Mentre in Sicilia aspettiamo la velocità light arrivano i treni super veloci...
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
lunedì 19 agosto 2013
lunedì 12 agosto 2013
Linea Messina - Palermo: dalle 14.30 circolazione sospesa tra Rometta e Messina per presenza mezzo stradale sulla sede ferroviaria.
Dalle
14.30 la circolazione dei treni è interrotta tra Rometta e Messina (linea
Messina Palermo). Un furgone, infatti, è caduto da un cavalcaferrovia sulla
sede ferroviaria in seguito a un incidente stradale avvenuto nei pressi di
Villafranca.
Per
garantire la mobilità dei viaggiatori Trenitalia ha attivato un servizio
sostitutivo con autobus tra Milazzo e Messina.
Il
traffico dei treni potrà riprendere dopo la rimozione del mezzo dai binari, il
controllo dell’infrastruttura da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana
e il nulla osta dell’Autorità Giudiziaria.
Roma, 12
agosto 2013 - Fonte: Fsnews
I pendolari chiedono di migliorare le condizioni nelle stazioni della tratta S.Agata-Messina
Il Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina chiede a Rete Ferroviaria Italiana di migliorare le condizioni di vivibilità e decoro nelle stazioni della tratta ferroviaria S.Agata Militello-Messina.
Il portavoce Francesco Mondì
Il portavoce Francesco Mondì
Variante al tracciato Fs questa sera in Consiglio
S. Alessio. La variante al
tracciato ferroviario concordata alla fine di giugno insieme ad Rfi approda
questa sera all'esame del Consiglio per l'approvazione. L'intervento rientra
nel programma quadro per il trasporto ferroviario nel contesto del raddoppio
della tratta Giampilieri-Fiumefreddo. Il nuovo tracciato è previsto 200 metri a
monte rispetto a quello precedente, approvato dal Cipe nel 2003. La traslazione
è stata possibile grazie alla semplificazione degli impianti della nuova
stazione che sorgerà nella frazione Lacco. Il via libera alla variante è giunto
poco meno di un mese addietro, nel corso di un incontro alla presenza dei
rappresentanti di Rete ferroviaria italiana, del referente dell'elaborato, Ugo
Milone e dei sindaci di S. Alessio e Savoca, Rosanna Fichera e Paolo Trimarchi.
Il sindaco alessese ha dato parere positivo a condizione che ad opera
realizzata venga garantita una certa distanza tra il viadotto sul torrente Agrò
e l'agglomerato urbano.
C. Casp. - La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Messina, pagina 27
Moretti e Cardia confermati a Fs e Ciucci resta all'Anas
L'assemblea delle partecipate al 100% dal tesoro.
Roma. Mauro Moretti e Lamberto Cardia restano alla
guida di Ferrovie dello Stato. L'assemblea della società partecipata al 100%
dal Tesoro, che si è svolta ieri dopo due rinvii, ha rinnovato il consiglio di
amministrazione. E ieri è stato walzer di nomine anche in altre controllate di
via XX Settembre: all'Anas, dove Pietro Ciucci, già amministratore unico, è
stato nominato presidente con funzioni di a. d.; e ad Invitalia, dove sono
stati confermati Domenico Arcuri a. d. e Giancarlo Innocenzi Botti presidente.
L'assemblea di Fs ha nominato nel nuovo Consiglio di amministrazione: Lamberto
Cardia, che resta presidente per il secondo mandato, Mauro Moretti, Antimo Prosperi,
Mauro Coletta, Maria Teresa Di Matteo. Sarà il cda, che si riunirà nei prossimi
giorni, a deliberare la terza riconferma di Moretti come amministratore
delegato. L'assemblea di ieri ha rinnovato anche i membri del collegio
sindacale: Alessandra del Verme (presidente), Tiziano Onesti, Claudia Cattani.
All'Anas Pietro Ciucci, fino ad oggi amministratore unico e già presidente per
due mandati (2006-2009 e 2009-2011), è stato nominato presidente e gli sono
state attribuite le funzioni di amministratore delegato.
La
Sicilia - Sabato 10 Agosto 2013 I
FATTI, pagina 9
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Prezzi triplicati per chi in treno viaggia verso Sud
Roma. Prezzi triplicati per chi decide di andare in vacanza al Sud. Le Ferrovie
dello Stato sfruttano l'esodo estivo per fare cassa. «Chi decide di sposarsi ad
agosto in treno diretto nelle regioni del sud Italia, dovrà mettere in conto
una stangata sulla spesa relativa ai biglietti ferroviari».
Lo denuncia il Codacons, che ha deciso di rivolgersi all'Antitrust dopo aver
confrontato le tariffe ferroviarie di Trenitalia e di Ntv in vigore ieri con
quelle applicate per gli stessi collegamenti nel mese di settembre, e aver
scoperto che «una singola tratta arriva a costare più del triplo a seconda del
periodo in cui decide di viaggiare».
Ad esempio, «per quanto riguarda Trenitalia, se si parte il 12 agosto da Roma diretti a Lamezia Terme, si spenderà per un Intercity tra i 48,50 e i 66 euro, mentre per un Frecciabianca mediamente tra 63 euro e 91 euro. Se però si sposta la data di partenza di un mese, al 12 settembre, la spesa cala sensibilmente: 19 euro per un Intercity e 19 o 29 euro per un Frecciabianca».
Stesso discorso per la tratta Roma-Salerno: su un Intercity si spende tra i 19
e i 28 euro ad agosto; 39 euro su un Frecciarossa; a settembre bastano 9 euro
per un Intercity e 19 per un Frecciarossa.Ad esempio, «per quanto riguarda Trenitalia, se si parte il 12 agosto da Roma diretti a Lamezia Terme, si spenderà per un Intercity tra i 48,50 e i 66 euro, mentre per un Frecciabianca mediamente tra 63 euro e 91 euro. Se però si sposta la data di partenza di un mese, al 12 settembre, la spesa cala sensibilmente: 19 euro per un Intercity e 19 o 29 euro per un Frecciabianca».
Stesso discorso per la tratta Roma-Salerno: su un Intercity si spende tra i 19
«Non va meglio sul Frecciargento Roma-Lecce, dove il 12 agosto si spendono 66 euro contro i 49 euro del 12 settembre, o sull'Intercity Roma-Messina, per il quale occorre spendere 57,5 euro ad agosto e solo 28,80 euro a settembre», rivela il Codancos.
Simile la situazione sui treni Ntv: «Per il collegamento Roma-Salerno le tariffe partono da 32 euro ad agosto, per scendere a 18 euro a settembre».
«In considerazione delle partenze degli italiani verso le località del sud Italia - secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi - Trenitalia e Ntv avrebbero dovuto aumentare i posti a sedere a tariffa ridotta. Chi decide di spostarsi oggi in treno è soggetto a costi elevatissimi e a spendere in alcuni casi più del triplo rispetto ad altri periodi dell'anno. Per tale motivo abbiamo investito della questione l'Antritrust, affinché verifichi se vi siano distorsioni a danno degli utenti».
GIANCARLO COLOGGI -La Sicilia - Giovedì 08
Agosto 2013 I FATTI, pagina 11
Il ministro auspica anche nuovi partner per la compagnia Lupi: «Air France investa su Alitalia»
Roma. Se per Air France Alitalia è strategica, allora
lo deve dimostrare. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio
Lupi chiede ai francesi, primi azionisti della compagnia italiana (col 25%), di
fare chiarezza.
E invita anche i vertici del vettore tricolore a «lavorare fortemente» per
cercare un partner internazionale che lo rafforzi: la compagnia transalpina
resta certo il «primo interlocutore», ma non bisogna fermarsi lì e occorre
cercare chi può ulteriormente migliorare il «buon» progetto industriale
presentato poco tempo fa dall'ad Gabriele Del Torchio.
Lupi, in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, ha invitato la compagnia francese a chiarire se ritiene Alitalia «strategica, perché in quel caso lo deve dimostrare investendo sul nostro sistema». E ricordando che la situazione è «delicata», anche per le altre compagnie, soprattutto «sul fronte finanziario», ha sottolineato che «la scelta di un partner forte è la scelta di chi vuole che Alitalia sia elemento di un vettore strategico».
Restando in tema di trasporto aereo, il ministro ha annunciato che entro fine settembre, o al massimo i primi dieci giorni di ottobre, sarà presentato il Piano nazionale degli aeroporti.
La prima settimana di settembre verranno consultate le Regioni, e ci sarà un dialogo anche col sistema aeroportuale, ha spiegato Lupi: l'esigenza delle Regioni di difendere la strategicità dei propri scali verrà inserita in un piano più generale, che dovrà contenere anche il «criterio di continuità territoriale, non solo per le isole» ma anche per tutti i territori deboli dal punto di vista infrastrutturale.
Lupi ha anche toccato il nodo del rinnovo dei vertici di Fs, all'indomani del rinvio (a domani) dell'assemblea chiamata a ratificare il nuovo Consiglio d'amministrazione: i nuovi manager delle Ferrovie, ha detto Lupi, dovranno «concentrare l'impegno e le risorse per il prossimo triennio» sul trasporto pubblico locale.
Questo, ha precisato, è uno dei «punti strategici » individuati «da me, dal premier Letta, dal ministro Saccomanni» e a questo impegno «non vogliamo derogare, anche nei confronti dei nostri pendolari».
Intanto ieri il Codacons ha denunciato la «stangata» d'agosto per biglietti ferroviari di Fs e Ntv: per chi decide di spostarsi in treno verso le Regioni del Sud, una singola tratta arriva a costare più del triplo rispetto a quello che costerebbe a settembre, avverte l'associazione, che ha chiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Più in generale, a proposito di trasporti, il ministro Lupi ha annunciato l'intenzione di valutare una politica di incentivi sugli abbonamenti che riguardi la rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. «Dovremmo pensare, come governo, a una politica di incentivi sugli abbonamenti perché é l'unica possibilità che abbiamo di intervenire, ovviamente allargandola a tutti i trasporti nazionali». Lupi ha spiegato che è necessaria «una politica complessiva che incentivi sulla rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. Tutto ciò - ha concluso - che va verso una politica di abbonamento».
p. r. a. La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Economia, pagina 13
Lupi, in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, ha invitato la compagnia francese a chiarire se ritiene Alitalia «strategica, perché in quel caso lo deve dimostrare investendo sul nostro sistema». E ricordando che la situazione è «delicata», anche per le altre compagnie, soprattutto «sul fronte finanziario», ha sottolineato che «la scelta di un partner forte è la scelta di chi vuole che Alitalia sia elemento di un vettore strategico».
Restando in tema di trasporto aereo, il ministro ha annunciato che entro fine settembre, o al massimo i primi dieci giorni di ottobre, sarà presentato il Piano nazionale degli aeroporti.
La prima settimana di settembre verranno consultate le Regioni, e ci sarà un dialogo anche col sistema aeroportuale, ha spiegato Lupi: l'esigenza delle Regioni di difendere la strategicità dei propri scali verrà inserita in un piano più generale, che dovrà contenere anche il «criterio di continuità territoriale, non solo per le isole» ma anche per tutti i territori deboli dal punto di vista infrastrutturale.
Lupi ha anche toccato il nodo del rinnovo dei vertici di Fs, all'indomani del rinvio (a domani) dell'assemblea chiamata a ratificare il nuovo Consiglio d'amministrazione: i nuovi manager delle Ferrovie, ha detto Lupi, dovranno «concentrare l'impegno e le risorse per il prossimo triennio» sul trasporto pubblico locale.
