Lo
studio di fattibilità della metropolitana di superficie di Ragusa, conservato
dal 1995 nei cassetti di Rete ferroviaria italiana e di qualche ufficio del
Comune, sinora è rimasto un libro dei sogni e, soprattutto, il simbolo
dell’incapacità politica di spendere soldi pubblici già stanziati. Ecco perché
stamattina alle 11, in piazza Poste, il Cub trasporti
e il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea inaugurano, con un forte
spirito di ironia e provocazione, un’altra fermata della Metropolitana di
superfice mai realizzata a Ragusa, pur essendo stata finanziata per ben tre
volte. Un anno fa i sostenitori di questo progetto, che da decenni si battono
per portare a termine questo piano di mobilità urbana eco sostenibile, per
giunta a costi risibili, avevano inaugurato la fermata di viale Colajanni. E se
nemmeno la nuova amministrazione comunale di Ragusa intenderà mettere mano a
questo studio di fattibilità - cosa che invece sarebbe possibile, visto che
nella squadra assessoriale che si insedia oggi, c’è proprio l’ambientalista
Claudio Conti che l’anno scorso è stato uno dei promotori della prima
manifestazione provocatoria – è probabile che Cub e Comitato per il rilancio
non si fermeranno con le provocazioni, sino a quando qualcuno non si intesterà
davvero la battaglia.
“Da Puntarazzi ad Ibla – scrivono i promotori in un volantino per coinvolgere
la cittadinanza alla manifestazione odierna – la città di Ragusa avrebbe potuto
usufruire di un trasporto ecologico, pubblico, collettivo che avrebbe
rivoluzionato la mobilità interna. I poteri forti lo hanno impedito, scegliendo
parcheggi in centro, spostando
uffici in periferia, costringendo i ragusani all’uso dell’automobile e alle
soste a pagamento, imponendo alla città un forte inquinamento da idrocarburi e
acustico”.
ROSSELLA
SCHEMBRI
La Sicilia - Giovedì 27 Giugno 2013 Ragusa, pagina 28
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