domenica 4 maggio 2014

Parcheggio Stazione di Milazzo. I pendolari scrivono al Sindaco di Milazzo e a Rete Ferroviaria Italiana

Con la presente nota, si vuole segnalare la situazione di totale abbandono in cui versa il parcheggio antistante la stazione di Milazzo, erbacce rifiuti e una vegetazione ormai fuori controllo. Tale situazione si protrae da diverso tempo e considerato che, il decoro e la sicurezza è ritenuto un requisito  imprescindibile da parte del ns Comitato Pendolari, e la Stazione di Milazzo e tutto il suo parcheggio sono dei biglietti da visita per i numerosi turisti che vi transiteranno per raggiungere le Isole Eolie, e non per ultimi i moltissimi pendolari che ogni giorno affollano la Stazione in oggetto, invitiamo chi di competenza a voler valutare l’ipotesi di un immediato intervento. Si coglie l’occasione per ricordare le richieste datate 27.06.2013 07.08.2013 e 01.03.14 Diffusione sonora in lingua inglese che ancora ad oggi, nelle Stazioni di: Milazzo, Gioiosa Marea e Capo d’Orlando, non risulta sia stato fatto alcun intervento per abilitarle alla diffusione di ogni comunicazione sonora anche in lingua inglese.
Al Sig. Sindaco del Comune di Milazzo Dott. Carmelo Pino
A RFI spa per la regione Siciliana
e, p.c. a 
Trenitalia spa per la regione Siciliana
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti per la Regione Siciliana
Comitato Pendolari Siciliani
Torrenova 04.05.2014
Francesco Mondì  - Comitato Pendolari S.Agata- Messina  - Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 2 maggio 2014

I pendolari a Trenitalia e Rfi...ci scusiamo per il disagio subito relativo ai disservizi di martedì 29 aprile 2014

Desideriamo porre una domanda ai dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia sui disagi e le disavventure vissute dai molti passeggeri del treno 12886, in partenza da Catania, il 29 aprile 2014 alle ore 20.46. I guasti ai mezzi ferroviari e all'infrastruttura ferroviaria, come si sa, possono accadere in qualsiasi momento. Quella che, invece, è sempre più strana in queste occasioni è la scarsa funzionalità e/o attenzione da parte dei dirigenti preposti all’assistenza clienti di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia in specie quando viene soppresso un treno o quando ci sono guasti all'infrastruttura ferroviaria che procurano ritardi. Mai una tempestiva informazione, quasi sempre l’utente viene lasciato nel vago ed in una vana attesa. Non volendo polemizzare sulla mancata assistenza e nemmeno sui mancati bus sostitutivi, quello che invece vogliamo e ci preme chiedere sia a Rete Ferroviaria Italiana che a Trenitalia è: perché una volta ripristinata la linea aerea elettrica e quindi la circolazione non sono stati effettuati dei treni sulla direttrice Messina-Catania-Siracusa e viceversa per dare la possibilità ai molti passeggeri di poter fare rientro in treno anche se dopo tre ore? Spero almeno che qualche dirigente di Rete Ferroviaria Italiana e/o di Trenitalia abbia la bontà di spiegarcelo. Anticipatamente grazie e….scusate per il disagio.
Comitato Pendolari Siciliani – Giosuè Malaponti

Trenitalia - Lavori e modifiche al servizio Maggio 2014

Informazioni puntuali sulle modifiche alla circolazione dovute a lavori di manutenzione programmati sulle linee e la segnalazione di servizi sostitutivi.






Treno soppresso per colpa dei talebani o forse di Godzilla

Sapete come funziona l'assistenza clienti di Trenitalia quando un treno è soppresso? Sembra l'"Ulisse" di Joyce: all'inizio ti piace e alla fine non ce la fai più a seguire la storia perché troppo lunga.
Certo martedì alle 20,46 tutto il mondo sembrava essere contro il povero treno 12886 che alla fine è stato soppresso dopo circa 2 ore di agonia in stazione. Neanche il dott. House lo avrebbe salvato! Sì, è stato soppresso per una combinazione di vari eventi imprevisti: locomotore rotto con successiva sostituzione; cavo tranciato in una delle stazioni di destinazione; comando di talebani che ha assaltato la squadra degli elettricisti che doveva aggiustare il cavo; Godzilla che, durante la sua passeggiata notturna, ha schiacciato i talebani, ma anche gli elettricisti. Gli imprevisti ci possono stare e ci può stare anche l'indecisione nel sapere risolvere una combinazione tanto infausta di eventi: fermare Godzilla oppure catturare i talebani sopravvissuti! Quello che non va è la sostituzione del servizio e l'assistenza al cliente in caso di soppressione. In genere la sostituzione dovrebbe avvenire in un tempo di un'ora circa. Questo non accade nella stazione di Catania, perché' l'autobus sostitutivo non si sa mai dove parte e non si sa quando arriva. Questo bus sostitutivo sembra quasi che è come Goldrake che sceglieva quale tunnel! doveva percorrere, per poi uscire sempre dallo stessa grotta.
Il treno delle 20,46 è stato ufficialmente soppresso alle 22,40 e alle 23,20 non si sapeva che fine aveva fatto il bus sostitutivo. Effettivamente, dalle voci che giravano in stazione, anche il povero bus sostitutivo ha incontrato qualche problemino lungo la sua strada: incidente sulla Catania-Messina, ponte crollato sulla Catania-Palermo a causa della fuga di Godzilla braccato dai Talebani sopravvissuti… ma perché il bus si trova su queste autostrade? Boh, non si sa.
Il lato positivo della storia è che ormai sono i viaggiatori a confortare il personale viaggiante di Trenitalia, sconfortato dal non sapere che fare.
Alla fine dopo una notte passata in stazione, guardando quanti panini vende il paninaro della piazza oppure il sonno di un barbone, ti restano in testa gli odiosi ritornelli ripetuti, con una cadenza di quindici minuti, dagli speaker automatici nella stazione e nelle carrozze ferroviarie.
P. s.: che fine ha fatto il bus sostitutivo non lo so perché, vigliaccamente, alle 23,30, dopo tre ore di attesa, ho preso un taxi per tornare a casa.
N. I. Piazzese  

