L'analisi. Soppresse definitivamente le
tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal
resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo
I grafici.
Chi
controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli
inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia
portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in
aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente
quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un
depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i
convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14
giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga
percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmentecarenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti.
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la
Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai
collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare
quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela,
Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero
interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in
passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e
dei vagoni.
Nessun commento:
Posta un commento