Con l’
innovazione arrivano i
ritardi. La modernizzazione di alcuni tratti (il 12% a doppio binario su 1378 k

m.) delle ferrovie in Sicilia, avrebbe dovuto accorciare i tempi di percorrenza nelle due dorsali
Jonica e
Tirrenica di almeno un 20%, ma ciò negli anni non è avvenuto, anzi, ad ogni cambio di orari si è avuto un netto e sensibile
aumento dei tempi di percorrenza. Facendo, in questo caso, riferimento alla relazione
Messina-Catania-Siracusa, nonostante il completamento di alcuni tratti di doppio binario, la sostituzione delle vecchie traversine di legno con quelle di cemento, la sostituzione dei binari, l'arrivo in
Sicilia dei nuovi locomotori E 464, dei treni Minuetto (cofinanziati con 50 milioni di euro dalla
Regione Siciliana) e con la continua innovazione tecnologica della rete di questi ultimi anni, non è stata minimamente migl
iorata la percorrenza di molti
treni, addirittura è stata ulteriormente allungata. E’ possibile verificare questo continuo allungamento dei tempi di percorrenza, attraverso i raffronti con i vecchi
orari ufficiali di
Trenitalia, degli ultimi 10/15 anni. Abbiamo voluto effettuare una ricognizione sugli orari ufficiali di Trenitalia dal 1996 al 2009, prendendo in considerazione due treni regionali diretti, un regionale locale e il treno espresso Freccia del Sud, questi sono i risultati:
Tempi di percorrenza sulla relazione Messina-Catania-Siracusa km. 182 - Tipo del treno - relativi agli anni 1996 - 2006 - 2008 - 2009 -
Reg.le Diretto 3834 90 min. 100 min. 97 min. 117 min.Reg.le Diretto 3890 185 min. 180 min. 180 min.186 min.Reg.le Locale 12800 115 min. 110 min. 112 min.125 min.E "Freccia del Sud" 175 min. 165 min. 180 min.178 min.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più

drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così i ritardi. Da una nostra veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i
tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 8/15 minuti per ogni ora di percorrenza. La tendenza agli allungamenti di percorrenza prosegue in realtà da anni, e c'è chi la attribuisce alla volontà di Trenitalia di minimizzare, in presenza di treni Intercity e/o Espressi spesso in ritardo, i rischi di penali per i ritardi da pagare ai
viaggiatori. Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul
trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “
puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti. Si da molto spesso la
precedenza, sulle spalle di centinaia di migliaia di
pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci. Tutto ciò è inconcepibile e dimostra ancora una volta l'assoluta mancanza di attenzione, verso il mondo del
pendolarismo, della dirigenza di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, di fare funzionare decentemente il
servizio pubblico, compito cui le due aziende pubbliche hanno nei confronti dello
Stato e dei
cittadini-utenti. Per i pendolari

siciliani viaggiare è sempre più un'
odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate (3/8 minuti di attesa), incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste, comporti mancati e, guarda caso viene annunciata da
Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio. Per quanto riguarda il
contratto di servizio, sarebbe ora di smetterla con questo rimpiattino di responsabilità tra la
Regione, il
Governo e le
Ferrovie dello Stato, alla fine indipendentemente dai soldi destinati al servizio regionale, il trasporto viene effettuato sempre e solo da Trenitalia. Continueremo come sempre con ogni mezzo legale nella nostra battaglia per una
mobilità sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da questa
gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione politica regionale in materia di trasporti e di infrastrutture, l’ha relegata.
Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI