Questa sera, alle
ore 20,30, sit-in davanti ai cancelli della stazione di Comiso per dire no
all’ennesimo, gravissimo, scippo di un’infrastruttura che solo 5 anni fa era in
piena attività e rappresentava un vanto per l’economia del comprensorio.
Speriamo che chi
abbia a cuore le sorti della ferrovia e della mobilità sostenibile in terra
iblea, sia con noi a dimostrare sdegno, indignazione, rabbia e volontà di
riscatto.
Oggi
più che mai, viste le tante battaglie per l'apertura dell'aeroporto, la
rete ferroviaria comisana dovrebbe essere rinnovata ed ammodernata come
collegamento veloce per raggiungere l'aeroporto di Comiso, invece viene
smantellata da Rete Ferroviaria Italiana con il tacito silenzio ed
approvazione delle istituzioni locali e regionali.
Questo il documento
di denuncia del Cub Trasporti Ragusa:
RFI sostiene
che i lavori di smantellamento dei deviatoi della stazione di Comiso non
comporteranno alcun disagio per la circolazione dei treni; che ad essere
eliminati sono dei binari in disuso, e che dietro agli allarmi lanciati contro
il provvedimento, ci sarebbero degli ex ferrovieri (ma non dice per quali
reconditi fini lo farebbero).
L’assessorato
regionale alle infrastrutture, nella persona del direttore generale dott.
Arnone, ha sposato la tesi di RFI, e aggiunge che chiedere il blocco dei lavori
comporterebbe un risarcimento danni per la Regione.
Così,
mentre si può difendere un ospedale, un tribunale, un pronto soccorso, una
scuola, minacciati di chiusura, non si può difendere un impianto ferroviario,
come se le infrastrutture ferroviarie fossero di esclusiva pertinenza di
burocrati e managers palermitani e romani, senza che il territorio potesse dire
nulla sulla loro esistenza e funzionalità in riferimento alle esigenze della zona.
L’assessorato
alle infrastrutture ha invece le sue responsabilità in quel che sta
accadendo: è dal 7 marzo che l’assessore Bartolotta ha promesso un tavolo
tecnico per affrontare i problemi della linea Siracusa-Ragusa-Gela, fra cui
anche quello della soppressione dei binari di Genisi, Comiso e Acate; ebbene, dopo
7 mesi stiamo ancora aspettando, e nel frattempo RFI e Trenitalia fanno quello
che vogliono sul nostro territorio e sulle nostre ferrovie.
Sopprimere
i deviatori a Comiso significa privare l’impianto delle funzioni tipiche
di una stazione (incroci, precedenze, sosta treni, manovre), il che, dopo
l’eliminazione dello scalo merci, ridurrà Comiso a una semplice fermata.
Altro
che potenziamento in sinergia con l’aeroporto! In più, la linea, a furia
di sopprimere le stazioni, vede allontanare le distanze tra gli impianti dove è
possibile fare incrociare i treni, e questo vuol dire (e lo ribadiamo per
l’ennesima volta per chi non lo abbia ancora capito, fra cui anche qualche
deputato regionale): sempre meno treni possono circolare sulla
tratta; possibili grandi ritardi nella loro circolazione. Tutto
l’opposto del miglioramento del servizio e dell’immissione di nuovi treni da
tempo richiesti, dopo la raffica di soppressioni degli anni scorsi, che hanno
ridotto la linea a veder circolare solo 4 coppie di treni al giorno!
La
questione ferroviaria è la grande vergogna della nostra classe
dirigente politica e sindacale; è ilbuco nero dell’azione parlamentare di
oltre trentanni; è lo specchio del fallimento delle politiche di
tante amministrazioni comunali e provinciali.
Ragusa,
25-10-2013 CUB TRASPORTI
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