giovedì 1 maggio 2014

Treno barocco da recuperare per rilanciare i beni Unesco

Trenitalia, nella sua annunciata politica di rilancio dei collegamenti ferroviari, non si fermi alla sola stazione di Fontane Bianche. Un suggerimento che arriva da più parti a cui fa eco Italia nostra con Liliana Gissara, la quale comunque elogia quanto fatto.
«Finalmente è stata istituita la fermata a Fontane Bianche, perorata fin dalla fine degli anni ‘60 da qualche lungimirante ferroviere al quale era sembrato ovvio che, in quel contesto, realizzare una fermata turistica fosse cosa altrettanto ovvia. Sono trascorsi decenni e finalmente si potrà andare in treno, in pochi minuti, in spiaggia. Per i turisti sarà una manna; per molti siracusani sarà una liberazione dalle lunghe ed estenuanti code in auto.
Ora Trenitalia ci restituisca il treno barocco che tanto successo ha fatto registrare negli anni in cui ha viaggiato, un treno che sta particolarmente a cuore a Italia Nostra per vari motivi: quale forma ottimale di mobilità sostenibile; come strumento di promozione del ricco patrimonio locale, attività, questa, sostenuta proprio dalla sezione di Siracusa di Italia Nostra all'allora assessore regionale Granata».
Il treno barocco prese il via nel 2005 e - rimarca Liliana Gissara per alcune stagioni, deliziò migliaia di turisti conducendoli per le città Unesco.
«Ora registriamo un nuovo, crescente interesse verso tale storico mezzo di trasporto anche da parte dei giovani. Ne è dimostrazione il concorso "In treno col taccuino di viaggio" indetto dalla nostra sezione che ha "messo in viaggio" oltre 450 studenti, molti dei quali non erano mai saliti su un treno».
La Sicilia - Martedì 29 Aprile 2014 Siracusa Pagina 29

Turismo e servizi. Fontane Bianche collegata in partenza un treno estivo

Fontane Bianche. Dall'8 giugno fino al termine della stagione estiva Fontane Bianche sarà raggiungibile anche in treno. La direzione regionale di Trenitalia ha programmato per tutto il periodo la fermata nella località balneare Bianche per tutti i treni della tratta Siracusa-Modica-Ragusa-Gela.
Della vicenda si era interessato anche il deputato regionale Enzo Vinciullo che a febbraio aveva presentato un'interrogazione parlamentare ricevendo subito i primi segnali positivi sia da parte dell'assessorato sia, soprattutto, da Trenitalia.
Viene così segnato un primo passo verso quel programma turistico tanto proclamato ma che, nei fatti, finora è rimasto quasi al palo. La fermata consentirà di sopperire a una carenza nei servizi offerti ai visitatori i quali - come risultato dalle più recenti indagini di mercato - hanno indicato nei trasporti pubblici e nel sistema dei collegamenti il vero punto debole della provincia. Per il turista che arrivava a Siracusa senza il mezzo privato, aggiungere le zone balneari era una sorta di terno al lotto, a meno che non fosse stato disposto a mettere mani al portafoglio per un taxi o per un'auto a noleggio.
Al di là del servizio offerto in ambito turistico, il collegamento ferroviario con Fontane Bianche sarà una valida opportunità anche per tutti i villeggianti che per fare la spola con la città non saranno costretti a ricorrere obbligatoriamente al mezzo privato, con grande vantaggio per il traffico veicolare. Ogni anno, infatti, negli orari di punta, le code all'ingresso e all'uscita sud della città erano chilometriche. Un aspetto, questo, che viene rilevato da Paolo Romano, presidente della circoscrizione di Cassibile, che territorialmente include anche Fontane Bianche. Romano esprime la sua soddisfazione, ritenendo l'istituzione della fermata a Fontane Bianche un grande risultato da lungo tempo atteso. Secondo Romano sarà anche occasione per lo sviluppo e rilancio della zona.
Si è comunque lontani da un trenino locale "dedicato", ipotesi che però non viene del tutto esclusa e che anzi, se rilanciata, potrebbe essere una vera opportunità, soprattutto se collegata - quantomeno in termini di coincidenze di orari e corse - con un altro collegamento locale ancora in stand-by: quello che da Fontanarossa dovrebbe condurre alla stazione siracusana.
maria teresa giglio - La Sicilia - Domenica 27 Aprile 2014 Siracusa Pagina 29

domenica 27 aprile 2014

Mondo Trasporti - Dall’Ue 25 mld per le nostre imprese. La Regione: ecco il piano infrastrutture

Il Comitato dei pendolari siciliani guidato da Giosuè Malaponti, da tempo lamenta disagi soprattutto nelle tratte dismesse, come la “Alcamo-via Milo” e la “Caltagirone-Gela”. Il collegamento Trapani-Palermo avviene, infatti, tramite la linea “via Castelvetrano” che, sviluppandosi per circa 190km, collega importanti Comuni come Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Alcamo oltre quelli ricadenti nel Palermitano, compresi nella tratta Punta
Raisi-Palermo. Invece, «il corpo stradale della “via Milo” – precisa il presidente di Rfi – fu realizzato già in origine con materiali di carente qualità e posati su terreno poco idoneo. Col passare degli anni, si è incrementato il divario tra disponibilità di fondi e necessità di interventi, mentre i controlli geometrici al binario hanno evidenziato il peggioramento della stabilità della linea ferroviaria, con palese rischio per la sicurezza del transito dei convogli.
È stato predisposto – prosegue - uno studio di massima per una proposta di risoluzione
delle criticità esistenti; la relativa spesa dovrà essere oggetto di apposito progetto di investimento da finanziare in Contratto di Programma. Anche per tale direttrice la Regione sta valutando la possibilità di un apposito intervento nella programmazione degli investimenti nell’ambito dei progetti di connessione fra reti di trasporto e nodi aeroportuali, per ottimizzare il collegamento con lo scalo di Trapani Birgi». La Caltagirone-Gela, infine, è interrotta ormai da quasi 3 anni, a seguito del parziale crollo (avvenuto l’8 maggio 2011) del ponte ferroviario di Niscemi. «Da allora – dice il presidente di Rfi - i servizi ferroviari lungo la tratta sono assicurati da bus sostitutivi, per un totale di 9 corse giornaliere. Ad oggi: è stato affidato l’appalto di demolizione della restante parte del ponte; è in gara lo smaltimento del materiale demolito; e si attendono gli esiti delle indagini, commissionati a Italferr, sui restanti 11 ponti simili a quello crollato, per stabilire la totale demolizione dell’opera o l’attuazione di interventi di diversa natura. Sui costi, va evidenziata la necessità di acquisire le risorse finanziarie, per cui si ritiene indispensabile una sostanziale partecipazione della Regione.
Davide Guarcello - La Sicilia 26 aprile 2014 - Mondo Trasporti pag. 58




























