Stretto di Messina accordo Fs-sindacati, ma l'Or.sa Trasporti conferma lo sciopero.
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
domenica 22 marzo 2015
Raddoppio FS. Cefalù-Castelbuono, lavori al via
Presentati a Pollina i dettagli dell'appalto. Partiranno il prossimo 9 aprile i lavori preliminari per il raddoppio ferroviario "Cefalù-Castelbuono". Ben 12,3 km di nuova linea, circa 20 km di tunnel (6 dei quali a doppia canna).
Sicilia isolata dalle Ferrovie, tutti muti tranne i vecchi
Vorrei precisare una volta per tutte che la Sicilia è un isola e in quanto tale è circondata dal mare e non ha alcun collegamento con quella terraferma chiamata continente o Italia.
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traghettamento sullo stretto
La denuncia: "Impossibile prenotare i treni"
Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142 Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
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martedì 17 marzo 2015
«Ferrovie, il potenziamento non passa da qui» Filippo Cavallo.
Vittoria. «In
questa fase non è previsto alcun intervento nei passaggi a livello che
circondano la città»
Vittoria non avrà alcun vantaggio o migliorie dal progetto di potenziamento
della rete ferroviaria della tratta Canicattì-Gela-Comiso, almeno in questa fase
del progetto che prevede la realizzazione della suddetta tratta in virtù
dell'aeroporto di Comiso.
Un
progetto del costo di circa 32 milioni di euro che nei fatti dovrebbe ridurre i
tempi di percorrenza (anche se pare si tratti di sole 10 minuti) grazie alla
rettifica del percorso e la sistemazione delle opere di sedime, cioè traversine
e rotaie.
Ma
in questa fase non è previsto alcun intervento in merito ai passaggi a livello
che circondano la città di Vittoria.
A
darne notizia, il vicesindaco, Filippo Cavallo, a margine dell'incontro
parlemitano avuto con i dirigenti di Rfi-Rete ferroviaria Italiana in merito al
progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea
Canicattì-Gela-Comiso.
"Il
finanziamento attuale - dice - riguarda solo il rifacimento della tratta
Canicattì-Gela-Comiso. Però mi è stato assicurato che gli interventi da noi
richiesti potranno essere effettuati in un secondo momento".
In
quella sede il vicesindaco Cavallo ha rappresentato le difficoltà e la
pericolosità dei passaggi a livello presenti a Vittoria, diventando dei veri e
propri cancelli che impediscono il regolare traffico veicolare: basta pensare
alle difficoltà delle ambulanze per raggiungere l'ospedale o le persone da
soccorrere.
In
tal senso non sono nuove le denunce più volte fatte dalla Cna di Vittoria nel
segnalare i diversi episodi accaduti e nel sollecitare l'amministrazione
comunale ad intervenire per eliminare il pericolo.
Purtroppo
allo stato attuale non sarà possibile far nulla, anzi chiedono al comune una
seria documentazione in cui viene fotografata la situazione con relativi
interventi e costi. "Per queste opere i vertici di Rfi - ha asserito -
hanno chiesto al Comune una collaborazione tesa a fornire studi di massima e
progetti preliminari, che potranno essere inseriti nella programmazione
2014-2020 dei fondi strutturali".
Le
notizie giunte da Palermo non confortano la locale Cna, sull'argomento da
sempre in prima linea. "Valutiamo positivamente l'impegno dell'assessore
Cavallo - ha dichiarato Giorgio Stracquadanio della Cna -. Ricordo che circa un
anno e mezzo fa abbiamo anche presentato all'allora assessore una
documentazione con una serie di soluzioni.
Da
allora il silenzio".
Giovanna
Cascone - La Sicilia - Sabato 14 Marzo 2015 Ragusa Pagina 39
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lunedì 16 marzo 2015
Metropolitana, occasione mancata. Il docente universitario Russo ha fatto il punto della situazione al convegno della Cub
Ragusa. Il nodo centrale della questione metropolitana di
superficie è che a Ragusa esiste già un'infrastruttura. Il professore Francesco
Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l'università di
Reggio Calabria, in occasione del convegno sulla metro-ferrovia che si è svolto
alla sala Avis venerdì pomeriggio, ha ricordato ai ragusani la presenza di
questa condizione fortunata per il territorio.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso
la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo
d'intesa Comune-Ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rete ferroviaria
italiana del 2005, all'odierno Paes, sottolineando il paradosso di una
infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare
a metro. "Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo
di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo
da zero, i costi dell'epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi.
Qualsiasi amministrazione - ha detto Gurrieri - non si sarebbe lasciata
sfuggire l'opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte". Sono state poi
proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare! la metro di
oggi.