Questo, ha precisato, è uno dei «punti strategici » individuati «da me, dal premier Letta, dal ministro Saccomanni» e a questo impegno «non vogliamo derogare, anche nei confronti dei nostri pendolari».
Intanto ieri il Codacons ha denunciato la «stangata» d'agosto per biglietti ferroviari di Fs e Ntv: per chi decide di spostarsi in treno verso le Regioni del Sud, una singola tratta arriva a costare più del triplo rispetto a quello che costerebbe a settembre, avverte l'associazione, che ha chiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Più in generale, a proposito di trasporti, il ministro Lupi ha annunciato l'intenzione di valutare una politica di incentivi sugli abbonamenti che riguardi la rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. «Dovremmo pensare, come governo, a una politica di incentivi sugli abbonamenti perché é l'unica possibilità che abbiamo di intervenire, ovviamente allargandola a tutti i trasporti nazionali». Lupi ha spiegato che è necessaria «una politica complessiva che incentivi sulla rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. Tutto ciò - ha concluso - che va verso una politica di abbonamento».
p. r. a. La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Economia, pagina 13
Comiso ore 18, atterra il primo aereo di linea
Emozione e festa per l'arrivo del volo da Ciampino con
189 passeggeri, ripartito 48 minuti dopo con 109 a bordo.
Accolto dall'arco d'acqua creato dai vigili del fuoco.
«Adesso puntiamo a collegamenti con Milano o Bergamo»
Lo sbarco dei passeggeri dal volo Ryanair in arrivo da
Ciampino.
Comiso. E' stato un "water cannon", ovvero
un suggestivo arco d'acqua creato dalle pompe dei Vigili del Fuoco, a tenere a
battesimo il primo volo di linea del "Vincenzo Magliocco". Il Boeing
737-800 della Ryanair proveniente da Roma-Ciampino è atterrato ieri pomeriggio
a Comiso.
Alle ore 18 in punto, dieci minuti prima di quanto fissato nella tabella di marcia, il grosso velivolo della compagnia irlandese ha toccato la pista del neonato scalo comisano. A bordo c'erano 189 passeggeri. Lo stesso velivolo è ripartito 48 minuti dopo, facendo un percorso inverso: portando, cioè, nella capitale 109 passeggeri provenienti da Ragusa ma anche da altre province limitrofe.
Ad accogliere i turisti a Comiso, un carretto siciliano, insieme ad un gruppo di figuranti, per un "picture moment", ovvero una foto folkloristica richiesta da Ryanair che la inserirà nel suo sito on line per fare pubblicità al Magliocco in tutto il mondo.
È la prima delle tre rotte che la compagnia irlandese leader delle low cost avvierà a Comiso. A settembre saranno inaugurate le tratte Comiso-Bruxelles Charleroi (dal 17) e Comiso-Londra Stansted (dal 18). Nel frattempo, si lavora per implementare il traffico aereo chiudendo al più presto i contratti con nuovi vettori.
«La priorità della società di gestione - ha commentato Rosario Dibennardo, presidente della Soaco - è aprire una tratta col Nord Italia, che sia Milano Malpensa o Linate, o Bergamo. Poi aggiungeremo altri voli low cost. abbiamo trattative con molte compagnie low cost, oltre alla compagnia di bandiera Airone che speriamo si convinca presto ad operare su Comiso».
Le interlocuzioni proseguono anche per la charteristica, come con Turkish Airline.
L'aeroporto di Comiso è stato inaugurato, non senza polemiche (per via dell'assenza degli aeromobili), il 30 maggio scorso. In questi due mesi lo scalo comisano ha attraversato una fase di rodaggio. Numerosi sono stati i piccoli aeromobili privati che sono atterrati sulla sua pista. Ma al Magliocco sono state gestite anche le emergenze, come l'arrivo di due aeromobili di Mistral Air carichi di migranti provenienti da Lampedusa e diretti al centro di accoglienza di Pozzallo.
Il primo banco di prova per la società di gestione l'ha fornito, venerdì scorso, l'arrivo del Boeing della Transavia, proveniente da Parigi. Si è trattato del primo dei voli charter che la compagnia francese effettuerà fino al 18 ottobre scorso.
Salvo Reitano è uno degli addetti all'handling della Soaco. «Fino ad oggi - ha spiegato - abbiamo fatto handling solo con piccoli aeromobili privati, adesso inizia la fase di operatività vera e propria. In questi mesi ci siamo formati, abbiamo fatto i corsi e ottenuto la certificazione Enac. Questo periodo di formazione è stato molto utile».
Da ieri è terminata la fase di rodaggio, il Magliocco si è dimostrato una macchina ben oleata che ha saputo gestire al meglio il primo volo di linea. La società di gestione ha raggiunto il primo dei suoi obiettivi, frutto di un lavoro certosino portato avanti in questi anni dalla dirigenza della Soaco e del suo Cda. Un compito non semplice se si considera che il Magliocco è il primo aeroporto che apre in Italia dal dopoguerra ad oggi, da quando esiste Enac.
«Oserei dire che sono quasi commosso - ha commentato ieri pomeriggio Vincenzo Fusco, direttore Enac Catania -. Fino a poco tempo fa pochi ci credevano, adesso è una realtà».
Lucia Fava –
La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 I
FATTI, pagina 10
Alle ore 18 in punto, dieci minuti prima di quanto fissato nella tabella di marcia, il grosso velivolo della compagnia irlandese ha toccato la pista del neonato scalo comisano. A bordo c'erano 189 passeggeri. Lo stesso velivolo è ripartito 48 minuti dopo, facendo un percorso inverso: portando, cioè, nella capitale 109 passeggeri provenienti da Ragusa ma anche da altre province limitrofe.
Ad accogliere i turisti a Comiso, un carretto siciliano, insieme ad un gruppo di figuranti, per un "picture moment", ovvero una foto folkloristica richiesta da Ryanair che la inserirà nel suo sito on line per fare pubblicità al Magliocco in tutto il mondo.
È la prima delle tre rotte che la compagnia irlandese leader delle low cost avvierà a Comiso. A settembre saranno inaugurate le tratte Comiso-Bruxelles Charleroi (dal 17) e Comiso-Londra Stansted (dal 18). Nel frattempo, si lavora per implementare il traffico aereo chiudendo al più presto i contratti con nuovi vettori.
«La priorità della società di gestione - ha commentato Rosario Dibennardo, presidente della Soaco - è aprire una tratta col Nord Italia, che sia Milano Malpensa o Linate, o Bergamo. Poi aggiungeremo altri voli low cost. abbiamo trattative con molte compagnie low cost, oltre alla compagnia di bandiera Airone che speriamo si convinca presto ad operare su Comiso».
Le interlocuzioni proseguono anche per la charteristica, come con Turkish Airline.
L'aeroporto di Comiso è stato inaugurato, non senza polemiche (per via dell'assenza degli aeromobili), il 30 maggio scorso. In questi due mesi lo scalo comisano ha attraversato una fase di rodaggio. Numerosi sono stati i piccoli aeromobili privati che sono atterrati sulla sua pista. Ma al Magliocco sono state gestite anche le emergenze, come l'arrivo di due aeromobili di Mistral Air carichi di migranti provenienti da Lampedusa e diretti al centro di accoglienza di Pozzallo.
Il primo banco di prova per la società di gestione l'ha fornito, venerdì scorso, l'arrivo del Boeing della Transavia, proveniente da Parigi. Si è trattato del primo dei voli charter che la compagnia francese effettuerà fino al 18 ottobre scorso.
Salvo Reitano è uno degli addetti all'handling della Soaco. «Fino ad oggi - ha spiegato - abbiamo fatto handling solo con piccoli aeromobili privati, adesso inizia la fase di operatività vera e propria. In questi mesi ci siamo formati, abbiamo fatto i corsi e ottenuto la certificazione Enac. Questo periodo di formazione è stato molto utile».
Da ieri è terminata la fase di rodaggio, il Magliocco si è dimostrato una macchina ben oleata che ha saputo gestire al meglio il primo volo di linea. La società di gestione ha raggiunto il primo dei suoi obiettivi, frutto di un lavoro certosino portato avanti in questi anni dalla dirigenza della Soaco e del suo Cda. Un compito non semplice se si considera che il Magliocco è il primo aeroporto che apre in Italia dal dopoguerra ad oggi, da quando esiste Enac.
«Oserei dire che sono quasi commosso - ha commentato ieri pomeriggio Vincenzo Fusco, direttore Enac Catania -. Fino a poco tempo fa pochi ci credevano, adesso è una realtà».
giovedì 8 agosto 2013
Nel Dl Fare odg su continuità territoriale aerea in Sicilia.
Riguarda
le tratte tra Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli, Milano e Venezia.
Nel Dl
Fare odg su continuità territoriale aerea in Sicilia.
Il
governo si impegna a valutare oneri di servizio pubblico per le tratte aeree
che collegano gli aeroporti di Palermo, Comiso e Catania con Roma, Napoli,
Milano e Venezia. E' quanto prevede un ordine del giorno presentato al decreto
del Fare dal gruppo Grandi Autonomie e Libertà del Senato e firmato da Antonio
Scavone, Giuseppe Compagnone, Giovanni Mauro, Mario Ferrara, Lucio Barani,
Laura Bianconi, Luigi Compagna, Giovanni Bilardi e Paolo Naccarato e accolto
dal governo nell'Aula di Palazzo Madama.
Inizialmente la proposta non era stata accolta dal sottosegretario allo Sviluppo
Economico Claudio De Vincenti. Ma dopo che Scavone ha spiegato quanto sia
"diventata onerosa la tariffa oggi applicata dalle compagnie aeree,
nell'ordine di centinaia e centinaia di euro, che di fatto rendono impossibile
lo spostamento di un normale cittadino", De Vincenti ha deciso di
accogliere l'ordine del giorno chiedendone una riformulazione, accolta da Gal,
per evitare che potesse gravare sulla finanza pubblica.
Secondo la riformulazione, l'odg impegna il governo "a valutare, nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica l'opportunità di attuare e applicare per la Regione Sicilia quanto previsto dall'art. 16 del regolamento europeo n. 1008/2008". L' ordine del giorno fa riferimento ad un regolamento europeo secondo cui "uno Stato membro può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea effettuati tra un aeroporto comunitario e un aeroporto che serve una regione periferica all'interno del suo territorio".
"Bisogna riconoscere ai siciliani la continuità territoriale - si legge nell'odg - oltre che la stessa libertà di movimento di cui godono gli altri cittadini dell'Unione".
Secondo la riformulazione, l'odg impegna il governo "a valutare, nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica l'opportunità di attuare e applicare per la Regione Sicilia quanto previsto dall'art. 16 del regolamento europeo n. 1008/2008". L' ordine del giorno fa riferimento ad un regolamento europeo secondo cui "uno Stato membro può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea effettuati tra un aeroporto comunitario e un aeroporto che serve una regione periferica all'interno del suo territorio".
"Bisogna riconoscere ai siciliani la continuità territoriale - si legge nell'odg - oltre che la stessa libertà di movimento di cui godono gli altri cittadini dell'Unione".