sabato 26 aprile 2014

Tavolo per i trasporti nel Sud ma niente Ponte sullo Stretto

Roma. Via libera del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, all'istituzione di un tavolo di lavoro il cui scopo sarà quello di redigere uno studio di fattibilità per i trasporti sullo Stretto di Messina, come previsto dalla legge di stabilità. Il ministro Lupi ieri ha firmato un decreto con il quale dà il consenso del governo. Il ministro ha sottolineato l'importanza di migliorare la qualità dei servizi di trasporto nel Sud Italia: «L'ammodernamento delle infrastrutture della Sicilia è una priorità che riguarda non solo l'isola ma l'intero Paese». Ma la realizzazione del ponte sulle Stretto di Messina oggi «sarebbe in ogni caso impossibile a meno di rifare programmazione di indirizzo politico»
La Sicilia - Venerdì 18 Aprile 2014 I FATTI Pagina 8

lunedì 14 aprile 2014

Moretti da Fsi a Finmeccanica

Finalmente è arrivato il tanto sperato spostamento di Mauro Moretti da Ad del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano. Il premier Renzi ci aveva provato pensando a lui per un posto da ministro, non essendoci stata data questa prima opportunità  finalmente cogliamo con molta soddisfazione la nomina di Moretti a Finmeccanica. Di certo ha fatto molto per le Ferrovie ma a senso unico investendo tutto nell’alta velocità trascurando di fatto il trasporto regionale che vede muovere giornalmente in tutt’Italia oltre tre milioni di pendolari. Moretti non farà i salti di gioia, ma di sicuro siamo noi pendolari a farli. L’unica cosa che chiediamo sia al ministro Lupi che al nuovo ad del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano che venga rivisto il piano industriale presentato qualche settimana fa dal precedente ad Moretti. 

venerdì 4 aprile 2014

I disservizi. In Sicilia oltre il 53% dei treni è arrivato in ritardo nel 2013

Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/15 minuti di attesa, incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste, comporti mancati e, guarda caso viene annunciata da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari, da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato, compito cui le due aziende Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti; ed alla Regione Siciliana che in questi anni ha eseguito le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 per il passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora  riuscita a farsi consegnare le risorse finanziarie previste per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia.

Sciopero dell'Orsa Trasporti dal 12 aprile per 24 ore

Il sindacato Orsa Trasporti ha proclamato lo sciopero del personale addetto alla circolazione dei treni dalle ore 21.00 del 12 aprile sino alle ore 21.00 del 13 aprile 2014.

Sciopero personale Trenitalia martedì 8 aprile 2014

La protesta del personale di Trenitalia si terrà martedì prossimo 8 aprile dalle ore 9.00 alle ore 17.00

Cisl: da incontro Crocetta-Rfi poche buone notizie

Palermo. Dall'incontro tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco ci saremmo aspettati notizie rassicuranti sulla riapertura di alcune linee ferroviarie..

Soprano ad Trenitalia: "Prorogare contratti con Regioni in vista gare"

Torino. Una proroga dei contratti in essere tra Trenitalia e Regioni che scadranno in gran parte a fine anno per consentire la prosecuzione degli investimenti sui nuovi treni in attesa dell'entrata a regime delle gare sul trasporto pubblico locale.

Ferrovie e passeggeri, deferita l'Italia

La Commissione europea accusa il nostro paese di non aver recepito la normativa Ue in materia di diritti nel trasporto ferrato. Manca un organismo autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul territorio.


martedì 1 aprile 2014

Fs: Lupi, ho proposto a Moretti un giro insieme nel Tpl

(ASCA) - Roma, 27 mar 2014 - Un giro insieme nel sistema del trasporto pubblico locale per capire i disagi dei pendolari. E' questa la proposta che il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha fatto all'Ad delle Fs, Mauro Moretti e annunciata dal palco di un convegno sul trasporto pubblico locale. ''Ho chiesto al mio amico Moretti - ha detto Lupi - di fare un po' di giri insieme ai presidenti delle regioni nel trasporto pubblico locale, cosi' capiamo tutti quali sono i disagi dei pendolari. Non per prenderci i pomodori in faccia, ma per capire la situazione''. 

