Il caso. Pessimismo nei paesi madoniti dopo l'interruzione dell'autostrada tra Scillato e Tremonzelli
Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
martedì 14 aprile 2015
Catania-Palermo, l'alternativa che non c'è
Palermo. Una
richiesta importante da parte nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di
Trenitalia che questa nuova coppia di treni abbia le giuste coincidenze in
arrivo a Catania per proseguire verso Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a
Palermo in direzione Trapani e che ai primi treni del mattino venga fissato
l'orario di partenza alle 05.00 così come avviene per i treni da Messina a
Palermo e viceversa.
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domenica 12 aprile 2015
Treni pseudo veloci sulla Catania-Palermo
Si doveva
aspettare questa inaspettata chiusura di un tratto dell’A19 per evidenziare il
problema mobilità su ferro tra Palermo e Catania. Mercoledì 16 aprile era
previsto un incontro tra i sindaci di Catania, Enna, Caltanissetta e Palermo
per concordare due nuove coppie di treni, in vigore al cambio orario di giugno,
sulla tratta ferroviaria, biblica riferita i tempi di percorrenza,
Palermo-Catania. Questo evento eccezionale ha fatto sì di far partire,
giustamente questo servizio ma ci lasciano in dubbio i lunghi tempi di
percorrenza 191 minuti salvo ritardi, pari a 3 ore e 11 minuti. Sono trascorsi
due anni dal 28 febbraio 2013 data della sottoscrizione da parte del
governatore Crocetta del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) nel quale
venivano evidenziato a pagina 8 (si allega slide Cis) i tempi di percorrenza
attuali della Catania-Palermo in 2 ore e 45 minuti ma di questi orari di
percorrenza a tutt’oggi nemmeno l’ombra. Una richiesta importante da parte
nostra all’assessore Pizzo e ai dirigenti di Trenitalia che questa nuova coppia
di treni abbia le giuste coincidenze in arrivo a Catania per proseguire verso
Messina e Siracusa e lo stesso dicasi a Palermo in direzione Trapani e che ai
primi treni del mattino venga fissato l'orario di partenza alle 5.00 così come
avviene per i treni da Messina a Palermo.
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sabato 4 aprile 2015
Report del Comitato Pendolari Siciliani su 150 convogli solo 42 sono in orario
S.Agata Militello. Report del Comitato Pendolari Siciliani, Malaponti: questi dati non ci inducono ad essere ottimisti.
Il primo aprile su 150 treni monitorati ben 108 in ritardo
Palermo. Non è uno scherzo, ma l'istantanea scattata dal Comitato Pendolari siciliani. "Quali controlli su Trenitalia?"
venerdì 3 aprile 2015
"Nuove navi e più fondi" Franza, sbarco a Catania
Messina addio, lo scalo etneo "ub" per le tratte con Napoli. Investiamo in una città con più sensibilità e infrastrutture.
Pendolari Siciliani: Pesce di aprile di Trenitalia in Sicilia su 150 treni monitorati 108 in ritardo
Visti
i disagi subiti dei pendolari nella prima mattinata di ieri, abbiamo voluto
fare un monitoraggio dei treni dell’intera giornata su alcune delle più
importanti tratte ferroviarie siciliane.
Monitoraggio che abbiamo voluto
attuare non poteva essere un pesce d’aprile ma per renderci conto di tanto in
tanto cosa succede alla circolazione ferroviaria nell’Isola.
Nell’attesa
di capire se l’assessore ai trasporti Giovanni Pizzo si sia convinto a voler
presentare ai pendolari i contenuti del “Contratto di Servizio” per il trasporto
ferroviario, prima di essere sottoscritto dalla Regione Siciliana e da
Trenitalia.
Ritornando
al monitoraggio questi sono i risultati sulle tratte ferroviarie monitorate:
Trapani
– Palermo
Treni
monitorati 17 in orario 5 in ritardo 12 minuti accumulati di ritardo 75
Agrigento
– Palermo
Treni
monitorati 24 in orario 1 in ritardo 23 minuti accumulati di ritardo 447
Palermo
– Messina
Treni
monitorati 40 in orario 12 in ritardo 28 minuti accumulati di ritardo 249
Messina-Siracusa
Treni
monitorati 69 in orario 24 in ritardo 45 minuti accumulati di ritardo 523
Il
bilancio dei ritardi in questo primo giorno del mese di aprile riteniamo sia
molto pesante visti i risultati: su 150 treni monitorati 42 di questi sono in
orario e i rimanenti 108 hanno accumulato un ritardo complessivo di 1294 minuti
pari a 21 ore e 34 minuti.
