Questo il bilancio del martedì nero di oggi: in tre ore e 45 minuti di servizio di trasporto ferroviario tra Messina, Catania e Siracusa due treni soppressi (Km. 86) e 478 minuti di ritardo pari a 8 ore circa. Non vogliamo fare nessun commento ma riteniamo che sia il momento propizio per invitare a segnalare sul nostro sito www.comitatopendolari.it alla voce segnalazioni e poi su reclami i disagi/disservizi subiti che verranno trasmessi al Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e ad un’Associazione dei Consumatori, per iniziare una Class-Action nei confronti di Trenitalia almeno per recuperare una parte dei danni subiti e per il rispetto dei diritti dei pendolari.

Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
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mercoledì 4 dicembre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
IL DOSSIER CISL SUL TASPORTO FERROVIARIO
Oggi si è tenuta a Palermo, con la presentazione del Dossier Cisl, la chiusura dell'iniziativa messa in campo dalla Fit Cisl "Alla ricerca del treno perduto"
Abbiamo preso parte all'iniziativa, invitati dalla Fit Cisl, assieme agli amici pendolari di S.Agata Militello.
Ecco le conclusioni del viaggio in camper della Fit Cisl - Cisl Sicilia.
Disservizi
e disagi ma anche analisi e proposte, tratta per tratta, provincia per
provincia.
Un buco nero lungo 1.378 chilometri di cui solo 178, in Sicilia, a
doppio binario.
Questo è il dossier presentato oggi dalla Fit Cisl.
Pochi
treni, da gennaio 2012 a oggi ne sono stati soppressi ben 6 mila regionali, ma
solo 1.500 sono stati sostituiti dai bus, due sole le navi utilizzate per
l'attraversamento dello Stretto, tempi lenti di percorrenza per via di un
continuo inserimento di fermate ai collegamenti veloci e una riduzione
complessiva di circa 3 mln di Km/treno dal 2008 ad oggi, tratte inadeguate,
treni vecchi (età media 20 anni di servizio) che si guastano, biglietterie
chiuse, mancanza di sottopassaggi, stazioni quasi del tutto abbandonate prive
delle sale di attesa, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate
nelle fasce orarie pendolari. A registrare tutti questi disservizi sofferti
ogni giorni dai passeggeri delle Ferrovie siciliane sono stati i rappresentanti
della Fit Cisl a bordo del camper partito lo scorso 29 aprile nell'ambito della
iniziativa Alla ricerca del treno perduto, che per sei mesi ha fatto tappa fra
le principali stazioni dell'Isola, per documentare le gravi conseguenze dei
tagli al trasporto ferroviario regionale, raccogliere le testimonianze dei
cittadini e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni. È un quadro
devastante quello registrato dal tour del camper dei rappresentanti del
Dipartimento della Mobilità del sindacato, che hanno raccolto le segnalazioni e
le lamentele dei pendolari siciliani.
La linea
ferroviaria nel complesso è composta da 1.378 km, solo 178 a doppio binario,
800 linee sono elettrificate, 578 a diesel. Gli impianti ferroviari sono 161, 4
quelli per il traghettamento. Da gennaio 2012 a ottobre 2013 sono stati circa 6
mila i treni soppressi per un corrispettivo di circa 300.000 km/treno, di
questi appena 60.000 km/treno sono stati sostituiti da bus (solo 1.500 treni),
4.500 i treni programmati e quindi finanziati, che non hanno circolato. In
termini assoluti, con l’orario ufficiale in Sicilia circolano 407 treni al
giorno su 1.378 Km di linea ferrata per una regione che è fra le più estese
d’Italia con un perimetro di oltre 1.000 Km, risulta decisamente insufficiente.
Analizzando nel dettaglio l’offerta commerciale di Trenitalia è facile capire
che la metà del servizio offerto riguarda l’hinterland palermitano. I restanti
200 treni, che dovrebbero garantire i collegamenti nelle e tra le altre 8
province siciliane, sono risultati del tutto insufficienti, infatti su quasi
tutte le tratte si sono riscontrati buchi anche di diverse ore tra un treno e
l’altro.
Fenomeni
ai quali si aggiunge l’abbandono di diverse linee ferroviarie, quali la
Trapani-Alcamo via Milo e la Caltagirone-Gela, andato avanti negli anni
contrariamente a quanto previsto dal “Contratto di Programma 2012-2014” siglato
tra Rfi e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel dettaglio, nel
dossier della Fit Cisl sulla condizione dei trasporti ferroviari nell'Isola, si
notano gli enormi disagi provincia per provincia.
Ad
Agrigento, la linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni e a troppa
distanza l'uno dall'altro, la Palermo-Agrigento 24 treni, ma viaggiano
stracolmi di passeggeri, e ad aggravare la mancanza di un'offerta commerciale
ci sono le soppressioni, spesso infatti ad essere cancellato per via della
mancanza di materiale rotabile è il treno per il capoluogo siciliano delle 4,50
e questo comporta lo spostamento di tutto il flusso dei pendolari di quella
fascia oraria al convoglio successivo delle 5,15. Ad essere soppresso spesso è
anche l'ultimo treno quello delle 20,15 condizionando il ritorno a casa dei
pendolari. Troppo pochi i 6 treni per l'Agrigento-Caltanissetta, una frequenza
poco adeguata alle esigenze dei viaggiatori.