La prima è quella della Stazione di Ibla, poi Carmine,
Ospedale Arezzo, Stazione centrale, Colajanni, Paestum/Masserie, Asi e
capolinea, cioè Cisternazzi/nuovo ospedale. Gurrieri ha rimarcato come in 20
anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Giosuè Malaponti,
responsabile del Comitato pendolari siciliani è intervenuto sul tema delle
politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e
ha evidenziato i danni provocati dai ritardi per la firma del contratto di
servizio. Il professore Russo ha fatto una puntuale analisi del percorso della
metro e dell'estensione della città attorno ad esso. "Si può prevedere un
flusso di viaggiatori, circa 20mila al giorno - ha detto il docente
universitario - ma la metro dovrebbe funzionare per determinate ore di punta e,
per il resto, dovrebbe essere attivato un Donnafugata-Modica e i treni per
l'aeroporto di Comiso: tre segmenti all'interno della medesima giornata".
Va, inoltre considerata oltre l'utenza cittadina quella turistica. "I
turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L'accordo 2014-2020 fra
Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un'economia della
sicurezza - ha aggiunto il professore Russo - e per interventi infrastrutturali
basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per
nuovi mezzi da far circolare su questa linea".
Rossella Schembri - La Sicilia
Domenica 15 Marzo 2015 Ragusa Pagina 34
sabato 14 marzo 2015
La Regione Siciliana tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.
Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da
Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity
mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a
Roma Termini.
Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire
dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare
un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di
tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri
effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per
la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per
risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.
Un altro dato importante da prendere in considerazione e
da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per
oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario
estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un
anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle
agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per
tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo
Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle
proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142
Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera,
Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al
momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è
interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma
lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di
posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci
delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di
sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.
L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del
ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa
sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i
siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.
Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e
che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica
palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere
carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al
piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo
Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.
Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi
agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica
ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del
traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.
Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno
aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il
sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene
opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a
scrivere al ministro Lupi per dichiarare il proprio dissenso a questa
scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?
E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana
occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione,
non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i
Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno
tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci
finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci
garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da
parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato”
revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno,
treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una
continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non
mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra
le due Italie.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 9 marzo 2015
Una mobilità sostenibile per una città sostenibile
Ragusa. Venerdì prossimo si terrà a Ragusa un convegno per dimostrare alla Città con documenti e video e fare vedere che la metropolitana potrebbe essere immediatamente realizzata nella città di Ragusa. Il convegno del 13 marzo dal titolo "Una mobilità sostenibile per una città sostenibile" che si terrà presso la sala Avis di Ragusa con inizio alle ore 17.00.
sabato 7 marzo 2015
#Ilferribottenonsitocca - Conferenza Stampa
Il 2 febbraio 2015 le Ferrovie hanno
ufficializzato l’Italia a due velocità, la discriminazione di Stato ha colpito
ancora una volta la Sicilia e la Calabria, l’intenzione di dismettere la
continuità territoriale da e per l’isola, con il conseguente ridimensionamento
del servizio di traghettamento, è l’ennesimo schiaffo ad un meridione
scientemente relegato ai margini della nazione, i diritti essenziali che in
altre latitudini si potenziano nell’estremo sud vengono soppressi. Il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato alla Commissione europea un
piano organico di interventi infrastrutturali con richiesta di finanziamento in
base ai bandi TENT-T 2014 ma non sono presenti progetti per la Sicilia. Questa
volta il territorio non è disposto alla trattativa, le soggettività che hanno
deciso di risvegliare la coscienza dei diritti si sono unite nel Movimento
Popolare #ilferribottenonsitocca che continua a registrare adesioni e consenso.
Non sarà la solita lotta di retroguardia per accettare il male minore, NOI
VOGLIAMO TUTTO e non consentiremo a nessuno di attuare la logica dello scambio
a perdere. Rivendichiamo treni europei su navi moderne a garanzia del servizio
ferroviario universale presente in tutte le regioni d’Italia, trasferimento
delle merci su rotaia per liberare le città dall’asservimento ai tir,
metropolitana del mare con mezzi veloci per i pendolari dell’area integrata
dello Stretto, metroferrovia in sinergia con il trasporto pubblico locale e tariffe
integrate tra vettori di trasporto urbano ed extra urbano, contratto di
servizio per il trasporto ferroviario regionale, potenziamento delle
infrastrutture interne e modernizzazione dei convogli ferroviari.
