martedì 24 marzo 2015

Assemblea Popolare “Contro i tagli alla Continuità Territoriale “, che si terrà domani 25 marzo a Palazzo Zanca

In letteratura è ampiamente dibattuto il legame esistente tra lo sviluppo economico di un’area e la presenza di una buona rete infrastrutturale. Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente ed efficace.
Cosa chiediamo, in occasione dell’Assemblea Popolare “Contro i tagli alla Continuità Territoriale“:   
§  che -Ferrovie dello Stato- predispongano un progetto di modernizzazione e velocizzazione inteso nel vero senso della parola per assicurare la continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa, non mettendo a rischio posti di lavoro anzi chiediamo di integrare i lavoratori ex Ferrotel.
§  che il Governo e la Regione Siciliana non cadano nella tentazione di ritenere che il trasporto pubblico - diritto costituzionale garantito - debba rientrare necessariamente nella logica del profitto: la continuità territoriale va assicurata con le giuste risorse pubbliche, al netto delle mere logiche di mercato.
§  al Governo e alla Regione Siciliana l’impegno ad assicurare sempre le risorse e le relative coperture finanziarie necessarie a garantire ai siciliani il diritto alla continuità territoriale con un servizio moderno di velocizzazione ed ammodernamento così come avviene in altre Stati europei.
§  di poter prendere visione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano, prima della sua sottoscrizione, per la realizzazione di uno strumento più a misura dell’utenza.
§  di sapere che fine ha fatto la gara pubblica per l’acquisto di n. cinque nuovi treni bandita circa un anno fa?
§  di conoscere a che punto è il nuovo Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità, strumento propedeutico per accedere ai finanziamenti pubblici europei per le infrastrutture?
§  di conoscere quali sono le infrastrutture ritenute prioritarie e strategiche per ottimizzare la viabilità ferroviaria, stradale, aerea e marittima?
A queste domande chiediamo risposte certe ed esaustive.
Per quanto riguarda  la Continuità Territoriale sullo Stretto di Messina, chiamiamo a raccolta tutte le forze sociali, sindacali e politiche attive sul territorio affinché tutti assieme si faccia un fronte comune contro questa decisione irricevibile ed inaccettabile da parte delle Ferrovie dello Stato, anche se rinviata a fine anno, per difendere i nostri diritti di cittadini italiani e, per chiedere un servizio di trasporto pubblico efficace adeguato alle esigenze di una mobilita moderna che non crei disagi e disservizi.
Non ci rassegneremo a vedere la Sicilia privata dei necessari collegamenti e respingiamo il ruolo passivo della Regione Siciliana, spettatrice di decisioni che la vedono privata di diritti irrinunciabili per tutti i residenti nell’Isola.
Il trasporto ferroviario e di traghettamento dei treni va rilanciato e diventi perno e volano degli scambi commerciali e vettore reale per il rilancio dell’economia e del turismo siciliano nell’ottica delle Reti e dei Corridoi Europei e Mediterranei.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 22 marzo 2015

Assemblea Popolare contro i tagli alla Continuità territoriale



La Continuità Territoriale un diritto per i Siciliani


Atm: ancora incognito lo stato di salute

Visioni contrastanti sul futuro dei trasporti pubblici messinesi, ma i fruitori sono soddisfatti del servizio. Il piano d'esercizio prevede 51 autobus e 8 tram ripartiti su 40 linee nei giorni feriali.

Coincidenze tra treni regionali e Frecce bianche in Calabria

Stretto di Messina accordo Fs-sindacati, ma l'Or.sa Trasporti conferma lo sciopero.

Treni in Sicilia, è lite

Basta annunci, servono fatti


Raddoppio FS. Cefalù-Castelbuono, lavori al via

Presentati a Pollina i dettagli dell'appalto. Partiranno il prossimo 9 aprile i lavori preliminari per il raddoppio ferroviario "Cefalù-Castelbuono". Ben 12,3 km di nuova linea, circa 20 km di tunnel (6 dei quali a doppia canna).

Sicilia isolata dalle Ferrovie, tutti muti tranne i vecchi

Vorrei precisare una volta per tutte che la Sicilia è un isola e in quanto tale è circondata dal mare e non ha alcun collegamento con quella terraferma chiamata continente o Italia.


La denuncia: "Impossibile prenotare i treni"

Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre. 
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142 Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.

martedì 17 marzo 2015

«Ferrovie, il potenziamento non passa da qui» Filippo Cavallo.

Vittoria. «In questa fase non è previsto alcun intervento nei passaggi a livello che circondano la città»
Vittoria non avrà alcun vantaggio o migliorie dal progetto di potenziamento della rete ferroviaria della tratta Canicattì-Gela-Comiso, almeno in questa fase del progetto che prevede la realizzazione della suddetta tratta in virtù dell'aeroporto di Comiso.
Un progetto del costo di circa 32 milioni di euro che nei fatti dovrebbe ridurre i tempi di percorrenza (anche se pare si tratti di sole 10 minuti) grazie alla rettifica del percorso e la sistemazione delle opere di sedime, cioè traversine e rotaie.
Ma in questa fase non è previsto alcun intervento in merito ai passaggi a livello che circondano la città di Vittoria.
A darne notizia, il vicesindaco, Filippo Cavallo, a margine dell'incontro parlemitano avuto con i dirigenti di Rfi-Rete ferroviaria Italiana in merito al progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea Canicattì-Gela-Comiso.
"Il finanziamento attuale - dice - riguarda solo il rifacimento della tratta Canicattì-Gela-Comiso. Però mi è stato assicurato che gli interventi da noi richiesti potranno essere effettuati in un secondo momento".
In quella sede il vicesindaco Cavallo ha rappresentato le difficoltà e la pericolosità dei passaggi a livello presenti a Vittoria, diventando dei veri e propri cancelli che impediscono il regolare traffico veicolare: basta pensare alle difficoltà delle ambulanze per raggiungere l'ospedale o le persone da soccorrere.
In tal senso non sono nuove le denunce più volte fatte dalla Cna di Vittoria nel segnalare i diversi episodi accaduti e nel sollecitare l'amministrazione comunale ad intervenire per eliminare il pericolo.
Purtroppo allo stato attuale non sarà possibile far nulla, anzi chiedono al comune una seria documentazione in cui viene fotografata la situazione con relativi interventi e costi. "Per queste opere i vertici di Rfi - ha asserito - hanno chiesto al Comune una collaborazione tesa a fornire studi di massima e progetti preliminari, che potranno essere inseriti nella programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali".
Le notizie giunte da Palermo non confortano la locale Cna, sull'argomento da sempre in prima linea. "Valutiamo positivamente l'impegno dell'assessore Cavallo - ha dichiarato Giorgio Stracquadanio della Cna -. Ricordo che circa un anno e mezzo fa abbiamo anche presentato all'allora assessore una documentazione con una serie di soluzioni.
Da allora il silenzio".

Giovanna Cascone - La Sicilia - Sabato 14 Marzo 2015 Ragusa Pagina 39

lunedì 16 marzo 2015

Metropolitana, occasione mancata. Il docente universitario Russo ha fatto il punto della situazione al convegno della Cub

Ragusa. Il nodo centrale della questione metropolitana di superficie è che a Ragusa esiste già un'infrastruttura. Il professore Francesco Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l'università di Reggio Calabria, in occasione del convegno sulla metro-ferrovia che si è svolto alla sala Avis venerdì pomeriggio, ha ricordato ai ragusani la presenza di questa condizione fortunata per il territorio. 
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro. 
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati. 
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo d'intesa Comune-Ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rete ferroviaria italiana del 2005, all'odierno Paes, sottolineando il paradosso di una infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare a metro. "Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo da zero, i costi dell'epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi. Qualsiasi amministrazione - ha detto Gurrieri - non si sarebbe lasciata sfuggire l'opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte". Sono state poi proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare! la metro di oggi.
La prima è quella della Stazione di Ibla, poi Carmine, Ospedale Arezzo, Stazione centrale, Colajanni, Paestum/Masserie, Asi e capolinea, cioè Cisternazzi/nuovo ospedale. Gurrieri ha rimarcato come in 20 anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Giosuè Malaponti, responsabile del Comitato pendolari siciliani è intervenuto sul tema delle politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e ha evidenziato i danni provocati dai ritardi per la firma del contratto di servizio. Il professore Russo ha fatto una puntuale analisi del percorso della metro e dell'estensione della città attorno ad esso. "Si può prevedere un flusso di viaggiatori, circa 20mila al giorno - ha detto il docente universitario - ma la metro dovrebbe funzionare per determinate ore di punta e, per il resto, dovrebbe essere attivato un Donnafugata-Modica e i treni per l'aeroporto di Comiso: tre segmenti all'interno della medesima giornata". Va, inoltre considerata oltre l'utenza cittadina quella turistica. "I turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L'accordo 2014-2020 fra Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un'economia della sicurezza - ha aggiunto il professore Russo - e per interventi infrastrutturali basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per nuovi mezzi da far circolare su questa linea".

Rossella Schembri - La Sicilia Domenica 15 Marzo 2015 Ragusa Pagina 34

sabato 14 marzo 2015

La Regione Siciliana tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.

Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a Roma Termini.
Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.
Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre. 
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142 Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.
L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.
Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.
Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.
Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a scrivere al ministro Lupi per dichiarare il proprio dissenso a questa scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?
E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione, non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato” revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno, treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra le due Italie.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 9 marzo 2015

Una mobilità sostenibile per una città sostenibile

Ragusa. Venerdì prossimo si terrà a Ragusa un convegno per dimostrare alla Città con documenti e video e fare vedere che la metropolitana potrebbe essere immediatamente realizzata nella città di Ragusa. Il convegno del 13 marzo dal titolo "Una mobilità sostenibile per una città sostenibile" che si terrà presso la sala Avis di Ragusa con inizio alle ore 17.00. 

sabato 7 marzo 2015

#Ilferribottenonsitocca - Conferenza Stampa

Il 2 febbraio 2015 le Ferrovie hanno ufficializzato l’Italia a due velocità, la discriminazione di Stato ha colpito ancora una volta la Sicilia e la Calabria, l’intenzione di dismettere la continuità territoriale da e per l’isola, con il conseguente ridimensionamento del servizio di traghettamento, è l’ennesimo schiaffo ad un meridione scientemente relegato ai margini della nazione, i diritti essenziali che in altre latitudini si potenziano nell’estremo sud vengono soppressi. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato alla Commissione europea un piano organico di interventi infrastrutturali con richiesta di finanziamento in base ai bandi TENT-T 2014 ma non sono presenti progetti per la Sicilia. Questa volta il territorio non è disposto alla trattativa, le soggettività che hanno deciso di risvegliare la coscienza dei diritti si sono unite nel Movimento Popolare #ilferribottenonsitocca che continua a registrare adesioni e consenso. Non sarà la solita lotta di retroguardia per accettare il male minore, NOI VOGLIAMO TUTTO e non consentiremo a nessuno di attuare la logica dello scambio a perdere. Rivendichiamo treni europei su navi moderne a garanzia del servizio ferroviario universale presente in tutte le regioni d’Italia, trasferimento delle merci su rotaia per liberare le città dall’asservimento ai tir, metropolitana del mare con mezzi veloci per i pendolari dell’area integrata dello Stretto, metroferrovia in sinergia con il trasporto pubblico locale e tariffe integrate tra vettori di trasporto urbano ed extra urbano, contratto di servizio per il trasporto ferroviario regionale, potenziamento delle infrastrutture interne e modernizzazione dei convogli ferroviari.
Nessuno dei servizi essenziali può escluderne un altro, l’offerta dei treni a lunga percorrenza non può essere dimezzata con la promessa di un ipotetico potenziamento del traghettamento veloce per l’attraversamento dello Stretto a piedi, sono servizi differenti da proporre ad utenze con diverse esigenze, i progetti di baratto saranno respinti dal Basso, NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Dopo la manifestazione, quasi istintiva, di San Valentino, il Movimento Popolare si compatta, si organizza e fissa gli obiettivi: coinvolgere il territorio nella battaglia di civiltà, pressare gli Enti locali a rigettare il piano di dismissione di FS e rivendicare il potenziamento del diritto universale alla mobilità dell’uomo, sostenere le lotte dei lavoratori volte alla difesa dei livelli occupazionali e al potenziamento dei trasporti e della navigazione. #ilferribottenonsitocca sosterrà lo sciopero generale dei ferrovieri siciliani previsto per il prossimo 25 marzo e in coincidenza con la protesta annuncia un’assemblea popolare da preparare attraverso un percorso di confronto con il territorio siciliano e calabrese: quartieri, scuole, associazioni, lavoratori… Saranno momenti in cui si proverà a sfruttare l’intelligenza collettiva per avanzare proposte in tema di trasporti ponendo al centro le esigenze della popolazione:
10 marzo ore 17 incontro con l’associazione “Stai con noi”;
10 marzo ore 18 incontro con la popolazione calabrese presso “Nuvola Rossa” Villa S.G.;
11 marzo ore 10 consiglio della I e della II circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso lo Stadio San Filippo (sede II Circoscrizione);
12 marzo ore 16,30 consiglio della III e della IV circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina;
13 marzo ore 18 Consiglio della V e della VI circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso il salone della chiesa San Francesco d’Assisi a San Licandro;
Dal 10 al 20 marzo, assemblee studentesche presso i principali istituti scolastici superiori di Messina
25 Marzo ASSEMBLEA POPOLARE SICILIA E CALABRIA

