Ragusa. Dal
30 marzo altri due treni degli otto rimasti sono stati soppressi; si tratta dei
treni 12554 Gela-Modica e del treno 12851 Modica-Gela. La motivazione (non
comunicata ufficialmente) è che il materiale del treno 12581, che arriva a Gela
dopo le ore 21, e che sosta tutta la notte presso quella stazione, è oggetto di
continui furti di carburante.
Trenitalia ha preferito eliminare il problema
alla fonte, tagliando la coppia di treni, anziché promuovere azioni energiche
contro i continui furti di carburante che hanno impedito diverse volte la
partenza del treno la mattina successiva verso Ragusa e Modica.
Adesso nel
pomeriggio non circolano più treni sulla tratta, come già avviene nella maggior
parte della giornata. Vale
la pena ricordare che la scarsa circolazione di treni ha già provocato
l'ossidazione dei binari e la messa fuori uso dei circuiti elettrici; cosa
accadrà adesso? Si vuole provocare la chiusura della linea?
Mentre
si annunciano lavori per 35 milioni di euro per la velocizzazione della tratta
Canicattì-Licata-Gela-Comiso, che dovrebbero realizzare la sinergia
treno-aereo, la realtà è sempre quella squallida dei tagli e del disprezzo per
il servizio ferroviario in questa zona della Sicilia, da parte di chi detiene
il servizio.
Mentre
si lavora per rimettere in piedi il servizio di metropolitana di superficie a
Ragusa che darebbe lustro a una linea storica interessante da molti punti di
vista, e che oggi potrebbe fare un tuffo nella modernità di un servizio utile a
tutta la comunità del comprensorio del Sud-Est, a Palermo pensano bene di
tagliare i nostri pochissimi treni rimasti.
Mentre
l'assessorato regionale assieme a RFI e Trenitalia da oltre un anno non
rispondono alle richieste di incontro da parte del Comune di Ragusa per
ripristinare il servizio pendolari sul territorio provinciale, ridotto a
qualcosa di inservibile per i troppi tagli degli scorsi anni, i vertici
ferroviari siciliani continuano ad affossare il trasporto su ferro che invece
dovrebbero gestire e tutelare.
Non
sappiamo se l'assessore regionale alle infrastrutture Pizzo sia al corrente di
quanto accade in provincia d Ragusa. Sappiamo che per il 2 aprile ha convocato
i sindaci dei capoluoghi di tutta la Sicilia per esporre le linee del contratto
di servizio che sta siglando con Trenitalia. Cosa racconterà al sindaco e agli
amministratori di Ragusa? Che per questo
territorio ci sono solo tagli, tagli e solo tagli, mentre le uniche idee di
rilancio sono per Palermo, Catania e Messina?
Auspichiamo
che la delegazione ragusana faccia sentire alta la propria protesta, chiedendo
in premessa che i due treni soppressi due giorni fa vengano immediatamente
reinseriti in servizio; che si ripristinino i treni per pendolari soppressi nel
2010 in modo da offrire un servizio decente a chi si muove per lavoro, e che si
inserisca la metropolitana di superficie di Ragusa nell'accordo di servizio.
Inoltre, auspichiamo che chiedano che il progetto di velocizzazione
Canicattì-Comiso non sia un semplice intervento di manutenzione, ma un vero
piano di rilancio che preveda il raccordo della linea attuale con l'aeroporto e
la costruzione di una stazione ferroviaria all'aeroporto Pio La Torre.
Altrimenti
non comprendiamo cosa sia stato invitato a fare il primo cittadino di Ragusa, e
cosa ci vada a fare a Palermo il sindaco Piccitto se non chiede questo minimo
di cose che rappresentano una modesta quota di quel risarcimento che il
territorio aspetta per aver subito anni di depotenziamento della struttura
ferroviaria e dei servizi erogati.
Ragusa,
1-4-2015
Il
coordinatore provinciale CUB Trasporti - Pippo Gurrieri
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