lunedì 29 luglio 2013

Il governatore «Da Alitalia una risposta poco garbata»

«L'Alitalia non creda di intimidirmi. E' stata anche poco cortese quando ha detto che io dovrei calmarmi. Io non mi calmo per niente». Lo dice Rosario Crocetta commentando la lettera inviata da Alitalia in risposta alle dichiarazioni del presidente della Regione e al suo annuncio di voler istituire una compagnia aerea siciliana.
«L'Alitalia - replica Crocetta - si deve rendere conto che la Sicilia non ha le tariffe agevolate come la Sardegna, non possiamo dare finanziamenti alle compagnie aeree perché sarebbero aiuti di Stato, non ha i treni veloci, non ha autostrade, anche se sulla Salerno-Reggio Calabria ci sta lavorando con anticipo sui tempi la catanese Tecnis di Mimmo Costanzo. Insomma, siamo una regione lontana che per muoversi viene presa in ostaggio con tariffe impossibili, costa meno andare a Casablanca o ad Atene piuttosto che a Roma. E l'Alitalia come risponde, che non ha il monopolio? E cosa è avvenuto dopo che ha contribuito a far crollare la catanese Wind Jet in maniera che ancora offende? Non è in posizione dominante? Ma non scherziamo, e non giochiamo con i numeri. Io la compagnia aerea siciliana la faccio, del resto Ast, l'azienda siciliana trasporti, può fare anche trasporto aereo e quindi è legittimata. E poi comincerà affittando un aereo e facendo prezzi bassi sul Roma e sul Milano. Non rischiamo praticamente nulla, ed è inutile che i nostri avversari politici cerchino di sfottere parlando degli "autobus volanti", noi vogliamo fare soltanto un'operazione che serva alla mobilità dei siciliani e a fare abbassare le tariffe all'Alitalia, perché sarà vero che fa volare a prezzi contenuti, ma solo se prenoti un mese prima. Se invece devi partire con urgenza ti strangola. E noi siciliani non ci facciamo strangolare da Alitalia. Tra l'altro c'è il problema di Comiso».
In che senso?
«Nel senso che l'Alitalia sta trascurando Comiso, il sesto aeroporto siciliano. Nel suo programma di voli non ho letto la parola Comiso. Vuole soldi? E quanti soldi vuole? Vuol risanare il suo bilancio con i soldi dei siciliani? E' stato già scritto che se l'Alitalia perde la Sicilia rischia di fallire. Noi siamo buoni, non vogliamo che faccia la fine che hanno fatto fare a Wind Jet, ma non vogliamo nemmeno essere sfruttati. E poi l'Alitalia ha servizi migragnosi. Ti dà un drink e dei vecchi biscotti. Ma questo è un servizio da compagnia aerea internazionale? Prendiamo Bruxelles. Per andarci dalla Sicilia con Alitalia devi fare una sosta e non ti danno niente da mangiare. Invece con Brussels Airlines mangi bene. L'Alitalia sarà in difficoltà di cassa, ma non deve far soffrire la fame ai suoi passeggeri».
Ma se l'Alitalia offrisse un ribassamento delle tariffe ci potrebbe essere un cambio di strategia?
«In questo caso si potrebbe trattare, ma dovrebbe essere una trattativa seria, non certo come quella che ha fatto con Pulvirenti, il proprietario della Wind Jet. Io sono qui, non mi smuovo dalle mie convinzioni. Se hanno delle cose serie da proporre sono disposto ad ascoltarli, ma non credano di poter dettare legge a casa nostra. Sono finiti quei tempi. O i siciliani possono volare a prezzi accettabili anche se sono costretti a partire all'ultimo momento, oppure la battaglia continua».

Tony Zermo – La Sicilia Domenica 28 Luglio 2013 Politica, pagina 4

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