Enna
risulta essere la città scollegata dal resto della Sicilia, non partono treni,
esiste solo il servizio bus. Caltanissetta è collegata con Palermo, Gela,
Catania e Agrigento l'offerta commerciale risulta davvero insufficiente, i
passeggeri di Enna e Caltanissetta dovrebbero poter raggiungere l'aeroporto più
vicino, ovvero quello di Catania, invece le zone non sono collegate. Per la
tratta Palermo Caltanissetta, l’offerta commerciale è di 19 treni; sono tutti
treni fra Roccapalumba e Caltanissetta Xirbi e Caltanissetta Centrale, sarebbe
necessario qualche treno di mattina per gli studenti da Vallelunga a Caltanissetta.
La proposta è di potenziare l’offerta commerciale, in modo che si possa
potenziare il collegamento Caltanissetta-Catania (21 treni) e di conseguenza
rafforzare il collegamento Palermo–Catania.
A
Catania dalle 9 alle 12.45 è il deserto, per quasi quattro ore non ci sono
treni che circolano, unico denominatore in tutte le province, ed è cosi anche a
Catania, è la mancanza di collegamenti, uno solo è quello diretto fra Palermo e
Catania, gli altri costringono alle soste e i tempi di percorrenza sono troppo
lunghi. La condizione dei collegamenti ferroviari tra Catania e il resto della
Sicilia è ridotta ai minimi termini: il collegamento con Palermo viene servito
con un solo treno pomeridiano diretto e uno a metà mattinata che effettua tre
cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. La Fit continua a chiedere la
realizzazione della fermata dell’aeroporto di Fontanarossa. Per la linea
Messina Catania, l’offerta commerciale è di 44 treni, occorre un impegno
aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta commerciale
evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle corse sulla
tratta Giarre-Catania. Per la Catania-Siracusa l’offerta commerciale è di 13
treni i cui materiali rotabili sono minuetti elettrici e 464 con vetture, i
treni sono 4 da Messina a Siracusa, 3 corse su Bicocca e Fiumefreddo, 2 fra
Siracusa e Augusta e infine 4 treni Catania-Siracusa, il tema centrale è sempre
la costruzione della fermata dell’aeroporto Fontanarossa che permetterebbe il
collegamento con le sette provincie.
A
Messina, studenti pendolari in piedi sul treno che va da Sant’Agata di
Militello al capoluogo peloritano, per mancanza di posti a sedere. Secondo il
sindacato bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello
ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e
intercomunale. Ci vuole una regia unica, un progetto unico di mobilità
integrata nell’area dello Stretto, ricordiamo che per i treni da Patti vi era
l’accordo con la Regione per attestare i bus di linea a Patti e con il treno
trasferire i clienti per e da Messina, mentre tutti gli altri collegamenti con
la città di Messina necessita rispettare la composizione e modificare l’orario
dei primi treni per consentire l’arrivo nei capoluoghi entro le 8.00. Occorre
un impegno aziendale affinché possa essere mantenuta l’attuale offerta
commerciale evitando le soppressioni che sono sempre in atto, aggiungendo delle
corse sulla tratta Metro Ferrovia.
Nel
Palermitano treni sovraffollati nella stazione di Bagheria, dove necessita una
diversa rimodulazione della composizione del materiale rotabile e maggiore
attenzione alla pulizia dei mezzi, compresi i vetri. Cefalù è una meta sovraffollata
di studenti, lavoratori, turisti, ma nonostante ciò manca una vera offerta
commerciale che soddisfi la grande domanda di mobilità: fra un treno e l’altro
infatti ci sono intervalli di più di 2 ore. Sempre a Cefalù i rappresentanti
della Fit hanno registrato l’assenza del sottopassaggio per raggiungere il
binario 2/3, cosa che costringe i passeggeri ad attraversare i binari. Mancano
poi le sale d’attesa per i viaggiatori nelle stazioni di Altavilla, San Nicola
L’Arena, Cerda, Campofelice di Roccella e Lascari, tutte mete molto richieste
dai passeggeri e dove il decoro delle stazioni lascia molto a desiderare. La
Palermo-Punta Raisi conta 62 treni ma sono scollegati con gli orari dei primi
voli del mattino e l'ultimo treno dall’aeroporto parte alle 22 lasciando solo
la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi.
Il
servizio navetta nell’hinterland palermitano fino a Termini Imerese viene
effettuato con 40 treni, l’estensione del servizio fino a Cefalù risulterebbe
più corrispondente alle esigenze dei pendolari e dei turisti, considerato che
risulta la località più frequentata anche nella bassa stagione.
Ragusa è
una città isola dentro l'Isola, è servita solo da 6 treni (le destinazioni sono
Gela, Siracusa, Modica, Pozzallo, Vittoria e Caltanissetta), gli altri servizi
sono garantiti dai bus, tra un treno e un altro passano anche 5 ore. Per
Siracusa esiste un solo treno diretto alle 19, che ha un tempo di percorrenza
di tre ore e mezzo, per il resto i pendolari devono utilizzare il bus. Gela si
può raggiungere solo con i pullman, per Catania non esiste collegamento.