Una
domanda ci sorge spontanea, quale penalità è prevista nel redigendo Contratto
di servizio in una situazione del genere? Quali e che tipo di
sanzioni sono previste all’impresa ferroviaria? Come verranno valutati i
cinque minuti di ritardo dall’orario di arrivo che Trenitalia non
considera come ritardo?
Ad oggi non ci è dato
ancora conoscere i contenuti di questo contratto, in barba alla trasparenza e
alla partecipazione di chi in tutti questi anni si è adoperato per
migliorare le condizioni di viaggio e che doveva essere la base per la
redazione di questo importante documento che detterà le regole per un trasporto
ferroviario più efficiente ed efficace per l’utenza pendolare siciliana,
ma all’assessore Pizzo tutto questo non interessa. Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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mercoledì 1 aprile 2015
Trenitalia sopprime una coppia di treni sulla Modica-Ragusa-Gela
Ragusa. Dal
30 marzo altri due treni degli otto rimasti sono stati soppressi; si tratta dei
treni 12554 Gela-Modica e del treno 12851 Modica-Gela. La motivazione (non
comunicata ufficialmente) è che il materiale del treno 12581, che arriva a Gela
dopo le ore 21, e che sosta tutta la notte presso quella stazione, è oggetto di
continui furti di carburante.
Trenitalia ha preferito eliminare il problema
alla fonte, tagliando la coppia di treni, anziché promuovere azioni energiche
contro i continui furti di carburante che hanno impedito diverse volte la
partenza del treno la mattina successiva verso Ragusa e Modica.
Adesso nel
pomeriggio non circolano più treni sulla tratta, come già avviene nella maggior
parte della giornata. Vale
la pena ricordare che la scarsa circolazione di treni ha già provocato
l'ossidazione dei binari e la messa fuori uso dei circuiti elettrici; cosa
accadrà adesso? Si vuole provocare la chiusura della linea?
Mentre
si annunciano lavori per 35 milioni di euro per la velocizzazione della tratta
Canicattì-Licata-Gela-Comiso, che dovrebbero realizzare la sinergia
treno-aereo, la realtà è sempre quella squallida dei tagli e del disprezzo per
il servizio ferroviario in questa zona della Sicilia, da parte di chi detiene
il servizio.
Mentre
si lavora per rimettere in piedi il servizio di metropolitana di superficie a
Ragusa che darebbe lustro a una linea storica interessante da molti punti di
vista, e che oggi potrebbe fare un tuffo nella modernità di un servizio utile a
tutta la comunità del comprensorio del Sud-Est, a Palermo pensano bene di
tagliare i nostri pochissimi treni rimasti.
Mentre
l'assessorato regionale assieme a RFI e Trenitalia da oltre un anno non
rispondono alle richieste di incontro da parte del Comune di Ragusa per
ripristinare il servizio pendolari sul territorio provinciale, ridotto a
qualcosa di inservibile per i troppi tagli degli scorsi anni, i vertici
ferroviari siciliani continuano ad affossare il trasporto su ferro che invece
dovrebbero gestire e tutelare.
Non
sappiamo se l'assessore regionale alle infrastrutture Pizzo sia al corrente di
quanto accade in provincia d Ragusa. Sappiamo che per il 2 aprile ha convocato
i sindaci dei capoluoghi di tutta la Sicilia per esporre le linee del contratto
di servizio che sta siglando con Trenitalia. Cosa racconterà al sindaco e agli
amministratori di Ragusa? Che per questo
territorio ci sono solo tagli, tagli e solo tagli, mentre le uniche idee di
rilancio sono per Palermo, Catania e Messina?
Auspichiamo
che la delegazione ragusana faccia sentire alta la propria protesta, chiedendo
in premessa che i due treni soppressi due giorni fa vengano immediatamente
reinseriti in servizio; che si ripristinino i treni per pendolari soppressi nel
2010 in modo da offrire un servizio decente a chi si muove per lavoro, e che si
inserisca la metropolitana di superficie di Ragusa nell'accordo di servizio.
