Dall’entrata
in vigore a dicembre 2013 del nuovo orario ferroviario, Trenitalia ha operato
diversi e numerosi tagli al servizio ferroviario in molte zone della Sicilia. Le
tratte più penalizzate sono la Siracusa-Ragusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Caltagirone-Gela
chiusa da due anni e otto mesi e la Alcamo-Trapani Via Milo anche questa chiusa
da circa un anno. Una mobilità ferroviaria in questi territori quasi inesistente.
Una condizione ormai divenuta insopportabile.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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giovedì 6 febbraio 2014
Treni in Sicilia nel caos tra tagli e paradossi pirandelliani
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venerdì 31 maggio 2013
I treni per rilanciare il turismo. Il camper della Cisl.
Si ripristinino le fermate a Fontane Bianche e a Noto.
Tappa in città, ieri mattina, del camper della Fit Cisl Sicilia che sta portando in giro l'iniziativa, «alla ricerca del treno perduto». «E' un tour di 30 tappe - afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia - per stimolare un miglioramento della rete ferroviaria nell'Isola. Basti pensare che tra un viaggio e l'altro ci sono buchi! di tre ore. I treni delle 19 e quello delle 21.45 per Roma hanno tutti i giorni una vettura in meno. Con questa manifestazione chiederemo a Trenitalia di usare il contributo che lo Stato ha versato loro per migliorare il servizio».
Il potenziamento delle tratte interne è necessario per incentivare il turismo e agevolare i pendolari. «Improrogabile il ripristino della fermata di Fontane Bianche da giugno a settembre - dicono Roberto Getulio e Santo Randazzo, rispettivamente segretario e coordinatore della federazione italiana trasporti Cisl -. E altrettanto lo è quello delle corse da Siracusa a Noto anche solo la domenica, giorno di massima affluenza di turisti, che nel fine settimana spesso non sanno come muoversi per raggiungere i paesi della nostra provincia».
«E poi: il personale è ridotto ai minimi termini - precisa Getulio -; così non si può andare avanti. I treni sono vecchi, le stazioni abbandonate e le tratte sovraffollate di pendolari». La Fit-Cisl chiede ! al governo regionale di convocare il tavolo per il Contratto d! i servizio per garantire il diritto alla mobilità con il servizio ferroviario.
«Garantire la mobilità nelle aree interne - conclude Benigno - è fondamentale. Ci auguriamo che il governo regionale intervenga affinché i fondi strutturali vengano spesi bene. Abbiamo bisogno di fondi, per attrarre i visitatori in Sicilia e fare da volano per l'economia locale. Speriamo in un incontro con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, per discutere della firma del Contratto di servizio».
La manifestazione di ieri ha interessato anche un gruppo di cittadini, che hanno sostenuto l'iniziativa della.
Eleonora Zuppardi
Tappa in città, ieri mattina, del camper della Fit Cisl Sicilia che sta portando in giro l'iniziativa, «alla ricerca del treno perduto». «E' un tour di 30 tappe - afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia - per stimolare un miglioramento della rete ferroviaria nell'Isola. Basti pensare che tra un viaggio e l'altro ci sono buchi! di tre ore. I treni delle 19 e quello delle 21.45 per Roma hanno tutti i giorni una vettura in meno. Con questa manifestazione chiederemo a Trenitalia di usare il contributo che lo Stato ha versato loro per migliorare il servizio».
Il potenziamento delle tratte interne è necessario per incentivare il turismo e agevolare i pendolari. «Improrogabile il ripristino della fermata di Fontane Bianche da giugno a settembre - dicono Roberto Getulio e Santo Randazzo, rispettivamente segretario e coordinatore della federazione italiana trasporti Cisl -. E altrettanto lo è quello delle corse da Siracusa a Noto anche solo la domenica, giorno di massima affluenza di turisti, che nel fine settimana spesso non sanno come muoversi per raggiungere i paesi della nostra provincia».
«E poi: il personale è ridotto ai minimi termini - precisa Getulio -; così non si può andare avanti. I treni sono vecchi, le stazioni abbandonate e le tratte sovraffollate di pendolari». La Fit-Cisl chiede ! al governo regionale di convocare il tavolo per il Contratto d! i servizio per garantire il diritto alla mobilità con il servizio ferroviario.
