sabato 23 novembre 2013

Non c’è da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti dell'aeroporto di Fontanarossa dalla rete Ten-T

Esattamente un mese fa aveva lanciato l’allarme, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, il prof. Francesco Russo, docente di trasporti e logistica all'Università di Reggio Calabria. Il professore nella sua disamina, rappresentava la realtà che da anni ci tiene fuori da quello che è lo sviluppo delle infrastrutture in Sicilia: niente ponte, ma nemmeno strade, porti, ferrovie, alta velocità. A Tallin dal 16 al 18 del mese di ottobre si discuteva delle reti europee di trasporto. Occorre saper se la nostra Regione è stata rappresentata o, meglio, se l'Italia, che sicuramente sarà stata presente, ha cercato di fare apportare delle modifiche a un piano che, come accennato, sembrava destinato a penalizzarci. Come previsto di certo si è salvata l’alta velocità sulla Napoli-Bari ed oltre il vuoto. Premesso questo, quindi,  non c’è da meravigliarsi  per l’esclusione dell’aeroporto di Fontanarossa dalla rete Core Network Ten-T.
Di certo qualcosa non è andata per il verso giusto e di questo dovrebbero interrogarsi i nostri politici siciliani a Bruxelles a Roma e a Palermo.
Non c’è quindi da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti europei 2014-2020, dato il silenzio della politica, che li ha avvolti e travolti assieme al futuro della infrastrutturazione della Sicilia.
Un silenzio, assordante, che tuona come una beffa su un destino già segnato.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

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