Prezzi dei biglietti ferroviari che aumentano "più del triplo a seconda del periodo in cui si decide di viaggiare": a denunciarlo è il Codacons che ha già richiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Prezzi dei biglietti ferroviari che
aumentano "più del triplo a seconda del periodo in cui si decide di
viaggiare": a denunciarlo è il Codacons che ha già richiesto all'Antitrust
di aprire un'indagine.
Secondo l'associazione dei consumatori
infatti "chi decide di spostarsi ad agosto in treno diretto nelle regioni
del sud Italia, dovrà mettere in conto una stangata sulla spesa relativa ai
biglietti ferroviari", affermazioni fatte dopo aver effettuato un
confronto con i prezzi dei biglietti di Trenitalia e di Ntv (Nuovo Trasporto
Viaggiatori, fondata da Luca Cordero di Montezemolo) e rilevando sostanziali
differenze di spesa tra agosto e settembre.
Per esempio, secondo il Codacons, se si
prende in considerazione la tratta Roma - Salerno, i prezzi di un biglietto
Intercity (Trenitalia) nel mese di agosto sono maggiori di 10 o 20 euro
rispetto a quelli di settembre, passando da 19/28 euro a 9 euro. Lo stesso
discorso vale anche per i biglietti sempre di Trenitalia dei Frecciarossa, che
nel mese di agosto arriva a costare 20 euro in più rispetto al prezzo stabilito
per chi viaggia a settembre, da 39 euro a 19 euro.
Ma non solo questo esempio porta il
Codacons a sostegno della denuncia:"per quanto riguarda Trenitalia, se si
parte il 12 di agosto da Roma diretti a Lamezia Terme, si spenderà per un
Intercity tra i 48,50 e i 66 euro, mentre per un Frecciabianca mediamente tra
63 euro e 91 euro. Se però si sposta la data di partenza di un mese, al 12
settembre, la spesa cala sensibilmente: 19 euro per un intercity e 19 o 29 euro
per un Frecciabianca", continuando dicendo che "non va meglio sul
Frecciargento Roma - Lecce, dove il 12 di agosto si spendono 66 euro contro i
49 euro del 12 settembre, o sull' Intercity Roma - Messina, per il quale
occorre spendere 57,5 euro ad agosto e solo 28,80 euro a settembre".
Per quanto riguarda Italo, gioiellino
della Ntv, un biglietto che copra la distanza tra Milano e Napoli il 12 di
agosto costa in media tra i 78 e i 97 euro, diminuendo nella stessa data nel
mese di settembre fino ai 50 euro, mentre "per il collegamento Roma -
Salerno le tariffe partono da 32 euro ad agosto, per scendere a 18 euro a
settembre".
Inoltre, sempre secondo i rilevamenti del
Codacons, i posti riservati alle classi più economiche "magicamente"
spariscono nei mesi estivi, mentre secondo il presidente dell'associazione dei
consumatori Carlo Rienzi:"In considerazione delle partenze degli italiani
verso le località del sud Italia, Trenitalia e Ntv avrebbero dovuto aumentare i
posti a sedere a tariffa ridotta", concludendo:"abbiamo investito
della questione l' Antitrust, affinché verifichi se vi siano distorsioni a
danno degli utenti".
Di Luca Lampugnani | 07.08.2013 17:47
CEST
FONDI PER LA TRATTA FERROVIARIA TRAPANI / ALCAMO IL SENATORE SANTANGELO DEL M5S, IMPEGNA IL GOVERNO
FONDI
PER LA TRATTA FERROVIARIA TRAPANI/ALCAMO IL
SENATORE SANTANGELO DEL M5S, IMPEGNA IL GOVERNO (Comunicato Stampa del 07/08/2013)
Nella seduta pubblica del Senato della Repubblica
n. 90 del 06 agosto c.a., in sede di esame del disegno di legge di conversione
in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante
disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, è stato accolto dal
Governo l'ordine del giorno G18.104.
Il disegno di legge "detto del fare",
all'articolo 18 al comma 1, prevede nello stato di previsione del Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, di un Fondo con una dotazione complessiva
pari a 2.069 milioni di euro ripartita per cinque anni volto a consentire nell'anno
2013 la continuità dei cantieri in corso ovvero il perfezionamento degli atti
contrattuali finalizzati all'avvio dei lavori.
Il comma 2 del medesimo articolo, oltre ad
indicare direttamente alcuni interventi, prevede che gli interventi
finanziabili saranno individuati con uno o più decreti del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze ed individua esplicitamente alcuni interventi da realizzare.
Il Portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato
Vincenzo Santangelo firmatario dell'O.d.G., nella sua premessa ha fatto
riferimento allo stato di chiusura, della tratta ferroviaria che collega
Trapani a Palermo, via Milo, e vista la previsione della dotazione economica
prevista dall'art. 18 comma 1 del decreto legge n. 69/2013, ha impegnato il
Governo a valutare la possibilità di destinare, con il primo provvedimento
utile, le risorse necessarie al ripristino della tratta ferroviaria che collega
Trapani ad Alcamo.
Già lo scorso 29 luglio, il portavoce Santangelo,
aveva depositato un atto di sindacato ispettivo n. 3-00282 il 29 luglio 2013,
nella seduta n. 81 con il quale interrogava il Ministro delle infrastrutture e
dei trasporti, su quali misure di competenza intendeva promuovere per
ripristinare e potenziare la tratta ferroviaria da Palermo a Trapani.
Questo intervento, certamente avrà una ricaduta
positiva sul territorio, con l'aumento dell'offerta della mobilità al turista,
ma anche ai pendolari che usano il treno per raggiungere il posto di lavoro.
Vincenzo Santangelo
Movimento 5 Stelle
Senato della Repubblica
Chiusura tratta ferroviaria Alcamo-Trapani. Interrogazione Sen. Santangelo
Interrogazione
a risposta orale
SANTANGELO
- Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
premesso che:
si è appreso che a partire dall'11
Agosto c.a., la RFI che gestiste per conto delle "Ferrovie dello Stato
Italiane", avrebbe intenzione di sopprimere definitivamente la tratta
ferroviaria che porta da Alcamo a Trapani; la tratta ferroviaria che collega
Trapani a Palermo, via Milo, e in particolare il tratto che collega Trapani ad
Alcamo a seguito di un cedimento strutturale, è rimasta chiusa al traffico già
dal 25 febbraio del c. a.; la durata del tragitto tra Trapani e Palermo, attraverso
la tratta in questione é di circa due ore e mezzo, mentre con la chiusura del
tratto tra Alcamo e Trapani per andare in treno da Trapani a Palermo, due città
che distano in linea d'aria 70 chilometri, attraverso l'unica possibile
alternativa ferroviaria ci si impiegherebbe almeno 5 ore; in molte parti
d'Italia in 5 ore di treno, ma anche in 2 ore e mezza, si riescono a percorrere
distanze considerevolmente maggiori di 70 chilometri, e che nelle due provincie
regionali di Trapani e Palermo risiedono complessivamente 1,7 milioni di
abitanti; nel 2005, in occasione di un evento sportivo internazionale, le
regate veliche della Louis Vuitton Cup acts, furono messi temporaneamente in
opera dei treni che percorrevano il tragitto da Palermo a Trapani in 1 ora;
considerato che:
la chiusura avrebbe forti ripercussioni
sulla mobilità di un migliaio di persone tra lavoratori e passeggeri, che
utilizzano la tratta per recarsi a lavoro; la tratta ferroviaria in questione è
strategica, in quanto al momento è l'unica che collega l’aeroporto di Birgi e
mette in collegamento quest'ultimo con l'aeroporto di Palermo
"Falcone-Borsellino"; il Programma delle infrastrutture strategiche
emanato nello scorso aprile, sembra non tenere conto del potenziamento della
linea strutturale necessaria per lo sviluppo del territorio, tra cui quello di
potenziare l’offerta del trasporto ferroviario aumentando la frequenza dei
treni, linea per Trapani;
la interruzione del servizio della
tratta in questione impedirebbe sostanzialmente, di utilizzare il trasporto
ferroviario, sia a turisti che atterrino nell'aeroporto di Trapani Birgi e
vogliano spostarsi verso Palermo o la Sicilia Orientale, sia viceversa che
atterrino nell'aeroporto di Palermo Punta Raisi e vogliano spostarsi verso Trapani
o le località della costa occidentale;
penalizzerebbe la mobilità dei
pendolari che si spostano per lavoro;
si chiede di sapere:
se il Governo e i ministri siano a
conoscenza dei fatti esposti in premessa, e se la detta chiusura della tratta
ferroviaria sia stata approvata dal governo, e quali misure si intendano
promuovere per ripristinare e potenziare la tratta ferroviaria da Palermo a
Trapani, con l'obiettivo di potenziare effettivamente l'offerta di trasporto
ferroviario in Sicilia occidentale, e migliorare i collegamenti dei due
aeroporti di Trapani e Palermo, con l'aumento considerevole della frequenza dei
treni e la riduzione dei tempi di percorrenza medi a meno di 60 minuti primi.
La chiusura della tratta ferroviaria
Trapani-Palermo, ed in particolare la via Milo che collega Trapani ad Alcamo,
nel prossimo 11 agosto, come annunciato da RFI, che gestisce per conto di
Ferrovie dello Stato s.p.a. l'intera rete ferroviaria italiana, si rivela una
beffa per il territorio trapanese.
Rischia di mettere in ginocchio lo
sviluppo del territorio che necessita di essere attenzionato e non dimenticato,
come successo nel Programma Infrastrutture Strategiche emanato dal Ministero
dei Trasporti già nello scorso aprile. L'importanza della tratta è legata anche
al collegamento con i due maggiori aeroporti del versante occidentale della
Sicilia, cioè quello di Palermo e quello di Birgi-Trapani, oltre al fatto che
diventa penalizzante per il flusso dei pendolari giornalieri che fruiscono del
treno per recarsi a lavoro.
Oggi, considerata l'importanza del mantenimento e il potenziamento
strutturale della tratta ferroviaria, oggi ho depositato una interrogazione, al
Governo, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministro dello
Sviluppo Economico, per sapere quali misure si intendano promuovere per
ripristinare e potenziare la tratta ferroviaria da Palermo a Trapani, con
l'obiettivo di potenziare effettivamente l'offerta di trasporto ferroviario in
Sicilia occidentale, e migliorare i collegamenti dei due aeroporti di Trapani e
Palermo, con l'aumento considerevole della frequenza dei treni e la riduzione
dei tempi di percorrenza medi a meno di 60 minuti primi.
mercoledì 7 agosto 2013
Audizione del rappresentante legale di TRENITALIA in relazione al rischio della soppressione di collegamenti ferroviari nella Regione siciliana.
Assemblea Regione Siciliana - Sommari Lavori Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio - Seduta n. 25 del 20.03.13 - Ordine del Giorno:
Il PRESIDENTE assicura il proprio impegno a sostenere l'istanza
oggi rappresentata e passa al quarto punto all'ordine del giorno e dà la parola
all'onorevole Fazio.
L'onorevole FAZIO dichiara di aver richiesto l'odierna audizione
a causa delle notizie allarmanti
provenienti dai sindacati e dai mezzi di comunicazione di massa in merito alla paventata soppressione di alcune
tratte ferroviarie in Sicilia, in particolare nella provincia di Trapani. Sottolinea
che il suddetto paventato ridimensionamento sarebbe in antitesi con la volontà
espressa da parte dei rappresentanti delle Ferrovie dello Stato italiane relativamente
alla necessità di realizzare maggiori investimenti nella rete ferroviaria
siciliana. Chiede, pertanto, di conoscere i programmi di investimento, ovvero
di ridimensionamento, da parte delle Ferrovie dello Stato.
