martedì 11 giugno 2013

Ancora disattenzioni per i pendolari a Siracusa ed Alcantara, con l'orario estivo di Trenitalia da domenica 9 giugno.

Come ogni anno, la seconda domenica di giugno, entra in vigore l’orario estivo Giugno-Dicembre di Trenitalia. Da un attento monitoraggio, non ravvisiamo importanti stravolgimenti nella programmazione oraria per il popolo dei pendolari, mentre facciamo notare che sono scomparsi i treni del mare (sabato e domenica) che facevano la spola tra Catania, Taormina e Letoianni.
Cogliamo l’occasione per fare presente che non state prese in considerazione alcune delle nostre richieste fatte in Commissione Trasporti all’Ars il 20 marzo e il 17 aprile 2013 nell’incontro a Palermo con l’assessore regionale ai trasporti Bartolotta, il dirigente generale del dipartimento infrastrutture e mobilità Falgares e il direttore di Trenitalia per Sicilia e Calabria Costantino.
Queste le richieste:
Far salire i pendolari sui treni ICN (intercity notte) 1956 delle ore 19.15 e 1960 delle ore 21.45 da Siracusa a Messina e/o di voler predisporre una vettura agli ICN come servizio regionale, in considerazione del fatto che l’ultimo treno regionale da Siracusa per Messina è il treno 3872 delle ore 17.16.
Voler trasformare tutte le soste tecniche in fermate (salita e discesa) alla
stazione di Alcantara dove il 90% dei treni sostano dai 5 ai 15 minuti per effettuare incroci e/o precedenze, ciò per dare la possibilità all’utenza di tutto l’hinterland (Calatabiano, Trappitello, Gaggi, Graniti, Francavilla, etc.) di avvalersi dei servizi ferroviari alla stazione di Alcantara anziché arrivare sino alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia e/o di Taormina-Giardini.
Chiediamo al Presidente della Commissione Trasporti all’Ars Trizzino e all’assessore regionale ai trasporti Bartolotta di voler intervenire nella questione, chiedendo a Trenitalia di effettuare tali servizi indispensabili all’utenza in generale ed in particolar modo ai pendolari.

Giosue Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 7 giugno 2013

L'importanza del treno e i risvolti sociali

Vorrei sottoporre alla vostra attenzione ciò che ho letto sul sito internet di un comune italiano, nella pagina relativa alle attività culturali promosse da quel comune, ed in particolare nella presentazione di una conferenza legata allo sviluppo delle ferrovie.
Il treno, infatti, ha molti risvolti sociali positivi; ha facilitato la vita di tanti che lavorano o studiano distante da casa, ha consentito di compiere spostamenti di persone e cose limitando l’inquinamento del territorio, realizza attraverso l’Alta Velocità collegamenti in tempi brevi tra centri importanti del Paese.
E, da un punto di vista sociale, mette insieme in uno scompartimento durante un viaggio umanità diverse che si confrontano e mutano.
Se ci fosse la sensibilità giusta, il treno potrebbe anche alleggerire il traffico pesante delle autostrade. 

Consentitemi di aggiungere che sono totalmente d’accordo con quanto sopra scritto, poichè sono fermamente convinto che il potenziamento della rete ferroviaria, nello specifico quella siciliana, possa rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo sociale, infrastrutturale, economico, etc. di tutta la nostra bellissima regione.
Pubblicato 7 Giugno 2013 | Da luigi77

(foto tratta dal film Cafè Express con Nino Manfredi)

giovedì 6 giugno 2013

Capo d’Orlando: con un’ordinanza del sindaco sospesa l’ eliminazione del passaggio a livello di via Cordovena

La chiusura definitiva del passaggio a livello di via Cordovena, posto al km 137+895 della linea Palermo – Messina, programmata per lunedì 10 giugno, è stata sospesa con un’ improvvisa ordinanza del sindaco. 
Il provvedimento di eliminazione dell’attraversamento, previsto da una convenzione e relativa appendice stipulata tra Rete Ferroviaria Italiana e Comune di Capo d’Orlando nel 2006, avrebbe consentito di porre fine all’ultima criticità costituita dall’interferenza strada-ferrovia, e migliorare la sicurezza per la circolazione sia dei treni sia di autoveicoli e pedoni.
In base ai citati accordi, allora deliberati dal Consiglio Comunale con lo stesso sindaco che oggi firma l’ordinanza sospensiva, RFI aveva già realizzato un sottovia e un cavalcavia con annesse rampe e raccordi, il primo operativo dal 2007, il secondo dal 2012, per l’eliminazione di tre passaggi a livello sul territorio comunale di Capo d’Orlando, con un impegno economico complessivo di un milione 716mila euro.
RFI, che reputa non coerente quanto disposto dall’ordinanza, ha già dato mandato al proprio ufficio legale per la presentazione di un ricorso al TAR.
Capo d’Orlando (Me), 6 giugno 2013  - www.fsnews.it

martedì 4 giugno 2013

Qualche informazione in più sul C.I.U.FE.R.- Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali

CHI E'IL C.I.U.FE.R.

