Due
miliardi di euro in 5 anni nel "decreto del fare" utili per
ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo e il ponte
ferroviario crollato, già da due anni, sulla Caltagirone-Gela.
Serve
tutto l’impegno e l’attenzione della classe politica siciliana sia a Palermo
che a Roma per non perdere quest'ulteriore treno di
finanziamenti, relativo agli anni 2013-2017, per le infrastrutture
ferroviarie.
Alla
voce “Infrastrutture” delle misure del «decreto del Fare», vi sono 2 mld
di euro in 5 anni per opere immediatamente cantierabili.E' stato
istituito, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un
Fondo con una dotazione complessiva pari a 2.069 milioni di euro, di cui 335
milioni di euro per l'anno 2013, 405 milioni di euro per l'anno 2014, 652
milioni di euro per l'anno 2015, 535 milioni di euro per l'anno 2016 e 142
milioni di euro per l'anno 2017.
Parte
di queste risorse riguardano interventi finanziabili (art. 18 comma 1) per il
miglioramento delle prestazioni della rete e dei servizi ferroviari e per il
superamento di criticità sulle infrastrutture viarie concernenti ponti e
gallerie.
Considerata
l’opportunità perché non farsi finanziare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani
via Milo chiusa da febbraio di quest'anno per i continui smottamenti?.
Sembra che per il ripristino della suddetta tratta occorrano circa 70
milioni di euro e Rete ferroviaria italiana non sembra interessata alla
sistemazione ed alla riapertura in breve tempo di quest’asse ferroviario
importante tra la Capitale e Trapani.
Perché
non farsi finanziare la Caltagirone-Gela per la sistemazione del ponte
ferroviario crollato, in territorio di Niscemi, oramai da due anni?
Questo
è l’appello che vogliamo rivolgere alle Istituzioni regionali e nazionali
affinché salgano su questo treno di finanziamenti che servono alla Sicilia per
migliorare le condizioni di trasporto ferroviario che lasciano, anche dal punto
di vista infrastrutturale, molto a desiderare.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani.
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