L'onorevole CIRONE concorda con le preoccupazioni dell'on. Fazio e
lamenta delle gravi criticità nella rete ferroviaria della provincia di
Siracusa, analizzando le difficoltà nel promuovere un'efficace politica del
turismo in mancanza di trasporti efficienti.
L'onorevole ASSENZA evidenzia gravi criticità nella rete ferroviaria
della provincia di Ragusa. Critica la Regione per i mancati rimborsi agli studenti pendolari,
sottolinea le difficoltà finanziarie dei comuni ad anticipare le somme per il
trasporto pubblico locale. Si rammarica per la soppressione di alcuni treni
turistici locali, come il treno del barocco'.
Il dott. MALAPONTI, presidente del Comitato dei pendolari, mostra
apprezzamento per il proficuo rapporto intrattenuto con i dirigenti delle
Ferrovie dello Stato, lamenta, per contro, un rapporto superficiale con la
deputazione regionale. Critica la mancata chiusura del contratto di servizio
tra la Regione
siciliana e Trenitalia, evidenzia l'ingente trasferimento di risorse effettuato
dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario per il trasporto ferroviario e
chiede pertanto alla Regione siciliana di accelerare la conclusione del
contratto di servizio che potrebbe promuovere lo sviluppo dell'intero sistema ferroviario.
Critica i finanziamenti, stimati in 1.2 miliardi di euro, per la realizzazione della
tratta veloce Palermo-Catania, considera più utile indirizzare gli stessi per
lo sviluppo della tratte Palermo-Trapani-Alcamo e Siracusa-Ragusa-Modica-Gela.
Ritiene sensibilmente sottostimati i dati forniti dal sito di Trenitalia in
merito al traffico passeggeri in Sicilia. Concorda con l'on. Assenza sulle
gravi criticità della rete ferroviaria nel Sud-est della Regione.
Il sig. BIANCO, rappresentante del Comitato studenti pendolari,
mostra preoccupazione per i paventati tagli alle risorse dei servizi delle
Ferrovie dello Stato in Sicilia, a tal riguardo sostiene che la categoria più
penalizzata sarebbe quella degli studenti pendolari. Chiede la stipulazione del contratto di
servizio tra Regione ed il Ministero dei trasporti. Concorda con le posizioni
espresse in merito alla grave criticità del sistema ferroviario nella provincia
di Ragusa. Chiede al governo regionale di finanziare le legittime aspettative
degli studenti pendolari, a tal riguardo cita le politiche di altre regioni
italiane che, tramite una politica di efficienti contributi, riescono anche a
limitare la dispersione scolastica.
L'ing. COSTANTINO, direttore dei trasporti di Trenitalia per la Regione siciliana, ricorda
che la società per cui lavora è una società per azioni ed ha pertanto l'obbligo
di presentare dei bilanci in attivo o quantomeno in pareggio. Chiarisce che la Regione non ha ancora
firmato il contratto di servizio con il Ministero dei trasporti per il
trasferimento di risorse necessario al finanziamento delle tratte ferroviarie. Precisa
quindi che il finanziamento avviene direttamente tramite il ministero. Informa
della nota del Ministero dei trasporti in merito alla riduzione del 10 per cento dei
finanziamenti statali alle regioni ordinarie per il trasporto ferroviario, pur
tuttavia, con una successiva nota, lo stesso Ministero ha comunicato che le risorse destinate alla
Sicilia, al momento, non sarebbero state ridotte.
L'onorevole ZITO comunica di essere stato uno dei richiedenti dell'odierna
audizione. Mostra preoccupazione per le gravi criticità insistenti sulla rete
dei trasporti siciliana, paventa inoltre la marginalizzazione di territori
della Sicilia a causa di investimenti principalmente indirizzati verso l'asse
Messina-Catania-Palermo.
La dott.ssa MADONIA, dirigente del servizio trasporti dell'assessorato,
evidenzia la mancanza di competenze della Regione nel settore ferroviario. Il
contratto di servizio, precisa, è quasi
ultimato, l'unico punto su cui non c'è completo accordo tra lo Stato e l'odierno
governo regionale sarebbe l'ammontare del trasferimento di risorse. Racconta del
precedente contratto di servizio delineato dal governo Lombardo con il Ministro
competente, aggiunge tuttavia che lo stesso non è stato reso esecutivo e che ad
oggi i termini sono nuovamente in discussione perché l'ammontare del finanziamento,
in rapporto all'ampiezza della rete ferroviaria, sembrerebbe sfavorevole alla Sicilia.
Prevede, infine, alcune criticità inerenti alle modalità con cui si svolgerà la
gara d'appalto per i servizi resi ai passeggeri siciliani a causa di posizioni
monopoliste godute da Trenitalia.
L'on. FAZIO chiede ai deputati di votare una risoluzione, ovvero
una mozione, volta ad obbligare il governo regionale a sottoscrivere al più
presto il contratto di servizio con il Ministero dei trasporti.
L'on. MALAFARINA evidenzia che l'attuale governo regionale è in
carica solo da pochi mesi.
L'ing. BARRACO lamenta la mancanza dei politici dal dibattito sulla
rete ferroviaria siciliana. Afferma la sicurezza e l'economicità del trasporto
su rotaie rispetto a quello su gomma. Chiede la creazione dei cosiddetti
incroci intelligenti al fine di velocizzare i tempi di percorrenza.
Il sig. PERRONE, sindacalista della CISL, paventa la riduzione del
numero dei binari delle ferrovie siciliane programmata dalla società Rete
ferroviaria italiana SPA (RFI), stima tale riduzione in 300 kilometri. Lamenta
la mancanza di un'offerta commerciale adeguata da parte della società Ferrovie
dello stato. Sostiene la necessità di creare una sinergia tra le varie reti di
trasporti esistenti in Sicilia al fine di razionalizzare l'intero comparto.
Rileva l'importanza, da parte delle istituzioni siciliane, di assumere un ruolo
importante nella politica dei trasporti ferroviari. Infine, chiede di conoscere
l'ammontare dei contributi ricevuti da Trenitalia per il trasporto in Sicilia.
Il sig. SPANO', sindacalista della CGIL, afferma la necessità di
firmare al più presto il contratto di servizio poiché, in assenza dello stesso,
la società Trenitalia mantiene un assoluto potere decisionale in merito ai
servizi relativi al trasporto ferroviario. Analizza le voci che compongono
l'ammontare del finanziamento al trasporto pubblico delle regioni a statuto ordinario, evidenzia le differenze
rispetto alle regioni a statuto speciale, principalmente in relazione ai
contributi erogati a seguito del prelievo sulle accise. Rileva le criticità e le
duplicazioni con cui vengono erogati i finanziamenti al trasporto pubblico in Sicilia,
cita a tal riguardo i contributi concessi dalla Regione a tre diversi vettori
che percorrono la medesima tratta Palermo-Catania.
Il PRESIDENTE chiede informazioni in merito alla predisposizione
dei Piani di trasporto e chiede altresì di potere acquisire i relativi
documenti.
La dott.ssa MADONIA risponde
che il Piano dei trasporti infrastrutturale è stato adottato nel 2002, tuttavia
rileva che non sono stati ancora adottati i Piani di trasporto relativi ai servizi.
L'on. MALAFARINA manifesta il proprio impegno nel trovare soluzioni
atte a razionalizzare le risorse del comparto.
L'on. FAZIO dichiara la necessità di avere politiche regionali in
materia di mobilità e trasporti.
Il sig. MALAPONTI afferma l'esistenza di competenze regionali nel
settore ferroviario legate agli ingenti finanziamenti erogati dalla Regione
alle ferrovie dello Stato. Critica le spese
della Regione in materia di studi e piani di trasporto mai realmente attuati.
Si dichiara in disaccordo con i finanziamenti concessi alla tratta
Palermo-Catania poiché gli stessi toglierebbero risorse al resto della Sicilia.
L'on. MALAFARINA non condivide l'opinione secondo la quale gli
investimenti nella tratta Palermo-Catania sarebbero sostitutivi rispetto a
quelli destinati ad altre tratte, si dichiara invece convinto della necessità di realizzare
una rete dei trasporti globalmente efficiente e tecnologicamente avanzata.
L'on. FOTI ritiene necessario indirizzare i finanziamenti pubblici
per il trasporto in quelle zone dove insistono gravi carenze infrastrutturali,
conseguentemente non ritiene utile investire nell'alta velocità per la tratta
Palermo-Catania. Afferma con decisione la necessità di intervenire nella rete ferroviaria
del Sud-est della Sicilia.
L'ing. COSTANTINO elenca i dati in possesso delle Ferrovie dello
Stato sul numero di passeggeri che usufruiscono del trasporto ferroviario,
indica in 28 mila le persone che giornalmente viaggiano in Sicilia. Precisa che
tutte le spese effettuate in Sicilia, a seguito di finanziamenti pubblici,
vengono rendicontate alla Regione. Sottolinea le caratteristiche dell'offerta
commerciale della società Trenitalia, aggiunge che la stessa è la risultante di
variabili che non possono essere separate dai costi di gestione.
Il PRESIDENTE, nel ricordare la necessità di approfondire alcune
questioni emerse nell'odierna audizione, anche attraverso l'acquisizione di
atti e documenti provenienti dall'Assessorato, non avendo altri chiesto di
parlare, dichiara chiusa la seduta.
La seduta è tolta alle ore 13.35.
sabato 3 agosto 2013
I fondi del decreto del fare per il ripristino delle ferrovie in Sicilia
Con i fondi del decreto del fare ripristinare la la tratta ferroviaria Caltagirone-Gela e la tratta Alcamo-Trapani.
venerdì 2 agosto 2013
Utilizzare i fondi del decreto del fare per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani.
Nel decreto del fare sono previsti 2 mld di euro per le infrastrutture, perché non utilizzare questi fondi per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani, chiusa da febbraio di quest'anno.
mercoledì 31 luglio 2013
Infrastrutture: "Decreto del fare" I Pendolari Siciliani chiedono il ripristino delle tratte ferroviarie di Alcamo e di Caltagirone
Due
miliardi di euro in 5 anni nel "decreto del fare" utili per
ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo e il ponte
ferroviario crollato, già da due anni, sulla Caltagirone-Gela.
Serve
tutto l’impegno e l’attenzione della classe politica siciliana sia a Palermo
che a Roma per non perdere quest'ulteriore treno di
finanziamenti, relativo agli anni 2013-2017, per le infrastrutture
ferroviarie.
Alla
voce “Infrastrutture” delle misure del «decreto del Fare», vi sono 2 mld
di euro in 5 anni per opere immediatamente cantierabili.E' stato
istituito, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un
Fondo con una dotazione complessiva pari a 2.069 milioni di euro, di cui 335
milioni di euro per l'anno 2013, 405 milioni di euro per l'anno 2014, 652
milioni di euro per l'anno 2015, 535 milioni di euro per l'anno 2016 e 142
milioni di euro per l'anno 2017.
