Nella
trasmissione “Uno Mattina” andata in onda venerdì 17 gennaio 2014 è intervenuto
il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, l’amministratore
delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, il Vice Presidente di Legambiente Edoardo
Zanchini e il Presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti, per
discutere sulla preoccupante situazione dei
servizi ferroviari e dei treni regionali per il trasporto pendolare.
Inizia
a parlare il ministro Lupi, affermando che proprio giovedì (16 gennaio) ha
avuto un incontro con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro
Moretti e con, il presente in trasmissione, l’amministratore delegato di
Trenitalia Vincenzo Soprano.
Il
ministro nel suo intervento fa presente che la stessa scommessa fatta sull’alta
velocità, oggi Ferrovie dello Stato deve farla sul trasporto dei pendolari. Il
segnale delle regioni che iniziano, a disdettare i servizi di concessione è un
segnale che deve far riflettere anche Ferrovie dello Stato. Poi c’è il tema
degli investimenti. Per rinnovare tutto il parco treni che circola in Italia per
i pendolari, occorrono sei miliardi di euro, due miliardi sono già quelli
investiti da Ferrovie dello Stato gli altri quattro bisogna trovarli e stiamo
discutendo proprio di questo.
L’ad.
Soprano puntualizza che Ferrovie dello Stato gestisce per Trenitalia dei
contratti di servizio per le regioni, quindi sono le regioni che stabiliscono
prezzi, orari, quanti treni, quali treni
e dove. La nostra responsabilità è quella di rispettare i contratti. Abbiamo un
parco rotabile dei treni che hanno oltre trent’anni di età. In questi anni non sono
stati fatti investimenti sul materiale rotabile se non i due miliardi di quei
sei di cui faceva riferimento il ministro.
Interviene
nuovamente il ministro dicendo che il tema dello scaricabarile e degli alibi
non può più esserci, è colpa delle Ferrovie dello Stato, è colpa del governo è
colpa delle regioni, il problema è che va risolta ed affrontata drasticamente
la questione. Il governo ha messo 500 milioni di euro, per la prima volta dopo
anni, nella legge di stabilità per rinnovare finalmente il parco rotabile.
Occorre un piano industriale e questa è la prima questione. Ferrovie dello
Stato deve fare la sua parte come l’ha fatta per l’alta velocità. La seconda
questione è forse liberalizzare un po’ il mercato come è avvenuto per l’alta
velocità.
Nel
dibattito interviene Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, che ha fatto
un’istantanea del nostro Paese. “In questi anni la politica si è occupata di
infrastrutture, ma nessuno si è occupato dei treni: ad esempio metterne di
nuovi dove mancano e cambiare i vecchi. Inoltre, il numero dei pendolari in
questi anni è aumentato e il numero dei treni è diminuito. E la realtà del
problema è diversa da regione a regione”.
Interviene
Giosuè Malaponti, rappresentante dei pendolari siciliani, che illustra la
gravità della situazione italiana e in particolare della sua regione.
Il
ministro Lupi interviene nuovamente in maniera decisa: «Non è più il momento
delle parole, servono segnali concreti, senza demagogia sapendo che si paga il
ritardo passato. Il trasporto regionale è un obiettivo, per comprare un treno,
ci vogliono 2-3 anni prima di vederlo sulla strada ferrata. I treni devono
correre sulle ferrovie ci sono parti dell’Italia, credo che Legambiente lo sa
ma chi vive ogni giorno in questa situazione penso al sud del nostro paese dove
la situazione dell’infrastruttura è arretrata. Per quanto riguarda i pendolari
abbiamo detto tre cose semplicissime: abbiamo iniziato a mettere risorse,
abbiamo detto a Ferrovie dello Stato adesso ti concentri su questo; abbiamo
detto si inizia ad aprire il mercato anche sul trasporto regionale con gare
mirate, abbiamo chiesto di dare immediatamente segnali di efficienza in quelle
tratte che noi tutti conosciamo perché sappiamo perfettamente cosa i cittadini
ci vengono a dire».
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