IL MERCATO FERROVIARIO IN ITALIA

Nel 2011, il Gruppo FS Italiane ha annunciato piani di investimento per 27 miliardi di Euro da stanziarsi nell’arco dei prossimi cinque anni. Ulteriori investimenti deriveranno dagli operatori privati - l'Italia è il primo paese in Europa a vedere treni ad alta velocità delle società private sulla propria rete nazionale - e dai progetti di sviluppo per reti metropolitane e ferroviarie leggere nelle maggiori città.
Inoltre, i piani a lungo termine per la costruzione di nuovi collegamenti internazionali, come la linea Torino - Lione e il tunnel nel Brennero, genereranno ulteriori possibilità di business per i fornitori del settore.
Il mercato ferroviario italiano in cifre
Il Gruppo FS Italiane ha pianificato investimenti per 27 miliardi di Euro tra il 2011 e il 2015, che includono:
- 3,5 miliardi di Euro sulla rete ad alta velocità e capacità (AV/AC)
- 6 miliardi di Euro per la modernizzazione della flotta rotabile
- 17 miliardi di Euro sulla rete ferroviaria convenzionale
La sezione transfrontaliera della linea Torino – Lione, stimata per 8,5 miliardi di Euro, più opere connesse in Italia. Il tunnel del Brennero, stimato per 8 miliardi di Euro. Progetti e proposte per ferrovie urbane in 17 città.

sabato 29 marzo 2014

Crozza a Ballarò ironizza sullo stipendio dell'ad di Fs Moretti

L'uscita dell'ad di Fs Moretti sui tagli allo stipendio dei manager continua a far discutere. Dopo il violento attacco di Diego Della Valle ("Abbia il coraggio e la dignità di andarsene"), arriva oggi anche la 'tirata d'orecchi' del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi.
LUPI - "Credo che quando uno dice una cosa sbagliata la cosa più semplice è dire che ha sbagliato e finisce tutto lì. Se avesse chiesto scusa avremmo già risolto tutti i problemi - attacca Lupi - E’ stata una risposta reattiva e penso infelice. Moretti è sempre stato un buon manager, ha sempre ottenuto dei buoni risultati. Se il suo datore di lavoro, in questo caso il pubblico, ritiene che bisogna dare in un momento come questo un segnale importante, non solo all’amministrazione pubblica ma ai cittadini, uno ne prende atto. E se ci sta, bene, altrimenti come tutti i manager va da un’altra parte. Oltre tutto - ha sottolineato - 65mila euro di stipendio non sono un cattivo stipendio e penso che su questo una riflessione possiamo farla, in un momento in cui stiamo riorganizzando lo Stato. Anzi abbiamo il dovere di farlo su dei manager pubblici”.
“Tutti siamo importantissimi - ha concluso Lupi - nessuno è indispensabile”.

venerdì 28 marzo 2014

Ferrovie, indagine Ue per aiuti illegali. Moretti annuncia: 3 mld per i pendolari

La Commissione europea ha avviato un'indagine su Trenitalia e Fs Logistica per possibili aiuti di stato illegali. Moretti: "Sono tranquillo". E a Della Valle risponde secco: "Tre miliardi per i pendolari"
La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita per valutare se Trenitalia e Fs Logistica, entrambe societa' del gruppo Ferrovie dello Stato, abbiano ricevuto aiuti di stato illegali. Lo indica oggi l'Esecutivo Ue in una nota. Bruxelles valutera' in particolare se "alcune compensazioni per obblighi di servizio pubblico e il trasferimento a titolo gratuito di asset nell'ambito del mercato italiano del trasporto ferroviario di merci sono compatibili con le norme Ue in materia di aiuti di stato," si legge nella nota. "La Commissione esaminera' se le misure in questione hanno conferito un vantaggio economico selettivo a Trenitalia o ad altre societa' del gruppo, a scapito dei concorrenti," continua il documento. La Commissione ha deciso di lanciare l'indagine a seguito della ricezione di due denunce, si legge nel comunicato.
L'avvio dell'indagine preliminare dell'Unione Europea e' dettata da problemi di rivalsa di ex dirigenti licenziati dalle Ferrovie dello Stato, ha affermato l'amministratore delegato dello Ferrovie dello Stato italiane Mauro Moretti. "In merito alla decisione della Commissione Europea di aprire un'indagine su presunti aiuti di Stato a Trenitalia Cargo e FS Logistica - si legge in una nota - Ferrovie dello Stato italiane conferma la disponibilita' e la volonta' di collaborare con le Autorita' italiane ed europee per fornire tutti i chiarimenti necessari ad una rapida soluzione del caso". Nella stessa nota, Ferrovie dello Stato italiane "sottolinea, in particolare che le compensazioni ricevute dallo Stato per il contratto di servizio pubblico di trasporto merci sono state nettamente inferiori ai costi sostenuti da Trenitalia per lo svolgimento del servizio, talche' si sono comunque generate perdite consistenti per la societa' nel corso degli anni.
Moretti è tornato anche a parlare di Ferrovie. Il trasporto regionale ha bisogno di tariffe adeguate e di un finanziamento di tre miliardi per il rinnovo della flotta oltre ai tre miliardi messi in campo dalle Ferrovie dello Stato Italiane.
Nel far presente la necessita' di avere "livelli tariffari adeguati a garantire qualita' e quantita'" dei treni per il trasporto regionale, l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, ha chiesto un intervento dello Stato di tre miliardi per il rinnovo della flotta regionale da aggiungere ad altri tre miliardi messi in campo dalle Ferrovie dello Stato. Ricordando che gia' all'epoca del suo insediamento ai vertici delle Fs, aveva chiarito al presidente del Consiglio, Romano Prodi, che mille nuovi treni che sarebbero costati sei miliardi, Moretti ha rinnovato la richiesta: "Possibile - ha detto - che non si riescano a trovare 500 milioni all'anno per un Paese come il nostro per il trasporto pubblico locale per arrivare a quei famosi sei miliardi - tre dalle Fs e tre dallo Stato - per rinnovare la flotta dei treni regionali? Noi - ha concluso - vogliamo che questo sia possibile".
Quanto allo spin-off di Grandi Stazioni, Moretti ha annunciato che si concludera' entro l'estate.
http://www.affaritaliani.it/economia/moretti-ferrovie270314.html

