luogo Trenitalia “è pagata dalle regioni principalmente per fare treni”, di conseguenza se mancano i fondi dello Stato è necessario per l’azienda fare delle scelte, “che si fanno in funzione del numero delle persone che salgono sui treni”. In secondo luogo il direttore ha fatto notare come il costo medio per treno-chilometro sia uguale in tutta Italia, ma in alcune regioni si incassi rispetto alla cifra complessiva il 30-35% in più, cosa che non avviene nell’isola. “In Sicilia la politica è riuscita a mantenere dei finanziamenti, ma se ciò non accade dobbiamo tagliare e chi decide dove si taglia non è il tecnico, ma la politica; ogni fermata ha un costo ed io come direttore devo cercare, con gli stessi soldi, di fare il possibile”. Con queste parole Costantino ha terminato il suo intervento mostrandosi comunque disposto a tenere in considerazione la situazione barcellonese.
L’assessore Bartolotta, in una situazione economica non rosea, ha parlato della necessità di razionalizzare i servizi, che non significa un taglio indiscriminato, ma oculato, al fine di dare attenzione soprattutto alle zone in cui c’è una maggiore richiesta di servizi. Per questo, come ha affermato, la politica ha il compito di pianificare un percorso e si deve basare sulla lettura di dati e di richieste della popolazione che non mette tutti i comuni sulla stessa linea, ma li differenzia; se dalla lettura oggettiva di dati Barcellona è su un livello diverso, come è stato sottolineato, il servizio deve essere potenziato, magari a discapito di un centro più piccolo o del trasporto gommato che può essere potenziato in zone in cui è meno rilevante o utile il vettore ferroviario. Tali differenze dovranno essere tenute in considerazione nella stesura di un “piano dei trasporti regionale”, nel quale la strategia che l’Amministrazione regionale attuerà sarà proprio la differenziazione. “Abbiamo avviato da tempo – ha concluso Bartolotta – all’interno dell’assessorato una lettura dei dati nelle tratte in cui storicamente si registrano queste difficoltà, come la S. Agata di Militello – Messina, da questi dati vogliamo ridisegnare la tratta rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio, con attenzione alle zone di maggiore criticità, qualcosa dovrà cambiare per Barcellona e su questo ci stiamo muovendo”.
Fonte:

lunedì 18 febbraio 2013

Troppi scippi


“Abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione indetta da Italia Nostra perché la vicenda Ferrovie è stata e rimane al centro della nostra azione mirata alla difesa del territorio e del lavoro”.
Lo hanno detto Paolo Sanzaro, segretario provinciale della Ust Cislì, e Roberto Getulio, segretario provinciale del presidio Fit, commentando la loro presenza al sit in che si è tenuto ieri mattina all'interno della stazione ferroviaria del capoluogo.
«La Cisl provinciale, insieme con la Fit - hanno aggiunto Sanzaro e Getulio - si trovano da sempre in prima fila per denunciare i continui scippi che sono stati perpetrati al trasporto ferroviario locale. Nel libro bianco che abbiamo realizzato e diffuso poco più di un anno fa, abbiamo ripercorso la storia dei treni da e per la nostra città; un lungo stillicidio di corse e tratte soppresse che, dal prossimo marzo, si allungherà ancora».
«Noi - hanno concluso i due sindacalisti della Cisl - continuiamo a dire basta a questi continui scippi, in attesa che la politica, sempre troppo impegnata in continue campagne elettorali, si adoperi seriamente per scongiurare questo ulteriore distacco della provincia, e del sud est siciliano, dal resto del Paese».

La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Siracusa Pagina 31

venerdì 11 gennaio 2013

Coordinatore Pendolari «Treni e disagi Crocetta trovi una soluzione»