Nessuno dei servizi essenziali può
escluderne un altro, l’offerta dei treni a lunga percorrenza non può essere
dimezzata con la promessa di un ipotetico potenziamento del traghettamento
veloce per l’attraversamento dello Stretto a piedi, sono servizi differenti da
proporre ad utenze con diverse esigenze, i progetti di baratto saranno respinti
dal Basso, NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Dopo la manifestazione, quasi
istintiva, di San Valentino, il Movimento Popolare si compatta, si organizza e
fissa gli obiettivi: coinvolgere il territorio nella battaglia di civiltà,
pressare gli Enti locali a rigettare il piano di dismissione di FS e
rivendicare il potenziamento del diritto universale alla mobilità dell’uomo,
sostenere le lotte dei lavoratori volte alla difesa dei livelli occupazionali e
al potenziamento dei trasporti e della navigazione. #ilferribottenonsitocca
sosterrà lo sciopero generale dei ferrovieri siciliani previsto per il prossimo
25 marzo e in coincidenza con la protesta annuncia un’assemblea popolare da
preparare attraverso un percorso di confronto con il territorio siciliano e
calabrese: quartieri, scuole, associazioni, lavoratori… Saranno momenti in cui
si proverà a sfruttare l’intelligenza collettiva per avanzare proposte in tema
di trasporti ponendo al centro le esigenze della popolazione:
10 marzo ore 17 incontro con
l’associazione “Stai con noi”;
10 marzo ore 18 incontro con la
popolazione calabrese presso “Nuvola Rossa” Villa S.G.;
11 marzo ore 10 consiglio della I e
della II circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso lo Stadio
San Filippo (sede II Circoscrizione);
12 marzo ore 16,30 consiglio della III
e della IV circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso il
Salone delle Bandiere del Comune di Messina;
13 marzo ore 18 Consiglio della V e
della VI circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso il salone
della chiesa San Francesco d’Assisi a San Licandro;
Dal 10 al 20 marzo, assemblee
studentesche presso i principali istituti scolastici superiori di Messina
25 Marzo ASSEMBLEA POPOLARE SICILIA E
CALABRIA
Il Movimento invita inoltre tutte le
associazioni e i movimenti cittadini che volessero organizzare incontri sulla
tematica della mobilità a contattarci alla mail ilferribottenonsitocca@gmail.com
Trasporti, Sicilia letteralmente a pezzi
Ancora ombre sul futuro dell'area dello Stretto tra rottura di carico e traghettamento veloce.Tpl ancora in attesa dei contributi regionali del 2014, sono a rischio 8 mila posti di lavoro e i collegamenti interni.
La pazza idea del Ministro: Stop ai treni sullo Stretto
I trasporti tagliano 47 milioni e saltano gli Intercity sullo Stretto diurni tra la Calabria e l'Isola. Ma scoppia la polemica e il progetto si ferma. Fino a quando?
mercoledì 4 marzo 2015
A due anni dalla chiusura della tratta disagi sulla Trapani-Alcamo via Milo
A
nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente.
lunedì 2 marzo 2015
Miglioramenti alla circolazione dei treni regionali veloci 3830 e 3831 sulla Me-Pa
Miglioramenti alla circolazione dei treni
regionali veloci 3830 e 3831 sulla Me-Pa
Numerose segnalazioni, associate a varie
raccolta firme, sono pervenute al nostro Comitato Pendolari Siciliani, in merito
alle future restrizioni sulla circolazione dei treni in oggetto ed alla
richiesta di inserimento della fermata presso la stazione di S. Stefano di
Camastra.
Sul punto, molteplici sono le motivazioni
addotte, tra le quali si ricordano la sicurezza del viaggio, il maggiore comfort
rispetto agli altri mezzi di trasporto pubblici e/o privati, il minore esborso
economico, etc.
In particolare:
1) il treno Rv 3830
Palermo ( 05.05 ) Messina
(08.00) si è rivelato un mezzo di
trasporto puntuale e velocissimo, che consente l’arrivo nella città di Messina in tempi minori
rispetto ai vettori che transitano sul
gommato; inoltre la fermata presso la stazione
in premessa non pregiudicherebbe i tempi di circolazione del treno in
quanto lo stesso arriva alla stazione di S. Agata Militello alle ore 06.43 per poi ripartire dopo cinque
minuti per incrocio programmato con il treno R12755;
2) il treno Rv 3831
Messina (13.55) Palermo (17.29) potrebbe
consentire agli utenti di servirsi di un mezzo “ veloce “ rispetto al
successivo treno n. 12765, riducendo
notevolmente i tempi di attesa; in questo caso
sarebbe auspicabile una leggera modifica alla attuale programmazione,
nel senso di posticipare la partenza del citato treno dalla stazione di Messina
C.le di 10-15 minuti in modo tale di evitare
la sosta forzata alla stazione di Patti, alla stazione di Capo d’Orlando
, pari a circa 15 minuti
complessivi e consentire ai numerosi Pendolari/Clienti di accedere al
servizio nelle stazioni intermedie compatibilmente con le proprie esigenze di
lavoro.
Quanto
sopra premesso, si confida in un intervento, e si rappresenta l’urgenza in
quanto tali restrizioni come da programmazione oraria entreranno in vigore da
Giugno 2015.