FS: Moretti, per rinnovo treni pendolari mancano 3 Mld pubblici

Roma, 27 marzo 2014 (Il Sole 24 Ore Radiocor) 435 treni 'nuovi' in Piano 2014-2017 (acquisti e rinnovi) - "Nel 2012 - ha sottolineato Moretti nel suo intervento - Trenitalia ha percepito 13 centesimi per passeggero/km, di cui 8,9 dallo Stato e 4,1 dai cittadini. Lo stesso anno Deutsche Bahn ne ha presi 18,5 di centesimi, di cui 9,8 dallo Stato e 8,7 dai cittadini, Sncf in Francia 24,5 centesimi, 16,2 dallo Stato e 8,3 dai cittadini. Il trasporto su gomma in Italia ha preso 17,2 centesimi per passeggero/km, di cui 11,5 dallo Stato e 5,7 dai cittadini, caso - ha sottolineato Moretti - unico al mondo. Per il trasporto pubblico locale ferroviario l'Italia nel 2012 ha speso 34,7 euro per abitante, contro i 65 euro della Francia e i 51,2 euro della Germania"
Moretti, inoltre, ha denunciato la "marginalita' crescente della ferrovia nel bilancio dello Stato": dal 2000 al 2011 la spesa per le ferrovie (servizi e infrastrutture) e' diminuita (a prezzi constanti 2000) del 12%, a fronte di una crescita della spesa per la difesa del 37%, per la salute del 31% e per la Pa del 12%
Tornando al piano presentato oggi alla Stazione Termini, Moretti ha annunciato tre miliardi di investimenti per il trasporto pubblico locale nel periodo 2014-2017. E' previsto un forte potenziamento della flotta locale, con l'arrivo di 200 treni nuovi (90 Vivalto, 70 treni elettrici e 40 treni diesel) e il completo rinnovamento di altri 235 convogli, per un totale di 435 'nuovi' treni pendolari. Verra' poi studiata una migliore integrazione tra il trasporto ferroviario e quello su strada, troppo spesso in concorrenza e in sovrapposizione tra loro, "con diseconomie evidenti e livelli di servizio inaccettabili per i passeggeri". Il gruppo Fs investira' 80 milioni in 496 nuovi bus entro il 2017 (di cui un terzo consegnati nel 2014).
Sal - (RADIOCOR) 27-03-14 12:55:08 (0269) 5 NNNN

Trenitalia-Presentato piano industriale 2014-2017, 8.5 miliardi di euro in autofinanziamento

Genova - "L’Amministratore Delegato di FS Italiane, Mauro Moretti, ha illustrato alla comunità finanziaria nazionale obiettivi e strategie del Piano Industriale 2014-2017. Crescita dei ricavi fino a 9,5 mld euro (8,2 mld nel 2012) nel quadriennio. Tasso medio di crescita dei ricavi del 3,5% all’anno, incremento trainato in particolare dai ricavi dei servizi di trasporto, sia ferro sia gomma, che superano i 7 mld nel 2017. EBITDA, in continuo miglioramento, punta ad una crescita annua del 6,9%. È previsto cheraggiunga i 2,5 mld (1,9 nel 2012), cifra che farà crescere l’EBITDA margin di oltre 3 punti percentuali rispetto a quello degli ultimi anni. Oggi l’EBITDA margin di FS Italiane è già benchmark di riferimento tra le maggiori aziende ferroviarie d’Europa. Il margine operativo (EBIT) è previsto in crescita al ritmo del 9,6% annuo e l’utile del 4,6% annuo".
"Gli investimenti previsti nel Piano assommano a poco meno di 24 mld di euro, di cui oltre 8,5 in autofinanziamento/debito. Di questi 6,4 mld destinati a treni e tecnologie a servizio dei business, per migliorare la customer experience, e 1,7 mld alla rete AV/AC. Circa 15 mld sono legati al Contratto di Programma tra Stato e RFI per il mantenimento degli standard di sicurezza sull’intero network e il potenziamento della rete convenzionale, con significativi interventi sulle infrastrutture nei nodi metropolitani, a vantaggio del trasporto locale, e sui Corridoi TEN-T (Trans-European Networks – Transport) definiti dall’Unione Europea, con particolare riferimento al SUD Italia (Napoli – Bari, Salerno – Reggio Calabria, Sicilia). La conferma dei trasferimenti è subordinata alle decisioni che il Governo assumerà nei prossimi anni, in base alle risorse finanziarie disponibili e alle priorità degli interventi da realizzare per il potenziamento infrastrutturale ferroviario del Paese. Rete Ferroviaria Italiana, infatti, è il soggetto tecnico attuatore delle scelte politiche in materia.
Il piano di investimenti si realizzerà con un indebitamento complessivo che crescerà, nel quadriennio, di soli 0,3 mld di euro. Il Piano Industriale 2014-2017 è fortemente orientato verso il Trasporto Pubblico Locale con iniziative mirate ad una più efficace integrazione ferro/gomma, a interventi sulle infrastrutture e sui sistemi di gestione della circolazione, nonché sui modelli di offerta, capaci di fornire servizi più efficaci e adeguati alle caratteristiche della domanda, da proporre ai committenti pubblici, le Regioni. In particolare, per il trasporto su ferro gli investimenti in nuovi treni, tutti realizzati in autofinanziamento, saranno attuati in funzione dei Contratti di Servizio in essere e in coerenza con la durata degli stessi".
"Il Piano si caratterizza anche per una profonda rivisitazione dei modelli di business con una ancor più chiara specializzazione in servizi a mercato e servizi universali e della governancenel settore merci dove saranno costituite business unit, specializzate per Corridoi nazionali ed europei. In questo modo potranno essere offerti prodotti e servizi di qualità crescente, con i vantaggi che ne conseguono per i clienti, e migliorare la redditività del relativo capitale investito. Previsto anche un forte sviluppo sui mercati esteri delle attività di trasporto, in particolare da parte delle controllate tedesche (Netinera e TX Logistik) e di quelle di ingegneria e certificazione (Italferr e Italcertifer). Una nuova governance anche per la gestione del patrimonio immobiliare del Gruppo, dalla cui valorizzazione, assieme ad altre operazioni di portafoglio, deriveranno risorse per il finanziamento della crescita dei business core. Rete Ferroviaria Italiana sarà strutturata con una nuova articolazione organizzativa, coerente con le nuove normative europee, che evidenzierà nettamente il ruolo di Gestore unico della rete ferroviaria nazionale rispetto alla gestione di altri servizi a mercato. Strategie e obiettivi, ambiziosi ma realistici, sono stati inquadrati in uno scenario macro-economico contrassegnato dai primi, seppur deboli, segnali di ripresa che offre, insieme a perduranti insidie, opportunità sia per l’intero Paese, quali l’EXPO 2015, sia per il Gruppo, quali l’entrata in servizio sulle rotte interne dei nuovi Frecciarossa 1000. Il Piano 2014-2017 si prefigge quindi di consolidare le performance degli ultimi cinque anni (frutto di un’opera di risanamento, riorganizzazione e reindustrializzazione di tutti i processi), esaltare le potenzialità di tutte le Società operative ampliando, specializzando e valorizzando i relativi business, creare quindi le premesse per mettere in condizione l’azionista di decidere l’eventuale collocazione sul mercato di una parte delle azioni del Gruppo FS Italiane. Tra qualche settimana, infatti, il CdA della Capogruppo FS Italiane approverà il sesto bilancio positivo consecutivo, con ricavi e utili in costante crescita, di un Gruppo che aveva chiuso l’anno di esercizio 2006 con un passivo di 2 mld e 115 milioni di euro".
http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/Trenitalia-Presentato-piano-industriale-71962.aspx