A
Siracusa il treno è un vero e proprio miraggio, la stazione centrale è un
deserto, 19 i treni regionali, 6 dei quali diretti a Messina e gli altri fra
Catania e i paesi del circondario, una bassa frequenza dei servizi, tra un
treno e l'altro passano anche due ore. Offerta inadeguata anche in termini di
orari, l'ultimo convoglio per Messina parte alle 17,13. La città non è
collegata con il capoluogo siciliano, e ad aggravare tutto anche l'inesistenza
totale dei collegamenti la domenica e i festivi, giorni di interesse per i
turisti della zona.
La Fit
ribadisce che nella tratta Siracusa-Gela e in quella che attraversa la Val di
Noto, i treni devono essere mantenuti e potenziati, inserendo nell’offerta
commerciale i treni domenicali per il grande flusso turistico, verificando
inoltre la possibilità di una tratta che possa collegare Comiso con il nuovo
aeroporto.
Nella
zona del Trapanese, 28 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e
nessun collegamento ferroviario via Milo considerata la chiusura temporanea
(che va avanti ormai da otto mesi) della linea, attualmente sostituito da bus;
da anni la Cisl sostiene che l'elettrificazione della tratta da Cinisi ad
Alcamo Diramazione, potrebbe far diventare il collegamento un vero servizio
navetta tra i vari comuni della zona. Da Trapani occorre anticipare il più
possibile il primo treno limitandolo a Piraineto e garantendo la coincidenza
con il treno 22730, in questo modo a Palermo si giungerebbe alle ore 8.27; per
il secondo treno da Trapani occorre far rispettare la composizione cercando di
recuperare tutti quei clienti persi a causa di un’offerta commerciale poco
felice; nel pomeriggio occorre un’offerta commerciale tale da garantire con
orari appropriati il rientro dei pendolari da Trapani e dalle scuole fino a
Salemi. Per il rilancio della tratta necessita il collegamento con l’aeroporto
di Birgi (un milione di viaggiatori nel 2012) consentendo il collegamento con
punta Raisi e la riapertura della tratta via Milo.
IL
QUADRO COMPLESSIVO
Nel
complesso, guardando ai treni che circolano ogni giorno, 407 in tutto, molti
che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e
Messina, in realtà si attestavano in stazioni intermedie costringendo i
viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione
finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non
competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Analizzando
nel dettaglio l’orario è facile intuire che molti di questi collegamenti
coprono tratti brevissimi e così risultano quasi del tutto sfornite di
collegamenti le zone centrali dell'Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed
Enna (provincia totalmente scollegata) con gli altri capoluoghi come Messina e
Siracusa; Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri
collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più di quattro ore
per collegare i due capoluoghi.
In tutto
la linea Palermo-Messina comprende 94 treni di cui 40 coprono la relazione
Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5
si fermano a Cefalù, i rimanenti servono la tratta Messina-S.Agata di
Militello.
La linea
Caltanissetta-Agrigento conta solo 6 treni, la Palermo-Agrigento 24, la
Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 13 la
Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 44 la Messina-Catania.
La Sicilia oggi in cifre Dati
aggiornati all’08/08/2013
LINEE
FERROVIARIE IN ESERCIZIO 1.378 km
CLASSIFICAZIONE
Linee
complementari 1.378 km
TIPOLOGIA
Linee a
doppio binario 178 km
Linee a
semplice binario 1.200 km
ALIMENTAZIONE
Linee
elettrificate 800 km
- Linee
a doppio binario 178 km
- Linee
a semplice binario 622 km
Linee
non elettrificate (diesel) 578 km
LUNGHEZZA
COMPLESSIVA DEI BINARI 1.556 km
Linea
convenzionale 1.556 km
IMPIANTI
FERROVIARI
Stazioni
con servizio viaggiatori 161
Impianti
di traghettamento 4
LINEE
ATTREZZATE CON TECNOLOGIE INNOVATIVE
SCC-AV,
SCC e CTC, per il telecomando della circolazione 1.231 km
SCMT,
per il controllo della marcia del treno 791 km
SSC, per
il supporto alla guida 587 km
venerdì 31 maggio 2013
I treni per rilanciare il turismo. Il camper della Cisl.
Si ripristinino le fermate a Fontane Bianche e a Noto.
Tappa in città, ieri mattina, del camper della Fit Cisl Sicilia che sta portando in giro l'iniziativa, «alla ricerca del treno perduto». «E' un tour di 30 tappe - afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia - per stimolare un miglioramento della rete ferroviaria nell'Isola. Basti pensare che tra un viaggio e l'altro ci sono buchi! di tre ore. I treni delle 19 e quello delle 21.45 per Roma hanno tutti i giorni una vettura in meno. Con questa manifestazione chiederemo a Trenitalia di usare il contributo che lo Stato ha versato loro per migliorare il servizio».
Il potenziamento delle tratte interne è necessario per incentivare il turismo e agevolare i pendolari. «Improrogabile il ripristino della fermata di Fontane Bianche da giugno a settembre - dicono Roberto Getulio e Santo Randazzo, rispettivamente segretario e coordinatore della federazione italiana trasporti Cisl -. E altrettanto lo è quello delle corse da Siracusa a Noto anche solo la domenica, giorno di massima affluenza di turisti, che nel fine settimana spesso non sanno come muoversi per raggiungere i paesi della nostra provincia».
