Ragusa. Il nodo centrale della questione metropolitana di
superficie è che a Ragusa esiste già un'infrastruttura. Il professore Francesco
Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l'università di
Reggio Calabria, in occasione del convegno sulla metro-ferrovia che si è svolto
alla sala Avis venerdì pomeriggio, ha ricordato ai ragusani la presenza di
questa condizione fortunata per il territorio.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso
la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo
d'intesa Comune-Ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rete ferroviaria
italiana del 2005, all'odierno Paes, sottolineando il paradosso di una
infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare
a metro. "Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo
di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo
da zero, i costi dell'epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi.
Qualsiasi amministrazione - ha detto Gurrieri - non si sarebbe lasciata
sfuggire l'opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte". Sono state poi
proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare! la metro di
oggi.
La prima è quella della Stazione di Ibla, poi Carmine,
Ospedale Arezzo, Stazione centrale, Colajanni, Paestum/Masserie, Asi e
capolinea, cioè Cisternazzi/nuovo ospedale. Gurrieri ha rimarcato come in 20
anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Giosuè Malaponti,
responsabile del Comitato pendolari siciliani è intervenuto sul tema delle
politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e
ha evidenziato i danni provocati dai ritardi per la firma del contratto di
servizio. Il professore Russo ha fatto una puntuale analisi del percorso della
metro e dell'estensione della città attorno ad esso. "Si può prevedere un
flusso di viaggiatori, circa 20mila al giorno - ha detto il docente
universitario - ma la metro dovrebbe funzionare per determinate ore di punta e,
per il resto, dovrebbe essere attivato un Donnafugata-Modica e i treni per
l'aeroporto di Comiso: tre segmenti all'interno della medesima giornata".
Va, inoltre considerata oltre l'utenza cittadina quella turistica. "I
turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L'accordo 2014-2020 fra
Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un'economia della
sicurezza - ha aggiunto il professore Russo - e per interventi infrastrutturali
basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per
nuovi mezzi da far circolare su questa linea".
Rossella Schembri - La Sicilia
Domenica 15 Marzo 2015 Ragusa Pagina 34
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