Parte
di queste risorse riguardano interventi finanziabili (art. 18 comma 1) per il
miglioramento delle prestazioni della rete e dei servizi ferroviari e per il
superamento di criticità sulle infrastrutture viarie concernenti ponti e
gallerie.
Considerata
l’opportunità perché non farsi finanziare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani
via Milo chiusa da febbraio di quest'anno per i continui smottamenti?.
Sembra che per il ripristino della suddetta tratta occorrano circa 70
milioni di euro e Rete ferroviaria italiana non sembra interessata alla
sistemazione ed alla riapertura in breve tempo di quest’asse ferroviario
importante tra la Capitale e Trapani.
Perché
non farsi finanziare la Caltagirone-Gela per la sistemazione del ponte
ferroviario crollato, in territorio di Niscemi, oramai da due anni?
Questo
è l’appello che vogliamo rivolgere alle Istituzioni regionali e nazionali
affinché salgano su questo treno di finanziamenti che servono alla Sicilia per
migliorare le condizioni di trasporto ferroviario che lasciano, anche dal punto
di vista infrastrutturale, molto a desiderare.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani.
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martedì 30 luglio 2013
Sicilia, anche i treni del turismo stanno finendo sui binari morti
L'allarme. Il Comitato Pendolari denuncia le
riduzioni in tratte che coprono località rinomate.
«Tagli tra Messina e Siracusa - dice Malaponti - e
niente Treno del mare»
Stazioni in crisi. Taormina
resta ormai chiusa nei week end.
Siracusa-Ragusa. Una linea importante che
andrebbe rilanciata.
Taormina. In qualunque
altra parte la stazione ferroviaria di una località che è tra le più gettonate
e conosciute del mondo, sarebbe una bomboniera. E la tratta ferroviaria che
passasse da quella destinazione e che portasse, tra l'altro, verso un altro angolo
di paradiso, penetrando dritta dritta nel cuore del Distretto del Barocco più
ricco ed invidiato che ci sia, sarebbe una asse dei trasporti fondamentale.
voglia credere, un po' per disperazione, alla promessa che entro il 2020 tutto cambierà e che il triangolo Messina-Catania-Palermo sarà servito da qualcosa che somiglierà all'alta velocità. Per ora registriamo i fatti, ovvero i tagli. Giosuè Malaponti, con il suo Comitato Pendolari, registra tutto, ha un quadro preciso ed inequivocabile della situazione, di ogni tratta ferroviaria dell'Isola. Parliamo di questa, dunque, e di quelle che dovrebbero favorire il turismo.
«Prendiamo per esempio un giorno festivo, una domenica: da Messina a Catania ci sono 8 treni, il primo parte alle 6.55, il secondo alle 14.05. Che vuol dire? Vuol dire che turisti che arrivino a Messina e che vogliano raggiungere proprio Taormina, o lo fanno all'alba o hanno perduto mezza giornata ad aspettare il secondo treno. Al contrario, da Catania a Messina, di treni ce ne sono 12 e tutti con buoni orari. Ma se pensiamo al turismo che arriva dal Continente, beh forse servirebbe potenziare la Messina-Catania, direi».
E' così. Non è che lo dica Malaponti e non è solo intuito o deduzione. Tanto è vero che sino all'anno scorso Trenitalia aveva attivato il Treno del Mare: nove coppie che facevano in estate Catania-Taormina-Leotojanni.
«Ottima iniziativa - conferma Malaponti - peccato che per risparmiare quei treni siano stati cancellati».
Ma non sono le uniche corse ad essere scomparse dall'orario delle Ferrovie dello Stato. Se restiamo sulla Messina-Catania-Siracusa, il Comitato dei Pendolari segnala che negli ultimi sei mesi sono stati tagliati 110 treni e che sono scomparsi 9112 chilometri di percorrenza sulla tratta, soppressi. Perché? La motivazione che generalmente porta Trenitalia è che ci viaggia sempre meno gente, la questione da sollevare è se su una direttrice così importante sotto il profilo turistico, è giusto tagliare, anziché provare a vendere di più e meglio un prodotto che funziona in tutto il resto del mondo.
In fondo, torniamo a quel che fanno gli altri, la distanza tra Messina e Siracusa non è poi così abissale come ci sembrerebbe usando i parametri locali. Sono in tutto 182 chilometri, poco più del doppio della mitica Piccadilly Line, la linea della metropolitana di Londra che in 71 chilometri unisce Cochfosters con i quattro terminal dell'aeroporto di Heathrow, passando per tutto il centro della capitale. Questo significa che si potrebbe far lavorare questa ferrovia vecchia e cadente proprio come una metro. Peccato, però, per un sacco di cose. Partendo dalla stazione di Taormina, quella che dovrebbe fare storia e tendenza.
«E' una stazione ridotta ai minimi termini Taormina-Giardini - racconta Malaponti - al punto che non c'è più capo stazione, è aperta da lunedì a venerdì sino al pomeriggio e negli altri giorni si possono fare i biglietti solo con il self service. Se funziona. Ma, del resto, anche Catania non sta molto meglio, nel senso che inserita nella gestione di Cento stazioni, aveva come obiettivo quello di diventare luogo di attrazione, un posto vivo. Invece c'è solo la rivendita di tabacchi all'interno, nessun'altra attività commerciale che abbia dato lustro e interesse alla stazione, così come si voleva».
Sembra di parlare di binari morti, e forse è proprio così. E' il trasporto ferroviario in Sicilia che vive, come detto, sempre di attese a lunga scadenza e con progetti stratosferici, anziché provare a fare quel che si potrebbe fare. Prendiamo il turista (ma vale per chiunque) che voglia spostarsi da Catania e Palermo o viceversa. Si sa che, a parte un paio di treni che fanno la tratta in 2 ore e 45, gli altri ci mettono un secolo. Ora si parla, come dicevamo, del progetto proiettato al 2020: velocizzazione della Catania-Palermo, spesa prevista 1,4 miliardi, tempo di percorrenza 2 ore e 25 minuti. Possibile, Malaponti?
«Così dice il progetto. In sostanza per accorciare di una ventina di minuti il tragitto spenderemmo una cifra spropositata. A conti fatti ogni minuti risparmiato ci costerebbe 72 milioni. Intanto c'erano i 30 milioni recuperati dall'ex sottosegretario Pippo Reina con cui si sarebbe potuta realizzare rapidamente la pendolinizzazione della tratta, innalzando la tecnologia dei binari e di conseguenza la velocità dei treni, arrivando a risparmiare lo stesso tempo».
E i soldi che ci sono per migliorare il sistema dei trasporti allora? Che farne? Tantissime cose. Visto che di Distretto del Barocco del Sud Est stiamo parlando, si potrebbero utilizzare per modernizzare la tratta Siracusa-Ragusa-Modica, tre luoghi incantevoli frequentati da migliaia di turisti che, però, per spostarsi da un centro all'altro perdono ore e tanti quattrini. Ma quel che non è compresa nelle priorità di chi gestisce il trasporto ferroviario in Sicilia è proprio la questione turistica, oltre a tutto il resto che rientra nell'ordinario. Per esempio la tratta Palermo-Alcamo-Trapani, che attraversa altri luoghi incantevoli.
«Esiste sulla Palermo-Trapani la diramazione Alcamo, utile per raggiungere molte località accorciando i tempi di viaggio - dice Malaponti. Dallo scorso marzo, però, a causa di uno smottamento la diramazione è interrotta e si allunga di 100 chilometri. La spesa per intervenire si aggirerebbe intorno ai 50 milioni, ma non si sta considerando, evidente, indispensabile».
Ma siamo al festival dei paradossi, se vogliamo dirla tutta: basti pensare che la Siracusa-Catania è tratta turistica, ma anche frequentata da tanti pendolari, lavoratori e studenti. E anche qua c'è un ma.
Andrea Lodato Nostro inviato - La Sicilia - Lunedì 29 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7
lunedì 29 luglio 2013
Il governatore «Da Alitalia una risposta poco garbata»
«L'Alitalia non creda di
intimidirmi. E' stata anche poco cortese quando ha detto che io dovrei
calmarmi. Io non mi calmo per niente». Lo dice Rosario Crocetta commentando la
lettera inviata da Alitalia in risposta alle dichiarazioni del presidente della
Regione e al suo annuncio di voler istituire una compagnia aerea siciliana.
«L'Alitalia - replica Crocetta - si deve rendere conto che la Sicilia non ha le
tariffe agevolate come la Sardegna, non possiamo dare finanziamenti alle
compagnie aeree perché sarebbero aiuti di Stato, non ha i treni veloci, non ha
autostrade, anche se sulla Salerno-Reggio Calabria ci sta lavorando con
anticipo sui tempi la catanese Tecnis di Mimmo Costanzo. Insomma, siamo una
regione lontana che per muoversi viene presa in ostaggio con tariffe
impossibili, costa meno andare a Casablanca o ad Atene piuttosto che a Roma. E
l'Alitalia come risponde, che non ha il monopolio? E cosa è avvenuto dopo che
ha contribuito a far crollare la catanese Wind Jet in maniera che ancora
offende? Non è in posizione dominante? Ma non scherziamo, e non giochiamo con i
numeri. Io la compagnia aerea siciliana la faccio, del resto Ast, l'azienda
siciliana trasporti, può fare anche trasporto aereo e quindi è legittimata. E
poi comincerà affittando un aereo e facendo prezzi bassi sul Roma e sul Milano.
Non rischiamo praticamente nulla, ed è inutile che i nostri avversari politici
cerchino di sfottere parlando degli "autobus volanti", noi vogliamo
fare soltanto un'operazione che serva alla mobilità dei siciliani e a fare
abbassare le tariffe all'Alitalia, perché sarà vero che fa volare a prezzi
contenuti, ma solo se prenoti un mese prima. Se invece devi partire con urgenza
ti strangola. E noi siciliani non ci facciamo strangolare da Alitalia. Tra
l'altro c'è il problema di Comiso».
In che senso?
«Nel senso che l'Alitalia sta trascurando Comiso, il sesto aeroporto siciliano. Nel suo programma di voli non ho letto la parola Comiso. Vuole soldi? E quanti soldi vuole? Vuol risanare il suo bilancio con i soldi dei siciliani? E' stato già scritto che se l'Alitalia perde la Sicilia rischia di fallire. Noi siamo buoni, non vogliamo che faccia la fine che hanno fatto fare a Wind Jet, ma non vogliamo nemmeno essere sfruttati. E poi l'Alitalia ha servizi migragnosi. Ti dà un drink e dei vecchi biscotti. Ma questo è un servizio da compagnia aerea internazionale? Prendiamo Bruxelles. Per andarci dalla Sicilia con Alitalia devi fare una sosta e non ti danno niente da mangiare. Invece con Brussels Airlines mangi bene. L'Alitalia sarà in difficoltà di cassa, ma non deve far soffrire la fame ai suoi passeggeri».
Ma se l'Alitalia offrisse un ribassamento delle tariffe ci potrebbe essere un cambio di strategia?
«In questo caso si potrebbe trattare, ma dovrebbe essere una trattativa seria, non certo come quella che ha fatto con Pulvirenti, il proprietario della Wind Jet. Io sono qui, non mi smuovo dalle mie convinzioni. Se hanno delle cose serie da proporre sono disposto ad ascoltarli, ma non credano di poter dettare legge a casa nostra. Sono finiti quei tempi. O i siciliani possono volare a prezzi accettabili anche se sono costretti a partire all'ultimo momento, oppure la battaglia continua».