«E poi: il personale è ridotto ai minimi termini - precisa Getulio -; così non si può andare avanti. I treni sono vecchi, le stazioni abbandonate e le tratte sovraffollate di pendolari». La Fit-Cisl chiede ! al governo regionale di convocare il tavolo per il Contratto d! i servizio per garantire il diritto alla mobilità con il servizio ferroviario.
«Garantire la mobilità nelle aree interne - conclude Benigno - è fondamentale. Ci auguriamo che il governo regionale intervenga affinché i fondi strutturali vengano spesi bene. Abbiamo bisogno di fondi, per attrarre i visitatori in Sicilia e fare da volano per l'economia locale. Speriamo in un incontro con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, per discutere della firma del Contratto di servizio».
La manifestazione di ieri ha interessato anche un gruppo di cittadini, che hanno sostenuto l'iniziativa della.
Eleonora Zuppardi
Tappa in città, ieri mattina, del camper della Fit Cisl Sicilia che sta portando in giro l'iniziativa, «alla ricerca del treno perduto». «E' un tour di 30 tappe - afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia - per stimolare un miglioramento della rete ferroviaria nell'Isola. Basti pensare che tra un viaggio e l'altro ci sono buchi! di tre ore. I treni delle 19 e quello delle 21.45 per Roma hanno tutti i giorni una vettura in meno. Con questa manifestazione chiederemo a Trenitalia di usare il contributo che lo Stato ha versato loro per migliorare il servizio».
Il potenziamento delle tratte interne è necessario per incentivare il turismo e agevolare i pendolari. «Improrogabile il ripristino della fermata di Fontane Bianche da giugno a settembre - dicono Roberto Getulio e Santo Randazzo, rispettivamente segretario e coordinatore della federazione italiana trasporti Cisl -. E altrettanto lo è quello delle corse da Siracusa a Noto anche solo la domenica, giorno di massima affluenza di turisti, che nel fine settimana spesso non sanno come muoversi per raggiungere i paesi della nostra provincia».
«E poi: il personale è ridotto ai minimi termini - precisa Getulio -; così non si può andare avanti. I treni sono vecchi, le stazioni abbandonate e le tratte sovraffollate di pendolari». La Fit-Cisl chiede ! al governo regionale di convocare il tavolo per il Contratto d! i servizio per garantire il diritto alla mobilità con il servizio ferroviario.
«Garantire la mobilità nelle aree interne - conclude Benigno - è fondamentale. Ci auguriamo che il governo regionale intervenga affinché i fondi strutturali vengano spesi bene. Abbiamo bisogno di fondi, per attrarre i visitatori in Sicilia e fare da volano per l'economia locale. Speriamo in un incontro con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, per discutere della firma del Contratto di servizio».
La manifestazione di ieri ha interessato anche un gruppo di cittadini, che hanno sostenuto l'iniziativa della.
Eleonora Zuppardi
La Sicilia - Giovedì 30
Maggio 2013 Siracusa Pagina 26
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mercoledì 29 maggio 2013
Fit cisl - Alla ricerca del treno perduto
Alla
ricerca del treno perduto è la campagna tour organizzata dalla Fit-Cisl, che approderà
mercoledì in città. Infatti alle 10 il camper con a bordo i rappresentanti del
sindacato giungerà alla stazione di Siracusa, alle 16 invece farà tappa alla
stazione di Noto. La campagna, partita il 29 aprile, ha fatto diverse tappe
soprattutto nelle principali stazioni della Sicilia e nei paesi in cui è forte
l'afflusso di pendolari. Il sindacato continua a denunciare i disagi dovuti
all! a soppressione di corse, treni vecchi, spesso poco funzionanti! , stazioni
quasi del tutto abbandonate o poco efficienti ed un'offerta commerciale che
appare insufficiente.
La Sicilia - Martedì 28
Maggio 2013 Siracusa Pagina 28
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sabato 13 aprile 2013
Nuovo macigno sul sistema di trasporto su rotaie. E nessuna risposta sul deragliamento di gennaio.
In pullman fino a Villa, addio ai treni-notte Ultimo vagone.
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26 - Salvatore Maiorca
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26 - Salvatore Maiorca
venerdì 1 marzo 2013
La stazione «dimenticata». «Qui il treno non fischia più»
Siracusa tagliata fuori dal Contratto
di sviluppo fra Regione e Ferrovie dello Stato.
La Sicilia - Giovedì 28 Febbraio 2013 Siracusa Pagina 30
Si firma oggi a Roma il Contratto istituzionale di sviluppo fra Regione e
Ferrovie dello Stato (le quali, ancorché privatizzate, restano comunque
"dello Stato"). E' un primo passo avanti per la Sicilia. Dopo anni di
stasi. Ma ancora una volta Siracusa rimane tagliata fuori. Gl'interventi
previsti dal Cis rimangono limitati al "triangolo magico" Palermo-Messina-Catania.
Anzi, per il prossimo 11 marzo sono previsti ulteriori tagli. Stavolta di treni
regionali. Anche perché sulle lunghe percorrenze rimane poco da tagliare.
Intanto, la stazione centrale e lo scalo merci Pantanelli stanno morendo. E il silenzio è calato sul deragliamento di un vagone letto in manovra, fra la centrale e lo scalo, il 18 gennaio scorso. Mentre nel Centro-Nord sfrecciano le Frecce rosse e d'argento e gli Italo.
