Dopo la prima inaugurazione della
Frecciarossa a Milano nel dicembre scorso, l’amministratore delegato di
Trenitalia M.Moretti, si appresta anche a dicembre di quest’anno ad inaugurare a Torino, la nuova linea ad
alta velocità Torino-Salerno avvicinando così le grandi città Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno e mettendo in questo modo a disposizione di queste

grandi città, una specie di metropolitana veloce lunga oltre mille chilometri, considerato che da Roma Termini a Milano ci vorranno tre ore, da Rogoredo a Roma Tiburtina 2 ore e 50.Mentre in Italia avviene tutto questo, la
Sicilia, i
siciliani e la politica siciliana stanno a guardare.Considerato che le nostre ferrovie risalgono al
1800 e che per percorrere
Palermo-Messina 232 km occorre impiegare almeno 5 ore e 30, da
Messina-Siracusa 182 km quasi 4 ore, da
Catania-Palermo 243 km oltre 6 ore.Disattenzioni, errori, scarso interesse da addebitare, certamente ad una
classe politica siciliana, regionale e nazionale, che non ha fatto nulla per far realizzare
infrastrutture importanti per far decollare lo sviluppo
economico-sociale della Sicilia, almeno per cercare di ridurre l’enorme divario infrastrutturale tra
nord e sud. Alcuni esempi: il raddoppio ferroviario Messina-Palermo (legge obiettivo) a che punto è, e da quanti anni è in costruzione, e quando si pensa di finirlo? Il completamento del raddoppio ferroviario
Messina-Catania-Siracusa nel tratto Fiumefreddo di Sicilia (CT)-Giampileri (ME) e targia-Siracusa che da otre vent’anni se ne parla ma ad oggi è ancora incompleto, e la cosa grave è che sono scomparsi i
1970 milioni di euro previsti nel contratto di programma quadro per il completamento.Nel panorama ferroviario nazionale la
Regione Sicilia si trova all’
8° posto, dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, per la lunghezza complessiva dei binari, ed al
5° posto per le linee ferroviarie in esercizio dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, mentre è al
16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km. a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. (dati sulle linee rilevati dal sito di Rete Ferroviaria Italiana aggiornato a gennaio 2009).I siciliani, anch’essi cittadini italiani sono costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questi ritardi infrastrutturali ed è compito dei nostri rappresentanti politici siciliani (comunali, provinciali, regionali e nazionali) rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, così come recita l’art. 3 della
Costituzione Italiana. Non vorremmo che le infrastrutture di cui i Siciliani e la Sicilia aspettano da quarant’anni, viaggiassero solo sui binari delle varie campagne elettorali.Giosuè Malaponti - CoordinatoreCOMITATO PENDOLARI SICILIANI