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti
Trenitalia spa per la regione Siciliana
RFI spa per la regione Siciliana
Sigg. Sindaci dei Comuni di: Termini Imerese,
Cefalù, S. Stefano di Camastra, S. Agata Militello, Capo d’Orlando, Patti,
Barcellona e Milazzo.
Mondì Francesco
Pendolari S.Agata Militello-Messina
Comitato Pendolari Siciliani-CIUFERsabato 28 febbraio 2015
Orsa e Pendolari: nelle mani di nessuno. La Continuità Territoriale ha i mesi contati
A 14
giorni dalla manifestazione di Messina Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la
musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis”
della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e
nazionale.
Gira e
rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni
c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella
Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. #ilferribottenonsitocca
#pendolarisiciliani #lacontinuitàterritorialehaimesicontati
venerdì 27 febbraio 2015
Sicilia: "La Continuità territoriale ha i mesi contati"
Messina.Vien
proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un
improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di
Messina “Ilferribottenonsitocca” ci
sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de
profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica
regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del
traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di
alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei
Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun
taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato
per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio
2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo
in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio
2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il
piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di
interpretazione, che è allo studio l’ipotesi
di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a
piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il
significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le
regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a
raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto
da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella
sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di
traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei
pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i
passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due
piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la
continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si
aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T
(Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e
marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che
politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato
il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare
l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e
scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta
a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i
pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità
territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare
per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non
saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto
costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli
pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di
mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono
necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la
discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti
locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2
febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata
dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del
25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto
del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza
della politica il progetto di dismissione è confermato.
Comitato
Pendolari Siciliani Ciufer
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OR.S.A. Sicilia
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Giosuè Malaponti
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Mariano Massaro
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giovedì 26 febbraio 2015
Tratta ferroviaria Trapani-Palermo Via Milo chiusa da due anni.
Un
altro anno è trascorso, e sono due, dalla chiusura della tratta ferroviaria
Alcamo-Trapani Via Milo avvenuta, il 25 febbraio 2013, per i continui
smottamenti al sedime ferroviario. Un falso allarme è stata la riapertura alla
circolazione ferroviaria, domenica 23 novembre 2014, in occasione della
manifestazione “ In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli
Elimi” organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai
BB.CC ed altre associazioni, in quell’occasione esultammo ma con l’amara
sorpresa che l’indomani fu nuovamente richiusa al traffico ferroviario. A nulla
secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente. Perché a
distanza di 2 anni la tratta ferroviaria è ancora chiusa? Quanto è stato speso
per ripristinare la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per far transitare il treno
storico sino a Segesta? Siamo convinti che le sole interrogazioni parlamentari
servano a ben poco, occorre una forte presa di posizione di tutta la classe
politica per far sì che tutte le cifre snocciolate in questi 12 anni non
restino solo fiumi di parole e inchiostro ma, una volta per tutte, che si
concretizzino per migliorare le infrastrutture siciliane che una dopo l’altra
vengono chiuse per mancanza di investimenti che in realtà sulla carta ci sono.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 17 febbraio 2015
Non servono i viaggi della speranza ma più attenzione per la Sicilia
Palermo. Apprendiamo del
viaggio che dovrà intraprendere lunedì 16 febbraio 2015 l’assessore regionale
alle infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pizzo, per andare al cospetto del
ministro Maurizio Lupi, con l’iniziativa denominata “Scusate il Ritardo”. Vorremmo
capire il perché di questa iniziativa, di questa presa di posizione dell’assessore
Pizzo. Non ne capiamo il senso. E allora vorremmo sapere cosa è stato detto in
quell’incontro dell’11 novembre 2014 nella sala riunioni del ministero dei
trasporti. Assessore Pizzo alla luce della lettera del ministro Lupi inviata ad
un quotidiano regionale, non ritiene opportuno informare i siciliani dei temi
trattati in quell’incontro almeno per stabilire una volta per tutte qual è la
verità. Ritornando al suo viaggio che riteniamo inutile, sotto tutti i punti di
vista, a maggior ragione se è vero quanto riportato su una nota stampa che andrebbe
a Roma per discutere, con il ministro Lupi, del Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario per la Sicilia. Documento che definisce quantità e
qualità dei servizi di trasporto ferroviario nell’isola. Per quanto riguarda il
solo Contratto di Servizio per il trasporto regionale riteniamo che non ci sia
nessuna necessità di andare a parlare con il ministro ma bensì poteva
incontrare a Palermo il Direttore di Trenitalia per la Sicilia. Tra l’altro con
i precedenti assessori ai due tavoli tenuti in assessorato il 19 dicembre 2013
ed il 15 maggio 2014 era stato concordato assieme alle sigle sindacali un
documento per la creazione di un Comitato di verifica e controllo per il redigendo
Contratto di Servizio. Ma di tutto questo lei, signor assessore non ne sta
tenendo conto. Non serve a nulla il viaggio che lei sta volendo inscenare, alla
luce anche dell’incontro palermitano con il viceministro Nencini. Quello che al
momento ai Siciliani occorre, è il rispetto del diritto alla Continuità Territoriale
così come previsto dalla Costituzione.
venerdì 13 febbraio 2015
Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia
Tenuto
conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così
termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non
devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte
del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora
che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’
arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad
oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini,
associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che
riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo. Un sistema dei trasporti efficiente ed
efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo
sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad
avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato
con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di
arretratezza. Chiediamo che:
Il
cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino
le proprie esigenze.