Il CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali) è un’associazione spontanea, costituita a Reggio Calabria il 2 Maggio 2013, composta da Comitati di Pendolari del treno e da cittadini che hanno a cuore il trasporto ferroviario regionale in tutta Italia. 
Esso fonda la propria azione sul totale rifiuto delle logiche di profitto sulla mobilità pubblica che considera un aspetto essenziale e strategico dell’economia e della salute del paese.  Si ispira ai principi della solidarietà sociale e della sostenibilità ambientale e si prefigge come scopo di intervenire a favore dei cittadini che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico attraverso ogni mezzo legale consentito, anche promuovendo in ogni ambito la cultura del diritto ad una mobilità pubblica, sicura e dignitosa.
Il Comitato intende intervenire sulla situazione dei trasporti nel territorio nazionale, con particolare riferimento al trasporto su gomma e su rotaia, chiedendo un confronto paritetico e partecipato con le istituzioni di governo della cosa pubblica sulle politiche in tema di ferrovie regionali e di TPL, rispondenti alle esigenze reali della comunità. Inoltre, intende produrre proposte costruttive ed  iniziative di mobilitazione coordinate a scala nazionale volte a difendere il principio secondo cui le Ferrovie Regionali sono un Bene Comune non svendibile, né sostituibile.
Il CIUFER si propone di organizzare le forze ed attivare forme di lotta e di rivendicazione efficaci, secondo strategie chiare e azioni innovative, chiamando a raccolta i movimenti diffusi sul territorio per dar loro una voce forte. Vuole affermare tecnicamente e politicamente, in tutte le sedi istituzionali un indirizzo in tema di ferrovie e TPL rispondente  alle esigenze reali della comunità, affermando il diritto al trasporto ferroviario regionale e interregionale su standard dignitosi ed europei. L’azione del CIUFER è quella di dar corpo ad una rivendicazione di civiltà, con proposte, in modo costruttivo e  con iniziative di mobilitazione coordinate a scala nazionale.
Il Comitato sostiene la centralità delle esigenze dei pendolari e del trasporto pubblico, sulla base del DPR 753/80, della Carta Europea del viaggiatore, del Regolamento Europeo 1370/2007, delle altre leggi nazionali e regionali. In particolare, il Comitato si propone di:
Promuovere il Trasporto Equo-Solidale (TES), con un nuovo assetto dei trasporti ferroviari, che preveda un sostanziale miglioramento, un potenziamento delle reti di servizi regionali e interregionali, e il riequilibrio della rete nazionale, totalmente deficitaria nella parte meridionale della penisola.
Contribuire al miglioramento della qualità delle condizioni di trasporto pubblico di tutti i cittadini. TES infatti significa anche arrestare la strage che ogni anno si verifica sulla rete stradale italiana, ma anche azzerare le morti bianche dei lavoratori del trasporto, dai portuali ai ferrovieri, agli operai dei cantieri, che rappresentano oltre il 60% delle vittime sul posto di lavoro. Il TES non lucra secondo le logiche dell’intermediazione parassitaria a scapito dei produttori e dei consumatori finali dei beni. Difende il diritto ad una mobilità sociale, sicura e dignitosa, che in una società civile privilegia la capillarità alla velocità e non può rispondere solo a logiche finanziarie, ma deve rappresentare una componente sostanziale del diritto alla libertà.
Costituire una rete di riferimento strutturata e connessa alle altre reti europee dei pendolari, per sostenere - in coerenza con gli  ideali delle vertenze in atto in Val di Susa, a Firenze, in Calabria, in molte regioni d’Italia - il confronto con il Governo, le Regioni e le Società che gestiscono i trasporti.
Informare i cittadini sulle problematiche inerenti i trasporti e le politiche attuate.
Favorire la partecipazione dei cittadini alla elaborazione e alla scelta delle politiche di scala europea, nazionale, regionale e locale relative ai trasporti pubblici, coerentemente con le indicazioni del Libro Bianco della governance europea.


LO STATUTO del C.I.U.FE.R.

Articolo 1 - COSTITUZIONE, DENOMINAZIONE E SEDE
  1. È costituito in Reggio Calabria il Comitato denominato "Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali" (CIUFER in sigla) senza fini di lucro, apartitico.
  2. La durata del Comitato è illimitata.
Articolo 2 - SCOPI E FINALITA’
  1. Il Comitato, composto da Comitati di Pendolari del treno e da cittadini che hanno a cuore il trasporto ferroviario regionale in tutta Italia, fonda la propria azione sul totale rifiuto delle logiche di profitto sulla mobilità pubblica, che considera un aspetto essenziale e strategico dell’economia e della salute del Paese. Si ispira ai principi della solidarietà sociale e della sostenibilità ambientale e si prefigge come scopo di intervenire a favore dei cittadini che utilizzano i mezzi di trasporto pubblici attraverso ogni mezzo legale consentito anche promuovendo in ogni ambito la cultura del diritto ad una mobilità pubblica, sicura e dignitosa.
  2. Il Comitato intende intervenire sulla situazione dei trasporti nel territorio nazionale, con particolare riferimento al trasporto su gomma e su rotaia, chiedendo un confronto paritetico e partecipato con le istituzioni di governo della cosa pubblica sulle politiche in tema di ferrovie regionali e TPL, rispondenti alle esigenze reali della comunità. Inoltre, intende produrre proposte costruttive ed iniziative di mobilitazione coordinate a scala nazionale volte a difendere il principio secondo cui le Ferrovie Regionali sono un Bene Comune, non svendibile, né sostituibile, comunque parte integrante di una Rete Ferroviaria nazionale.
  3. Il Comitato sostiene la centralità delle esigenze dei pendolari e del trasporto pubblico, sulla base del DPR 753/80, della Carta Europea del viaggiatore, del Regolamento Europeo 1370/2007, delle altre leggi nazionali e regionali.
  4. In particolare, il Comitato si propone di:
a) Promuovere il Trasporto Equo-Solidale (TES), con un nuovo assetto dei trasporti ferroviari, che prevede anche un miglioramento, un potenziamento delle reti di servizi regionali e interregionali, e il riequilibrio della rete nazionale, totalmente deficitaria nella parte meridionale della penisola.
b) Contribuire al miglioramento della qualità delle condizioni di trasporto pubblico di tutti i cittadini. Il TES infatti si prefigge di arrestare la strage che ogni anno si verifica sulla rete stradale Italiana, ma anche azzerare le morti bianche dei lavoratori del trasporto, dai portuali ai ferrovieri, agli operai dei cantieri, che rappresentano oltre il 60% delle vittime sul posto di lavoro. Il TES non lucra secondo le logiche dell’intermediazione parassitaria a scapito dei produttori e dei consumatori finali dei beni. Difende il diritto ad una mobilità sociale, sicura e dignitosa, che in una società civile privilegia la capillarità alla velocità e non può rispondere solo a logiche finanziarie, ma rappresentare una componente sostanziale del diritto alla libertà. Il TES mira ad un giusto equilibrio fra velocità (che non può essere sinonimo di TAV) e capillarità, per offrire soluzioni rispondenti alle esigenze di trasporto delle popolazioni: treni rapidi, con poche fermate, fra regioni diverse, treni veloci a scala regionale, treni locali comunque a velocità commerciali adeguate, per ambiti sub-regionali, con funzione anche di raccolta e distribuzione dei viaggiatori nei confronti delle altre due categorie o per il trasporto fra stazioni di minore importanza, attraverso un riequilibrio sostanziale nella destinazione degli investimenti in rapporto alla domanda di mobilità.
c) Costituire una rete di riferimento strutturata e connessa alle altre reti europee dei pendolari e dei viaggiatori del treno, per sostenere - in coerenza con gli ideali delle vertenze in atto in Val di Susa, a Firenze, in Calabria, in altre regioni - il confronto con il Governo, le Regioni e le Società che gestiscono i trasporti.
d) Informare i cittadini sulle problematiche inerenti i trasporti e le politiche attuate.
e) Favorire la partecipazione dei cittadini all’elaborazione e alla scelta delle politiche di scala europea, nazionale, regionale e locale relative ai trasporti pubblici, coerentemente con le indicazioni del Libro Bianco della governance europea, in base al principio di apertura e partecipazione, in forza del quale “Il Libro bianco propone una maggiore apertura nel processo di elaborazione delle politiche […], così da garantire una partecipazione più ampia dei cittadini e delle organizzazioni alla definizione e presentazione di tali politiche. Esso incoraggia ad una maggiore apertura e responsabilizzazione di tutte le parti in causa. Ciò dovrebbe rendere più percepibile ai cittadini europei il fatto che gli Stati membri, operando assieme all’interno dell’Unione, possano offrire risposte più efficaci alle loro preoccupazioni”.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

