

Non
saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto
costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli
pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di
mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono
necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la
discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti
locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2
febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata
dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del
25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto
del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza
della politica il progetto di dismissione è confermato.
Comitato
Pendolari Siciliani Ciufer
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OR.S.A. Sicilia
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Giosuè Malaponti
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Mariano Massaro
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