«Garantire la mobilità nelle aree interne - conclude Benigno - è fondamentale. Ci auguriamo che il governo regionale intervenga affinché i fondi strutturali vengano spesi bene. Abbiamo bisogno di fondi, per attrarre i visitatori in Sicilia e fare da volano per l'economia locale. Speriamo in un incontro con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, per discutere della firma del Contratto di servizio».
La manifestazione di ieri ha interessato anche un gruppo di cittadini, che hanno sostenuto l'iniziativa della.
Eleonora Zuppardi
La Sicilia - Giovedì 30
Maggio 2013 Siracusa Pagina 26
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mercoledì 29 maggio 2013
Fit cisl - Alla ricerca del treno perduto
Alla
ricerca del treno perduto è la campagna tour organizzata dalla Fit-Cisl, che approderà
mercoledì in città. Infatti alle 10 il camper con a bordo i rappresentanti del
sindacato giungerà alla stazione di Siracusa, alle 16 invece farà tappa alla
stazione di Noto. La campagna, partita il 29 aprile, ha fatto diverse tappe
soprattutto nelle principali stazioni della Sicilia e nei paesi in cui è forte
l'afflusso di pendolari. Il sindacato continua a denunciare i disagi dovuti
all! a soppressione di corse, treni vecchi, spesso poco funzionanti! , stazioni
quasi del tutto abbandonate o poco efficienti ed un'offerta commerciale che
appare insufficiente.
La Sicilia - Martedì 28
Maggio 2013 Siracusa Pagina 28
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giovedì 16 maggio 2013
Dossier ferrovie - Il treno, mezzo essenziale e dimenticato
Tgr Sicilia ore 14.00 http://www.youtube.com/watch?v=Mu1mhfw_5Co
Cinquantaquattro i treni giornalieri sulla tratta Catania - Messina - Siracusa. Circa seimila i pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare: 5000 viaggiano sulla Messina - Catania (circa 20 le corse giornaliere), 1000 sono diretti a Siracusa (9 i collegamenti).
Il treno sarà pure il mezzo più comodo, ecologico ed economico ma per percorrere i circa 95 km che separano Catania da Messina si impiegano due ore e 15 minuti, col bus da casello a casello solo 50 minuti. Per raggiungere Palermo da Catania si può prendere un treno pomeridiano diretto (circa due ore e mezza) e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. Dalle 9 alle 12.45 la stazione di Catania sembra un vero e proprio deserto: per quattro ore non ci sono treni che circolano. Per la provincia di Ragusa non ci sono collegamenti. L'interruzione della linea
Caltagirone-Niscemi, a causa del ponte crollato due anni addietro, impedisce a centinaia di lavoratori dal Calatino di riversarsi al polo petrolchimico di Gela se non con mezzi propri. Infine, fatto inverosimile in una città con un aeroporto internazionale, nessun treno per lo scalo di Fontanarossa. «La conferma di una realtà completamente scollegata con le necessità di mobilità e di pendolarismo della parte orientale della Sicilia» afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia che ieri, insieme ai colleghi Domenico Pirrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie, Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania, ha trascorso qualche ora dinanzi all'ingresso della Stazione centrale dove ha sostato il camper della campagna promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane "Alla ricerca del treno perduto", in tour per verificare le condizioni delle ferrovie nell'isola e raccogliere le testimonianze dei pendolari.
Soppressione delle corse, treni vecchi, collegamenti inesistenti, tempi di percorrenza fermi a trent'anni fa, mancanza di investimenti mirati, cadenzialità degli orari (magari uno ogni ora dalle 6 alle 23) e che i treni viaggino sempre, sia nelle giornate prefestive che festive. Queste alcune delle richieste dei pendolari che in questi quindici giorni (il tour delle stazioni è partito da Palermo lo scorso 29 aprile), i responsabili della Cisl hanno raccolto. «Mettiamo a sistema quello che abbiamo - sottolinea con veemenza Perrone - il treno deve rimanere il mezzo più competitivo, sia per il movimento dei turisti sia per i pendolari sia per i collegamenti».