domenica 23 marzo 2014

Ferrovie, il "rimpasto" preoccupa i pendolari

Vista l’opportunità a distanza di dodici anni circa dal primo acquisto da parte della Regione Sicilia, anche se in cofinanziamento, di materiale rotabile vorremmo suggerire l’ipotesi di voler affidare alla Stazione Appaltante di Trenitalia l’appalto dei 50 milioni per l’acquisto dei nuovi 5 treni, cosa che è ancora possibile fare. 
Tale affidamento velocizzerebbe tutta l’operazione d’acquisto in termini di tempo di consegna, di acquisto con la stessa cifra un numero maggiore di treni almeno 2 in più avendo tra l’altro a garanzia, già sul territorio siciliano, il servizio di assistenza e manutenzione per i 5 anni previsti nel bando di gara. Servizio che altre aziende dovranno mettere in conto spese per assicurare l’assistenza e la manutenzione nei 5 anni di garanzia del nuovo materiale rotabile.
Tenuto conto che questo tipo di operazione è già stata collaudata ed operata dalla Regione Toscana e quindi perché non approntare la stessa operazione in Sicilia essendo ancora in tempo?
C'è bisogno di nuovi treni oltre a quelli in programma a partire da quando la Regione Sicilia sottoscriverà l’accordo di programma per il trasporto pubblico ferroviario, cosa che ancora la giunta regionale non ha deliberato, atto propedeutico per l’adempimento della realizzazione e sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Della Valle e il ministro Lupi: ''Moretti? Se vuole, se ne vada''

Dure risposte all'amministratore delegato di Ferrovie che difende il suo stipendio.
Non si arrestano le polemiche sulla campagna lanciata dall'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, contro i tagli alle retribuzioni dei supermanager. E dopo le decise risposte di ieri da parte di politici e sindacalisti, oggi è la volta di un imprenditore come Della Valle, concorrente con Ntv delle Ferrovie e del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Entrambe le risposte sono sferzanti.
Della Valle: "Milioni di italiani sarebbero felici"
"Se Moretti avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie Italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, ad usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignità. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite": così afferma un concorrente di Moretti, il patron della Tod's e socio di Ntv Diego Della Valle (nella foto).
Per Della Valle "è ora di alzare il velo sulle Ferrovie dello Stato e su Moretti, per capire perché la politica è succube di questo signore".
Bisogna "fare chiarezza su tutti i rapporti che intercorrono fra le Ferrovie, Moretti e i politici che, tranne qualche rara eccezione, sono completamente appiattiti su di lui, permettendogli di fare tutto quello che vuole".
"Gente come Moretti deve essere mandata a casa"
Secondo il patron della Fiorentina "se vogliamo davvero cambiare l'Italia e riportare al centro dell'attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione".
Infine - conclude Della Valle - "con chiarezza ed onestà, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una società come le Ferrovie dello Stato e se è giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia".
Il ministro Lupi: "Se vuole, lasci"
"Un tetto ci vuole, non c'è dubbio", avverte la leader della Cgil, Susanna Camusso, prendendo posizione nel dibattito sugli stipendi dei manager riacceso dal confronto a distanza tra l'ad delle Fs, Mauro Moretti, ed il premier Matteo Renzi (con l'amministratore delegato dlele Fs nella foto).
Per il governo al capo delle Ferrovie replica il responsabile dei Trasporti, Maurizio Lupi: "Se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore".
Moretti è "un manager efficiente" - continua il ministro - ha "dimostrato di aver lavorato bene", ma "se il padrone, in questo caso lo Stato, decide che rispetto a quello stipendio bisogna dare un segnale anche nella direzione dei cittadini (perché circa 50 mila euro al mese non mi sembra che siano oggettivamente pochi), giustamente siamo in un mercato libero e credo che se Moretti ha altre offerte, se vuole andare alle Ferrovie tedesche, lo può fare tranquillamente"
La Camusso: "Aumentano solo gli stipendi dei manager"
Per la Cgil va data una risposta al fatto che "in questi anni sono progressivamente diminuite le retribuzioni dei lavoratori e si è alzato il valore delle retribuzioni degli alti manager": per Susanna Camusso bisogna "ricostruire una forbice più ragionevole partendo da un innalzamento dal basso".
Moretti non fa passi indietro: le notizie del 22 marzo
Mauro Moretti non fa neanche mezzo passo indietro, nella polemica sul taglio degli stipendi dei manager pubblici proposto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Intervistato da Antonella Baccaro per il numero del Corriere della sera oggi in edicola, l'amministratore delegato delle Ferrovie rilancia: "Cosa devo smentire? - si chiede polemicamente - Io guadagno meno di Santoro".
E la sua non è una polemica verso il famoso conduttore tv, ma verso la politica e il governo che sottovalutano, secondo lui, i suoi meriti di manager: "Prendo la metà del mio predecessore che ha lasciato 2 miliardi di perdite, mentre io le Ferrovie le ho riportate in utile: 450 milioni di utile". Per la cronaca il predecessore di Moretti, che non ne fa il nome, era Elio Catania.
Quanto ai profitti c'è chi dice che questo dipende della separazione dell'Alta velocità dal trasporto ordinario finanziato dallo Stato e dalle Regioni.
Niente di più falso, secondo Moretti perché "i contributi dello Stato per il regionale e il trasporto universale sono i più bassi d'Europa".
Ora si attende, tra le altre, la replica di Michele Santoro, al quale sembrerà strano di essere stato chiamato in causa dal capo di Ferrovie.
Il no pronunciato a Bologna: le notizie del 21 marzo
L’amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti critica l’intenzione del governo di tagliare gli stipendi dei manager pubblici e minaccia di andarsene all’estero. E su Twitter la notizia viene accolta con favore e ironia.
"Una cosa è stare sul mercato, una cosa è una scelta politica. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via. Questo lo deve mettere in conto", così Moretti ha risposto a un cronista che gli chiedeva della misura allo studio del governo Renzi.
“Guadagno solo 840.000 euro l’anno”
"Per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei super-manager dello Stato io prendo 850mila euro l'anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza tanto. Siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all'italiana, un minimo per poter far sì che i manager bravi rimangano ad operare là dove ci sono imprese complicate e dove c'è del rischio ogni giorno da dover prendere", ha proseguito Moretti.
“I manager devono guadagnare più dei politici”
"In una impresa privata che fattura neanche un miliardo troverete che gli stipendi sono quattro volte quelli che vi ho detto. Ci sono forse dei casi da dover rivedere, ma la logica secondo cui uno che gestisce un'impresa che fattura quanto vi ho detto deve stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. In Usa, in Germania, in Francia e in Italia il presidente della Repubblica prende molto meno di quanto prendono i manager di impresa: ci sono dinamiche diverse perché una cosa è stare sul mercato un'altra cosa è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un'operazione politica, questa è una sua scelta personale. Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto", ha ribadito.
Un coro unanime su Twitter: “Ma ciao”
La presa di posizione di Moretti, naturalmente, è subito diventata un argomento di discussione su Twitter. Il cui popolo ha accolto con favore – e ironia – la minaccia dell’ad di Fs di abbandonare l’Italia.
“Fosse vero, purtroppo solo chiacchiere”, scrive nonstop9981. “Non mi sembra una gran perdita”, ribadisce Gabriele Gattiglia. “Ammesso che ti prendano”, aggiunge hagakure. “Sto pregando”, twitta Quello. “E vattin”, suggerisce Pinuccio a Moretti. “Ma magari”, si augura Biagio Simonetta.
Breaking Friend invece se la prende col super stipendio dell’ad di Fs: “850.000 euro all’anno e si lamenta pure”. Gabriele Moroni, infine si limita a salutare Moretti: “Ciao”. 
Fonte: www.ilsalvagente.it