Il
cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in
condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di
trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di
trasporto.
Il
cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio
tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali.
La
Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo,
la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la
Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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Continuità Territoriale. Oltre alle rassicurazioni servono fatti concreti.
Sicilia. In
riferimento alle rassicurazioni del ministro Lupi, inviate per lettera ad un
quotidiano siciliano, desideriamo intervenire sulla questione.
L’intervento
del ministro Lupi, in tutta questa vicenda a tinte fosche, dobbiamo
riconoscerlo è propizio nel chiarire, una volta per tutte, quello che si vuole
fare del trasporto-continuità sullo stretto di Messina. Siamo d’accordo con il
ministro nel voler restringere lo Stretto, in considerazione del fatto che
afferma di essere stato un sostenitore del “Ponte”. Costruzione che sicuramente
avrebbe risolto tutti i problemi di trasporto-continuità non solo con il resto
del Paese ma con l’Europa. Ci consta alla luce di tutte queste polemiche
sollevate per la poca chiarezza, dopo l’incontro romano dell’11/11/2014, di
poter dire la nostra.
Assieme a Giovanni Russo presidente
dell’Associazione Ferrovie Siciliane desideriamo suggerire un eventuale
progetto di velocizzazione confermando gli attuali treni in esercizio su Roma e
Milano a costo zero ed evitando disagi all’utenza.
Occorre, secondo il nostro punto di
vista, cambiare l’attuale composizione dei treni che dovranno attraversare
Messina e Villa per ammortizzare l’attuale rottura di carico di due ore e mezza
circa.
La composizione treno che suggeriamo
dovrebbe essere composta da un rotabile E402b con al seguito 4 carrozze tipo
UIC-Z1 (IC901), totale posti 250.
Con questa formazione treno si
otterrebbero due condizioni favorevoli: la prima - si abbatterebbero quelle
fatidiche 2 ore e mezzo circa di operazione di imbarco e sbarco senza procurare
disagi e/o fastidi di salita e discesa con bagagli a seguito per il trasbordo
treni/navi; la seconda- si diminuirebbero i tempi di percorrenza potendo
viaggiare ad una velocità massima di 200 km/h.
Secondo noi, questa deve essere la
soluzione che la Regione Sicilia deve portare avanti per evitare lo
smantellamento del trasporto-continuità, per assicurare un servizio efficiente
ed efficace e per il mantenimento dei posti di lavoro sullo Stretto di Messina
porta d’Europa. Saremo presenti assieme a tutte le altre sigle sindacali,
domani a Messina per la manifestazione "Ilferribottenonsitocca"
Giosuè Malaponti -
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
mercoledì 11 febbraio 2015
La mobilita è un diritto dei Siciliani - Striscia La Notizia 11 febbraio 2015
Sicilia Continuità
Territoriale. Riteniamo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e Forze Sociali
assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad
avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo.
La
mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare alla Sicilia la Continuità Territoriale.Clicca sull'immagine per vedere il video
martedì 10 febbraio 2015
Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare
in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è
ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe
programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel
portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed
accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata
e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano
Sicilia e Sardegna.
Quale
può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse
l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’
il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non
tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad
alta velocità.
Giosue
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 9 febbraio 2015
La Regione conosceva bene il piano Ferrovie sullo Stretto
In
merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo
Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì
5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle
dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
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domenica 8 febbraio 2015
Stretto di Messina e le (mezze) verità nascoste.
In
merito all’articolo «A Messina la sfida fra Trenitalia e Rfi» - Pizzo: «Lo
Stretto è diventato un campo di battaglia» sul quotidiano La Sicilia di giovedì
5 febbraio, desideriamo intervenire per fare presente alcuni aspetti sulle
dichiarazioni dell’Assessore Pizzo.
L’assessore ci racconta
la favoletta del fratello ricco e del cugino povero, parafrasando su Rfi e Trenitalia i
due gestori ferroviari, il primo per le infrastrutture ed il secondo per il
trasporto. Continua dicendo che sui
treni diurni a lunga percorrenza non c’è nulla di ufficiale. Prosegue
accennando ad uno scontro in atto e ad una prova di forza all’interno di
Ferrovie dello Stato tra le diverse anime del sindacato all'indomani
dell'uscita di scena di Mauro Moretti, finendo col dichiarare cito
testualmente: «A me pare che il campo di battaglia individuato e bene visibile,
lo Stretto, si presti a perfezione per lo schieramento delle contrapposizioni.