La struttura organizzativa del CIUFER è proposta in fase transitoria, in relazione ad uno Statuto ancora in bozza, alla graduale composizione in rete dei soggetti attivi, alla prospettiva di un’Assemblea che dia vita, in modo partecipato, alla determinazione di organismi stabili quale il Consiglio Direttivo.
In questa fase sono individuati i seguenti elementi:
  • Due portavoci nazionali (Domenico Gattuso e Rosalba Rizzuto);
  • Un gruppo di una decina di soci fondatori, distribuiti sul territorio nazionale;
  • Una rete diffusa di referenti locali, suddivisi per regione, compresi i portavoci e i soci fondatori (la rete sarà rappresentata attraverso mappe regionali e liste corrispondenti con nomi, città, associazioni/comitati rappresentati);
  • Una lista di aderenti, determinata attraverso iscrizione on line (i dati relativi saranno mantenuti riservati, ma sarà visibile il numero di iscritti progressivo);
  • Una lista di comitati di pendolari (i relativi link saranno riportati in apposita sezione);
  • Una lista di associazioni e movimenti (i relativi link saranno riportati in apposita sezione).
L’organizzazione potrà subire variazioni nel tempo, a valle di ampia consultazione e contributi attivi, nonché in relazione al grado di sviluppo del CIUFER. E preventivata da Statuto l’organizzazione di un’Assemblea nazionale in cui tale questione sarà affrontata.
Il CIUFER non ha fini di lucro e si basa sul contributo volontario degli aderenti, dei pendolari, dei cittadini sensibili alla problematica.

sabato 1 giugno 2013

“RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI” Vertenza Ferrovie Regionali

TirrenoSat - Video Tg ore 14.00 
http://www.youtube.com/watch?v=uzw6H_wyPs8

Oggi, Sabato 1 giugno 2013, si è tenuta la seconda mobilitazione nazionale del CIUFER, dopo quella del 16 Febbraio scorso. Il CIUFER sta organizzando forme di mobilitazione e di rivendicazioni più incisive, chiamando a raccolta associazioni, movimenti, comitati diffusi sul territorio, ferrovieri. Vogliamo saldare le istanze dei pendolari con quelle dei lavoratori delle ferrovie in una battaglia comune. La mobilitazione di oggi  consiste in una conferenza stampa proposta in simultanea in centinaia di città d’Italia., invitiamo i giornalisti a contribuire all’opera di sensibilizzazione di cittadini, famiglie, associazioni, per quella che riteniamo essere una battaglia di civiltà.
In direzione “ostinata e contraria” rispetto a quanto stabilito dal regolamento europeo 1370 del 2007, il servizio di trasporto ferroviario a scala regionale sta subendo, in tutta Italia, un degrado sistematico:
  •  il contratto di servizio non ancora sottoscritto tra la Regione Sicilia e Trenitalia;
  • tagli e soppressioni di corse treno sistematiche;
  • orari mal concepiti, non coordinati, spesso modificati senza preavviso;
  •  imposizione di coincidenze estremamente scomode;
  • carenza/assenza di annunci “tempestivi” relativi ai disservizi;
  • chiusura e degrado di centinaia di stazioni ferroviarie patrimonio della collettività;
  • eliminazione dei binari di precedenza e d’incrocio nelle stazioni impresenziate;
  • cancellazione, quasi totale, dei treni a lunga percorrenza fra la Sicilia e il Nord;
  • veicoli vecchi e soggetti a guasti frequenti, peggioramento continuo dei servizi in termini di offerta e qualità (pulizia, servizi agli utenti, sicurezza);
  •  carenza di manutenzione, con il crescente rischio di incidenti a causa della riduzione della pratica manutentiva e dello stress conseguente all’inasprimento delle condizioni di lavoro dei ferrovieri.
Tutto ciò è inaccettabile, come inaccettabile è la cultura aziendalista e neo-liberista nei confronti di quello che è e deve rimanere un servizio di pubblica utilità, un bene comune non svendibile, un diritto alla mobilità sancito dalla Costituzione. Al sistema ferroviario nazionale viene imposta una trasformazione che si traduce in un generale squilibrio nel diritto alla mobilità dei cittadini; si è scelto di privilegiare progetti di grandi e costosissime opere (Legge Obiettivo, TAV etc…) che drenano ingenti risorse a scapito di servizi diffusi su tutto il territorio. Basti pensare che i viaggiatori che usano le Frecce sono appena 300 mila al giorno, contro i 3 milioni di pendolari che frequentano i treni regionali quotidianamente.
A dispetto di questi dati, si continua con politiche sistematiche e consapevoli volte a scoraggiare i viaggiatori dei treni regionali, mentre la domanda paradossalmente cresce, sia per la crisi economica del momento che per il caro carburanti.
Appare ingiusta e pericolosa perciò la politica di governo tesa all’abbandono delle ferrovie regionali. 
Viene perseguito l’interesse delle lobby dei costruttori e dei grandi gruppi finanziari, spesso ad opera di sedicenti manager di Stato, senza rispondere alla logica della pianificazione coerente dello sviluppo delle ferrovie che dovrebbe essere finalizzata alla corrispondenza fra domanda e offerta di trasporto, alla riduzione dei costi esterni per la collettività, al riequilibrio ferro/gomma, all’accessibilità territoriale diffusa, al raggiungimento di standard di servizio uguali in tutta Italia, a Sud come al Nord, nelle città come nelle aree periferiche, e paragonabili agli standard europei.

