La
solita storia quella, che si ripete di anno in anno, di snocciolare milioni di
euro e opere pubbliche che dovrebbero cambiare l’aspetto infrastrutturale della
Sicilia.
Le
dichiarazioni di quest’ulteriore svolta epocale annunciata oggi su tutti i
quotidiani siciliani sono gli interventi del presidente di Rete ferroviaria
italiana Ing. Dario Lo Bosco e del governatore Crocetta nella conferenza stampa
tenutasi ieri.
Non
desidero elencare tutti gli interventi e le cifre che conosco già a parte
qualche variante ma, desidero iniziare dal lontano 19 gennaio 2009 e dalla brillante
operazione di provocazione politica “Freccia Rotta”, organizzata dall’on.
Giuseppe Castiglione già presidente della Provincia regionale di Catania, oggi
sottosegretario nel governo Renzi. In quell’occasione venne fuori da tutti gli
attori presenti (politici, dirigenti delle ferrovie, etc.) che sarebbero
bastati venti trenta milioni di euro per ammodernare e velocizzare l’attuale
tracciato della Catania-Palermo, in un anno e mezzo di lavori, portando i tempi
di percorrenza al di sotto delle due ore e trenta e per di più elevando la
linea da rango “C” a rango “P” facendo viaggiare i pendolini.
Con
l’intervento nel 2009 dell’ex sottosegretario alle infrastrutture Reina furono
tenuti diversi tavoli tecnici romani con i dirigenti della Regione Sicilia, di
Rete ferroviaria italiana e del ministero delle infrastrutture. Da questi
incontri quasi a fine 2009 venne inserita, per le prese di posizione di Reina, nel
Contratto di Programma 2007-2011 con la seguente descrizione: Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo
Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento
NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo
modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la
velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30
milioni (si allega foto).
A
quattro anni di distanza dall’inserimento nel CdP, non è stato realizzato
nessun intervento di velocizzazione della Catania-Palermo se non quello operato
da Trenitalia nel cambiare gli orari di
percorrenza ad una coppia di treni in tre ore circa mentre nella slide del Cis è
previsto due ore e 45 minuti (vedi slide Cis).
Comunque,
la questione che mi fa più rabbia è che tutti questi miliardi di euro vengano
investiti solo ed esclusivamente su una relazione ferroviaria per una sorta di
miopia politica. Lo Sblocca Italia, visto che la Catania-Palermo era stata già inserita
e finanziata nel CIS, doveva essere lo strumento per distribuire ai territori
siciliani più penalizzati quella boccata di ossigeno infrastrutturale a breve
termine per incentivare e sviluppare il
tessuto economico, sociale e turistico di quei territori. Sono convinto che un’attenta
programmazione del Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti ed un
intervento forte dei nostri politici a Roma possa nell’immediato futuro dare un
asset diverso alle infrastrutture siciliane.
Giosuè Malaponti –
Presidente Comitato Pendolari Siciliani
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