«Le problematiche che al momento affliggono tutto il territorio siciliano e che coinvolgono quotidianamente oltre 50.000 pendolari del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro, sono molte e di diversa natura»: a parlare è Gosuè Malaponti attuale coordinatore dei pendolari siciliani (Comitato Pendolari Me-Ct-Sr, Comitato Pendolari S. Agata Milit! ello-Messina, Comitato Pendolari Caltagirone-Gela e Pendolari Ragusa).
«Vorrei ora - aggiunge Malaponti - richiamare l'attenzione del neo Governo regionale su due articoli dello statuto speciale della Regione Sicilia e precisamente l'articolo 17 e l'articolo 22.
Alla luce di quanto è previsto nei suddetti articoli, chiediamo al presidente Crocetta di voler intervenire su alcune problematiche che paralizzano la Sicilia ormai da parecchio tempo. Ecco l'elenco: diritto alla continuità territoriale (ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente; contratto di servizio per il trasporto ferroviario a oggi non ancora sottoscritto; mancato rispetto dell'accordo sottoscritto da parte di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l'aumento del 7% delle tariffe per finanziare più treni; l'aggiunta di posti a sedere negli Intecitynotte da Siracusa e da Palermo».
«E poi ancora il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal 2004 a oggi, cos! ì come previsto dal piano di ammortamento per il cofinanziamen! to dei treni Minuetto, l'attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della mobilità già approvato nel 2002, la mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all'interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana».
Malaponti passa poi alla questione delle infrastrutture per cui, si chiede un intervento immediato ed incisivo per il completamento dei restanti 42 km del raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell'asse Messina-Catania-Siracusa, finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato; l'ammodernamento e la velocizzazione del tracciato esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana del 2010 e non l'opera faraonica del raddoppio; la riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela, da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte; i! l completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono»
«Mi sembra giusto chiedere - conclude il coordinatore - alla politica siciliana, di conoscere quali saranno le richieste di intervento a tutela e salvaguardia della continuità territoriale, del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Sicilia, è quasi del tutto inesistente. e quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito dalla Costituzione all'articolo 3, all'articolo 16 e all'articolo 117».
- La Sicilia - Mercoledì 09 Gennaio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 26 

domenica 6 gennaio 2013

Lettera aperta al Presidente Crocetta sulle priorità del trasporto pubblico ferroviario e delle infrastrutture in Sicilia.-

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                          
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Avv.Nino Bartolotta                               
Ai Signori Deputati all’ARS
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares 
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità Servizio 4° Trasporto regionale Ferroviario                          
Oggetto: Le priorità del trasporto pubblico ferroviario e delle infrastrutture in Sicilia.-

Quale coordinatore dei pendolari siciliani (Comitato Pendolari Me-Ct-Sr, Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina, Comitato Pendolari Caltagirone-Gela e Pendolari Ragusa), ho il dovere di rappresentarLe la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorire lo sviluppo infrastrutturale e la mobilità, intesa come trasporto efficiente ed efficace, ribadendo l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia, partendo dai piccoli risultati per arrivare alle grandi opere.
Le problematiche che al momento affliggono tutto il territorio siciliano e che coinvolgono giornalmente oltre 50.000 utenti-pendolari del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro, sono molte e di diversa natura.
Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione del neo Governo regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Sicilia e precisamente l’articolo 17 e l’articolo 22.
Alla luce di quanto è previsto nei suddetti articoli, Le chiediamo Ill.mo Presidente di voler intervenire su alcune problematiche che paralizzano la nostra Sicilia ormai da parecchio tempo:

§  Il diritto alla continuità territoriale (ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente;
§  Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario ad oggi non ancora sottoscritto;
§  Il mancato rispetto dell’accordo sottoscritto da parte di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l’aumento del 7% delle tariffe per finanziare più treni;
§  L’aggiunta di posti a sedere negli Intecitynotte da Siracusa e da Palermo;
§  Il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal 2004 ad oggi, così come previsto dal piano di ammortamento per il cofinanziamento dei treni Minuetto
§  L’attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità già approvato nel 2002;
§  La mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all'interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana.
Per quanto riguarda la questione delle infrastrutture, si chiede un intervento immediato ed incisivo per:

§  Il completamento dei restanti 42 km del raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell’asse Messina-Catania-Siracusa, finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato;
§  L’ammodernamento e la velocizzazione del tracciato esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana del 2010 e non l’opera faraonica del raddoppio;
§  La riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela, da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte;
§  Il completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono.