Sul sito web www.ciufer.it si trovano documenti importanti quali il manifesto del Comitato (Trasporti Equo-Sostenibili), la Vertenza nazionale per le Ferrovie Regionali, i primi documenti strutturati di Vertenza a scala regionale, il documento istitutivo del Tribunale dei Diritti del Viaggiatore, un’istanza da proporre alla Commissione Europea nei confronti del Governo italiano che viola il diritto internazionale, un’antologia di lettere emblematiche di viaggiatori del treno. 

venerdì 31 maggio 2013

Vertenze ferrovie regionali. “Riprendiamo il treno e le stazioni” sabato 1 giugno ore 10.30, presso la stazione di Messina Centrale.

Vi invitiamo a partecipare Sabato 1 Giugno 2013 alla manifestazione di presentazione delle Vertenze per le Ferrovie Regionali elaborate dal CIUFER - Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali.                     
Il CIUFER sta organizzando forme di mobilitazione e di rivendicazioni più incisive, chiamando a raccolta associazioni, movimenti, comitati diffusi sul territorio, ferrovieri. Vogliamo saldare le istanze della comunità con quelle dei lavoratori delle ferrovie in una battaglia comune. Si tratta di documenti di protesta, di proposta e di mobilitazione che saranno illustrati ai giornalisti, presso la stazione di Messina Centrale alle ore 10.30. sarà inoltre presentato il sito web del CIUFER (www.ciufer.it) che si configura come uno strumento di partecipazione e condivisione in rete di decine di
Comitati di Pendolari del treno e di migliaia di cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale e, più in generale, del Trasporto Pubblico Locale. Sul sito web www.ciufer.it si trovano documenti importanti quali il manifesto del Comitato (Trasporti Equo-Sostenibili), la Vertenza nazionale per le Ferrovie Regionali, i primi documenti strutturati di Vertenza a scala regionale, il documento istitutivo del Tribunale dei Diritti del Viaggiatore, un’istanza da proporre alla Commissione Europea nei confronti del Governo italiano che viola il diritto internazionale, un’antologia di lettere emblematiche di viaggiatori del treno. Ogni documento proposto potrà essere arricchito dai vari contributi.  

I treni per rilanciare il turismo. Il camper della Cisl.

Si ripristinino le fermate a Fontane Bianche e a Noto.
Tappa in città, ieri mattina, del camper della Fit Cisl Sicilia che sta portando in giro l'iniziativa, «alla ricerca del treno perduto». «E' un tour di 30 tappe - afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia - per stimolare un miglioramento della rete ferroviaria nell'Isola. Basti pensare che tra un viaggio e l'altro ci sono buchi! di tre ore. I treni delle 19 e quello delle 21.45 per Roma hanno tutti i giorni una vettura in meno. Con questa manifestazione chiederemo a Trenitalia di usare il contributo che lo Stato ha versato loro per migliorare il servizio».
Il potenziamento delle tratte interne è necessario per incentivare il turismo e agevolare i pendolari. «Improrogabile il ripristino della fermata di Fontane Bianche da giugno a settembre - dicono Roberto Getulio e Santo Randazzo, rispettivamente segretario e coordinatore della federazione italiana trasporti Cisl -. E altrettanto lo è quello delle corse da Siracusa a Noto anche solo la domenica, giorno di massima affluenza di turisti, che nel fine settimana spesso non sanno come muoversi per raggiungere i paesi della nostra provincia».
«E poi: il personale è ridotto ai minimi termini - precisa Getulio -; così non si può andare avanti. I treni sono vecchi, le stazioni abbandonate e le tratte sovraffollate di pendolari». La Fit-Cisl chiede ! al governo regionale di convocare il tavolo per il Contratto d! i servizio per garantire il diritto alla mobilità con il servizio ferroviario.
«Garantire la mobilità nelle aree interne - conclude Benigno - è fondamentale. Ci auguriamo che il governo regionale intervenga affinché i fondi strutturali vengano spesi bene. Abbiamo bisogno di fondi, per attrarre i visitatori in Sicilia e fare da volano per l'economia locale. Speriamo in un incontro con l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, per discutere della firma del Contratto di servizio».
La manifestazione di ieri ha interessato anche un gruppo di cittadini, che hanno sostenuto l'iniziativa della.
Eleonora Zuppardi

La Sicilia - Giovedì 30 Maggio 2013 Siracusa Pagina 26 

mercoledì 29 maggio 2013

Fit cisl - Alla ricerca del treno perduto

Alla ricerca del treno perduto è la campagna tour organizzata dalla Fit-Cisl, che approderà mercoledì in città. Infatti alle 10 il camper con a bordo i rappresentanti del sindacato giungerà alla stazione di Siracusa, alle 16 invece farà tappa alla stazione di Noto. La campagna, partita il 29 aprile, ha fatto diverse tappe soprattutto nelle principali stazioni della Sicilia e nei paesi in cui è forte l'afflusso di pendolari. Il sindacato continua a denunciare i disagi dovuti all! a soppressione di corse, treni vecchi, spesso poco funzionanti! , stazioni quasi del tutto abbandonate o poco efficienti ed un'offerta commerciale che appare insufficiente.

La Sicilia - Martedì 28 Maggio 2013 Siracusa Pagina 28

sabato 25 maggio 2013

I nuovi orari ferroviari in vigore da domenica 9 giugno 2013

I nuovi orari ferroviari entreranno in vigore da domenica 9 giugno 2013. Da una attenta verifica non vi sono stravolgimenti, confermato in toto l'orario invernale ad eccezione dei treni stagionali (scolastici). Avevamo chiesto, sia nell'audizione della Commissione Territorio e Ambiente il 20 marzo 2013, sia nell'incontro con l'assessore Bartolotta e il direttore di Trenitalia Costantino il 17 aprile 2013, di attenzionare gli Intercity notte da Siracusa (treni ICN 1956 e 1960) per dare la possibilità ai pendolari che da Siracusa dopo le ore 17.16 non hanno altri treni regionali per fare rientro in direzione Catania-Messina. Abbiamo chiesto espressamente di far salire i pendolari sui due ICN o in alternativa di considerare l'opportunità di inserire una carrozza come servizio regionale.

