Messina.Vien
proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un
improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di
Messina “Ilferribottenonsitocca” ci
sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de
profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica
regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del
traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di
alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei
Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun
taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato
per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio
2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo
in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio
2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il
piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di
interpretazione, che è allo studio l’ipotesi
di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a
piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il
significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le
regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a
raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto
da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella
sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di
traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei
pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i
passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due
piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la
continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si
aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T
(Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e
marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che
politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato
il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare
l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e
scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta
a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i
pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità
territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare
per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non
saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto
costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli
pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di
mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono
necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la
discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti
locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2
febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata
dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del
25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto
del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza
della politica il progetto di dismissione è confermato.
Comitato
Pendolari Siciliani Ciufer
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OR.S.A. Sicilia
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Giosuè Malaponti
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Mariano Massaro
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