Il Movimento invita inoltre tutte le associazioni e i movimenti cittadini che volessero organizzare incontri sulla tematica della mobilità a contattarci alla mail ilferribottenonsitocca@gmail.com  

Trasporti, Sicilia letteralmente a pezzi

Ancora ombre sul futuro dell'area dello Stretto tra rottura di carico e traghettamento veloce.Tpl ancora in attesa dei contributi regionali del 2014, sono a rischio 8 mila posti di lavoro e i collegamenti interni. 

La pazza idea del Ministro: Stop ai treni sullo Stretto

I trasporti tagliano 47 milioni e saltano gli Intercity sullo Stretto diurni tra la Calabria e l'Isola. Ma scoppia la polemica e il progetto si ferma. Fino a quando?


mercoledì 4 marzo 2015

A due anni dalla chiusura della tratta disagi sulla Trapani-Alcamo via Milo

A nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300 milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia” per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente.

lunedì 2 marzo 2015

Miglioramenti alla circolazione dei treni regionali veloci 3830 e 3831 sulla Me-Pa

Miglioramenti alla circolazione dei treni regionali veloci 3830 e 3831 sulla Me-Pa
Numerose segnalazioni, associate a varie raccolta firme, sono pervenute al nostro Comitato Pendolari Siciliani, in merito alle future restrizioni sulla circolazione dei treni in oggetto ed alla richiesta di inserimento della fermata presso la stazione di S. Stefano di Camastra.
Sul punto, molteplici sono le motivazioni addotte, tra le quali si ricordano la sicurezza del viaggio, il maggiore comfort rispetto agli altri mezzi di trasporto pubblici e/o privati, il minore esborso economico, etc.
In particolare:
1) il treno Rv 3830 Palermo ( 05.05 ) Messina (08.00) si è rivelato  un mezzo di trasporto puntuale e velocissimo, che consente l’arrivo  nella città di Messina in tempi minori rispetto ai vettori che  transitano sul gommato; inoltre la fermata presso la stazione  in premessa non pregiudicherebbe i tempi di circolazione del treno in quanto lo stesso arriva alla stazione di S. Agata Militello alle ore 06.43 per poi ripartire dopo cinque minuti per incrocio programmato con il treno R12755;
2) il treno Rv 3831 Messina (13.55) Palermo (17.29)  potrebbe consentire agli utenti  di  servirsi di un mezzo “ veloce “ rispetto al successivo treno  n. 12765, riducendo notevolmente i tempi di attesa; in questo caso  sarebbe auspicabile una leggera modifica alla attuale programmazione, nel senso di posticipare la partenza del citato treno dalla stazione di Messina C.le di 10-15 minuti in modo tale di evitare  la sosta forzata alla stazione di Patti, alla stazione di Capo d’Orlando , pari a  circa  15 minuti  complessivi e consentire ai numerosi Pendolari/Clienti di accedere al servizio nelle stazioni intermedie compatibilmente con le proprie esigenze di lavoro.
Quanto sopra premesso, si confida in un intervento, e si rappresenta l’urgenza in quanto tali restrizioni come da programmazione oraria entreranno in vigore da Giugno 2015.
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Trenitalia spa per la regione Siciliana
RFI spa per la regione Siciliana
Sigg. Sindaci dei Comuni di: Termini Imerese, Cefalù, S. Stefano di Camastra, S. Agata Militello, Capo d’Orlando, Patti, Barcellona e Milazzo.
Mondì Francesco
Pendolari S.Agata Militello-Messina Comitato Pendolari Siciliani-CIUFER
  

sabato 28 febbraio 2015

Orsa e Pendolari: nelle mani di nessuno. La Continuità Territoriale ha i mesi contati

A 14 giorni dalla manifestazione di Messina Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e nazionale.

Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. #ilferribottenonsitocca #pendolarisiciliani #lacontinuitàterritorialehaimesicontati

venerdì 27 febbraio 2015

Sicilia: "La Continuità territoriale ha i mesi contati"

Messina.Vien proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di Messina “Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio 2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio 2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di interpretazione, che è allo studio l’ipotesi di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T (Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2 febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del 25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza della politica il progetto di dismissione è confermato.

      Comitato Pendolari Siciliani Ciufer
                         OR.S.A. Sicilia
                   Giosuè Malaponti
                        Mariano Massaro

giovedì 26 febbraio 2015

Tratta ferroviaria Trapani-Palermo Via Milo chiusa da due anni.

Un altro anno è trascorso, e sono due, dalla chiusura della tratta ferroviaria Alcamo-Trapani Via Milo avvenuta, il 25 febbraio 2013, per i continui smottamenti al sedime ferroviario. Un falso allarme è stata la riapertura alla circolazione ferroviaria, domenica 23 novembre 2014, in occasione della manifestazione “ In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli Elimi” organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai BB.CC ed altre associazioni, in quell’occasione esultammo ma con l’amara sorpresa che l’indomani fu nuovamente richiusa al traffico ferroviario. A nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300 milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia” per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente. Perché a distanza di 2 anni la tratta ferroviaria è ancora chiusa? Quanto è stato speso per ripristinare la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per far transitare il treno storico sino a Segesta? Siamo convinti che le sole interrogazioni parlamentari servano a ben poco, occorre una forte presa di posizione di tutta la classe politica per far sì che tutte le cifre snocciolate in questi 12 anni non restino solo fiumi di parole e inchiostro ma, una volta per tutte, che si concretizzino per migliorare le infrastrutture siciliane che una dopo l’altra vengono chiuse per mancanza di investimenti che in realtà sulla carta ci sono.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 17 febbraio 2015

Non servono i viaggi della speranza ma più attenzione per la Sicilia


Palermo. Apprendiamo del viaggio che dovrà intraprendere lunedì 16 febbraio 2015 l’assessore regionale alle infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pizzo, per andare al cospetto del ministro Maurizio Lupi, con l’iniziativa denominata “Scusate il Ritardo”. Vorremmo capire il perché di questa iniziativa, di questa presa di posizione dell’assessore Pizzo. Non ne capiamo il senso. E allora vorremmo sapere cosa è stato detto in quell’incontro dell’11 novembre 2014 nella sala riunioni del ministero dei trasporti. Assessore Pizzo alla luce della lettera del ministro Lupi inviata ad un quotidiano regionale, non ritiene opportuno informare i siciliani dei temi trattati in quell’incontro almeno per stabilire una volta per tutte qual è la verità. Ritornando al suo viaggio che riteniamo inutile, sotto tutti i punti di vista, a maggior ragione se è vero quanto riportato su una nota stampa che andrebbe a Roma per discutere, con il ministro Lupi, del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario per la Sicilia. Documento che definisce quantità e qualità dei servizi di trasporto ferroviario nell’isola. Per quanto riguarda il solo Contratto di Servizio per il trasporto regionale riteniamo che non ci sia nessuna necessità di andare a parlare con il ministro ma bensì poteva incontrare a Palermo il Direttore di Trenitalia per la Sicilia. Tra l’altro con i precedenti assessori ai due tavoli tenuti in assessorato il 19 dicembre 2013 ed il 15 maggio 2014 era stato concordato assieme alle sigle sindacali un documento per la creazione di un Comitato di verifica e controllo per il redigendo Contratto di Servizio. Ma di tutto questo lei, signor assessore non ne sta tenendo conto. Non serve a nulla il viaggio che lei sta volendo inscenare, alla luce anche dell’incontro palermitano con il viceministro Nencini. Quello che al momento ai Siciliani occorre, è il rispetto del diritto alla Continuità Territoriale così come previsto dalla Costituzione.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer







venerdì 13 febbraio 2015

Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia

Messina. Il Comitato Pendolari Siciliani prenderà parte alla manifestazione, che si terrà sabato 14 febbraio a Messina, per tutelare il diritto alla Continuità Territoriale.
Tenuto conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’ arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini, associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo.  Un sistema dei trasporti efficiente ed efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di arretratezza. Chiediamo che:
Il cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino le proprie esigenze.
Il cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di trasporto.
Il cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali. 
La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

Continuità Territoriale. Oltre alle rassicurazioni servono fatti concreti.

