Il no
della città al progetto di raddoppio ferroviario
Enzo Bianco, neosindaco di Catania, rassicura i cittadini, la sovrintendenza e
le associazioni e gli ordini degli Ingegneri e degli Architetti: il progetto di
Rete ferrovie italiane per il «raddoppio ferroviario» da piazza Europa alla
stazione di Acquicella, che prevedeva pesanti interventi su una parte del
centro storico, «è stato definitivamente abbandonato». Lo ha detto ieri
rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione del giuramento dei primi
cinque assessori della sua Giunta.
«Opereremo con la massima velocità - ha assicurato Enzo Bianco - e già nei
prossimi giorni, dopo averlo sentito e aver registrato la sua grande
disponibilità, vedrò l'assessore regionale alle infrastrutture Nino Bartolotta
per un incontro operativo sulla variante del progetto di raddoppio ferroviario
Zurria-Acquicella nel tratto Stazione- Acquicella che evita pesanti interventi
su una parte del centro storico». A scanso di equivoci, il sindaco ha ribadito
che considera il raddoppio ferroviario «un'opera importantissima che darà
lavoro e sviluppo alla città», ma non al prezzo della distruzione di palazzi
settecenteschi che sorgono su aree archeologiche importanti. Ha poi ricordato
come, nelle scorse settimane, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha
più volte affermato che il problema sarebbe stato risolto in tempi brevi.
Il progetto alternativo prevede la realizzazione del! doppio binario in
galleria da piazza Europa fino ad Acquicella, interrando di 9 metri l'attuale
stazione e seguendo il percorso fino al porto, sotto lo specchio di mare
davanti alla Capitaneria per poi sbucare sulla terraferma a San Cristoforo,
area costruita sopra la colata lavica del 1669, un terreno che, dunque, non
conserva alcuna preesistenza archeologica. E ancora in galleria il doppio
binario dovrebbe correre fino alla stazione di Acquicella evitando così di
distruggere antichi palazzi, di devastare aree archeologiche, di scempiare il
prospetto della città Barocca sugli archi della marina. Il progetto costa 116
milioni in più, ma è una spesa a tutela della città, un onere aggiuntivo dovuto
ad un territorio che deve ospitare quest'opera per ripiego, visto che è stato
valutato troppo costoso e rischioso realizzare il percorso da Messina a Palermo
P. L.
La Sicilia - Mercoledì 19 Giugno 2013 Catania (Cronaca) Pagina 24
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giovedì 20 giugno 2013
Nodo Rfi, Bianco incontrerà l'assessore Bartolotta
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