In che senso?
«Nel senso che l'Alitalia sta trascurando Comiso, il sesto aeroporto siciliano. Nel suo programma di voli non ho letto la parola Comiso. Vuole soldi? E quanti soldi vuole? Vuol risanare il suo bilancio con i soldi dei siciliani? E' stato già scritto che se l'Alitalia perde la Sicilia rischia di fallire. Noi siamo buoni, non vogliamo che faccia la fine che hanno fatto fare a Wind Jet, ma non vogliamo nemmeno essere sfruttati. E poi l'Alitalia ha servizi migragnosi. Ti dà un drink e dei vecchi biscotti. Ma questo è un servizio da compagnia aerea internazionale? Prendiamo Bruxelles. Per andarci dalla Sicilia con Alitalia devi fare una sosta e non ti danno niente da mangiare. Invece con Brussels Airlines mangi bene. L'Alitalia sarà in difficoltà di cassa, ma non deve far soffrire la fame ai suoi passeggeri».
Ma se l'Alitalia offrisse un ribassamento delle tariffe ci potrebbe essere un cambio di strategia?
«In questo caso si potrebbe trattare, ma dovrebbe essere una trattativa seria, non certo come quella che ha fatto con Pulvirenti, il proprietario della Wind Jet. Io sono qui, non mi smuovo dalle mie convinzioni. Se hanno delle cose serie da proporre sono disposto ad ascoltarli, ma non credano di poter dettare legge a casa nostra. Sono finiti quei tempi. O i siciliani possono volare a prezzi accettabili anche se sono costretti a partire all'ultimo momento, oppure la battaglia continua».
Tony Zermo – La Sicilia Domenica 28 Luglio 2013 Politica, pagina 4
domenica 28 luglio 2013
Alitalia: Crocetta non strumentalizzi «Non siamo monopolisti in Sicilia»
Ma non dice nulla sul caro-tariffe dei voli «last minute»
«In merito alle
dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente della Regione Sicilia Crocetta
in riferimento ad Alitalia, la società precisa innanzi tutto che in Sicilia non
esiste alcun monopolio. Sulle rotte domestiche operano nella Regione diversi
altri vettori: ad esempio la Catania-Milano è servita, oltre che da Alitalia e
da Air One, da Easyjet e da Ryanair, mentre la Catania-Roma è servita anche da
Meridiana e da Blue Panorama.
Alitalia, con il suo Piano Industriale 2013-2016, dimostra altresì come la
Sicilia abbia, in questo progetto, un ruolo strategico di assoluto rilievo.
Il Gruppo, che opera su tutti e cinque gli aeroporti regionali, nel nuovo piano prevede di dedicare 14 aerei (rispetto agli 11 di oggi, + 27%) ai collegamenti da/per la Sicilia che saranno operati da Alitalia e dal nuovo brand Air One; quest'ultima, in particolare, potenzierà in maniera sostanziale i voli internazionali da/per Catania e Palermo arrivando a offrire da/per l'isola oltre 450 voli settimanali (+ 10% rispetto a oggi) e assicurando prezzi alla portata di tutti.
Lo sviluppo del network da Catania prevede la conferma delle rotte esistenti e lo sviluppo di nuovi collegamenti a prevalenza internazionale: rotte confermate da Catania verso: Bologna, Kiev, Milano Malpensa, Mosca, Pisa, Rostov, San Pietroburgo, Torino, Venezia, Verona; rotte allo studio da Catania per: Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Dusseldorf, Genova, Napoli, Ginevra, Lione, Londra, Marsiglia, Parigi Orly, Praga, Stoccarda, Vienna.
Da Palermo verrà confermato l'attuale collegamento per Venezia, mentre sono allo studio nuovi voli per Amsterdam, Berlino, Lione, Londra, Napoli, Parigi Orly, Torino.
PREZZI ALITALIA
Per quanto riguarda i prezzi offerti da Alitalia, la Catania-Roma-Catania parte da 106€, andata e ritorno, tasse incluse; la Catania-MilanoLinate-Catania da 141€ andata e ritorno, tasse incluse, mentre la Palermo-MilanoLinate-Palermo parte da 130€ andata e ritorno, tasse incluse.
Negli ultimi mesi circa il 30% dei biglietti sulle rotte dalla Sicilia a Roma e Milano, o viceversa, sono stati venduti a questi prezzi.
Bisogna poi ricordare che tutti i voli Alitalia, di qualunque prezzo e classe, offrono una serie di servizi inclusi quali il bagaglio, il check-in in aeroporto in alternativa a quello on-line, l'assegnazione del posto a bordo, snack e bibite e, infine, l'accumulo di miglia. Servizi che si pagano a caro prezzo con le compagnie low cost e che riducono sicuramente il divario di prezzo già modesto.
PREZZI AIR ONE
A titolo esemplificativo Air One, da gennaio a giugno di quest'anno, ha operato tra Catania e Malpensa, nelle due direzioni, 863 voli e ben il 60% dei passeggeri ha potuto usufruire di tariffe particolarmente convenienti, il cui prezzo medio è stato di 36€ + tasse (19,59€ per i passeggeri in partenza da Catania e 26,11€ per quelli in partenza da Malpensa).
Le tariffe di fascia alta, peraltro comprensive di tutta una serie di servizi (miglia, doppio bagaglio incluso, completa flessibilità e rimborsabilità) hanno rappresentato nel complesso meno dell'1% dei biglietti venduti.
CONSIDERAZIONI SULLE TARIFFE AEREE
Ovviamente per poter trovare le offerte più convenienti, soprattutto se si pianifica di effettuare il viaggio in periodo di alta stagione, occorre acquistare il biglietto con congruo anticipo. A ridosso partenza per trovare tariffe adatte a budget più limitati conviene avere flessibilità sulle date di partenza e ritorno in modo da non entrare nel picco di domanda. E' importante ricordare che il principio alla base della differenza di prezzo dei biglietti di un volo è che il prezzo aumenta o diminuisce anche in relazione al riempimento degli aerei stessi, ovvero in base al principio della domanda e dell'offerta che caratterizza ogni sistema industriale e che riguarda, nel trasporto aereo, l'attività di pricing di ogni singola compagnia aerea, low cost o tradizionale che sia. Merita inoltre particolare attenzione il fatto che sempre in aumento sono i costi accessori non dipendenti dalla compagnia aerea: ad esempio l'aeroporto di Palermo, negli ultimi mesi, ha incrementato di 5€ le tasse aeroportuali causando un aumento del prezzo dei biglietti che ricade sui clienti, ma che non è imputabile ad Alitalia.
L'ESEMPIO SALTA SU: I GIOVANI SICILIANI PRIMI ACQUIRENTI
Alitalia, nel suo nuovo piano industriale, costruirà delle tariffe su misura dedicate a specifiche categorie di viaggiatori. La prima, già lanciata, è quella per i giovani under 26. I giovani siciliani hanno apprezzato molto queste tariffe che partono da 47€ a tratta: nei mesi di giugno e di luglio, con trend in crescita in agosto, la Sicilia, con oltre 16.000 biglietti venduti, è risultata la Regione in cui Alitalia ha venduto in assoluto più tariffe SALTA SU (34.000 prenotazioni da/per la Sicilia nei mesi luglio-agosto). Sulla base di questo successo, altre iniziative di questo genere sono oggi allo studio per dare la possibilità di viaggiare a prezzi convenienti anche ad altre fasce di viaggiatori quali, ad esempio, le famiglie e gli stranieri che vivono nel nostro Paese.
In sintesi, ci stupiamo dell'attacco del Presidente Crocetta che sembra aver voluto strumentalizzare, non sappiamo a quali fini, una "non verità" dimostrata dall'ampia disamina sopra esposta. Ci auguriamo che una maggiore serenità di giudizio possa albergare in future dichiarazioni».
Fin qui il lungo comunicato di Alitalia dopo le dichiarazioni del presidente Crocetta che ha annunciato la costituzione di una compagnia aerea siciliana che consenta ai 5 milioni di siciliani di viaggiare a prezzi accessibili. I siciliani non hanno lo sconto come i sardi, non hanno nessun incentivo per la «continuità territoriale», non hanno treni veloci e nemmeno un'autostrada praticabile per il Nord, e quindi Crocetta ritiene doveroso intervenire creando una compagnia siciliana di bandiera che prenda il posto di Wind Jet.
L'Alitalia nella sua replica dice due cose che non condividiamo. La prima è che la compagnia non è in posizione di monopolio perché «Catania-Milano è servita anche da Easyjet e Ryanair, e Catania-Roma è servita anche da Meridiana e Blue Panorama». Dimentica di aggiungere che Blue Panorama è in situazione di «concordato in continuità», cioè in situazione difficilissima, e quanto al resto la sostanza è che Alitalia ha circa l'80% del mercato siciliano e forse più. La seconda cosa che non condividiamo è quel paniere di prezzi che è stato illustrato e che riguarda i voli prenotati con largo anticipo: il caro tariffe su cui battiamo il chiodo riguarda i voli «last minute», i siciliani protestano per i 400 euro a/r Catania-Milano o Catania-Roma quando non possono prenotare per tempo e sono in stato di necessità. La sappiamo che si tratta di domanda e di offerta, ma ai siciliani manca un'alternativa. Se Alitalia non gradisce una compagnia siciliana, allora si accordi con Crocetta per stabilire un tetto alle tariffe dell'ultimo minuto. La Sicilia non è solo un mercato di consumo.
Tony
Zermo –
La Sicilia Sabato 27 Luglio 2013 Economia,
pagina 12
Il Gruppo, che opera su tutti e cinque gli aeroporti regionali, nel nuovo piano prevede di dedicare 14 aerei (rispetto agli 11 di oggi, + 27%) ai collegamenti da/per la Sicilia che saranno operati da Alitalia e dal nuovo brand Air One; quest'ultima, in particolare, potenzierà in maniera sostanziale i voli internazionali da/per Catania e Palermo arrivando a offrire da/per l'isola oltre 450 voli settimanali (+ 10% rispetto a oggi) e assicurando prezzi alla portata di tutti.
Lo sviluppo del network da Catania prevede la conferma delle rotte esistenti e lo sviluppo di nuovi collegamenti a prevalenza internazionale: rotte confermate da Catania verso: Bologna, Kiev, Milano Malpensa, Mosca, Pisa, Rostov, San Pietroburgo, Torino, Venezia, Verona; rotte allo studio da Catania per: Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Dusseldorf, Genova, Napoli, Ginevra, Lione, Londra, Marsiglia, Parigi Orly, Praga, Stoccarda, Vienna.
Da Palermo verrà confermato l'attuale collegamento per Venezia, mentre sono allo studio nuovi voli per Amsterdam, Berlino, Lione, Londra, Napoli, Parigi Orly, Torino.
PREZZI ALITALIA
Per quanto riguarda i prezzi offerti da Alitalia, la Catania-Roma-Catania parte da 106€, andata e ritorno, tasse incluse; la Catania-MilanoLinate-Catania da 141€ andata e ritorno, tasse incluse, mentre la Palermo-MilanoLinate-Palermo parte da 130€ andata e ritorno, tasse incluse.
Negli ultimi mesi circa il 30% dei biglietti sulle rotte dalla Sicilia a Roma e Milano, o viceversa, sono stati venduti a questi prezzi.