La ferrovia è ormai l'emblema consolidato della vergogna di questa classe politica siciliana. Siracusana in particolare. Una classe politica autoreferenziale, preoccupata soltanto della propria sopravvivenza, del proprio attaccamento alle poltrone dei singoli e nulla più. E inoltre, cosa ancor più grave, tace anche il sindacato.
Qualche "attenuante" potrebbe anche esserci per il sindacato. Magari il sindacato è impegnato in problemi ancor più gravi di quello della ferrovia: i posti di lavoro che diminuiscono sempre più, per esempio. Non ci sono invece attenuanti di sorta per la politica. Per quella regionale e territoriale innanzi tutto. Da parte di questa politica, finita la propaganda elettorale, è silenzio su tutto il fronte. Silenzio dal presidente della commissione regionale per le Attività produttive dell'Assemblea regionale, Bruno Marziano. Il quale anzi considera la questione ferroviaria "una battaglia persa" per Siracusa. Silenzio dal deputato regionale Enzo Vinciullo. Silenzio dal grillino new entry di Siracusa, Stefano Zito. Silenzio da tutti.
Intanto Trenitalia taglia. Non sono mancati i reclami dei passeggeri per il deragliamento del 18 gennaio. Anche perché quel vagone letto, rimasto danneggiato dal deragliamento, non è stato sostituito. E quel treno per Roma è partito senza vagone letto. Alla faccia dei passeggeri che per il vagone letto avevano prenotato e pagato.
Dopo il primo reclamo c'è stato pure il sollecito per una risposta. Ma la risposta non è arrivata. E non arriva. Arriva invece la notizia dei nuovi tagli previsti dal! l'11 marzo con il nuovo orario estivo. «ll treno è sempre stato veicolo di civiltà. Non soltanto di passeggeri e merci - sottolinea Liliana Gissara di Italia nostra -. Il suo progressivo abbandono in Sicilia, in provincia di Siracusa soprattutto, è segno della nostra progressiva perdita di civiltà».
SALVATORE MAIORCAIntanto, la stazione centrale e lo scalo merci Pantanelli stanno morendo. E il silenzio è calato sul deragliamento di un vagone letto in manovra, fra la centrale e lo scalo, il 18 gennaio scorso. Mentre nel Centro-Nord sfrecciano le Frecce rosse e d'argento e gli Italo.
La ferrovia è ormai l'emblema consolidato della vergogna di questa classe politica siciliana. Siracusana in particolare. Una classe politica autoreferenziale, preoccupata soltanto della propria sopravvivenza, del proprio attaccamento alle poltrone dei singoli e nulla più. E inoltre, cosa ancor più grave, tace anche il sindacato.
Qualche "attenuante" potrebbe anche esserci per il sindacato. Magari il sindacato è impegnato in problemi ancor più gravi di quello della ferrovia: i posti di lavoro che diminuiscono sempre più, per esempio. Non ci sono invece attenuanti di sorta per la politica. Per quella regionale e territoriale innanzi tutto. Da parte di questa politica, finita la propaganda elettorale, è silenzio su tutto il fronte. Silenzio dal presidente della commissione regionale per le Attività produttive dell'Assemblea regionale, Bruno Marziano. Il quale anzi considera la questione ferroviaria "una battaglia persa" per Siracusa. Silenzio dal deputato regionale Enzo Vinciullo. Silenzio dal grillino new entry di Siracusa, Stefano Zito. Silenzio da tutti.
Intanto Trenitalia taglia. Non sono mancati i reclami dei passeggeri per il deragliamento del 18 gennaio. Anche perché quel vagone letto, rimasto danneggiato dal deragliamento, non è stato sostituito. E quel treno per Roma è partito senza vagone letto. Alla faccia dei passeggeri che per il vagone letto avevano prenotato e pagato.
Dopo il primo reclamo c'è stato pure il sollecito per una risposta. Ma la risposta non è arrivata. E non arriva. Arriva invece la notizia dei nuovi tagli previsti dal! l'11 marzo con il nuovo orario estivo. «ll treno è sempre stato veicolo di civiltà. Non soltanto di passeggeri e merci - sottolinea Liliana Gissara di Italia nostra -. Il suo progressivo abbandono in Sicilia, in provincia di Siracusa soprattutto, è segno della nostra progressiva perdita di civiltà».
La Sicilia - Giovedì 28 Febbraio 2013 Siracusa Pagina 30
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giovedì 28 febbraio 2013
Il treno è in ritardo ma non lo dicono
La stazione
«dimenticata». Ore 9: tutti sbagliati gli annunci sul convoglio in arrivo da
Roma.
Stazione
di Siracusa, ieri mattina alle nove. C'è gente, non tanta in verità, che
aspetta il treno delle 9,30 in arrivo da Roma. Nessun annuncio del convoglio in
arrivo. La gente comincia a chiedersi: vuoi vedere che siamo alle solite, col
treno in ritardo? Poi un annuncio, dieci minuti prima dell'orario previsto. Lo
speaker rende noto che il treno delle 9,30 in arrivo da Roma arriverà sul
binario due. Passano le 9,30. Silenzio. Finalmente un annuncio: il treno delle
9,30 in arrivo da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due.
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35
Passano i minuti. Passa anche l'addetto ai rifornimenti per vagoni letto e cuccette, con il carrellino di lenzuola, coperte e altro. Ma va dritto al binario 4. Qualcuno dei pochi in attesa lo segue. Un addetto ai lavori saprà bene dove andare... E l'unico treno atteso è quello da Roma.
Passano altri minuti. Seguono altri annunci. Sempre uguali: il treno delle 9,30 da Roma arriverà sul binario tre anziché sul binario due. E si aspetta.
Ore 10,30. Arriva un treno. Sul binario 4. Ma senza alcun annuncio. E la gente aspetta sempre lì: marciapiedi del binario tre. Si ferma il treno sul binario 4. Un altro annuncio: «Il treno da Roma - eccetera eccetera - arriverà sul binario tre anziché sul binario due».
Intanto, dal treno sul binario 4 cominciano a scendere i primi passeggeri. La gente s'insospettisce: vuoi vedere che è quello il treno da Roma? Qualcuno si avvia al binario 4. Altri seguono a ruota. E in effetti, quello sul binario 4 era il treno delle 9,30 proveniente da Roma. Con buona pace degli annunci. E nel silenzio sul ritardo. Ebbene, poco male per l'incidente. Però «una domanda sorge spontanea», come diceva Catalano: ma che organizzazione è?
Intanto, domani la Regione firma l'atteso Contratto di sviluppo con le Ferrovie dello Stato. Ma tutti gl'interventi previsti sono bloccati nel «triangolo magico» Palermo-Messina-Catania. Per Siracusa è inutile attendere.
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia Mercoledì 27 Febbraio 2013 Prima Siracusa, pagina 35
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sabato 16 febbraio 2013
RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI tenutasi sabato 16 febbraio alla stazione di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia
SIRACUSA – Il Comitato Pendolari Siciliani, con il
coordinatore Giosuè Malaponti, si ritiene alquanto soddisfatto della prima iniziativa
messa in campo dal C.I.U.FE.R. (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie
Regionali), un’associazione spontanea di cui fanno parte decine di Comitati di
Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto
ferroviario regionale. All’iniziativa ha preso parte la sezione di Siracusa di Italia
Nostra. Questa prima iniziativa di mobilitazione prevedeva a scala nazionale il
presenziamento delle stazioni ferroviarie da parte dei pendolari, degli utenti
e delle associazioni e dei singoli cittadini sensibili alla Vertenza. Si è
trattato di una mobilitazione inedita per la simultaneità dell’evento in
centinaia di stazioni d’Italia.
Non ci serve bloccare i treni, afferma Giosuè
Malaponti coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani, per questo ci sta
pensando la classe politica con il loro silenzio ed il totale disinteresse alla
problematica, oggi molto grave, viste le condizioni paventate da Trenitalia. Tornando
sulla questione della “Vertenza Ferrovie Regionali” si allega il file diramato
a livello nazionale.
Questi sono gli
interrogativi ai quali desideriamo avere risposte:
Basta con i proclami e le
svolte epocali, è ora che la politica regionale pensi veramente a produrre
risultati concreti ed importanti, per fare uscire la Sicilia da questa gogna di
arretratezza infrastrutturale in cui è stata rilegata da oltre 40 anni.
Perché non è stato ancora
attuato il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità con i quattro Piani
Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) approvati nel lontano 2004?
Perché la Regione Sicilia
non ha mai realizzato uno studio intermodale per una mobilità sostenibile con
più modi di trasporto?
Perché il Contratto di
Servizio non è stato ancora presentato ai Comitati Pendolari e alle
Associazioni dei Consumatori, a
differenza di quanto è avvenuto nelle altre regioni?
Perché non è stato ancora
sottoscritto il Contratto di Servizio, visto già l’avvenuto passaggio delle
competenze tra Stato e Regione Sicilia?
Perché l’assessore regionale
ai trasporti Nino Strano non ha firmato il Contratto di Servizio il 7/09/2009 a
Roma assieme a tutte le altre regioni d’Italia?
Perchè in tutti questi anni
la Regione Sicilia non ha voluto, viste le nostre pressanti richieste,
incontrare i Comitati dei Pendolari Siciliani, almeno, per capire quali fossero
le esigenze primarie per soddisfare e realizzare un trasporto pubblico
ferroviario efficiente ed efficace?
Perché la Regione Sicilia
e gli assessori ai trasporti pro-tempre non sono intervenuti a tutela dei
cittadini siciliani, viste le soppressioni di treni e i consistenti ritardi che
Trenitalia opera a danno dei Siciliani giornalmente?
Alla luce delle nuove
norme europee, entrate in vigore il 4 dicembre 2009, con il “Nuovo Regolamento
dell'Unione Europea sulla tutela del Consumatore nei servizi di Trasporto
Ferroviario”, che i Siciliani faranno valere per denunciare lo stato attuale in
cui versa il trasporto pubblico
ferroviario siciliano, carente sia nella qualità che nelle infrastrutture.
Occorre tutta l’attenzione
del presidente Crocetta e di tutta la classe politica regionale a far sì che
non siano sempre le fasce sociali più deboli e di conseguenza la società in
generale a piangerne le conseguenze. Quando invece, un’attenta politica ai
fabbisogni del territorio “mobilità e infrastrutture”, dovrebbe garantire pari
dignità e diritti ai suoi cittadini.
Cosa intende fare la
Regione Sicilia in materia di trasporto pubblico ferroviario? E come pensa di
arginare il problema dei tagli ai treni?
Chiediamo ancora una volta
un incontro urgente al presidente Crocetta per rappresentare, con dati alla
mano, le carenze del trasporto ferroviario siciliano, e per fare presente le
nostre proposte da inserire nel Contratto di Servizio che dovrà essere firmato
al più presto per garantire la mobilità ed un trasporto efficiente ed efficace
ai siciliani e subito dopo pensiamo alle infrastrutture ferroviarie più urgenti
e necessarie per l’Isola.
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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venerdì 15 febbraio 2013
Vertenza Ferrovie Regionali "RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI"
Sabato 16 febbraio 2013 ore 10.00 - Stazione Centrale di Siracusa e in tutte le stazioni d’Italia
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
Il
Comitato Pendolari Siciliani, con il coordinatore Giosuè Malaponti, prenderà
parte alla stazione centrale di Siracusa, all’iniziativa promossa dal CIUFER
(Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea
di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini
che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale. All’iniziativa
nazionale del CIUFER, hanno aderito Italia Nostra sezione di Siracusa, Legambiente
e ALBA (Alleanza per il Lavoro, i beni comuni e l’Ambiente).
Ci
si incontrerà presso la stazione di Siracusa per discutere, per proporre, per
organizzare nuove iniziative coordinate, per sensibilizzare, per attivare
azioni utili a ridare slancio e dignità al trasporto ferroviario regionale.
La
prima iniziativa di mobilitazione a scala nazionale prevede il presenziamento
delle stazioni ferroviarie da parte dei sindaci, delle associazioni e dei
singoli cittadini sensibili alla Vertenza, Si tratta di una mobilitazione
inedita per la simultaneità dell’evento in centinaia di stazioni d’Italia.
Non
bloccheremo i treni, al contrario invitiamo tutti a viaggiare su un treno
regionale in giornata anche per un breve tragitto, in modo da riempire tutti i
treni e le stazioni.
Dibattiti,
letture di poesie e brani di letteratura, distribuzione di volantini,
discussioni sui temi della Vertenza avranno luogo in tutte le stazioni.
Chiederemo ai politici candidati di firmare la nostra vertenza, dicendo loro
che vigileremo sui loro comportamenti in sede di governo.
Più
numerosi saremo, maggiori saranno l’effetto mediatico e il sostegno alla
vertenza.
I documenti di riferimento sono disponibili sul sito web: www.classactionromanettuno.org/.
I documenti di riferimento sono disponibili sul sito web: www.classactionromanettuno.org/.
Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
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mercoledì 13 febbraio 2013
Ferrovie, di male in peggio in provincia, e si alzano alcune voci in difesa del territorio
Con i nuovi orari un'altra sforbiciata al numero di treni.
Trenitalia taglia ancora: 105 treni in meno in Sicilia dal prossimo primo marzo. Naturalmente ce n'è anche per Siracusa: dal prossimo 10 marzo si tagliano corse su Taormina, Rosolini, Modica e Pozzallo. Lo rilevano Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, dirigenti regionali! di settore della Cisl. E sabato alle 10 la stazione centrale sarà pacificamente occupata da Italia Nostra e dal Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie). Con invito alla popolazione a partecipare all'iniziativa nazionale "Riprendiamoci il treno".
L'iniziativa è «promossa dal Ciufer e condivisa da Italia Nostra nazionale per il rilancio del trasporto ferroviario e la tutela del diritto alla mobilità di tutti i cittadini». Lo sottolinea Lucia Acerra, presidente della sezione siracusana di Italia nostra. E annuncia, per sabato, la partecipazione della vicepresidente nazionale di Italia nostra, Teresa Liguori. Sollecitando «un'inversione di tendenza a favore di un trasporto ferroviario rispondente alle esigenze della mobilità sostenibile».
Intanto scocca l'ora delle dichiarazioni. Ma di risultati concreti non se ne parla proprio. E l'Italia ferroviaria si ferma al "triangolo magico" Catania-Palermo-Messina.
La Cgil chiede un incontro urgente c! on il presidente della Regione, Crocetta. Il presidente della ! Provincia, Nicola Bono, puntualizza che «non tutta la classe politica è stata silente o latitante di fronte alla progressiva smobilitazione delle Ferrovie dello Stato in Sicilia». E ricorda i suoi interventi, «in collaborazione con il collega Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa. Obiettivo costante: sollecitare la Regione a sottoscrivere il contratto di servizio con Ferrovie dello Stato, in modo da sbloccare anche l'accordo di programma quadro sui trasporti ferroviari, con oltre 100 milioni di euro di investimenti statali nell'Isola». Denuncia quindi «l'inesistenza di qualunque supporto della deputazione nazionale e regionale».
«Si sopprimono i treni - ribadisce a sua volta la Cgil - si riducono le carrozze, si continua a ignorare la struttura dello scalo Pantanelli, si continua a fare rimbalzare le responsabilità. E ora si esclude Siracusa dal piano degli investimenti».