sabato 22 marzo 2014

Rinviata la gara d’acquisto per i nuovi cinque treni. Accordo di programma ancora un nulla di fatto

Palermo.Rinviata al 30 aprile la gara d’acquisto di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2 piani per l’importo complessivo di 50 milioni di euro.
Nei primi giorni del mese di gennaio di quest’anno veniva pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, il bando di gara europeo (già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) n. S251 del 28 dicembre 2013) per la fornitura, chiavi in mano, di n. 5 nuovi treni automotori bidirezionali completi a 1 o 2 piani. Questo il codice di gara europeo: CIG: 519567AC5.
Il termine di presentazione delle offerte era previsto entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31 marzo 2014 e la celebrazione della gara sarebbe stata programmata per il giorno 9 aprile 2014 alle ore 10.00. In data 4 marzo 2014 apprendiamo, dal sito dell’assessorato e dipartimento infrastrutture e mobilità, dell’avviso di proroga dei termini, errata corrige e risposte ai quesiti relativi al bando di gara in questione.
In considerazione di quest’errata corrige si allungano, di un altro mese, le procedure di espletamento della gara fissando i nuovi termini di presentazione delle offerte entro e non oltre le ore 12.00 del 22 aprile e prevedendo la celebrazione della gara per il 30 aprile alle ore 10.00.
Vista l’opportunità a distanza di dodici anni circa dal primo acquisto da parte della Regione Sicilia, anche se in cofinanziamento, di materiale rotabile vorremmo suggerire l’ipotesi di voler affidare alla Stazione Appaltante di Trenitalia l’appalto dei 50 milioni per l’acquisto dei nuovi 5 treni, cosa che è ancora possibile fare. Tale affidamento velocizzerebbe tutta l’operazione d’acquisto in termini di tempo di consegna, di acquisto con la stessa cifra un numero maggiore di treni almeno 2 in più avendo tra l’altro a garanzia, già sul territorio siciliano, il servizio di assistenza e manutenzione per i 5 anni previsti nel bando di gara. Servizio che altre aziende dovranno mettere in conto spese per assicurare l’assistenza e la manutenzione nei 5 anni di garanzia del nuovo materiale rotabile.
Tenuto conto che questo tipo di operazione è già stata collaudata ed operata dalla Regione Toscana e quindi perché non approntare la stessa operazione in Sicilia essendo ancora in tempo?
C'è bisogno di nuovi treni oltre a quelli in programma a partire da quando la Regione Sicilia sottoscriverà l’accordo di programma per il trasporto pubblico ferroviario, cosa che ancora la giunta regionale non ha deliberato, atto propedeutico per l’adempimento della realizzazione e sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 14 marzo 2014

Salviamo la Stazione di Villagonia. Il sindaco Lo Turco chiede un'azione congiunta e guarda a funivia e «Metrò del mare»