Sicilia. In riferimento alle rassicurazioni del ministro Lupi, inviate per lettera ad un quotidiano siciliano, desideriamo intervenire sulla questione.
L’intervento del ministro Lupi, in tutta questa vicenda a tinte fosche, dobbiamo riconoscerlo è propizio nel chiarire, una volta per tutte, quello che si vuole fare del trasporto-continuità sullo stretto di Messina. Siamo d’accordo con il ministro nel voler restringere lo Stretto, in considerazione del fatto che afferma di essere stato un sostenitore del “Ponte”. Costruzione che sicuramente avrebbe risolto tutti i problemi di trasporto-continuità non solo con il resto del Paese ma con l’Europa. Ci consta alla luce di tutte queste polemiche sollevate per la poca chiarezza, dopo l’incontro romano dell’11/11/2014, di poter dire la nostra.
Assieme a Giovanni Russo presidente dell’Associazione Ferrovie Siciliane desideriamo suggerire un eventuale progetto di velocizzazione confermando gli attuali treni in esercizio su Roma e Milano a costo zero ed evitando disagi all’utenza.
Occorre, secondo il nostro punto di vista, cambiare l’attuale composizione dei treni che dovranno attraversare Messina e Villa per ammortizzare l’attuale rottura di carico di due ore e mezza circa.
La composizione treno che suggeriamo dovrebbe essere composta da un rotabile E402b con al seguito 4 carrozze tipo UIC-Z1 (IC901), totale posti 250.
Con questa formazione treno si otterrebbero due condizioni favorevoli: la prima - si abbatterebbero quelle fatidiche 2 ore e mezzo circa di operazione di imbarco e sbarco senza procurare disagi e/o fastidi di salita e discesa con bagagli a seguito per il trasbordo treni/navi; la seconda- si diminuirebbero i tempi di percorrenza potendo viaggiare ad una velocità massima di 200 km/h.
Secondo noi, questa deve essere la soluzione che la Regione Sicilia deve portare avanti per evitare lo smantellamento del trasporto-continuità, per assicurare un servizio efficiente ed efficace e per il mantenimento dei posti di lavoro sullo Stretto di Messina porta d’Europa. Saremo presenti assieme a tutte le altre sigle sindacali, domani a Messina per la manifestazione "Ilferribottenonsitocca"
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 11 febbraio 2015

La mobilita è un diritto dei Siciliani - Striscia La Notizia 11 febbraio 2015

Sicilia Continuità Territoriale. Riteniamo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e Forze Sociali assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo.
La mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare alla Sicilia la Continuità Territoriale.
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martedì 10 febbraio 2015

Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.

Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano Sicilia e Sardegna.
Quale può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’ il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad alta velocità.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 9 febbraio 2015

La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.

domenica 8 febbraio 2015

Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.

In merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì 5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il trasporto. Continua dicendo che sui treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile, lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni. Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’ partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla definitiva cessazione della Continuità territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però alla fine dell’articolo, con la sua ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre 2014,  a cui oltre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries, erano presenti l’assessore dei Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, erano state delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento dello Stretto.
Nei fatti, il mantenimento del traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal 2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel giro di un anno, alla definitiva scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle infrastrutture per il traghettamento treno/navi.   
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 4 febbraio 2015

Continuità Territoriale. Hanno più diritti gli immigrati che noi siciliani

Sicilia. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così finisce l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma non è proprio così.  Non bastano le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non bastano le risposte del Ministro Lupi, non basta la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile. Basta agli annunci di mega opere, di alta velocità, di progetti faraonici come la Palermo-Messina-Catania per un totale di circa 8 miliardi e 600 milioni di cui finanziati appena il 10%. Queste opere sono decenni che vengono di volta in volta annunciate e mai finanziate e dico finanziate per l'intero importo. Basta con gli scippi già perpetrati sulle tasse dei siciliani. Ritengo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e forze sociali assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia. 