«Una situazione che andrà ad aggravarsi se non si interviene contro i tagli previsti» affermano Rotolo e Torrisi. «Il trasporto su rotaie rappresenta una delle migliorie infrastrutturali più importanti per rilanciare la nostra economia, ma le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei del 2007-2013 solo 18 per cento è stato speso; e di non spese ci sono ancora risorse del 2000-2006. Chiediamo alla Regione di imporre una svolta con la firma del Contratto di servizio: bisogna creare una domanda adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, coprire le zone interne abbandonate, disporre di un maggior numero di treni efficienti e moderni e investire per l'integrazione tra mezzi trasporto per la mobilità di persone e di merci». Per Rotolo e Torrisi, inoltre, «in attesa che si realizzi la metropolitana che collega la stazione di Catania centrale con lo scalo di Fontanarossa si deve dare seguit! o al progetto siglato anni addietro tra Ferrovie dello Stato e il Comune di Catania che non avrebbe costi esorbitanti essendo già nel tracciato della tratta Catania-Bicocca». Infatti, esiste già un binario di 900 metri che dista circa 400 metri dalla nuova aerostazione. Lucy Gullotta -La Sicilia
- Giovedì 16 Maggio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 27
Cinquantaquattro i treni giornalieri sulla tratta Catania - Messina - Siracusa. Circa seimila i pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare: 5000 viaggiano sulla Messina - Catania (circa 20 le corse giornaliere), 1000 sono diretti a Siracusa (9 i collegamenti).
Il treno sarà pure il mezzo più comodo, ecologico ed economico ma per percorrere i circa 95 km che separano Catania da Messina si impiegano due ore e 15 minuti, col bus da casello a casello solo 50 minuti. Per raggiungere Palermo da Catania si può prendere un treno pomeridiano diretto (circa due ore e mezza) e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. Dalle 9 alle 12.45 la stazione di Catania sembra un vero e proprio deserto: per quattro ore non ci sono treni che circolano. Per la provincia di Ragusa non ci sono collegamenti. L'interruzione della linea
Caltagirone-Niscemi, a causa del ponte crollato due anni addietro, impedisce a centinaia di lavoratori dal Calatino di riversarsi al polo petrolchimico di Gela se non con mezzi propri. Infine, fatto inverosimile in una città con un aeroporto internazionale, nessun treno per lo scalo di Fontanarossa. «La conferma di una realtà completamente scollegata con le necessità di mobilità e di pendolarismo della parte orientale della Sicilia» afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia che ieri, insieme ai colleghi Domenico Pirrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie, Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania, ha trascorso qualche ora dinanzi all'ingresso della Stazione centrale dove ha sostato il camper della campagna promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane "Alla ricerca del treno perduto", in tour per verificare le condizioni delle ferrovie nell'isola e raccogliere le testimonianze dei pendolari.
Soppressione delle corse, treni vecchi, collegamenti inesistenti, tempi di percorrenza fermi a trent'anni fa, mancanza di investimenti mirati, cadenzialità degli orari (magari uno ogni ora dalle 6 alle 23) e che i treni viaggino sempre, sia nelle giornate prefestive che festive. Queste alcune delle richieste dei pendolari che in questi quindici giorni (il tour delle stazioni è partito da Palermo lo scorso 29 aprile), i responsabili della Cisl hanno raccolto. «Mettiamo a sistema quello che abbiamo - sottolinea con veemenza Perrone - il treno deve rimanere il mezzo più competitivo, sia per il movimento dei turisti sia per i pendolari sia per i collegamenti».
«Una situazione che andrà ad aggravarsi se non si interviene contro i tagli previsti» affermano Rotolo e Torrisi. «Il trasporto su rotaie rappresenta una delle migliorie infrastrutturali più importanti per rilanciare la nostra economia, ma le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei del 2007-2013 solo 18 per cento è stato speso; e di non spese ci sono ancora risorse del 2000-2006. Chiediamo alla Regione di imporre una svolta con la firma del Contratto di servizio: bisogna creare una domanda adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, coprire le zone interne abbandonate, disporre di un maggior numero di treni efficienti e moderni e investire per l'integrazione tra mezzi trasporto per la mobilità di persone e di merci». Per Rotolo e Torrisi, inoltre, «in attesa che si realizzi la metropolitana che collega la stazione di Catania centrale con lo scalo di Fontanarossa si deve dare seguit! o al progetto siglato anni addietro tra Ferrovie dello Stato e il Comune di Catania che non avrebbe costi esorbitanti essendo già nel tracciato della tratta Catania-Bicocca». Infatti, esiste già un binario di 900 metri che dista circa 400 metri dalla nuova aerostazione. Lucy Gullotta -
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giovedì 14 febbraio 2013
Trasporti. Dura denuncia del sindacato Cisl. Treni, nuovi tagli
Agrigento. Dopo l'eliminazione, nel 2010, della "Freccia del Sud"
Agrigento-Milano, la "scure" della spendig review di Trenitalia si
abbatte nuovamente sulla viabilità su linea ferrata dell'isola e della nostra
provincia.