Mi sembra giusto chiedere, alla politica siciliana, di conoscere quali saranno le richieste di intervento a tutela e salvaguardia della continuità territoriale, del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Sicilia, è quasi  del tutto inesistente.
Da sottolineare che le scelte fino ad ora attuate dalle Ferrovie dello Stato, rendono l'intero gruppo complice del ritardo dello sviluppo delle aree del Sud Italia e dell'accrescersi del divario con le regioni settentrionali e con il resto d'Europa, che sarà sempre più difficile colmare in futuro.
Ritengo inaccettabile la situazione di cui sopra e un Governo responsabile e attento non può e non deve assistere indifferente, ma ha l'obbligo di dare ai suoi cittadini risposte concrete e tangibili.
E' questo il momento in cui deve prevalere il senso di responsabilità dei nostri Amministratori nei confronti del Popolo siciliano, in considerazione del fatto che non venga ulteriormente penalizzato il nostro territorio, e di iniziare tutti assieme a chiedere quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito dalla Costituzione all’articolo 3, all’articolo 16 e all’articolo 117.                                                                                                                                
Il territorio siciliano non appartiene né alla politica di destra né a quella di sinistra, ma è dovere della politica garantire ai Siciliani lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d’Italia.
Ritengo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio luogo di lavoro, studio o altro.
Non ritengo giusto che a piangerne le conseguenze per i disservizi creati da un trasporto pubblico ferroviario carente, sia nella qualità che nelle infrastrutture, siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in generale, quando un’attenta politica ai fabbisogni del territorio dovrebbe garantire pari dignità e diritti ai suoi cittadini.
Alla luce di quanto esposto, cosa intende fare la Regione Siciliana in materia di trasporto pubblico ferroviario nell’immediato?
Certo di un Suo autorevole intervento e disponibile ad un incontro porgo, a nome dei pendolari che rappresento, cordiali saluti.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Comitato Pendolari Me-Ct-Sr - Comitato Pendolari Sant’Agata Militello-Messina - Comitato Pendolari Ragusa - Comitato Pendolari Caltagirone-Gela

venerdì 20 gennaio 2012

Ragusa in piazza per salvare la stazione

I sindacati chiamano a raccolta le istituzioni per chiedere il potenziamento del trasporto ferroviario. "Non vogliamo passerelle politiche"
Domani tutti in piazza per salvare la ferrovia. A Ragusa la stazione sta per essere chiusa e i sindacati chiamano a raccolta istituzioni e associazioni datoriali per salvare il trasporto ferroviario in provincia di Ragusa.
"Per anni - spiega Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - ci siamo battuti per la salvaguardia e il potenziamento del trasporto su rotaia e in una terra dove non ci sono infrastrutture quella ferroviaria ha rappresentato un punto fermo per migliaia di viaggiatori e centinaia di aziende. Gli eventi di questo periodo sul piano internazionale e nazionale (aumento dei prezzi e caro-benzina) e quelli locali (blocco dei tir) fanno comprendere a tutti l'importanza del trasporto ferroviario per un territorio".
Ma, avvertono i sindacati, l'assemblea "non deve essere l'ennesima occasione per far fare passerella a qualche personaggio della politica locale ma a tutti si chiederà un impegno concreto e preciso; un lavoro di squadra, una pressione forte verso le controparti (Regione, Rfi, Trenitalia), per dare dignità al trasporto ferroviario in provincia di Ragusa".

mercoledì 4 gennaio 2012

Trasporti/ Lombardo: Sicilia, Governo revochi i tagli sui treni

"Il Meridione e l'isola non possono essere penalizzate"
"Il governo nazionale si decida ad intervenire su tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa, ripristinando le tratte soppresse. Il meridione e la Sicilia non possono continuare ad essere penalizzati, occorre che sia garantita la continuità territoriale". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo nuovamente sui ridimensionamenti e sulle soppressioni disposte da Trenitalia. Lombardo già ad inizio dicembre aveva chiesto formalmente al governo centrale l'istituzione di un tavolo di confronto fra azienda e governo, questione che è stata riproposta nel corso dell'incontro avuto il 27 dicembre alla Presidenza del Consiglio. "Dopo le assicurazioni ricevute nel corso degli incontri romani avuti a cavallo delle festività natalizie - ha proseguito Lombardo -, dall'esecutivo nazionale ci aspettiamo un segnale forte, che possa porre rimedio ai pesanti contraccolpi patiti da lavoratori, solo in Sicilia sono 85 ad aver perso il posto, viaggiatori e pendolari".