Spacca in due il Paese. Ed in conclusione afferma: “Occorre guardare al futuro in ogni caso. Che le ferrovie facciano investimenti
da Paese moderno per lo sbarco e l'imbarco di passeggeri e bagagli. Occorrono
investimenti organizzativi di prospettiva se vogliamo fare le cose sul serio”.
E’
partito da molto lontano l’assessore Pizzo nel fare la sua disamina sul grave
taglio del traghettamento dei treni da e per il nord contestualmente alla
definitiva cessazione della Continuità
territoriale, che se non vado errato non cita mai nel suo intervento.
Però
alla fine dell’articolo, con la sua
ultima dichiarazione, l’assessore Pizzo ha confessato candidamente di essere a
conoscenza del progetto di smantellamento del traghettamento e della definitiva
perdita del diritto alla Continuità sullo Stretto. A chiusura dell’incontro
romano sulla vertenza, di venerdì 6 febbraio, veniamo a conoscenza che già in una riunione dello scorso 11 novembre
2014, a cui oltre al ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e ai vertici di Rfi e Blueferries,
erano presenti l’assessore dei
Trasporti della Regione Calabria Luigi Fedele (oggi ex), l’assessore dei Trasporti della Regione Siciliana Giovanni Pizzo, il
sindaco di Messina Renato Accorinti e il suo assessore alla mobilità
Gaetano Cacciola, erano state
delineate e condivise le linee principali di questo progetto di smantellamento
dello Stretto.
Nei
fatti, il mantenimento del
traghettamento dei due Intercity notte mentre dei tre rimanenti Intercity
diurni il traghettamento dei passeggeri con navi veloci, predisponendo
interventi anche infrastrutturali negli scali di Villa S.G, Reggio C. e Messina
per agevolare il passaggio treno/nave dei passeggeri, a partire dal cambio
orario del 13 giugno 2015. La domanda mi sorge spontanea: se già l’assessore Pizzo da circa tre mesi era a
conoscenza di questa eventuale ed ipotetica operazione sui tagli ai treni da e
per il nord, perché l’ha tenuta nascosta sino ad oggi? In conclusione dal
2009 abbiamo ottenuto le cinque coppie
di treno da e per il nord e per nessun motivo la regione Sicilia deve cedere a
questa assurda operazione di ammodernamento perché sarebbe il preludio, nel
giro di un anno, alla definitiva
scomparsa dei treni a lunga percorrenza compresi i due Intercity notturni
che al momento resteranno in esercizio, fino al completamento delle
infrastrutture per il traghettamento treno/navi.
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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mercoledì 4 febbraio 2015
Continuità Territoriale. Hanno più diritti gli immigrati che noi siciliani
Sicilia. Nessuna
restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così finisce l’art. 16
della Costituzione Italiana, ma non è proprio così. Non bastano le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non bastano le risposte del Ministro Lupi, non basta la richiesta del governatore Crocetta è ora che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile. Basta agli annunci di mega opere, di alta velocità, di progetti faraonici come la Palermo-Messina-Catania per un totale di circa 8 miliardi e 600 milioni di cui finanziati appena il 10%. Queste opere sono decenni che vengono di volta in volta annunciate e mai finanziate e dico finanziate per l'intero importo. Basta con gli scippi già perpetrati sulle tasse dei siciliani. Ritengo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e forze sociali assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo, la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la Continuità territoriale alla Sicilia.
Or.S.A. risponde alle rassicurazioni delle Ferrovie
Con un
comunicato del 3 febbraio u.s. FS ha risposto al grido di protesta dei
siciliani per la fine della continuità
territoriale. In buona sostanza l’azienda a totale sovvenzione pubblica ha
confermato, addolcendo la pillola, quanto comunicato alle rappresentanze
sindacali nell’incontro nazionale del 2 febbraio.
Nel
comunicato di FS si afferma che:martedì 3 febbraio 2015
Sicilia. La politica sancisce l’addio alla “Continuità Territoriale della Sicilia”
Sicilia. Vengono meno a cinque milioni di siciliani i diritti previsti dall’art. 16 della Costituzione Italiana: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale…Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche…”. Ma non è proprio così!!! I siciliani dal 13 di giugno 2015 non hanno più garantiti gli stessi diritti alla mobilità da Villa San Giovanni a Bolzano, hanno più diritti gli immigrati che transitano nel braccio di mare tra l’Africa e la Sicilia che i Siciliani per raggiungere il continente Italia o meglio l’Europa in treno.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
domenica 1 febbraio 2015
Alta Velocità, traghettamento e Corridoi Europei sullo Stretto di Sicilia.
