La
Sicilia che si sbriciola. Agrigento tre ponti crollati in 6 anni altri due
chiusi, A19 Catania-Palermo chiusa tra Scillato e Tremonzelli per pericolo di crollo
dei viadotti e Sicilia recisa in due.
Premesso
che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade
ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due
arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della
linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello
stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la
Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria.
Il
Comitato Pendolari Siciliani ha organizzato per tenere viva l’attenzione e
l’interesse su questa tratta ferroviaria, qualche anno dopo il crollo, diversi
sit-in cercando di sollecitare l’intervento delle tre amministrazioni locali
Caltagirone, Niscemi e Gela ad interessarsi sulle future sorti del tracciato
ferroviario presso Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Siciliana. Il 7
ottobre 2014 le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della
Caltagirone-Gela venivano definitivamente fatte brillare per mettere in
sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre
anni.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Nemmeno
nell’occasione in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete
ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di
Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco,
del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore
regionale alle infrastrutture Giovanni Battista Pizzo, nessuno di questi
compreso il primo cittadino di Gela il Dott. Angelo Fasulo ha chiesto al
presidente di Rete Ferroviaria Italiana notizie sulle sorti della
Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura.
Altra
segnalazione che desideriamo sottoporre al governatore Crocetta sull’attuale
emergenza di mobilità è su Ragusa e la sua provincia. Territori penalizzati dai
pochi collegamenti ferroviari e per non avere un chilometro di autostrada che
la colleghi velocemente con il resto dell'Isola. In questo momento di estrema
necessità ed emergenza nei collegamenti con Catania e Palermo, ci sembra
opportuno, e perché no, doveroso chiedere dei voli aerei che colleghino Catania
e Palermo con l'aeroporto di Comiso per raggiungere Gela e Ragusa.
Giosuè Malaponti – Comitato
Pendolari Siciliani - Ciufer
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