martedì 12 luglio 2011

Emergenza trasporto ferroviario in Sicilia, Enzo Bianco ed i parlamentari del PD

Non possiamo tollerare che la Sicilia e il Sud d’Italia vengano lasciati al loro destino, abbandonati dall’Unione europea che non vuole più finanziare il sistema di trasporto del corridoio Berlino-Palermo mettendo a rischio anche la realizzazione e l’utilità del Ponte sullo Stretto; con le Ferrovie che investono solo al Nord e al centro del paese e in Sicilia, invece di migliorare la rete ferroviaria e assicurare l’alta velocità, tagliano collegamenti, eliminano treni a lunga percorrenza, non assicurano un minimo e decente servizio per i pendolari e pregiudicano pure il trasporto merci (- 46%); con l’aeroporto più importante del Meridione, quello di Fontanarossa, che senza lo spostamento della linea ferrata non può programmare il suo sviluppo; con la metropolitana di Catania che rischia di diventare una grande incompiuta perché vengono tagliati finanziamenti; con il progetto per il passante ferroviario di Catania che non si sa come e quando verrà realizzato completamente.

Ci vuole una forte azione per dire basta a questo stato di cose. Ne va del futuro di questa terra e dei nostri figli. Ognuno faccia la sua parte a cominciare dalla Regione Siciliana”. Enzo Bianco non ci sta ad assistere a questo progressivo ed inequivocabile disimpegno dello Stato nel trasporto ferroviario e nella realizzazione di infrastrutture e stamattina in conferenza stampa alla Stazione centrale di Catania – con i deputati nazionali del PD Marilena Samperi e Giovanni Burtone, il deputato regionale Giovanni Barbagallo, i consiglieri comunali di Catania Saro D’Agata, Pippo Castorina, Carmelo Sofia, Lanfranco Zappalà, Francesca Raciti – annuncia un’azione corale per dire “no” a quanto sta accadendo.

 “Presenterò una mozione in Senato che chiederò di firmare a tutti i senatori siciliani di qualsiasi schieramento”. Idem faranno Marilena Samperi e Giovanni Burtone alla camera dei Deputati; e così farà anche Giovanni Barbagallo all’Assemblea regionale, dove aveva già presentato una interrogazione qualche mese fa. Anche i consiglieri comunali presenteranno un ordine del giorno in Consiglio per impegnare il sindaco a farsi sentire col governo nazionale.

“Non possiamo stare con le mani in mano, occorre mobilitarsi – afferma Bianco -. Mi auguro che tutti i consiglieri comunali del PD di tutta la Sicilia presentino degli ordini del giorno su questo nei rispettivi consigli comunali e che la anche la società civile faccia sentire la sua voce. E’ inconcepibile che da Catania non ci siano in pratica collegamenti con Siracusa e con Agrigento, che i raddoppi delle linee Messina-Palermo e Messina-Catania non siano completati, che non ci sia una servizio pendolari, almeno da Giarre a Catania, efficiente, che il collegamento da Catania a Palermo prevede un viaggio dalle 4 ore e mezza alle 6 ore, eccetto uno che dura 3 ore ma che parte alle 15,30! Ed è inaccettabile – continua Bianco - che i progetti per velocizzare la tratta tra le due grandi città siciliane siano assolutamente vaghi.

Così come lo è il fatto che mentre la provincia di Bolzano, da sola, investe 58 ml di euro l’anno nel trasporto locale, la Regione Siciliana nel 2010 non ha investito un euro e non fa la sua parte”. C’è poi la questione del contratto di Servizio che Trenitalia non ha ancora firmato con la Regione, come invece è stato fatto in molte altre regioni e questo non permette di garantire i circa 53mila viaggiatori che ogni giorno usano il treno in Sicilia (contro gli oltre 500 mila della Lombardia), secondo i dati del rapporto “Pendolaria 2010” di Legambiente e le molte denunce da Giosué Malaponti, presidente del comitato pendolari siciliani.

“Mentre in qualsiasi Stato si cerca di far sviluppare le regioni più deboli, in Italia Il Sud viene lasciato ai margini – dice Samperi – Avevamo già presentato una interrogazione alla Camera, ma non c’è stata nessuna risposta. Il problema è che al di là degli investimenti, in Sicilia non si fa nemmeno la normale manutenzione. E poi crollano i ponti come sulla Catania-Gela mettendo a rischio anche le vite umane.