Messina.
C’è un progetto per abolire il traghettamento ferroviario nello Stretto di
Messina? Però parte l'alta velocità
ferroviaria nell'Isola.
Le
prove generali del traghettamento a piedi fra le due sponde calabresi e
siciliane erano state effettuate a Pasqua 2009, e dopo circa sei anni si
ripresenta per i Siciliani lo spettro del definitivo traghettamento dei treni
da e per il nord.
Ritenevamo
che il problema a distanza di tempo fosse rientrato ed invece no, si ripresenta
in maniera molto più grave con il definitivo smantellamento della continuità
territoriale. Smantellamento che non tiene conto ne dei servizi che devono
essere assicurati ai cinque milioni di Siciliani ne delle cinquecento famiglie
che vedranno scomparire le risorse finanziarie per il loro sostentamento,
tenuto conto che c’è ancora aperta la questione degli ex dipendenti
Ferrotel.
C’è
un progetto per abolire i traghetti Fs? Siamo convinti di si!
Con
un tempismo da record, mentre sono ancora in dubbio le sorti del
traghettamento, il 23 gennaio alla Kore di Enna si teneva il tavolo
tecnico per la presentazione della mega opera della Palermo-Catania che
nel Contratto di programma 2012-2016 ha solo 829 milioni di finanziamento. Tre
stranezze. La prima:- quest’opera non ha tutte le coperture finanziare per
l’intero percorso. La seconda:- quest’opera fa parte del cosiddetto Corridoio
“Scandinavia-Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario e
non è immaginabile pensare di chiudere lo Stretto al traghettamento dei treni.
La terza:-che con la somma complessiva del finanziamento previsto per la
realizzazione della sola Palermo-Catania (5.757 milioni) si potrebbero
raddoppiare e velocizzare la Pa-Me (Castelbuono-Patti), la Me-Ct
(Giampilieri-Fiumefreddo), la Catania Acquicella-Siracusa, la velocizzazione
della Siracusa-Ragusa-Gela-Calatnissetta e per ultimo la velocizzazione della
Trapani-Palermo.
Ma
si continua a parlare solo ed esclusivamente della Palermo-Messina-Catania con
un costo totale nel Contratto di programma 2012-2016 di 8.613 milioni di euro
ma al momento le uniche e sole risorse previste sono 829 milioni di euro.
Ritornando
sulle problematiche della dismissione del progetto di traghettamento, in pochi
hanno il coraggio di prendere posizione nei confronti di un governo che sta
finendo di affossare la Sicilia da tutti i punti di vista. Si ha la sensazione
che il governo e RFI non giochino a carte scoperte, di certo un piano per la smobilitazione
dello Stretto c’è, ma dipenderà di sicuro dalle prese di posizione dei
governatori di Calabria e Sicilia, i quali assieme dovranno far sentire i loro
bisogni di mobilità costringendo il governo a far mantenere il rispetto della
continuità territoriale ferroviaria sullo Stretto.
Il
nodo sta tutto qui e nei “Corridoi Europei della Rete TEN”.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 27 gennaio 2015
I treni non superano lo Stretto…e l’Assessore Pizzo pensa ai grossi investimenti.
Desideriamo intervenire sulle dichiarazioni dell’assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia di sabato 24 gennaio scorso.
In mancanza di investimenti, di ammodernamento/velocizzazione delle attuali linee ferrate la Regione Sicilia è cauta e punta su obiettivi precisi. L’Assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia dichiara: - “Avere dei servizi moderni e migliori di quelli attuali e quindi più efficienti ed efficaci e quindi minori tempi. L’attraversamento dello Stretto è una rottura di carico che dura tra le 2 ore e le 2 ore e mezzo, quindi è inutile fare l’alta velocità. Poi quando ci siano dei tempi di percorrenza che complicano a fermarsi. Noi dobbiamo puntare a servizi migliori non spaventandoci dei cambiamenti e delle modernità”. Continua l’assessore Pizzo (dice il cronista) che ricorda il progetto dei 5 miliardi per la CT-PA-ME e sulla volontà da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di non penalizzare la Sicilia. E sull’attraversamento dello Stretto continua: - “Ciò sarebbe antinomico, assurdo e contraddittorio che se in cambio di questo grossissimo investimento in infrastruttura si avesse una diminuzione dei servizi".
Dichiarazioni che riteniamo senza un senso logico e senza una presa di posizione a tutela dei posti di lavoro e per salvaguardare quei cinque treni rimasti che ci collegano al “Continente Italia” nel rispetto della “Continuità Territoriale” e dell’art. 3 della Costituzione Italiana. E che qualcuno spieghi ai Siciliani quali sono gli obiettivi della Regione in ordine alla mobilità per l’attraversamento dello Stretto.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 26 gennaio 2015
La continuità territoriale negata, le Ferrovie abbandonano la Sicilia.