ORARI IN VIGORE DA DOMENICA 9 GIUGNO 2013 (clicca qui)

giovedì 16 maggio 2013

Dossier ferrovie - Capitolo treni, infinito

Tgr Sicilia ore 14 - http://www.youtube.com/watch?v=Mu1mhfw_5Co

Capitolo treni, infinito. Tempi di percorrenza troppo lunghi. Locomotive non sempre comode e a volte insufficienti ad accogliere i passeggeri. E poi necessità di orari più flessibili e di un numero di corse maggiori per chi è costretto a viaggiare ogni giorno per lavoro. «Dalla costituzione del comitato dei pendolari avvenuto nel 2001 molte cose sono cambiate - dice Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato siciliano – ma sono tante ancora le migliorie da apportare al sistema ferroviario. Periodicamente approntiamo un monitoraggio sui 54 treni giornalieri sulla linea Messina-Catania-Siracusa, tra breve pubblicheremo e consegneremo al dipartimento trasporti della Regione quello relativo agli ultimi cinque mesi. Il dato da rilevare è quello relativo agli orari: sulla Siracusa - Messina l'ultimo treno parte alle 17.16 (il 3872) dopo per i pendolari c'è solo il vuoto. Impossible prendere i due intercity della notte quello delle 19.10 e delle 21.45 perché i pendolari non possono salire; è necessario che vengano stabiliti orari standard di lavoro».
Ancora. C'è il problema dei tempi di percorrenza e dei ritardi intermedi. «Martedì su 53 treni sei sono arrivati in orario, 25 in anticipo e 22 in ritardo; il dato anomalo è relativo all'anticipo e vorremmo che qualcuno ce ne spiegasse il motivo. Quali potrebbero essere le ragioni: i tempi di percorrenza sono larghi o dipende dalla velocità dei treni? In ogni caso, gli orari potrebbero essere facilmente rimodulati». Infine, in vista dell'estate, rileva che è «impossibile acquistare un biglietto per giugno, perché gli orari non sono stati ancora pubblicati. Si parla di tagli, anche del 30%».
l.g. - La Sicilia - Giovedì 16 Maggio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 27 

Dossier ferrovie - Il treno, mezzo essenziale e dimenticato

Tgr Sicilia ore 14.00 http://www.youtube.com/watch?v=Mu1mhfw_5Co

Cinquantaquattro i treni giornalieri sulla tratta Catania - Messina - Siracusa. Circa seimila i pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare: 5000 viaggiano sulla Messina - Catania (circa 20 le corse giornaliere), 1000 sono diretti a Siracusa (9 i collegamenti).
Il treno sarà pure il mezzo più comodo, ecologico ed economico ma per percorrere i circa 95 km che separano Catania da Messina si impiegano due ore e 15 minuti, col bus da casello a casello solo 50 minuti. Per raggiungere Palermo da Catania si può prendere un treno pomeridiano diretto (circa due ore e mezza) e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. Dalle 9 alle 12.45 la stazione di Catania sembra un vero e proprio deserto: per quattro ore non ci sono treni che circolano. Per la provincia di Ragusa non ci sono collegamenti. L'interruzione della linea

Caltagirone-Niscemi, a causa del ponte crollato due anni addietro, impedisce a centinaia di lavoratori dal Calatino di riversarsi al polo petrolchimico di Gela se non con mezzi propri. Infine, fatto inverosimile in una città con un aeroporto internazionale, nessun treno per lo scalo di Fontanarossa. «La conferma di una realtà completamente scollegata con le necessità di mobilità e di pendolarismo della parte orientale della Sicilia» afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia che ieri, insieme ai colleghi Domenico Pirrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie, Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania, ha trascorso qualche ora dinanzi all'ingresso della Stazione centrale dove ha sostato il camper della campagna promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane "Alla ricerca del treno perduto", in tour per verificare le condizioni delle ferrovie nell'isola e raccogliere le testimonianze dei pendolari.
Soppressione delle corse, treni vecchi, collegamenti inesistenti, tempi di percorrenza fermi a trent'anni fa,  mancanza di investimenti mirati, cadenzialità degli orari (magari uno ogni ora dalle 6 alle 23) e che i treni viaggino sempre, sia nelle giornate prefestive che festive. Queste alcune delle richieste dei pendolari che in questi quindici giorni (il tour delle stazioni è partito da Palermo lo scorso 29 aprile), i responsabili della Cisl hanno raccolto. «Mettiamo a sistema quello che abbiamo - sottolinea con veemenza Perrone - il treno deve rimanere il mezzo più competitivo, sia per il movimento dei turisti sia per i pendolari sia per i collegamenti».
«Una situazione che andrà ad aggravarsi se non si interviene contro i tagli previsti» affermano Rotolo e Torrisi. «Il trasporto su rotaie rappresenta una delle migliorie infrastrutturali più importanti per rilanciare la nostra economia, ma le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei del 2007-2013 solo 18 per cento è stato speso; e di non spese ci sono ancora risorse del 2000-2006. Chiediamo alla Regione di imporre una svolta con la firma del Contratto di servizio: bisogna creare una domanda adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, coprire le zone interne abbandonate, disporre di un maggior numero di treni efficienti e moderni e investire per l'integrazione tra mezzi trasporto per la mobilità di persone e di merci». Per Rotolo e Torrisi, inoltre, «in attesa che si realizzi la metropolitana che collega la stazione di Catania centrale con lo scalo di Fontanarossa si deve dare seguit! o al progetto siglato anni addietro tra Ferrovie dello Stato e il Comune di Catania che non avrebbe costi esorbitanti essendo già nel tracciato della tratta Catania-Bicocca». Infatti, esiste già un binario di 900 metri che dista circa 400 metri dalla nuova aerostazione.                                                                     Lucy Gullotta -
La Sicilia - Giovedì 16 Maggio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 27 

Capitolo treni, infinito.