Giovanni Barbagallo qualche mese fa aveva già presentato una mozione in cui evidenziava che “sono stati chiusi gli uffici del personale capotreno a Catania, Messina, Caltanissetta e Castelvetrano, che il traffico ferroviario regionale è sempre più penalizzato e che le Ferrovie hanno di fatto privato la Sicilia dell’alta velocità” e aveva chiesto alla Regione di “intervenire nei confronti del governo” e “richiedere un incontro con il presidente della Rete ferroviaria Italiana Lo Bosco”. “Da anni – dice Barbagallo – aspettiamo il Piano regionale dei trasporti e c’è una sottovalutazione del problema. Il diritto alla mobilità è sacrosanto, ma è negato anche per l’inerzia del governo Lombardo su questo fronte. Spero che a questa iniziativa aderiscano anche le altre forze politiche”.

I dati presentati oggi sono allarmanti – dice Saro D’Agata – Si mette a rischio anche un moderno sistema di mobilità urbana a Catania. Chiederemo al sindaco di svegliarsi e di impegnarsi nei confronti del governo nazionale.

Conferenza Stampa alla stazione centrale di Catania - sabato 09 luglio 2011

martedì 21 giugno 2011

Tagli al trasporto ferroviario e le disattenzioni della politica che penalizzano la Sicilia

Il 12 giugno scorso è stato compiuto l’ennesimo atto di sciacallaggio nei confronti della Sicilia e dei Siciliani, da parte di Trenitalia, con l’ulteriore taglio di vetture ai treni della lunga percorrenza che vanno dalla Sicilia al centro-nord e del continuo ridimensionamento che prevede la chiusura di depositi, di officine e di uffici.
La Lega, per bocca del ministro Maroni, chiede la TAV (trasporto alta velocità) a tutta forza per il centro-nord, mentre alla politica siciliana bastano i lanci di stampa dove si promettono investimenti per infrastrutture che resteranno una chimera o solo, come sempre, fiumi di parole e di inchiostro.
In considerazione di queste ultime penalizzazioni che Trenitalia ed il Governo hanno affibbiato alla Sicilia, debbo ancora una volta constatare che, anche in questo caso, la classe politica siciliana ha fatto finta di nulla, come se queste ulteriori penalizzazioni non comportino alcun danno; secondo me enorme allo sviluppo economico, sociale e turistico della Sicilia.
Volendo mettere da parte queste grandi cose: progettazioni, infrastrutture, finanziamenti; la politica che ci rappresenta non è stata in grado a tutt’oggi a far valere e rispettare i diritti dei siciliani, che proprio il D.L.vo 422/97 ci assegna in materia di trasporto pubblico.
Da qualche anno la Regione Sicilia, visto già l’avvenuto passaggio delle competenze tra Stato e Regione, aspetta che, i ministri Tremonti e Matteoli, appongano la firma sul documento di trasferimento delle risorse dovute, che ammontano a 111.535.920 milioni di euro, dei 120 milioni iniziali e che sanciscono in maniera definitiva l’accordo per il trasporto pubblico ferroviario tra Stato-Regione.
Queste sono le somme che il governo ha destinato alla Sicilia per attuare e sottoscrivere il tanto famigerato contratto di servizio, ancora ad oggi ad un nulla di fatto, mentre già nelle altre regioni è operativo da circa due anni.
Alla luce di questi fatti, che denotano lo scarso peso politico o interesse di chi ci rappresenta nel governo nazionale, è lecito chiedersi cosa hanno fatto e cosa stanno facendo deputati e senatori siciliani in tutta questa penosa vicenda che vede la Sicilia sempre più danneggiata in quello che dovrebbe essere il settore trainante “trasporti e infrastrutture”, per migliorare lo sviluppo isolano in tutti i suoi settori e per cercare, almeno, di ridurre quell’enorme gap infrastrutturale che ci divide dal nord.
Perché i nostri politici non attuano le strategie di “ricatto politico” per ottenere ciò che ci spetta cosi come agisce la Lega?
Sono convinto che, una forte presa di coscienza e di posizione, da parte di tutti i politici siciliani a Roma, sia “condicio sine qua non” per far fare marcia indietro ad un governo nazionale che non tiene in debita considerazione i bisogni primari della nostra Regione al pari delle altre, tenuto conto che, anche i siciliani partecipano al pagamento di tasse e tributi di un’Italia che va a più velocità e che non tiene conto dell’eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini.

Cordialità
Giosuè  Malaponti - Coordinatore COMITATO PENDOLARI SICILIANI