STAMATTINA
L'AD, MAURO MORETTI, HA PRESENTATO LA NUOVA FLOTTA DI MEZZI CHE POTENZIERA' I
SERVIZI REGIONALI. E HA DESCRITTO IL GRUPPO COME IL MIGLIORE IN EUROPA IN
TERMINI DI RISULTATI ECONOMICI E DI POTENZIALI SPESE. NULLA CHE RIGUARDI LA
NOSTRA ISOLA. LA COLPA? SOPRATTUTTO DEL GOVERNO CHE NON SI BATTE PER AVERE LE
RISORSE NECESSARIE A GARANTIRE IL CONTRATTO DI SERVIZIO
“Siamo un’azienda sana, abbiamo risanato i
conti e abbiamo le risorse per potenziali investimenti in autofinanziamento”. Parole
dell’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, pronunciate
oggi, durante la presentazione del nuovo treno elettrico regionale
prodotto da Alstom , nello stabilimento di Savigliano, vicino Cuneo.
Il contratto ha un valore complessivo di
450 milioni per la realizzazione di 70 treni elettrici regionali che
rafforzeranno il servizio regionale in Abruzzo, Calabria, Lazio, Marche,
Piemonte e Umbria. Trenitalia, come ha ricordato l’ad,
ha investito circa 2,5 miliardi di euro nel trasporto regionale per
l’acquisto di carrozze a doppio piano, locomotori ed elettrotreni.
E la Sicilia? E’ proprio vero che per
Moretti, la nostra è l’Isola che non c’è?
A
giudicare dalle condizioni dei treni regionali, di quelli che arrivano da Roma
e Milano, dai ritardi e dai tagli alle tratte che, seppur ridimensionati, incidono
non poco in termini di disagio per i pendolari, sembrerebbe proprio di si.
D’altronde
non è una novità. La Svimez, l’Associazione per lo sviluppo
dell’indudtria nel Mezzogiorno, ha calcolato che in materia di spesa
infrastrutturale, “le Ferrovie dello Stato destinano al Sud appena
il 18% della loro spesa”.
Nessuna si faccia illusioni dunque. Anche se
Trenitalia vanta di essere l’azienda con i migliori conti d’Europa nel settore dei trasporti pubblici,
come ha ricordato Moretti, è quasi certo che gli investimenti di cui ha
parlato, saranno fatti ovunque tranne che in Sicilia.
Tutta
colpa di Moretti? Certo che no. Come si suol dire a Palermo, ‘u pisci feti ra
testa’. E la testa è quella della politica.
“Sicuramente Moretti potrebbe destinare nuovi
treni alla Sicilia e ne avremmo un gran bisogno, questo è assodato. Trenitalia è un’azienda
di diritto privato ma appartenente, di fatto, al Pubblico, con una forma
giuridica che imporrebbe, il rispetto di parametri di efficienza e di
efficacia. - dice a LinkSicilia
Giosuè Malaponti del
Coordinamento regionale dei pendolari.
“La
sua mission è quella di erogare un servizio sociale ai cittadini, tutti. Questa
è la premessa. Ma c’è un altro aspetto da considerare. Non è strano che
favorisca le regioni che hanno firmato il contratto di servizio. Noi, è
questo si che è incredibile, siamo l’unica regione a non averlo ancora e questo
ci penalizza fortemente”.
Già.
La Sicilia è senza un contratto di servizio dal 2009. Come mai? “I
responsabili sono chiaramente rintracciabili – sottolinea Malaponti – Abbiamo
un governo nazionale che non ha ancora stornato le risorse necessarie, si parla
di circa 90 milioni di euro e un governo regionale, prima con Lombardo ed ora
con Crocetta che non sbatte i pugni per averli”.
E,
intanto, prendere il treno resta una odissea:
“Nel
monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il Presidente Crocetta e
l’assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni
regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a
viaggiare i pendolari siciliani. Attendiamo ancora una risposta”.
I
risultati del monitoraggio?
1354 i
treni totali monitorati sulla tratta Catania- Siracusa- Messina
- 26 i
giorni complessivi del monitoraggio
- 7626 i
minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5
giorni circa
- 23 i
treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati.
Insomma, c’è poco da stare allegri. C’è solo da
prendere atto che il problema del trasporto pubblico ferroviario
non è nell’agenda del governo regionale. Se così fosse si sarebbe intestato
una battaglia epica per avere da Roma i soldi necessari a stipulare il
contratto con Trenitalia. Non ci pare di avere sentito niente a riguardo.
L’unica
cosa che sappiamo è che questa giunta siciliana, nella truffa relativa all’applicazione
dell’articolo 37 dello Statuto, non
solo ha accettato una cifra ridicola, ovvero 49 milioni di euro (secondo le stime degli esperti sarebbero almeno 5 miliardi l’anno ), ma
sarà pure detratta dai fondi per la perequazione infrastrutturale
(articolo 38 dello Statuto).
In
sintesi: il governo dell’Isola non si intesta la battaglia politica per
ottenere le risorse necessarie a garantire i trasporti ferroviari in
Sicilia , e ‘regala’ alla Capitale anche i fondi destinati al
territorio siciliano e alle sue infrastrutture. Meglio di così….
di
Antonella Sferrazza (25/6/2013)
www.linksicilia.it
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