Bisogna poi ricordare che tutti i voli Alitalia, di qualunque prezzo e classe, offrono una serie di servizi inclusi quali il bagaglio, il check-in in aeroporto in alternativa a quello on-line, l'assegnazione del posto a bordo, snack e bibite e, infine, l'accumulo di miglia. Servizi che si pagano a caro prezzo con le compagnie low cost e che riducono sicuramente il divario di prezzo già modesto.
PREZZI AIR ONE
A titolo esemplificativo Air One, da gennaio a giugno di quest'anno, ha operato tra Catania e Malpensa, nelle due direzioni, 863 voli e ben il 60% dei passeggeri ha potuto usufruire di tariffe particolarmente convenienti, il cui prezzo medio è stato di 36€ + tasse (19,59€ per i passeggeri in partenza da Catania e 26,11€ per quelli in partenza da Malpensa).
Le tariffe di fascia alta, peraltro comprensive di tutta una serie di servizi (miglia, doppio bagaglio incluso, completa flessibilità e rimborsabilità) hanno rappresentato nel complesso meno dell'1% dei biglietti venduti.
CONSIDERAZIONI SULLE TARIFFE AEREE
Ovviamente per poter trovare le offerte più convenienti, soprattutto se si pianifica di effettuare il viaggio in periodo di alta stagione, occorre acquistare il biglietto con congruo anticipo. A ridosso partenza per trovare tariffe adatte a budget più limitati conviene avere flessibilità sulle date di partenza e ritorno in modo da non entrare nel picco di domanda. E' importante ricordare che il principio alla base della differenza di prezzo dei biglietti di un volo è che il prezzo aumenta o diminuisce anche in relazione al riempimento degli aerei stessi, ovvero in base al principio della domanda e dell'offerta che caratterizza ogni sistema industriale e che riguarda, nel trasporto aereo, l'attività di pricing di ogni singola compagnia aerea, low cost o tradizionale che sia. Merita inoltre particolare attenzione il fatto che sempre in aumento sono i costi accessori non dipendenti dalla compagnia aerea: ad esempio l'aeroporto di Palermo, negli ultimi mesi, ha incrementato di 5€ le tasse aeroportuali causando un aumento del prezzo dei biglietti che ricade sui clienti, ma che non è imputabile ad Alitalia.
L'ESEMPIO SALTA SU: I GIOVANI SICILIANI PRIMI ACQUIRENTI
Alitalia, nel suo nuovo piano industriale, costruirà delle tariffe su misura dedicate a specifiche categorie di viaggiatori. La prima, già lanciata, è quella per i giovani under 26. I giovani siciliani hanno apprezzato molto queste tariffe che partono da 47€ a tratta: nei mesi di giugno e di luglio, con trend in crescita in agosto, la Sicilia, con oltre 16.000 biglietti venduti, è risultata la Regione in cui Alitalia ha venduto in assoluto più tariffe SALTA SU (34.000 prenotazioni da/per la Sicilia nei mesi luglio-agosto). Sulla base di questo successo, altre iniziative di questo genere sono oggi allo studio per dare la possibilità di viaggiare a prezzi convenienti anche ad altre fasce di viaggiatori quali, ad esempio, le famiglie e gli stranieri che vivono nel nostro Paese.
In sintesi, ci stupiamo dell'attacco del Presidente Crocetta che sembra aver voluto strumentalizzare, non sappiamo a quali fini, una "non verità" dimostrata dall'ampia disamina sopra esposta. Ci auguriamo che una maggiore serenità di giudizio possa albergare in future dichiarazioni».
Fin qui il lungo comunicato di Alitalia dopo le dichiarazioni del presidente Crocetta che ha annunciato la costituzione di una compagnia aerea siciliana che consenta ai 5 milioni di siciliani di viaggiare a prezzi accessibili. I siciliani non hanno lo sconto come i sardi, non hanno nessun incentivo per la «continuità territoriale», non hanno treni veloci e nemmeno un'autostrada praticabile per il Nord, e quindi Crocetta ritiene doveroso intervenire creando una compagnia siciliana di bandiera che prenda il posto di Wind Jet.
L'Alitalia nella sua replica dice due cose che non condividiamo. La prima è che la compagnia non è in posizione di monopolio perché «Catania-Milano è servita anche da Easyjet e Ryanair, e Catania-Roma è servita anche da Meridiana e Blue Panorama». Dimentica di aggiungere che Blue Panorama è in situazione di «concordato in continuità», cioè in situazione difficilissima, e quanto al resto la sostanza è che Alitalia ha circa l'80% del mercato siciliano e forse più. La seconda cosa che non condividiamo è quel paniere di prezzi che è stato illustrato e che riguarda i voli prenotati con largo anticipo: il caro tariffe su cui battiamo il chiodo riguarda i voli «last minute», i siciliani protestano per i 400 euro a/r Catania-Milano o Catania-Roma quando non possono prenotare per tempo e sono in stato di necessità. La sappiamo che si tratta di domanda e di offerta, ma ai siciliani manca un'alternativa. Se Alitalia non gradisce una compagnia siciliana, allora si accordi con Crocetta per stabilire un tetto alle tariffe dell'ultimo minuto. La Sicilia non è solo un mercato di consumo.
venerdì 26 luglio 2013
L'intervista. Nino Pulvirenti analizza luci e ombre del sistema siciliano «Potenziare il sistema dei trasporti farebbe crescere anche il turismo»
Mare, spiagge, l'Etna e i beni architettonici sono il
nostro tesoro: ma ci vuole più organizzazione e l'offerta migliori servizi
Taormina. «Ecco il nostro petrolio, il nostro gas, le nostre miniere di oro e
argento. Il tesoro della Sicilia e dei siciliani».
Nino Pulvirenti si affaccia da una terrazza panoramica nel cuore del centro di Taormina e allunga lo sguardo. Il mare, Isola Bella, alle spalle si intravede anche l'Etna, a destra la macchia verde che segna la lunga fila di agrumeti che si spingono sino alla provincia di Catania. Un paradiso terrestre. E Pulvirenti insiste: «E' su questa materia prima che la Sicilia deve e può scommettere per rimettere in moto la sua economia. Credo che davvero in nessuna parte del mondo ci sia una concentrazione simile di bellezze naturali, di beni architettonici, di cultura, di sole e di neve, di mare e di montagna, un vulcano attivo. Sembra tutto così ovvio quando si dice, eppure ce ne dimentichiamo troppo spesso».
E allora, dopo avere ricordato che viviamo in una terra meravigliosa, chiediamo a Nino Pulvirenti perché questo Eldorado splende poco e male e rende assai meno di quanto potrebbe e dovrebbe. Che cosa non funziona nel sistema del turismo siciliano?
«Succede che per valorizzare tutto questo ben di Dio servono strutture adeguate, serve organizzazione, bisogna che i turisti trovino servizi, pulizia. E purtroppo non sempre sotto questo aspetto la Sicilia è in grado di offrire tutto ciò. Oggi, poi, ci troviamo di fronte al fatto che il turismo ricco, quello d'élite per intenderci, continua a funzionare, come dimostra anche adesso l'occupazione degli alberghi di lusso a Taormina e in qualche altro angolo della Sicilia. Questo perché si tratta di turisti che non hanno problemi economici, che, spesso, viaggiano con aerei privati, con grandi yatch e si spostano agevolmente anche quando fanno base in Sicilia. Il calo, invece, lo registriamo nel turismo di livello medio, molto importante perché con una massa maggiore di presenze crea un notevole movimento economico sul territorio. A frenare queste presenze, naturalmente, c'è la crisi, ma non solo. Anzi direi che il primo motivo sta nella crescente difficoltà che chi viaggia incontra nel sistema dei trasporti. Che costa sempre di più e scoraggia chi ha risorse limitate».
Pulvirenti non vorrebbe parlare di questioni legate al trasporto aereo, un po' per delicatezza (visto che ci sono molte questioni aperte che riguardano ancora la Wind Jet), ma anche perché la cosa, naturalmente, provoca ancora in lui un po' di rabbia e molti rimpianti. Ma la questione del trasporto aereo sta qui, sul tavolo, drammaticamente, confusamente, inevitabilmente. E, allora, qualcosa Pulvirenti deve dire.
«Dico che la realtà oggi è sotto gli occhi di tutti, il caro tariffe, il calo delle presenze negli scali siciliani con conseguente crisi anche di imprese che operavano in quelle strutture e aziende dell'indotto. Diciamo che ho una domanda e un forte rammarico personale in questo momento. La domanda è per il presidente della Regione, Crocetta, posta in maniera assolutamente bonaria e cortese, si capisce, anche perché ho per lui grande rispetto e molta fiducia nelle sue capacità: vorrei capire, però, come mai il governatore non ha posto sin dal primo momento in cima alla sua azione di governo la questione dei trasporti? Per la Sicilia questa è la vera priorità, per far funzionare il turismo, ma anche per tutta l'economia che ha bisogno di una viabilità moderna su strade e ferrovie, ma soprattutto di un sistema di trasporto aereo accessibile a tutti, visto che siamo un'isola. Il rammarico? Evidentemente sei mesi fa, quando incontrai il presidente Crocetta, non sono riuscito a spiegare con chiarezza l'importanza strategica, economica e sociale che avrebbe avuto per la Sicilia e per i siciliani il nuovo progetto Wind Jet, con il suo patrimonio acquisito negli anni, la visibilità, la fidelizzazione dei viaggiatori, le sue professionalità aziendali. Peccato, perché allora tante cose si potevano ancora fare».
Nino Pulvirenti si ferma qua sul tema trasporto aereo. Crocetta, evidentemente, quel discorso di Pulvirenti lo ha metabolizzato sei mesi dopo e ora sta provando l'improbabile, con l'idea della nuova compagnia aerea regionale. Si vedrà. Resta quel che Nino Pulvirenti dice e ribadisce: «Per valorizzare il turismo, così come molti altri settori della nostra economia, agricoltura in testa, serve una infrastrutturazione moderna, autostrade, treni veloci. E, soprattutto, un trasporto aereo che faccia viaggiare da e per la Sicilia a prezzi accessibili. Quel turismo medio che può ridare ossigeno alle nostre imprese può tornare soltanto così. Se, invece, anche stavolta come è accaduto spesso nella storia tormentata di questa terra, restiamo preda di qualcuno, saranno dolori e danni. Oggi siamo vittime di un sistema aereo in pratica monopolistico e fortemente condizionante. Se non ne usciamo presto pagheremo a lungo un conto pesantissimo».
Sette mesi d'estate, unicità spettacolari («i miei ospiti spesso mi raccontano -dice Pulvirenti - di visite emozionanti nel cuore dell'Etna»), ma qui bisogna pur arrivarci. Alla politica, dunque, l'impegno di accorciare le distanze. A tutti quella di sapere essere più puntuali nell'organizzazione, nel fornire servizi. E nel conservare e preservare come si farebbe con un tesoro questo paradiso terrestre.
Nino Pulvirenti si affaccia da una terrazza panoramica nel cuore del centro di Taormina e allunga lo sguardo. Il mare, Isola Bella, alle spalle si intravede anche l'Etna, a destra la macchia verde che segna la lunga fila di agrumeti che si spingono sino alla provincia di Catania. Un paradiso terrestre. E Pulvirenti insiste: «E' su questa materia prima che la Sicilia deve e può scommettere per rimettere in moto la sua economia. Credo che davvero in nessuna parte del mondo ci sia una concentrazione simile di bellezze naturali, di beni architettonici, di cultura, di sole e di neve, di mare e di montagna, un vulcano attivo. Sembra tutto così ovvio quando si dice, eppure ce ne dimentichiamo troppo spesso».