A denunciarlo Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, Segretari regionali Fit Cisl ferrovie e Fit Cisl Sicilia, che hanno annunciato il nuovo piano ! di Trenitalia in Sicilia che sarà operativo dal prossimo mese di marzo. Una riduzione di centocinque treni su circa 500 in circolazione. Le tratte oggetto di tagli sono la Palermo - Agrigento e l' Agrigento-Catania, che era stata già fatta "dimagrire" appena un anno fa. Una scelta, che se venisse confermata, taglierebbe ancora più fuori la nostra provincia dal resto della Sicilia. Così mentre la Regione firma l'accordo per la realizzazione di una "mini" alta velocità che congiunga il triangolo formato da Palermo, Catania e Messina, la città dei Templi, con il suo aeroporto di polistirolo e strade statali "adattate" a superstrade, potrebbe veder eliminare anche la presenza di alcune corse che fino ad oggi hanno consentito a pendolari e normali cittadini di raggiungere il capoluogo di regione e i grandi centri isolani.
Immaginabili le ricadute da un punto di vista sociale, dato che spesso ad utilizzare queste forme di trasporto sono le fasce ! più svantaggiate o economicamente deboli, come gli studenti, soprattutto gli universitari, e anche i pendolari, principalmente di uffici pubblici e scuole, che ogni giorno raggiungono Palermo e Catania per poter lavorare. Con l'aumento del costo della benzina, infatti, sempre meno conveniente diventa utilizzare la propria autovettura.
Del taglio delle tratte ferroviarie si era occupata, in tempi recenti la Provincia regionale di Agrigento, prima con il consigliere Pd Maurizio Masone, che aveva chiesto all'amministrazione di agire presso Trenitalia per ripensare alle operazioni di "dimagrimento" effettuate e successivamente lo stesso presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che aveva dato delle rassicurazioni specifiche senza però riuscire, nei fatti, ad incidere presso il gestore del servizio ferroviario.
Gioacchino Schicchi
La Sicilia - Giovedì 14 Febbraio 2013 Prima Agrigento Pagina 29
A denunciarlo Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, Segretari regionali Fit Cisl ferrovie e Fit Cisl Sicilia, che hanno annunciato il nuovo piano ! di Trenitalia in Sicilia che sarà operativo dal prossimo mese di marzo. Una riduzione di centocinque treni su circa 500 in circolazione. Le tratte oggetto di tagli sono la Palermo - Agrigento e l' Agrigento-Catania, che era stata già fatta "dimagrire" appena un anno fa. Una scelta, che se venisse confermata, taglierebbe ancora più fuori la nostra provincia dal resto della Sicilia. Così mentre la Regione firma l'accordo per la realizzazione di una "mini" alta velocità che congiunga il triangolo formato da Palermo, Catania e Messina, la città dei Templi, con il suo aeroporto di polistirolo e strade statali "adattate" a superstrade, potrebbe veder eliminare anche la presenza di alcune corse che fino ad oggi hanno consentito a pendolari e normali cittadini di raggiungere il capoluogo di regione e i grandi centri isolani.
Immaginabili le ricadute da un punto di vista sociale, dato che spesso ad utilizzare queste forme di trasporto sono le fasce ! più svantaggiate o economicamente deboli, come gli studenti, soprattutto gli universitari, e anche i pendolari, principalmente di uffici pubblici e scuole, che ogni giorno raggiungono Palermo e Catania per poter lavorare. Con l'aumento del costo della benzina, infatti, sempre meno conveniente diventa utilizzare la propria autovettura.
Del taglio delle tratte ferroviarie si era occupata, in tempi recenti la Provincia regionale di Agrigento, prima con il consigliere Pd Maurizio Masone, che aveva chiesto all'amministrazione di agire presso Trenitalia per ripensare alle operazioni di "dimagrimento" effettuate e successivamente lo stesso presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che aveva dato delle rassicurazioni specifiche senza però riuscire, nei fatti, ad incidere presso il gestore del servizio ferroviario.
Gioacchino Schicchi
La Sicilia - Giovedì 14 Febbraio 2013 Prima Agrigento Pagina 29
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domenica 6 gennaio 2013
Treni Sicilia: più viaggiatori, meno servizi. In aumento i passeggeri, ma peggiorano le condizioni. Fit-Cisl: «Con pochi milioni importanti infrastrutture»
Palermo. Aumenta il traffico ferroviario passeggeri, ma il contratto di
servizio tra la Regione e Trenitalia resta un miraggio. Il 2012, secondo i dati
diffusi dalla Fit-Cisl, ha fatto registrare un +35%. I siciliani che ogni
giorno, dal lunedì al venerdì, hanno scelto di p! rendere un treno sono passati
dai 28 mila del 2011 ai 40 mila dello scorso anno.
È uno degli effetti dei continui rincari sul costo di benzina e gasolio, che hanno indotto molti viaggiatori a lasciare l'automobile sotto casa e a spostarsi maggiormente in treno. «Alla luce dell'incremento del traffico passeggeri - denuncia Mimmo Perrone, segretario regionale Fit-Cisl Mobilità - Trenitalia non ha migliorato collegamenti e servizi, e più in generale, non ha destinato risorse aggiuntive per gli investimenti. I siciliani quindi viaggiano di più in treno, ma in condizioni sempre peggiori».
Intanto, entro la fine del mese il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe andare a Roma per chiudere l'accordo sull'alta velocità Catania-Palermo, tratta ferroviaria che oggi è percorsa da un solo treno non-stop. Treno che, per fare la spola tra le due città, costa 800mila euro all'anno.
Un caso emblematico che mette in risalto una delle tante carenze del trasporto ferroviario siciliano: la mancanza di quello che in gergo viene chiamato materiale rotabile. Sempre meno convogli circolano nell'Isola, dove anche i progetti infrastrutturali meno costosi e più facili da realizzare restano chiusi in un cassetto. Tra questi c'è la fermata ferroviaria all'interno dell'aeroporto di Fontanarossa. Costo previsto: circa due milioni di euro. «Il 13 maggio del 2005 - ricorda Perrone - è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministero dei Trasporti, Comune di Catania, Rfi e Circumetnea, per gettare le basi per il collegamento Acquicella-Fontanarossa. Collegamento che si "appoggia" alla già esistente asta di manovra che fiancheggia la tratta a doppio binario Acquicella-Bicocca. In particolare, è possibile congiungere all'asta di manovra un nuovo binario che corre all'interno in parte dell'aeroporto militare ed in parte di quello civile, consentendo così di arrivare al terminal».
L'opera, seppur di facile realizzazione e poco costosa, è finita nel dimenticatoio. Così come un altro intervento strategico per la cosiddetta intermodalità è il collegamento da Ragattisi all'aeroporto di Trapani Birgi. Due chilometri separano la stazione trapanese con lo scalo: distanza che potrebbe essere "coperta" con pochi milioni di euro.
Pecche, per usare un eufemismo, di una Regione che non ha ancora sottoscritto il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. «Il presidente Crocetta - si domanda Perrone - è consapevole dello stallo in cui si trova la Regione? Allo stato attuale, vige il contratto di servizio nazionale che risale al 2004. Ciò vuol dire che la Regione è committente di Trenitalia con i soldi dello Stato. Risorse insufficienti per il "fabbisogno" di treni in Sicilia».
Quella del contratto di servizio è ormai diventata una vera e propria telenovela, con cifre sempre più "ballerine". Nel 2009 l'intesa Regione-Trenitalia prevedeva 132 milioni di euro; somma che, con il passare degli anni, è scesa fino a 111 milioni. Con la conseguente! diminuzione del numero dei chilometri-treno annui da 12,5 a 9,5 milion! i. Il contratto di servizio, però, a distanza di anni (e nonostante i proclami) non è stato ancora firmato. Ma non è tutto. Extra contratto, inoltre, il vecchio esecutivo regionale aveva previsto di destinare 50 milioni per l'acquisto di nuovi convogli ferroviari.
Un'altra delle criticità relative al trasporto ferroviario è quella infrastrutturale. «Anche su questo tema - aggiunge Perrone - la politica è assente. Neanche il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha denunciato la lentezza dei treni siciliani nel famoso viaggio di Grillo da Scordia a Vizzini, prende posizione. E dire che all'Ars i grillini potrebbero fare da pungolo alle istituzioni regionali e nazionali che finora hanno trascurato lo stato infrastrutturale delle reti ferroviarie».
La connessione tra ferrovie, pullman, aeroporti e porti, per il sindacato cislino, è un altro dei "nodi" fondamentali che bisogna affrontare col nuovo governo regionale. «Chiediamo sin da subito - conclude Amedeo Benigno, segretario Fit-Cisl Sicilia - un tavolo col presidente Crocetta per discutere la riorganizzazione del piano di trasporto integrato dell'Isola».
Daniele Ditta
La Sicilia - Domenica 06 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 7
È uno degli effetti dei continui rincari sul costo di benzina e gasolio, che hanno indotto molti viaggiatori a lasciare l'automobile sotto casa e a spostarsi maggiormente in treno. «Alla luce dell'incremento del traffico passeggeri - denuncia Mimmo Perrone, segretario regionale Fit-Cisl Mobilità - Trenitalia non ha migliorato collegamenti e servizi, e più in generale, non ha destinato risorse aggiuntive per gli investimenti. I siciliani quindi viaggiano di più in treno, ma in condizioni sempre peggiori».
Intanto, entro la fine del mese il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe andare a Roma per chiudere l'accordo sull'alta velocità Catania-Palermo, tratta ferroviaria che oggi è percorsa da un solo treno non-stop. Treno che, per fare la spola tra le due città, costa 800mila euro all'anno.
Un caso emblematico che mette in risalto una delle tante carenze del trasporto ferroviario siciliano: la mancanza di quello che in gergo viene chiamato materiale rotabile. Sempre meno convogli circolano nell'Isola, dove anche i progetti infrastrutturali meno costosi e più facili da realizzare restano chiusi in un cassetto. Tra questi c'è la fermata ferroviaria all'interno dell'aeroporto di Fontanarossa. Costo previsto: circa due milioni di euro. «Il 13 maggio del 2005 - ricorda Perrone - è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministero dei Trasporti, Comune di Catania, Rfi e Circumetnea, per gettare le basi per il collegamento Acquicella-Fontanarossa. Collegamento che si "appoggia" alla già esistente asta di manovra che fiancheggia la tratta a doppio binario Acquicella-Bicocca. In particolare, è possibile congiungere all'asta di manovra un nuovo binario che corre all'interno in parte dell'aeroporto militare ed in parte di quello civile, consentendo così di arrivare al terminal».
L'opera, seppur di facile realizzazione e poco costosa, è finita nel dimenticatoio. Così come un altro intervento strategico per la cosiddetta intermodalità è il collegamento da Ragattisi all'aeroporto di Trapani Birgi. Due chilometri separano la stazione trapanese con lo scalo: distanza che potrebbe essere "coperta" con pochi milioni di euro.
Pecche, per usare un eufemismo, di una Regione che non ha ancora sottoscritto il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. «Il presidente Crocetta - si domanda Perrone - è consapevole dello stallo in cui si trova la Regione? Allo stato attuale, vige il contratto di servizio nazionale che risale al 2004. Ciò vuol dire che la Regione è committente di Trenitalia con i soldi dello Stato. Risorse insufficienti per il "fabbisogno" di treni in Sicilia».
Quella del contratto di servizio è ormai diventata una vera e propria telenovela, con cifre sempre più "ballerine". Nel 2009 l'intesa Regione-Trenitalia prevedeva 132 milioni di euro; somma che, con il passare degli anni, è scesa fino a 111 milioni. Con la conseguente! diminuzione del numero dei chilometri-treno annui da 12,5 a 9,5 milion! i. Il contratto di servizio, però, a distanza di anni (e nonostante i proclami) non è stato ancora firmato. Ma non è tutto. Extra contratto, inoltre, il vecchio esecutivo regionale aveva previsto di destinare 50 milioni per l'acquisto di nuovi convogli ferroviari.
Un'altra delle criticità relative al trasporto ferroviario è quella infrastrutturale. «Anche su questo tema - aggiunge Perrone - la politica è assente. Neanche il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha denunciato la lentezza dei treni siciliani nel famoso viaggio di Grillo da Scordia a Vizzini, prende posizione. E dire che all'Ars i grillini potrebbero fare da pungolo alle istituzioni regionali e nazionali che finora hanno trascurato lo stato infrastrutturale delle reti ferroviarie».
La connessione tra ferrovie, pullman, aeroporti e porti, per il sindacato cislino, è un altro dei "nodi" fondamentali che bisogna affrontare col nuovo governo regionale. «Chiediamo sin da subito - conclude Amedeo Benigno, segretario Fit-Cisl Sicilia - un tavolo col presidente Crocetta per discutere la riorganizzazione del piano di trasporto integrato dell'Isola».
Daniele Ditta
La Sicilia - Domenica 06 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 7
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