Contratto
Istituzionale di Sviluppo (CIS) (si allega foto) e decreto Sblocca Italia i
provvedimenti che dovrebbero cambiare il volto all’infrastruttura ferroviaria
siciliana. L’unica priorità infrastrutturale in Sicilia è diventata la
Catania-Palermo. Come se il solo raddoppio della Catania-Palermo risolverebbe
tutti le “sfortune” infrastrutturali della Sicilia. In questi anni
l’accenno alla linea ferroviaria Catania-Palermo era sinonimo di “tempi
biblici per i lunghi tempi di percorrenza”. Inchieste sul trasporto ferroviario
siciliano realizzate da La Repubblica, Corriere della Sera, Rai Uno ed altre
hanno evidenziato l’enorme gap infrastrutturale e dei collegamenti ferroviari
tra le principali Città siciliane quali Trapani, Ragusa, Modica, Agrigento con
tempi veramente biblici dovuti a molte (strane) coincidenze tra treni ed ai
pochissimi treni dedicati. Siamo convinti che l’enorme investimento fatto sulla
Catania-Palermo non servirà a migliorare le condizioni di trasporto delle altre
Città.
Non
si possono spendere 5,3 miliardi, ne mancano ancora tre (sempre se sarà questa
la cifra definitiva a opera finita e quali saranno i tempi certi e definitivi
per la realizzazione) solo per una volontà politica che certamente sa, ma fa
finta di non sapere delle reali condizioni della rete ferroviaria siciliana.
Infatti, nelle varie dichiarazioni non ci sembra di aver letto della
Alcamo-Trapani via Milo chiusa da un anno e mezzo; non abbiamo letto della
Caltagirone-Gela chiusa da oltre tre anni dal crollo del ponte; non abbiamo
letto dei collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Catania e di Trapani; non
abbiamo letto della messa in esercizio a regime della Metro-ferrovia
Giampilieri-Messina; non abbiamo letto della Metro-ferrovia di Ragusa
progettata e mai fatta finanziare; non abbiamo letto della
velocizzazione della Catania-
Siracusa iscritta in quasi tutti i contratti di
programma con date e cifre; non abbiamo notizie dei 1970 milioni di euro
previsti per il raddoppio della Fiumefreddo-Giampileri (vedi foto) con delibera
Cipe 62/2005. Però occorre cavalcare a tutti i costi i tempi biblici della
Catania-Palermo, quando, invece, ad onor del vero sulla Catania-Palermo insiste
nel Contratto di Programma 2007-2011 - Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo
Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento
NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo
modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la
velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30
milioni (si allega foto). Quando invece l’imponente finanziamento dello Sblocca
Italia poteva essere distribuito per ammodernare, velocizzare e realizzare
un sistema più leggero e veloce in tempi più brevi collegando molte più
città che ad oggi sono quasi del tutto isolate per scelte o disattenzioni non
condivisibili. Ribadiamo che non ci serve l’alta velocità nelle tratte
siciliane per ovvi motivi, uno dei tanti, i tempi lunghissimi di realizzazione.
Ai siciliani basterebbe solo ed esclusivamente “la velocità”.Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani
Nessun commento:
Posta un commento