La Sicilia - giovedì 16 maggio 2013

Il comitato dei pendolari sollecita il ripristino della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela

Niscemi. Sit-in nel ponte crollato. Due anni fa e precisamente l'8 maggio 2011 si è verificato, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39.
«Non ci sembra inutile ricordare - dice Giosuè Malaponti, coordinatore del Comitato pendolari siciliani - che la costruzione della linea ferroviaria in questione, completata nel 1979, è stata a suo tempo decisa proprio per la necessità di un collegamento più spedito delle persone e soprattutto, delle merci, fra due aree fortemente industrializzate dell'isola, quella di Catania e il polo petrolchimico di Gela, e che, proprio in tale ottica, era stata prevista un'ulteriore fase di potenziamento e di velocizzazione, mai realizzata.
Premesso che la linea ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela collega il versante jonico e il versante mediterraneo della Sicilia attraversando alcuni grossi centri urbani e considerato che tale linea ferroviaria è frequentata da molti studenti e pendolari e, in particolare, dai lavoratori diretti verso il polo industriale dell'Eni di Gela, il comitato pendolari Siciliani chiede di conoscere se il Governo Regionale sia a conoscenza le iniziative che il gestore della Rete Ferroviaria Italiana intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi.
Inoltre quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri. Ed ancora se non ritenga opportuno inserire tale percorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie siciliane, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini (stazione)».
Malaponti conclude: «Nell'attesa di ricevere risposte rassicuranti sulla sorte della tratta, riteniamo doveroso assieme alle amministrazioni comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi di chiedere, nel più breve tempo possibile, un incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e Rete Ferroviaria Italiana, per avere un quadro di quello che il gestore vuole fare della tratta Catania-Caltagirone-Gela e sui tempi della sua riapertura alla circolazione ferroviaria.
La Sicilia - Lunedì 13 Maggio 2013 Caltanissetta Pagina 34 

Un sit-in per abbattere il muro del silenzio - «Riaprire la ferrovia Caltagirone-Niscemi»

Infrastrutture dimenticate.
Maggio 2011 - maggio 2013: a distanza di due anni dal cedimento delle campate di un ponte sulla tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela, è stato effettuato ieri un sit in di protesta, per indurre gli enti di competenza a dare almeno risposta, circa l'eventuale ricostruzione o meno, dell'infrastruttura.
A tentare di sfondare il muro di silenzio, impietosamente caduto sul destino della linea ferroviaria in discussione, sono state le associazioni Legambiente Sicilia, Comitato pendolari siciliani, Italia nostra e l'Associazione ferroviaria siciliana.
L'occasione è servita a riaccendere i riflettori su una questione che rischia di passare nel dimenticatoio. Il dato di fatto è che, a distanza di due anni, oltre all'interruzione ferroviaria, è rimasta chiusa al transito anche la Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi. Collegamenti, dunque, ancora interrotti, con lo spettro dell'isolamento "reciproco" delle due comunità, tradizionalmente legate da fitti rapporti. Circostanze queste che hanno determinato un incremento dei flussi di traffico, sia pesante, sia passeggeri, sulla Ss 417, Catania-Gela e, nei collegamenti con Niscemi, lungo la Sp 62, Caltagirone-Santo Pietro.
«Il motivo di questo sit in - ha esordito il responsabile del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti - è quello di indurre le Amministrazioni di Caltagirone, Niscemi e Gela, a fare fronte comune nei confronti della Regione, affinché si chieda, ai responsabili di Trenitalia, quali realmente siano i tempi per la ripresa del traffico ferroviario».
Il viadotto, come si ricorda, si sbriciolò come un ponte di cioccolata fra l'ottavo e il decimo pilone e, 38 giorni più tardi, fece addirittura registrare un ulteriore smottamento. «Purtroppo - dice Liliana Gissara, consigliere nazionale di Italia nostra - i treni in Sicilia sono una chimera quando, invece, dovrebbero essere l'unico mezzo di mobilità alternativa e sostenibile. Italia nostra aprirà un dialogo con il ministero dei Trasporti e Trenitalia, per conoscere il futuro di questa tratta».
Al sit in è intervenuto anche l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Giuseppe Marranzano: «Non possiamo continuare - dice - a rimanere isolati. Assistiamo all'interesse per le grandi opere, ma ci si dimentica delle infrastrutture primarie».
Conclude il presidente di Legambiente Caltagirone, Sebastiano Russo: «A breve distanza da qui - dice Russo - nonostante la sospensione, proseguono giorno e notte i lavori di costruzione del Muos. Qui, invece, protestiamo invano per la ripresa dei lavori di un'infrastruttura che potrebbe tornare utile alle città di Caltagirone, Niscemi e Gela. Questa tratta, se fosse funzionale, potrebbe collegare gli aeroporti di Catania e Comiso».
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia
- Lunedì 13 Maggio 2013 Catania (Provincia) Pagina 38 

domenica 12 maggio 2013

Tratta Caltagirone-Gela il resoconto del sit-in





















Due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si è verificato, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39.
Non ci sembra inutile ricordare che la costruzione della linea ferroviaria in questione, completata nel 1979, è stata a suo tempo decisa proprio per la necessità di un collegamento più spedito, sia delle persone sia, soprattutto, delle merci, fra due aree fortemente industrializzate dell'isola, quella di Catania e il polo petrolchimico di Gela, e che, proprio in tale ottica, era stata prevista un’ulteriore fase di potenziamento e di velocizzazione, mai realizzata.
Premesso che la linea ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela collega il versante jonico e il versante mediterraneo della Sicilia attraversando alcuni grossi centri urbani e considerato che detta linea ferroviaria è frequentata da molti studenti e pendolari e, in particolare, dai lavoratori diretti verso il polo industriale dell'Eni di Gela.
Il comitato pendolari Siciliani chiede di conoscere:
  • se il Governo Regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete Ferroviaria Italiana intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
  • quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
  • se non ritenga opportuno inserire tale percorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie siciliane, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini (stazione).
Nell’attesa di ricevere risposte rassicuranti sulla sorte della tratta, riteniamo doveroso assieme alle amministrazioni comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi di chiedere, nel più breve tempo possibile, un incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, per avere un quadro chiaro su quello che il gestore vuole fare della tratta Catania-Caltagirone-Gela e sui tempi della sua riapertura alla circolazione ferroviaria.
 Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

