La tratta ferroviaria interrotta tra Caltagirone e Gela. Il Comitato pendolari scrive alla Regione e ai Comuni interessati.
Hanno
scritto al Presidente della Regione Rosario Crocetta e all'assessore regionale
alle Infrastrutture e Mobilità Nino Bartolotta, ma anche ai sindaci di Gela,
Niscemi e Caltagirone ed alla Direzione regionale di Rete Ferroviaria Sicilia.
I pendolari siciliani riuniti in un Comitato che da anni si batte per cercare
di migliorare le condizioni dei trasporti pubblici, sollecitano il ripristino!
della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall'8 maggio del 2011.
La missiva è firmata da Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani e si apre con il riepilogo dei fatti, cominciati oltre due anni fa. «Precisamente l'8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura - continua la nota - ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania, con notevole aumento dei tempi di percorrenza».
Dopo due anni esatti, il 12 maggio scorso, i! l Comitato organizzò un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l'Ente competente per il ripristino della tratta. «Nei primi giorni di novembre - aggiunge Malaponti - siamo venuti a conoscenza che l'infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana, né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Caltagirone, Gela e Niscemi, né da parte dell'Assessorato regionale».
Considerato il dissequestro avvenuto 4 mesi fa, il Comitato pendolari siciliani, chiede di conoscere «quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri». E chiede anche «se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato, unitamente all'elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica».
La Sicilia - Martedì 19
Novembre 2013 CL Provincia Pagina 28
La missiva è firmata da Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani e si apre con il riepilogo dei fatti, cominciati oltre due anni fa. «Precisamente l'8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura - continua la nota - ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania, con notevole aumento dei tempi di percorrenza».
Dopo due anni esatti, il 12 maggio scorso, i! l Comitato organizzò un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l'Ente competente per il ripristino della tratta. «Nei primi giorni di novembre - aggiunge Malaponti - siamo venuti a conoscenza che l'infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana, né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Caltagirone, Gela e Niscemi, né da parte dell'Assessorato regionale».
Considerato il dissequestro avvenuto 4 mesi fa, il Comitato pendolari siciliani, chiede di conoscere «quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri». E chiede anche «se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato, unitamente all'elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica».
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