E allora, dopo avere ricordato che viviamo in una terra meravigliosa, chiediamo a Nino Pulvirenti perché questo Eldorado splende poco e male e rende assai meno di quanto potrebbe e dovrebbe. Che cosa non funziona nel sistema del turismo siciliano?
«Succede che per valorizzare tutto questo ben di Dio servono strutture adeguate, serve organizzazione, bisogna che i turisti trovino servizi, pulizia. E purtroppo non sempre sotto questo aspetto la Sicilia è in grado di offrire tutto ciò. Oggi, poi, ci troviamo di fronte al fatto che il turismo ricco, quello d'élite per intenderci, continua a funzionare, come dimostra anche adesso l'occupazione degli alberghi di lusso a Taormina e in qualche altro angolo della Sicilia. Questo perché si tratta di turisti che non hanno problemi economici, che, spesso, viaggiano con aerei privati, con grandi yatch e si spostano agevolmente anche quando fanno base in Sicilia. Il calo, invece, lo registriamo nel turismo di livello medio, molto importante perché con una massa maggiore di presenze crea un notevole movimento economico sul territorio. A frenare queste presenze, naturalmente, c'è la crisi, ma non solo. Anzi direi che il primo motivo sta nella crescente difficoltà che chi viaggia incontra nel sistema dei trasporti. Che costa sempre di più e scoraggia chi ha risorse limitate».
Pulvirenti non vorrebbe parlare di questioni legate al trasporto aereo, un po' per delicatezza (visto che ci sono molte questioni aperte che riguardano ancora la Wind Jet), ma anche perché la cosa, naturalmente, provoca ancora in lui un po' di rabbia e molti rimpianti. Ma la questione del trasporto aereo sta qui, sul tavolo, drammaticamente, confusamente, inevitabilmente. E, allora, qualcosa Pulvirenti deve dire.
«Dico che la realtà oggi è sotto gli occhi di tutti, il caro tariffe, il calo delle presenze negli scali siciliani con conseguente crisi anche di imprese che operavano in quelle strutture e aziende dell'indotto. Diciamo che ho una domanda e un forte rammarico personale in questo momento. La domanda è per il presidente della Regione, Crocetta, posta in maniera assolutamente bonaria e cortese, si capisce, anche perché ho per lui grande rispetto e molta fiducia nelle sue capacità: vorrei capire, però, come mai il governatore non ha posto sin dal primo momento in cima alla sua azione di governo la questione dei trasporti? Per la Sicilia questa è la vera priorità, per far funzionare il turismo, ma anche per tutta l'economia che ha bisogno di una viabilità moderna su strade e ferrovie, ma soprattutto di un sistema di trasporto aereo accessibile a tutti, visto che siamo un'isola. Il rammarico? Evidentemente sei mesi fa, quando incontrai il presidente Crocetta, non sono riuscito a spiegare con chiarezza l'importanza strategica, economica e sociale che avrebbe avuto per la Sicilia e per i siciliani il nuovo progetto Wind Jet, con il suo patrimonio acquisito negli anni, la visibilità, la fidelizzazione dei viaggiatori, le sue professionalità aziendali. Peccato, perché allora tante cose si potevano ancora fare».
Nino Pulvirenti si ferma qua sul tema trasporto aereo. Crocetta, evidentemente, quel discorso di Pulvirenti lo ha metabolizzato sei mesi dopo e ora sta provando l'improbabile, con l'idea della nuova compagnia aerea regionale. Si vedrà. Resta quel che Nino Pulvirenti dice e ribadisce: «Per valorizzare il turismo, così come molti altri settori della nostra economia, agricoltura in testa, serve una infrastrutturazione moderna, autostrade, treni veloci. E, soprattutto, un trasporto aereo che faccia viaggiare da e per la Sicilia a prezzi accessibili. Quel turismo medio che può ridare ossigeno alle nostre imprese può tornare soltanto così. Se, invece, anche stavolta come è accaduto spesso nella storia tormentata di questa terra, restiamo preda di qualcuno, saranno dolori e danni. Oggi siamo vittime di un sistema aereo in pratica monopolistico e fortemente condizionante. Se non ne usciamo presto pagheremo a lungo un conto pesantissimo».
Sette mesi d'estate, unicità spettacolari («i miei ospiti spesso mi raccontano -dice Pulvirenti - di visite emozionanti nel cuore dell'Etna»), ma qui bisogna pur arrivarci. Alla politica, dunque, l'impegno di accorciare le distanze. A tutti quella di sapere essere più puntuali nell'organizzazione, nel fornire servizi. E nel conservare e preservare come si farebbe con un tesoro questo paradiso terrestre.
Andrea Lodato - Nostro inviato La Sicilia - Giovedì 25 Luglio 2013 I FATTI, pagina 8
giovedì 25 luglio 2013
Alla Sicilia serve la continuità territoriale subito
Oltre alla dichiarazione di guerra all’Alitalia, il governatore Crocetta deve attuare sin da subito la continuità territoriale, stile Sardegna, che è ciò che serve nell’immediato alla Sicilia e ai Siciliani.
Questo secondo me è il primo passo che la Regione Sicilia deve realizzare, per salvare capra e cavoli, parlando di turismo e di mobilità.
E poi perché impelagarsi in una compagnia aerea a carico della regione? Non sono evidenti i risultati disastrosi dell'Ast?
E il trasporto ferroviario con il relativo contratto di servizio ancora non sottoscritto con Trenitalia, non fa turismo e mobilità?
Il turismo e la mobilità non si realizzano solo con il trasporto su gomma ma con un trasporto intermodale che la Sicilia ancora non ha.
I siciliani aspettano risposte concrete e immediate e non i soliti fiumi di inchiostro e di parole.
Questo secondo me è il primo passo che la Regione Sicilia deve realizzare, per salvare capra e cavoli, parlando di turismo e di mobilità.
E poi perché impelagarsi in una compagnia aerea a carico della regione? Non sono evidenti i risultati disastrosi dell'Ast?
E il trasporto ferroviario con il relativo contratto di servizio ancora non sottoscritto con Trenitalia, non fa turismo e mobilità?
Il turismo e la mobilità non si realizzano solo con il trasporto su gomma ma con un trasporto intermodale che la Sicilia ancora non ha.
I siciliani aspettano risposte concrete e immediate e non i soliti fiumi di inchiostro e di parole.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
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mercoledì 24 luglio 2013
Crocetta: «Faremo una compagnia aerea siciliana» Trasporti. «I siciliani non possono dipendere dall'Alitalia»
Spezzare
il monopolio.
«L'Alitalia
non può sfruttarci»
«Sarà
l'Ast, cioè Azienda siciliana trasporti»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
Vittoria. L'annuncio è importante, da lasciare sorpresi: «La Regione avrà una
sua compagnia aerea low cost con il nome e la struttura dell'Ast, Azienda
siciliana trasporti. Così spezzeremo il monopolio dell'Alitalia che sta
spennando i siciliani». Il presidente Crocetta lo ha detto ieri nella sua
visita a Vittoria (che tra l'altro sarà zona franca urbana). E il suo
intervento è in sintonia con la campagna del nostro giornale contro il caro
tariffe della compagnia di bandiera. Crocetta ha detto basta: la Sicilia deve
tornare a volare attraverso l'Ast, l'azienda pubblica trasporti controllata
dalla Regione siciliana e attualmente guidata dal prof. Dario Lo Bosco. «Presto
opererà negli aeroporti siciliani a cominciare da Comiso con voli low cost.
Firmerò in settimana la delibera per aprire all'Ast il mercato del trasporto
aereo».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».
Tony
Zermo – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2
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Il presidente dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del governatore
Palermo. Il presidente
dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del
governatore Rosario Crocetta: «L'Ast non diventerà una nuova compagnia aerea -
spiega Lo Bosco -. Il gruppo Ast, semmai, essendo interamente partecipato dalla
Regione, interverrà con tutte le proprie competenze per coordinare lo sviluppo
di un sistema di trasporti integrati capace di offrire servizi completi ai
turisti in arrivo all'aeroporto di Comiso, affinchè l'intera Sicilia
Sud-Orientale sia servita in maniera ottimale e possa inserirsi adeguatamente
nei circuiti internazionali».
Il primo passo, secondo Lo Bosco, riguarda l'Ast che si occupa di autolinee di
trasporto passeggeri su gomma: «Attiveremo nuovi collegamenti in pullman fra
l'aeroporto di Comiso e le altre città, affinchè i turisti che atterrano in
questo scalo abbiano la possibilità di muoversi agevolmente e di raggiungere
tutte le principali mete dell'Isola. Altrimenti, se da Comiso non si può andare
da nessuna parte, resta uno scalo morto e poco appetibile».
Il presidente dell'Ast si sofferma poi sulla parte relativa ai collegamenti aerei: «Ast Aeroservizi, società controllata dall'Ast e quindi interamente a capitale regionale, che in atto gestisce l'aeroporto di Lampedusa, si occuperà del coordinamento di tutti i vettori low cost su Comiso, in sinergia con l'aeroporto di Catania, per fare crescere entrambi gli scali incrementando i collegamenti e facendo sì che a questi si aggiungano anche i trasporti intermodali (ferroviari, stradali e marittimi) che rendano possibile una completa capacità di viaggiare per tutto il distretto centrale e sud-orientale dell'Isola».
Il presidente dell'Ast affronterà, infine, sempre per Comiso, «la questione della dichiarazione di aeroporto di terzo livello, grazie alla quale si potranno attivare collegamenti aerei regionali e di breve gittata, al fine di assicurare la continuità territoriale a chi atterra qui. Da questo scalo, in sostanza, deve essere possibile per un passeggero proseguire su un altro volo verso altre città italiane e dell'area mediterranea. In sintesi, le mete non raggiungibili in coincidenza da Catania devono potere essere servite da Comiso».
michele guccione - La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 Il Fatto, pagina 2
Il presidente dell'Ast si sofferma poi sulla parte relativa ai collegamenti aerei: «Ast Aeroservizi, società controllata dall'Ast e quindi interamente a capitale regionale, che in atto gestisce l'aeroporto di Lampedusa, si occuperà del coordinamento di tutti i vettori low cost su Comiso, in sinergia con l'aeroporto di Catania, per fare crescere entrambi gli scali incrementando i collegamenti e facendo sì che a questi si aggiungano anche i trasporti intermodali (ferroviari, stradali e marittimi) che rendano possibile una completa capacità di viaggiare per tutto il distretto centrale e sud-orientale dell'Isola».
Il presidente dell'Ast affronterà, infine, sempre per Comiso, «la questione della dichiarazione di aeroporto di terzo livello, grazie alla quale si potranno attivare collegamenti aerei regionali e di breve gittata, al fine di assicurare la continuità territoriale a chi atterra qui. Da questo scalo, in sostanza, deve essere possibile per un passeggero proseguire su un altro volo verso altre città italiane e dell'area mediterranea. In sintesi, le mete non raggiungibili in coincidenza da Catania devono potere essere servite da Comiso».
michele guccione - La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 Il Fatto, pagina 2
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