Giardini Naxos. Il sindaco della cittadina turistica, Nello Lo Turco, ha chiesto ieri, durante un incontro, un'azione congiunta per salvare la Stazione ferroviaria di Villagonia da un possibile smantellamento.
Una richiesta, questa, che scaturisce dalla presentazione di progetti che hanno «rispolverato» il più volte ipotizzato, ma mai! messo in atto, trasferimento del punto di sbarco dei passeggeri che viaggiano in treno, nell'area della frazione taorminese di Trappitello.
Stando alle più recenti indicazioni, emerse in occasione di varie riunioni, sarebbe tramontata la realizzazione del «budello» di collegamento ferroviario tra la nuova Stazione prevista a Trappitello con quella esistente a Villagonia.
«Mi farò promotore - ha detto Lo Turco - di un'azione congiunta tra Giardini e Taormina, per evitare che si possa trasferire l'attuale Stazione ferroviaria in altra sede. Qualora questo progetto non dovesse andare in porto, si potrebbe realizzare, mantenendo l'attuale tracciato su binari, una metropolitana lungo la costa, coinvolgendo anche la vicina Letojanni».
In sostanza, ritorna d'attualità un piano di cui si parlava anni addietro, quando, per esempio, a Taormina si discuteva del Prg all'interno del quale la progettazione del «Metrò del mare» era stata proposta dagli esperti.
La questione, comunque, ha anche risvolti diversi, visto che la preoccupazione diffusa riguarda pure il ritorno di una progettazione relativa al porticciolo di cui era interessato un privato.
«Si tratta - ha concluso Lo Turco, che prosegue, spedito, la sua azione sulle problematiche comprensoriali - di una progettazione dalla quale dipende il futuro dell'area turistica. Pensare ad un collegamento stabile in questi tratti di costa, dove la Strada statale risulta essere, soprattutto nei periodo estivi, intasata, mi sembra opportuno».
Nell'ottica dell'integrazione dei trasporti torna appetibile anche la possibilità di un collegamento diretto della Stazione di Villagonia con Taormina centro, mediante l'utilizzo di una funivia.
Intanto, però, si tenta di scongiurare la dismissione della struttura della Stazione, che risulta essere un edificio storico di pregio che dovrebbe, in ogni caso, avere una destinazione importante.
Mauro Romano  - La Sicilia - Giovedì 13 Marzo 2014 Prima Messina Pagina 33 

Lo Turco stoppa il tam tam «La stazione ferroviaria di Taormina-Giardini non può essere demolita»

Giardini. «Ho appreso da una riunione tra sindaci e rappresentanti delle Ferrovie che la stazione di Taormina-Giardini potrebbe essere riconvertita in residence o albergo. La cosa mi turba profondamente, ma la ritengo una bufala». Nello Lo Turco, sindaco di Giardini, getta acqua sul fuoco in merito alla possibile demolizione dello scalo ferroviario di Villagonia, paventato sui social network. Una notizia al limite del paradosso, che starebbe portando la maggior parte dei cittadini taorminesi, giardinesi e non solo a costituire un comitato per fare fronte all'emergenza.
Ma, secondo altre fonti, tutto sarebbe falso. La stazione, costruita in stile "liberty" e che vanta circa un secolo di storia, sarebbe al sicuro, anzi in una cassaforte. E in effetti il sito è sottoposto al vincolo delle Belle Arti e perciò non dovrebbe correre il rischio di essere demolito nell'ottica di liberare il fronte mare. L'allarme, quindi, sembrerebbe rientrato. «Molto probabilmente si sta discutendo di abbattere la parte della stazione riservata a dormitorio - ha spiegato il proprietario del Bar Micari -. Sarà una bufala, abilmente orchestrata non so da chi, ma siamo tranquilli. La stazione rimarrà così per sempre».
Enrico Scandurra - La Sicilia - Domenica 09 Marzo 2014 Prima Messina Pagina 25 

mercoledì 12 marzo 2014

Cresce la protesta dei pendolari della riviera jonica

Questa è la segnalazione inviataci lunedì 10 marzo 2014 da un pendolare che giornalmente si sposta da Giarre a Messina.
Ciao, quello che è successo oggi credo sia il massimo dello schifo. Bene, arriva il 3866 a Giarre con 15 minuti di ritardo; l'amplificatore annuncia tra le fermate anche le stazioni della metroferrovia. Già però a Mascali si ferma ed inizia a comportarsi da locale per la soppressione del treno regionale 12868 accumulando ulteriore ritardo.
Nel frattempo il treno si ingrossa, trattandosi di minuetto ed essendo pure lunedi, con molti studenti pendolari e, già a Giardini ci sono molte persone all'in piedi. Continua a fare da locale raccogliendo i passeggeri di due treni. I passeggeri compressi peggio delle sardine. Si arriva a Giampilieri e da li, nonostante vengano fatte rimanere a terra utenti, il treno funge da metroferrovia. In pratica si ferma a tutte le fermate della metroferrovia ma non può salire nessuno perchè è stracolmo. Si arriva a Messina dopo le nove.
Come Comitato abbiamo voluto monitorare la mattinata, questi i treni in ritardo nella prima mattinata di lunedì 10 marzo 2014:
Treno 3866 ritardo 65 minuti - Treno 12870 ritardo 40 minuti
Treno 12868 Catania-Messina delle ore 5.46 Soppresso
Treno 12891 e 12892 Soppresso (Servizio Metroferrovia ore 6.10 e 6.58)
Da far notare che il Treno 3868 è arrivato a Giampilieri con 8 minuti di ritardo; tenuto conto che per arrivare a Messina il treno 3868 deve impiegare 17 minuti come previsto da orario, ebbene il treno è arrivato a destinazione con un solo minuto di ritardo azzerando così ben 24 minuti. Questo è veramente  molto strano.
Il bilancio di oggi  su sei treni monitorati: 3 soppressi pari a 127 km/treno e e con un ritardo complessivo di 106 minuti in arrivo a Messina.







Stazione di Alcantara, treno non riparte

Come al solito non si riescono a gestire problemi ed emergenze. Cosa è successo al 12865? Sappiamo solo che è arrivato a destinazione con un ritardo di 90 minuti.
 Ho chiesto più volte a Trenitalia senza avere risposte:
Perché si modificano unilateralmente gli orari dei treni creando inutili attese e disagi ai viaggiatori, senza prima consultare il comitato pendolari?