Intanto, incalzano il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, e il segretario generale Filt, Angelo Cifali, «ci rimangono solo due treni a lunga percorrenza: il Siracusa-Roma e il Siracusa- Milano via Roma e via Genova. Sono quasi inesistenti i collegamenti regionali».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 27
Trenitalia taglia ancora: 105 treni in meno in Sicilia dal prossimo primo marzo. Naturalmente ce n'è anche per Siracusa: dal prossimo 10 marzo si tagliano corse su Taormina, Rosolini, Modica e Pozzallo. Lo rilevano Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, dirigenti regionali! di settore della Cisl. E sabato alle 10 la stazione centrale sarà pacificamente occupata da Italia Nostra e dal Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie). Con invito alla popolazione a partecipare all'iniziativa nazionale "Riprendiamoci il treno".
L'iniziativa è «promossa dal Ciufer e condivisa da Italia Nostra nazionale per il rilancio del trasporto ferroviario e la tutela del diritto alla mobilità di tutti i cittadini». Lo sottolinea Lucia Acerra, presidente della sezione siracusana di Italia nostra. E annuncia, per sabato, la partecipazione della vicepresidente nazionale di Italia nostra, Teresa Liguori. Sollecitando «un'inversione di tendenza a favore di un trasporto ferroviario rispondente alle esigenze della mobilità sostenibile».
Intanto scocca l'ora delle dichiarazioni. Ma di risultati concreti non se ne parla proprio. E l'Italia ferroviaria si ferma al "triangolo magico" Catania-Palermo-Messina.
La Cgil chiede un incontro urgente c! on il presidente della Regione, Crocetta. Il presidente della ! Provincia, Nicola Bono, puntualizza che «non tutta la classe politica è stata silente o latitante di fronte alla progressiva smobilitazione delle Ferrovie dello Stato in Sicilia». E ricorda i suoi interventi, «in collaborazione con il collega Franco Antoci, presidente della Provincia di Ragusa. Obiettivo costante: sollecitare la Regione a sottoscrivere il contratto di servizio con Ferrovie dello Stato, in modo da sbloccare anche l'accordo di programma quadro sui trasporti ferroviari, con oltre 100 milioni di euro di investimenti statali nell'Isola». Denuncia quindi «l'inesistenza di qualunque supporto della deputazione nazionale e regionale».
«Si sopprimono i treni - ribadisce a sua volta la Cgil - si riducono le carrozze, si continua a ignorare la struttura dello scalo Pantanelli, si continua a fare rimbalzare le responsabilità. E ora si esclude Siracusa dal piano degli investimenti».
Intanto, incalzano il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, e il segretario generale Filt, Angelo Cifali, «ci rimangono solo due treni a lunga percorrenza: il Siracusa-Roma e il Siracusa- Milano via Roma e via Genova. Sono quasi inesistenti i collegamenti regionali».
SALVATORE MAIORCA
La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 27
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martedì 29 gennaio 2013
Le stranezze nel Viaggiatreno di Trenitalia.
Sul sito Viaggiatreno di Trenitalia stamattina il treno Intercity 724 Siracusa - Roma delle ore 10.30 veniva dato in partenza con 82 minuti di anticipo e come si evince dallo stesso rilevamento a Passo Martino alle ore 10.01. Chissà a che ora é partito realmente l'IC 724 Siracusa - Roma?
giovedì 17 gennaio 2013
Pendolari Siciliani infuriati: su 19 treni 16 in ritardo
La situazione del trasporto
pubblico ferroviario non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve
essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto. Tempi duri
per i pendolari che utilizzano il treno sulla Messina-Catania-Siracusa. Oggi 17
gennaio 2013 sui primi 19 treni del mattino ( dalle ore 5.05 alle ore 9.40) che
percorrono la Messina-Catania-Siracusa e viceversa, 16 sono i treni
che hanno avuto un ritardo tra 5 e 86 minuti, uno soppresso e due in anticipo
tra 2 e 5 minuti. Questi i treni nel dettaglio:
Treno
|
delle ore
|
Da
|
A
|
Ritardo in minuti
|
|
1
|
3866
|
5.05
|
Siracusa
|
Messina
|
12
|
2
|
12866
|
5.10
|
Catania
|
Messina
|
5 anticipo
|
3
|
8575
|
5.20
|
Taormina
|
Siracusa
|
5
|
4
|
3865
|
5.25
|
Messina
|
Siracusa
|
86
|
5
|
12868
|
5.46
|
Catania
|
Messina
|
19
|
6
|
12865
|
5.50
|
Messina
|
Catania
|
21 e soppresso
|
7
|
8576
|
6.00
|
Catania
|
Fiumefreddo
|
2 anticipo
|
8
|
8580
|
6.05
|
Siracusa
|
Taormina
|
5
|
9
|
3868
|
6.30
|
Siracusa
|
Messina
|
25
|
10
|
1955
|
6.35
|
Messina
|
Siracusa
|
47
|
11
|
12867
|
6.45
|
Messina
|
Catania
|
7
|
12
|
12870
|
6.45
|
Catania
|
Messina
|
35
|
13
|
8577
|
6.47
|
Fiumefreddo
|
Bicocca
|
15
|
14
|
8579
|
7.12
|
Taormina
|
Catania
|
24
|
15
|
722
|
7.33
|
Siracusa
|
Messina
|
32
|
16
|
12869
|
8.00
|
Messina
|
Catania
|
17
|
17
|
8581
|
8.32
|
Taormina
|
Catania
|
5
|
18
|
3870
|
8.45
|
Siracusa
|
Messina
|
19
|
19
|
12871
|
9.40
|
Messina
|
Catania
|
14
|
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