Necessità di un generale potenziamento del trasporto ferroviario in Sicilia, anche alla luce dei gravi e ripetuti disservizi sulla tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa. Il sottosegretario Rocco GIRLANDA risponde all’interrogazione 5-00113 Garofalo. Mercoledì 3 luglio 2013 Commissione IX ALLEGATO 2
TESTO DELLA RISPOSTA
L’Onorevole interrogante
ha posto all’attenzione del Governo le problematiche afferenti i collegamenti
ferroviari lungo la tratta Messina-Catania-Siracusa. Più in generale, per
quanto riguarda il potenziamento delle opere ferroviarie nel Sud del Paese,
evidenzio che l’Allegato X Infrastrutture ha previsto tra le opere strategiche
di Legge Obiettivo (legge n. 443/2001) la realizzazione dell’infrastruttura «
asse ferroviario Salerno-Reggio Calabria-Palermo » nel cui ambito si prevedono
diversi interventi infrastrutturali (sia ferroviari che stradali) nella regione
Sicilia. In particolare, è programmata la costruzione della tratta ferroviaria
« Palermo-Catania-Siracusa » la cui progettazione preliminare della seconda
tratta funzionale è stata approvata con delibera CIPE n. 147 del 2005.
Allo stato, si è in attesa
del reitero del vincolo preordinato all’esproprio da parte dello stesso CIPE
per proseguire con l’approvazione della progettazione definitiva. Inoltre, è in
iter istruttorio la progettazione preliminare della I tratta funzionale «
Catenanuova Bicocca ». La realizzazione della tratta « Palermo-Catania »,
rientrante nel sistema « corridoio plurimodale padano », è stata da ultimo
confermata nell’Allegato XI infrastrutture per un costo complessivo di 2.851,00
milioni di euro.
Devo tra l’altro
evidenziare che il Contratto di Programma tra lo Stato e Rete ferroviaria
italiana (RFI) prevede la realizzazione e il finanziamento di alcuni importanti
interventi strategici che riguardano il Sud d’Italia.
La pianificazione degli
investimenti di RFI nel Mezzogiorno è coerente con il nuovo assetto della rete
trans europea di trasporto in corso di definizione, anche nella prospettiva di
sviluppo indicata a livello europeo sugli assi individuati come prioritari e
che costituiranno la cosiddetta « Core network ».
Al momento, in Sicilia RFI
è impegnata a dare attuazione ad una serie di interventi previsti nel vigente
Contratto di Programma – che si trovano a diversi stadi di avanzamento – da
realizzare in un orizzonte di medio/lungo periodo, in relazione allo sviluppo
delle esigenze di mobilità ed in funzione delle disponibilità finanziarie e
degli iter autorizzativi, che sono destinati ad aumentare e migliorare la
capacità e la funzionalità della rete siciliana.
Tra l’altro, lo scorso 28
febbraio Ferrovie dello Stato italiane e RFI hanno sottoscritto con il Ministro
per la coesione territoriale, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
e la regione Siciliana il Contratto istituzionale di sviluppo (istituito
dall’articolo 6 del decreto legislativo n. 88 del 2011) per la realizzazione
della direttrice ferroviaria « Messina-Catania Palermo ».
Il Gruppo FS e RFI,
sentiti al riguardo, hanno assicurato che gli standard di progettazione della
direttrice MessinaCatania-Palermo saranno quelli dell’interoperabilità europea.
Il contratto definisce un progetto che ha le caratteristiche europee della rete
TEN-T che collega le grandi città della Sicilia: Palermo, Catania e Messina, a
cui si collegheranno anche Siracusa, Agrigento, Gela e Trapani, dal lato di
Palermo.
Premesso ciò, per quanto
riguarda più in particolare la tratta Messina-Catania-Siracusa, citata
dall’interrogante, comunico che il Contratto prevede, lungo la linea
Messina-Catania, la progettazione del raddoppio della tratta
Giampilieri-Fiumefreddo (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il
nodo di Catania è in via di completamento il raddoppio dei binari nella tratta
che va da Catania Ognina a Catania Centrale, mentre verrà progettato
l’interramento della Stazione Centrale e realizzato il raddoppio della tratta
Zurria-Catania-Acquicella. Sono altresì in corso di realizzazione interventi di
potenziamento tecnologico per l’adeguamento della linea a più moderni standard
(valore complessivo di tutti gli interventi 383,8 milioni di euro).
Detto Contratto prevede,
tra l’altro interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e
Catania-Palermo e il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie del nodo di
Palermo, in corso di realizzazione (il valore degli interventi è pari a 1.218,8
milioni di euro).
Inoltre, per quanto
concerne il collegamento Messina-Catania (senza fermate intermedie), parte
rilevante della tratta Messina-Catania-Siracusa, il Gruppo FS ha comunicato
che, dopo la realizzazione del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, il tempo di
percorrenza si ridurrà di mezz’ora, passando da un’ora e quindici minuti a
quarantacinque minuti.
Per quanto concerne,
invece, le problematiche attinenti al Servizio ferroviario svolto nella regione
Sicilia, cui fa riferimento l’interrogante, preciso che i servizi ferroviari
regionali della Sicilia sono regolati dal Contratto di Servizio con il MIT e il
Ministero dell’economia e finanze, che disciplina i servizi delle regioni a
Statuto speciale (Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta), per le quali non è stato ancora
completato il processo di attribuzione delle competenze in materia di trasporto
locale. Peraltro, tra MIT, MEF e regione Siciliana è in corso di svolgimento la
procedura per l’attuazione del trasferimento alla regione dei compiti di programmazione
e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e
locale di cui al decreto legislativo n. 422 del 1997; l’iter di attribuzione
delle competenze – che consentirà la stipula di un Contratto da parte della
regione Siciliana – sarà completato con l’emanazione di un decreto di
ripartizione delle risorse finanziarie da parte del MEF.
Ad oggi, il numero di
collegamenti effettuati in Sicilia (come in ogni altra regione) è strettamente
legato alle risorse disponibili nell’ambito del Contratto di Servizio le quali,
come è noto, non possono non tener conto dell’attuale quadro economico. Al
riguardo, Ferrovie dello Stato ha comunicato che i treni regionali « feriali »
che servono il territorio siciliano sono oggi, complessivamente, 414 al giorno
(erano 388 nel 2011 e 412 nel 2012); con il cambio orario del 9 giugno scorso,
peraltro, non sono state effettuate riduzioni dei volumi complessivi di servizi
regionali della Sicilia.
Per quanto concerne lo
specifico episodio citato dall’interrogante, preciso che i disservizi si sono
verificati lo scorso 3 maggio (non il 5); in tale giornata, sulla linea
Messina-Siracusa, a seguito di un incendio riguardante aree adiacenti alla sede
ferroviaria, i Vigili del Fuoco hanno richiesto immediata sospensione della circolazione,
sia per consentire l’intervento di spegnimento, sia per ragioni di sicurezza:
ciò ha comportato la soppressione di quattro treni, nonché ripercussioni sulla
regolarità del traffico ferroviario.
In ogni caso, il
miglioramento complessivo del servizio ferroviario regionale auspicato
dall’interrogante costituisce una delle priorità del Governo; come il Ministro
Lupi ha avuto modo di affermare di recente, l’Italia ha bisogno di un sistema
di trasporto pubblico locale efficiente soprattutto in momenti di crisi come
questo, in cui è più evidente la necessità di poter usufruire di un trasporto
pubblico locale efficiente.
Assicuro che è proprio in
quest’ottica che il Ministro intende dialogare con le regioni come anche con le
Ferrovie dello Stato.
Vincenzo GAROFALO (PdL), replicando, nel ringraziare
il sottosegretario per la risposta assai dettagliata, sottolinea il proprio interesse
alla questione oggetto dell’interrogazione, che a suo giudizio necessita di un
costante e continuo monitoraggio e, nel prendere atto con favore dell’interesse
del Ministro al riguardo, auspica che si possano mettere in campo iniziative
che portino a risultati migliori di
quelli ottenuti nel passato. Nel ricordare che i
servizi di trasporto offerti da Trenitalia sono regolati da un contratto di servizio,
che prevede dei finanziamenti per l’esercizio delle tratte, osserva che a suo giudizio
l’offerta di servizi prospettata nel contratto non coincide con quella
realmente prestata dalla società e sottolinea l’esigenza che vengano garantite
puntualmente le prestazioni dovute, anche a fronte dell’avvenuto aumento delle
tariffe.
Nel segnalare l’opportunità che il Governo possa
superare le criticità derivanti dalle diverse competenze dei Ministeri
dell’economia e delle finanze e delle infrastrutture e trasporti sulla società
che presta il servizio ferroviario, auspica che venga intensificata l’attività
di vigilanza al fine di avere un quadro preciso delle prestazioni realmente
effettuate e prevedere un sistema di penalità, che contempli anche la riduzione
dei finanziamenti in caso di inosservanza del contratto di servizio. Riguardo alla
realizzazione delle infrastrutture, invita il Governo a prestare la massima attenzione
affinché vengano realizzate adeguate infrastrutture anche nel Mezzogiorno,
rispettando la tempistica prevista, dal momento
che i tempi medi di progettazione e di successiva realizzazione di un’infrastruttura
nel Paese sono a suo giudizio troppo lunghi.