sabato 11 maggio 2013

Appuntamento domenica 12 maggio 2013 sit-in tratta Caltagirone-Gela

Tgr Sicilia ore 19.35http://www.youtube.com/watch?v=QqaJylN21r8




L’appuntamento con le associazioni partecipanti all’iniziativa è alla stazione ferroviaria di Caltagirone alle ore 8.30, per poi spostarci nei luoghi del crollo del ponte ferroviario sulla Sp. 39 per Niscemi. All’iniziativa programmata dal Comitato Pendolari Siciliani unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), a Legambiente-Caltagirone, all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale, prenderanno parte i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi, in forse la presenza dei rappresentanti regionali.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

venerdì 10 maggio 2013

Lavori di consolidamento al ponte ferroviario vicino Niscemi

Niscemi. A due anni di distanza (agosto 2011), della chiusura al transito delle aree sottostanti l'arcata del viadotto ferrovario, tratta Niscemi- Gela, a circa 6 chilometri da Niscemi, per disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone, a luglio com'è stato annunciato, sarà riaperta al traffico ("Via delle Serre" e"Via del Mare").
Per potere giungere a questa conclusione ci sono stati vari sit-in sotto l'arcata del ponte e il sindaco La Rosa ha dormito all'addiaccio sulle rotaie ormai arrugginite per richiamare l'attenzione di chi di competenza.
L'annuncio è stato dato al termine della conferenza di servizio, promossa dal consigliere provinciale Pd Alfonso Cirrone Cipolla, componente la V Commissione consiliare Lavori pubblici della Provincia regionale di Caltanissetta. Alla riunione, che si è svolta ieri mattina sotto l'arcata della tratta "incriminata" per pericolo di crolli, continuamente monitorata dalle Ferrovie dello Stato, hanno partecipato per la Commissione, oltre ad Alfonso Cirrone Cipolla, i consiglieri Giovanni Cacioppo, Alessandra Ascia, Massimo Catalano e l'ing. Antonio Siracusa; per le Ferrovie dello Stato gli ing. Antonio Sorce e Salvatore Leocata, per la ditta incaricata dell'esecuzione del progetto, la "Ponteggi Tubolari Spa! " di Catania, Santi Zappalà.
Nell'occasione le Ferrovie dello Stato, che hanno già realizzato in questi giorni lavori di consolidamento della base dell'arcata, hanno consegnato i lavori all'impresa, che entro il mese di luglio prossimo, come da contratto, li ultimerà. I lavori consistono nella ingabbiatura dei muri dei pilastri del ponte, in modo da isolare la tratta ferroviaria sovrastante, quindi il traffico veicolare sarà protetto da eventuali crolli da un tunnel.
Nella tratta i tecnici nominati della Procura asserirono che "sussistono rischi di crolli per i viadotti presenti nella linea ferroviaria".
G. V. - La Sicilia -
Venerdì 10 Maggio 2013 CL Provincia Pagina 30 

In città il camper della Cisl - Una grande stazione ferroviaria con appena dodici treni locali

l. m.) Dodici treni partono e arrivano alla stazione ferroviaria di Gela. Sono collegamenti con Caltanissetta, quindi anche Agrigento, e con Ragusa in particolare Modica e Comiso. Tagliati i collegamenti con la provincia di Catania, quindi di Messina dopo il crollo del ponte ferroviario nei pressi di Caltagirone. Ieri mattina nel piazzale della stazione è giunto il camper della Fit Cisl con a bordo Giovanni Vaglica, Giuseppe Benigno e Francesco Vaglica. Una passeggiava "via terra" per i rappresentanti sindacali che ieri sono stati accolti dai ferrovieri.
«E' una grande stazione - ha detto Francesco Vaglica - peccato per i collegamenti». Pochi i pendolari che viaggiano sulle rotaie, ma c'è un nutrito gruppo di studenti che ogni mattina alle 7,30 si reca a Comiso per poi tornare alle 15,30. Sono giovani che frequentano l'istituto d'arte. Eppure la locomotiva in alcune occasioni era piccola per contenere anche comitive di giovanissimi studenti che hanno raggiunto la provincia di Ragusa ed hanno vissuto anche l'emozione del viaggiare in treno.
«Uno dei problemi sono i collegamenti - ha detto Vaglica - in particolare con Catania. Abbiamo raccolto l'esperienza dei colleghi e ci accingiamo a stilare la relazione a livello regionale. Una volta per tutte la politica dovrebbe iniziare a creare quelle con! dizioni per migliorare la viabilità e stilare convenzioni con ! le ferrovie». Ai gelesi, comunque, piace viaggiare in pullman. Lo dimostrano i continui pullman che partono verso Palermo e Catania.
La Sicilia - Venerdì 10 Maggio 2013 monografica Pagina 33 

giovedì 9 maggio 2013

Sit-in tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, domenica 12 maggio 2013, a due anni di distanza dal crollo del ponte ferroviario

Iniziativa organizzata dal Comitato Pendolari Siciliani e Legambiente-Caltagirone, unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”, che si terrà la mattina di domenica 12 maggio 2013, dalle ore 9.30 alle 12.00 nei pressi del ponte ferroviario crollato, situato al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, per manifestare contro lo stato di abbandono e il totale silenzio a due anni di distanza dal cedimento delle due arcate del ponte ferroviario.L’iniziativa non prevede alcun blocco stradale, né cortei bensì un incontro sui luoghi tra le Istituzioni, le Associazioni e i cittadini per sollecitare il ripristino della struttura ferroviaria e la successiva riapertura alla circolazione di tutta la tratta.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

Alla ricerca del treno perduto - Sindacalisti Fit Cisl alla stazione ferroviaria

I sindacalisti Fit Cisl nell' ambito della manifestazione " Alla ricerca del treno perduto" arriveranno oggi alle 8,30 alla stazione per poi proseguire due ore dopo per Licata. Troveranno una stazione ormai ridotta al lumicino con sempre meno treni per passeggeri ed in condizioni precarie. La manifestazione si tiene per tutto il mese! di maggio nelle principali stazioni siciliane ed è una denuncia sul sistema ferroviario agonizzante.
La Sicilia - Giovedì 09 Maggio 2013 monografica Pagina 38 

mercoledì 8 maggio 2013

Iniziativa del Comitato Pendolari Siciliani. Sit-in a due anni di distanza dal crollo del ponte ferroviario sulla tratta Catania-Caltagirone-Gela