Or.S.A. risponde alle rassicurazioni delle Ferrovie

Con un comunicato del 3 febbraio u.s. FS ha risposto al grido di protesta dei siciliani per la fine della continuità territoriale. In buona sostanza l’azienda a totale sovvenzione pubblica ha confermato, addolcendo la pillola, quanto comunicato alle rappresentanze sindacali nell’incontro nazionale del 2 febbraio.
Nel comunicato di FS si afferma che:

martedì 3 febbraio 2015

Sicilia. La politica sancisce l’addio alla “Continuità Territoriale della Sicilia”

Sicilia. Vengono meno a cinque milioni di siciliani i diritti previsti dall’art. 16 della Costituzione Italiana: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale…Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche…”. Ma non è proprio così!!! I siciliani dal 13 di giugno 2015 non hanno più garantiti gli stessi diritti alla mobilità da Villa San Giovanni a Bolzano, hanno più diritti gli immigrati che transitano nel braccio di mare tra l’Africa e la Sicilia che i Siciliani per raggiungere il continente Italia o meglio l’Europa in treno. 
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 1 febbraio 2015

Alta Velocità, traghettamento e Corridoi Europei sullo Stretto di Sicilia.

Messina. C’è un progetto per abolire il traghettamento ferroviario nello Stretto di Messina?  Però parte l'alta velocità ferroviaria nell'Isola.
Le prove generali del traghettamento a piedi fra le due sponde calabresi e siciliane erano state effettuate a Pasqua 2009, e dopo circa sei anni si ripresenta per i Siciliani lo spettro del definitivo traghettamento dei treni da e per il nord.
Ritenevamo che il problema a distanza di tempo fosse rientrato ed invece no, si ripresenta in maniera molto più grave con il definitivo smantellamento della continuità territoriale. Smantellamento che non tiene conto ne dei servizi che devono essere assicurati ai cinque milioni di Siciliani ne delle cinquecento famiglie che vedranno scomparire le risorse finanziarie per il loro sostentamento, tenuto conto che c’è ancora aperta la questione degli ex dipendenti Ferrotel. 
C’è un progetto per abolire i traghetti Fs? Siamo convinti di si!
Con un tempismo da record, mentre sono ancora in dubbio le sorti del traghettamento, il 23 gennaio alla Kore di Enna si teneva il tavolo tecnico  per la presentazione  della mega opera della Palermo-Catania che nel Contratto di programma 2012-2016 ha solo 829 milioni di finanziamento. Tre stranezze. La prima:- quest’opera non ha tutte le coperture finanziare per l’intero percorso. La seconda:- quest’opera fa parte del cosiddetto Corridoio “Scandinavia-Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario e non è immaginabile pensare di chiudere lo Stretto al traghettamento dei treni. La terza:-che con la somma complessiva del finanziamento previsto per la realizzazione della sola Palermo-Catania (5.757 milioni) si potrebbero raddoppiare e velocizzare la Pa-Me (Castelbuono-Patti), la Me-Ct (Giampilieri-Fiumefreddo), la Catania Acquicella-Siracusa, la velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela-Calatnissetta e per ultimo la velocizzazione della Trapani-Palermo.
Ma si continua a parlare solo ed esclusivamente della Palermo-Messina-Catania con un costo totale nel Contratto di programma 2012-2016 di 8.613 milioni di euro ma al momento le uniche e sole risorse previste sono 829 milioni di euro.
Ritornando sulle problematiche della dismissione del progetto di traghettamento, in pochi hanno il coraggio di prendere posizione nei confronti di un governo che sta finendo di affossare la Sicilia da tutti i punti di vista. Si ha la sensazione che il governo e RFI non giochino a carte scoperte, di certo un piano per la smobilitazione dello Stretto c’è, ma dipenderà di sicuro dalle prese di posizione dei governatori di Calabria e Sicilia, i quali assieme dovranno far sentire i loro bisogni di mobilità costringendo il governo a far mantenere il rispetto della continuità territoriale ferroviaria sullo Stretto.
Il nodo sta tutto qui e nei “Corridoi Europei della Rete TEN”.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer