Ragusa, 17 giugno 2013. Una
campagna elettorale caratterizzata dall’inaugurazione dell’aeroporto di Comiso
e dagli annunci dello sblocco dei finanziamenti per i nuovi lotti
dell’autostrada Siracusa-Gela e per il raddoppio della Ragusa-Catania. Nessuna
notizia sulla ferrovia, che rimane un tabù.
Ma mentre
i nostri politici dormono o fingono di dormire, “lassù” qualcuno è ben sveglio
e continua il lavoro sporco: avanzano le procedure per la vendita dello
scalo merci di Ragusa; entra nel vivo la pianificazione della chiusura
delle stazioni di Comiso e Acate, che verranno presto ridotte a pura linea,
con la soppressione dei binari per gli incroci e le precedenze.
Il 7
marzo avevamo ottenuto un incontro con l’assessore Bartolotta per
pianificare gli interventi sulla tratta Siracusa-Ragusa-Gela: trasporto studenti;
blocco immediato della soppressione dei binari per incroci e precedenze,
impedire la vendita degli scali merci, attivare le procedure per la
metropolitana di superficie a Ragusa, avvio del treno del barocco. Era presente
tutta la deputazione, che non si è però interessata per far partire il tavolo
tecnico con RFI e Trenitalia, sui cui c’era l’impegno dell’assessore, per fare
entrare nel vivo la discussione sulla nostra piattaforma. Più volte abbiamo
richiesto ai deputati che si attivassero per fissare il tavolo; ci è stato
anche promesso che si sarebbero riunito a Ragusa. Nulla è successo dal 7 marzo
ad oggi: i 100 giorni della vergogna.
Il treno del barocco, annunciato come prossimo a partire
dal 1° giugno al 30 agosto, si è rivelato un proclama elettorale, ovvero una
presa per i fondelli. Lo abbiamo perso anche quest’anno.
Il trasporto studenti su treno per il quale ci siamo tanto
spesi nel corso del 2012, avrebbe potuto decollare a settembre dello scorso
anno; è finito anche quest’altro anno scolastico, e pare non interessi questa
classe politica che, sia essa collocata al governo o all’opposizione, emana la
stessa puzza di marcio doppiogiochismo. Siamo stanchi di questi soggetti, dei
loro sorrisi e delle loro facce da circostanza; siamo stanchi di leggere le
parole “ferrovia” e “metropolitana” nei programmi elettorali di gente che non
ha voluto né la ferrovia né la metropolitana, che non si è spesa per questi
obiettivi, nonostante gli impegni presi con la CUB, con i ferrovieri e con i
cittadini.
Aprire
l’aeroporto di Comiso e chiudere la stazione è da folli! Non guardare al di là
del proprio naso e non capire che non c’è domani senza una mobilità
ecocompatibile e pubblica, è da orbi.
La
lotta non si ferma; cambia solo direzione. Il tempo ci darà ragione.
Venerdì
28 giugno, nel primo anniversario dell’inaugurazione della fermata della
metropolitana di via Colajanni, verrà inaugurata la fermata della
metropolitana di piazza Poste. Questa provocazione non è rivolta ai sordi
della politica, ma ai cittadini stanchi di subire la prepotenza di una classe
dirigente responsabile del disastro sociale e culturale in cui siamo immersi e
da cui vogliamo uscire. Concludiamo con un passaggio, d all’assemblea del 5 gennaio 2002 presso la stazione di Ragusa, convocata dalla CUB contro la soppressione di 7 treni, del macchinista Giuseppe Costa: "Questa classe politica potrebbe essere ricordata sui libri di storia solo per la
cancellazione della ferrovia, simbolo di cultura, civiltà, progresso, sviluppo".
Coordinamento
provinciale CUB Trasporti
Comitato
per il rilancio della ferrovia iblea
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