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                           
All’Assessore Regionale Infrastrutture e Mobilità  Avv. Nino Bartolotta                               
Al Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares Dipartimento delle Infrastrutture e Mobilità 
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi
Al Signor Sindaco del Comune di Gela
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela
Agli Organi di Stampa
Loro Sedi

Oggetto: Manifestazione per il ripristino delle infrastrutture e della circolazione tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, domenica 12 maggio 2013.-


    Con la presente si invitano le SS.LL. all’iniziativa organizzata dal Comitato Pendolari Siciliani e Legambiente-Caltagirone, unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”, che si terrà la mattina di domenica 12 maggio 2013, dalle ore 9.30 alle 11.00 nei pressi del ponte ferroviario crollato, situato al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, per manifestare contro lo stato di abbandono e il totale silenzio a due anni di distanza dal cedimento delle due arcate del ponte ferroviario.

    L’iniziativa non prevede alcun blocco stradale, né cortei bensì un incontro sui luoghi tra le Istituzioni, le Associazioni e i cittadini per sollecitare il ripristino della struttura ferroviaria e la successiva riapertura alla circolazione di tutta la tratta.

    Certo della Vostra fattiva collaborazione e presenza all’iniziativa, coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.

Giosuè Malaponti  - Comitato Pendolari Siciliani e C.I.U.FE.R.
Sebastiano Russo  - Legambiente Caltagirone
Giovanni Russo     - Associazione Ferrovie Siciliane
Liliana Gissara      - Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”


Comitato Pendolari Siciliani - Lettera invito Autorità

domenica 5 maggio 2013

Venerdì nero per Trenitalia accumulati ritardi per 10 ore (Gazzetta del Sud domenica 5 maggio 2013 pag.19)

Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Tornando ai fatti di venerdì, la ciliegina sulla torta. Del treno 12886 delle 20.46, ultimo treno che collega Catania con Messina, non vi era traccia ne al binario assegnato, ne al tabellone del binario. Alle 20.45 circa arriva al binario tre un treno da Messina, qualcuno ci conferma che è il 12886 e che partirà alle 20.55, subito dopo compaiono sul tabellone del terzo binario i primi 10 minuti di ritardo che da li a poco diventeranno 20 poi 30 poi 40 fino ad arrivare a 85 minuti di ritardo, tenuto conto che nessuno, sino a quel momento, aveva dato spiegazioni e/o informazioni  su come o quando il treno sarebbe partito. Alla 23.00 qualcuno pensa bene di istituire un bus sostitutivo al treno 12886 che doveva partire alle 20.46. Al danno la beffa per tutta quella gente che era partita alle 5 del mattino di venerdì per far rientro a casa propria alle due e tre di sabato 4 maggio 2013.
Riteniamo doveroso che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi non ha saputo gestire l’emergenza del fatidico venerdì 3 maggio 2013, tenuto conto che sono trascorsi oltre 6 ore dall’interruzione della circolazione, lasciando migliaia di persone allo sbando su tutta la dorsale ionica. 
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Me-Ct-Sr

sabato 4 maggio 2013

Enormi disagi e disservizi per un incendio tra le stazioni di Scaletta Zanclea e Giampilieri

Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Mi corre l’obbligo ritornare sul fatidico venerdì di Trenitalia di ieri 3 maggio 2013, non tanto sui dati raccolti relativi agli enormi ritardi ma su come è stato gestito il problema della circolazione e degli enormi e gravi disagi procurati a migliaia di pendolari.
L’inghippo, il problema, il guasto ci può stare sono mezzi, ma non è stato un guasto al treno bensì un incendio divampato lungo la linea ferrata tra la stazione di Scaletta Zanclea e Giampilieri. Pare che l’incendio sia scoppiato verso le 14.30 circa ed immediatamente è stata disattivata, opportunamente, la circolazione ferroviaria tra le due stazioni.
Quello che, a parer nostro,  invece non è stato preso in doverosa considerazione da parte della dirigenza del movimento di Trenitalia è la tempestiva informazione all’utenza. E’ proprio in questi casi che la dirigenza del movimento deve mettere in atto tutti gli adempimenti per non creare enormi disagi e disservizi all’utenza ma non è stato proprio così. Occorreva, così come viene acclarato nella Carta dei Servizi di Trenitalia, dare la tempestiva informazione all’utenza con molta chiarezza comunicando loro: “C’è un impedimento alla circolazione dei treni, non sappiamo quando ci sarà possibile ripristinarlo…” , e con questo annuncio Trenitalia avrebbe ottemperato alla tempestiva informazione, lasciando libera tutta l’utenza di decidere, se continuare ad aspettare un treno che non arriva o poter invece, decidere di adoperarsi, per far rientro a casa, a trovare altri mezzi pubblici alternativi.
Tornando ai fatti di ieri, la ciliegina sulla torta. Del treno 12886 delle 20.46, ultimo treno che collega Catania con Messina, non vi era traccia ne al binario assegnato, ne al tabellone del binario. Alle 20.45 circa arriva al binario tre un treno da Messina, qualcuno ci conferma che è il 12886 e che partirà alle 20.55, subito dopo compaiono sul tabellone del terzo binario i primi 10 minuti di ritardo che da li a poco diventeranno 20 poi 30 poi 40 fino ad arrivare a 85 minuti di ritardo, tenuto conto che nessuno, sino a quel momento, aveva dato spiegazioni e/o informazioni  su come o quando il treno sarebbe partito. Alla 23.00 qualcuno pensa bene di istituire un bus sostitutivo al treno 12886 che doveva partire alle 20.46. Al danno la beffa per tutta quella gente che era partita alle 5 del mattino di venerdì per far rientro a casa propria alle due e tre di sabato 4 maggio 2013.
Riteniamo doveroso che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi non ha saputo gestire l’emergenza del fatidico venerdì 3 maggio 2013, tenuto conto che sono trascorsi oltre 6 ore dall’interruzione della circolazione, lasciando migliaia di persone allo sbando su tutta la dorsale ionica. Restiamo disponibili per i pendolari che lo desiderano far tutelare i propri interessi presso le sedi opportune scrivendo una mail a comitato pendolari@gmail.com

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Me-Ct-Sr