L'analisi. Soppresse definitivamente le
tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal
resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo
I grafici.
Chi
controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli
inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia
portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in
aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente
quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un
depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i
convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14
giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga
percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmentecarenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti.
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la
Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai
collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare
quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela,
Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero
interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in
passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e
dei vagoni.
Trenitalia:"Da gennaio convogli più puntuali".
Palermo. Dopo l'analisi del Comitato Pendolari Siciliani, le Ferrovie replicano: "Lo studio è apprezzabile, ma non contiene le ultime performance".
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Treni Sicilia, più del 60% in ritardo o soppressi ma un terzo è in anticipo
Palermo. In attesa che lo Sblocca Italia porti l'Alta velocità
"light" sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, il Comitato
dei pendolari siciliani attacca Regione e Trenitalia attraverso i dati dell'ultimo
monitoraggio sui treni siciliani. Il report, stilato da Giosuè Malaponti e
Fabrizio Gemelli, dà un'istantanea sul servizio offerto ai siciliani nell'ultimo
bimestre 2014. Nello specifico, 2.578 treni sulla direttrice ionica
"Messina-Catania-Siracusa" e 1.134 treni sulla tirrenica
"Messina-Palermo". Sul totale dei 2.578 treni monitorati sulla
"Me-Ct-Sr", il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo, solo il
7,29% (188 treni) è arrivato in orario, e 56 sono i soppressi, pari al 2,17%.
Le ore complessive di ritardo sono 163. Il dato che però stupisce è sugli
arrivi in anticipo: 838 treni, il 32,51% del totale. «I dati dimostrano che i
cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito ad un terzo dei
treni di arrivare in anticipo sull'orario ufficiale previsto, accumulando 1.383
minuti di anticipi, pari a 23 ore». Per il Comitato, quindi, Trenitalia
userebbe l'escamotage di mantenere una traccia di orari molto elastica per
ammortizzare i ritardi intermedi e arrivare in anticipo a destinazione.
«Abbiamo calcolato - sostiene Malaponti, presidente del Comitato - che è
possibile ridurre i tempi di percorrenza di un 10-15%, ovvero di 10-15 minuti
per ogni traccia oraria».
Sulla "Pa-Me", le cose non cambiano: il 67,20% (762 treni), è
arrivato in ritardo, soppressi il 2,03% (23 treni) e solo il 7,23% (82 treni) è
arrivato in orario. Le ore complessive di ritardo salgono a 204. Anche qui,
quasi un terzo dei treni (290, cioè il 25,57%) è in anticipo. «Ma - precisa
Malaponti - sempre grazie a orari molto larghi. Chi controlla l'operato di
Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno
pagati comunque? Chi dovrà, se previsto, sanzionare Trenitalia? Presenteremo
tali quesiti e i dati raccolti all'Autorità nazionale di regolazione dei
trasporti. L'obiettivo è sensibilizzare Regione e Trenitalia a rilanciare gli
investimenti».
Davide Guarcello - La Sicilia - Giovedì 22 Gennaio 2015 I FATTI Pagina 7
sabato 24 gennaio 2015
Treni, aerei, navi: Niente Continuità Territoriale per la Sicilia
Ritorna
lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, così come è successo agli
inizi del 2009. Tagli che poi sono stati ridimensionati, lasciando ai siciliani
solamente quattro coppie di treni da e per il nord (Roma e Milano). E come
allora i soliti interventi dei sindacati del settore, qualche interrogazione da
parte di qualche politico attento e i rumors dei lavoratori del settore che
vedono svanire il proprio posto di lavoro. A questi fatti c’è da registrare il
tempismo dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana alla Kore di Enna nel
presentare ai sindaci dei Comuni interessati la velocizzazione della
Palermo-Catania-Messina. Come a dire da un lato vi allontaniamo dal raggiungere
il Continente dall’altra vi regaleremo un’ulteriore (faraonica) infrastruttura
sempre se verrà realizzata. Non vogliamo ritornare sui 30 milioni di euro finanziati
dal 2010 per raggiungere gli stessi risultati sulla Palermo-Catania, investendo
le attuali risorse previste per modernizzare l’attuale rete ferroviaria. Oggi
invece, ci aspettiamo un intervento ed una forte presa di posizione da parte
del Sindaco dei Siciliani, On. Crocetta, nei confronti di uno Stato e di un
Governo che ha deciso definitivamente di “Isolare” la nostra terra e il nostro
futuro. Onorevole Presidente, non basta andare in Procura a denunciare il
malaffare, oggi serve tutto il suo impegno per evitare che la “Continuità
Territoriale”, che spetta di diritto alla nostra Sicilia e noi ai Siciliani,
venga sottratta definitivamente.
Giosue Malaponti - Comitato Pnedolari Siciliani - Ciufer
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