Hanno preso il via, su iniziativa della direzione regionale di Rfi (Rete
ferroviaria italiana), i lavori di messa in sicurezza del ponte ferroviario di
località Angeli, in territorio di Caltagirone. Già da qualche giorno i mezzi
meccanici sono all'opera e l'area interessata agli interventi è stata
opportunamente transennata. A darne notizia è il sindaco di Niscemi, Francesco
La Rosa: «Di concerto con il sindaco di Caltagirone, Nicola Bonanno - dichiara
- abbiamo più volte sollevato nelle sedi opportune i disagi dell'isolamento
forzato con cui convivono due territori limitrofi. Ci batteremo, affinché Rfi
non dismetta questa tratta ferroviaria».
In ogni caso giungerà a compimento la lunga odissea che, da maggio 2011, giorno in cui cedettero per la prima volta le campate del viadotto, sta relegando all'isolamento stradale Caltagirone e Niscemi. Collegamenti che, sul fronte della viabilità extraurbana, erano garantiti dalla Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi.
Oggi il dato di fatto è che, finalmente, dopo svariate sollecitazioni prodotte da cittadini, istituzioni e perfino associazioni di pendolari, s'intravede un primo segnale di risveglio. Da premettere pure che l'area sottostante i piloni fu anche oggetto di sequestro da parte della Procura della repubblica di Caltagirone. Le valutazioni da compiere convergono in due direzioni: la quasi certa dismissione della tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela in cambio dell'apertura al transito della Sp 39/I Caltagirone-Niscemi.
Sul fronte della politica nazionale il parlamentare nazionale del Pds-Mpa, il sen. Giuseppe Compagnone ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture. «Oltre due anni di isolamento - dice - rappresentano tempi biblici. Tutto è fermo e nulla accade. Eccezion fatta delle proteste di pendolari e amministratori locali. Il crollo del ponte sarà il pretesto per indurre Rfi a portare avanti la politica dei tagli». Rfi ha aggiudicato i lavori per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R, per 803 mila euro, nelle tratte Caltagirone-Gela e Avellino-Rocchetta in Campania.
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia - Domenica 19 Gennaio 2014 Prima Catania Pagina 33
In ogni caso giungerà a compimento la lunga odissea che, da maggio 2011, giorno in cui cedettero per la prima volta le campate del viadotto, sta relegando all'isolamento stradale Caltagirone e Niscemi. Collegamenti che, sul fronte della viabilità extraurbana, erano garantiti dalla Sp 39/I, Caltagirone-Niscemi.
Oggi il dato di fatto è che, finalmente, dopo svariate sollecitazioni prodotte da cittadini, istituzioni e perfino associazioni di pendolari, s'intravede un primo segnale di risveglio. Da premettere pure che l'area sottostante i piloni fu anche oggetto di sequestro da parte della Procura della repubblica di Caltagirone. Le valutazioni da compiere convergono in due direzioni: la quasi certa dismissione della tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela in cambio dell'apertura al transito della Sp 39/I Caltagirone-Niscemi.
Sul fronte della politica nazionale il parlamentare nazionale del Pds-Mpa, il sen. Giuseppe Compagnone ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture. «Oltre due anni di isolamento - dice - rappresentano tempi biblici. Tutto è fermo e nulla accade. Eccezion fatta delle proteste di pendolari e amministratori locali. Il crollo del ponte sarà il pretesto per indurre Rfi a portare avanti la politica dei tagli». Rfi ha aggiudicato i lavori per la rimozione degli apparati sistema Gsm-R, per 803 mila euro, nelle tratte Caltagirone-Gela e Avellino-Rocchetta in Campania.
GIANFRANCO POLIZZI - La Sicilia - Domenica 19 Gennaio 2014 Prima Catania Pagina 33
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