Inoltre, auspichiamo che chiedano che il progetto di velocizzazione
Canicattì-Comiso non sia un semplice intervento di manutenzione, ma un vero
piano di rilancio che preveda il raccordo della linea attuale con l'aeroporto e
la costruzione di una stazione ferroviaria all'aeroporto Pio La Torre.
Altrimenti
non comprendiamo cosa sia stato invitato a fare il primo cittadino di Ragusa, e
cosa ci vada a fare a Palermo il sindaco Piccitto se non chiede questo minimo
di cose che rappresentano una modesta quota di quel risarcimento che il
territorio aspetta per aver subito anni di depotenziamento della struttura
ferroviaria e dei servizi erogati.
Ragusa,
1-4-2015
Il
coordinatore provinciale CUB Trasporti - Pippo Gurrieri
lunedì 30 marzo 2015
Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia poco trasparente e partecipativo.
In
merito alle ultime dichiarazioni dell’assessore ai trasporti Pizzo, rilasciate sul
Contratto di Servizio, nell’assemblea dei sindacati al Palacultura di Messina il
25 marzo, cito testualmente: - Il contratto di servizio sta andando molto
avanti, nel senso che noi non eravamo abituati perché non avevamo esperienza,
ci stanno lavorando fortemente, l’azienda ci sta dando una mano. Il rapporto
con i sindacati e le parti sociali è stato continuo su questa cosa….un
contratto che durerà sino al 2020-.
Riferendoci
a queste dichiarazioni che riteniamo irrazionali e strane, desideriamo fare
alcune riflessioni:
1
– Abbiamo ripetuto più volte ed in tutte le sedi di stare attenti a Trenitalia nella
redazione del contratto di servizio che farà valere, di sicuro, tutto il suo
peso di monopolista, mentre l’assessore candidamente dichiara che l’azienda gli
sta dando una mano. Cosa alquanto strana e assurda.
2
– Si è sempre parlato di sottoscrivere un “Contratto di Servizio Ponte” sino al
2018, per i tempi ristretti nel poter predisporre e bandire una gara pubblica
per l’affidamento del trasporto ferroviario isolano, mentre l’assessore
dichiara che la scadenza è il 2020, ed anche questa affermazione è illogica.
3
– Il rapporto con le parti sociali tra le quali pensiamo e presumiamo ci siano
anche i comitati dei pendolari, risale
ad un incontro del 29/12/2014 andato deserto e ad una successiva email di
invito a far pervenire delle proposte sul contratto di servizio dell’8/1/2015
senza conoscerne i contenuti e/o le linee guida del redigendo contratto. 4 - Contestiamo
le recenti dichiarazioni dell’assessore Pizzo nel voler fare un tavolo tecnico
con Trenitalia e i Sindacati escludendo a priori da questo tavolo i Comitati
dei Pendolari Siciliani, almeno i più rappresentativi. Ribadiamo all’assessore
Pizzo che nell’incontro del 19/12/2013, tra l’assessore pro-tempore Bartolotta,
i Sindacati e i Comitati dei Pendolari, era stato chiesto e costituito un
Comitato di verifica e controllo sul redigendo Contratto di Servizio, composto
dai Sindacati e dai Comitati. Desideriamo capire perché l’assessore Pizzo, a
differenza degli altri assessori che lo hanno preceduto (Bartolotta e Torrisi)
non voglia tenere in considerazione l’impegno preso dalla Regione Siciliana
cogliendo le opportunità e i suggerimenti che i maggiori utenti-pendolari
possano dare al redigendo contratto.
5
– Sulla sfida treno-bus sulla Messina-Palermo, per l’assessore Pizzo è
importante che sia il treno a vincere la sfida anche se di qualche minuto nei
confronti del bus. Cosa intende fare l’assessore Pizzo a differenza di quanto
volevano mettere in atto i precedenti assessori Bartolotta e Torrisi in merito
alle concessioni del gommato? I precedenti assessori avevano paventato la
possibilità di rivedere le concessioni dei bus legandoli al servizio della mobilità
ferroviaria eliminando così molte corse bus parallele agli orari delle corse
dei treni, prevedendo invece un raccordo tra bus-treno-bus.
In
Sicilia, per il dato che abbiamo trovato sul Tpl-extraurbano risalente al
gennaio 2012, vengono effettuati e quindi rimunerati dalla Regione Siciliana
77.622.511 di km-bus e di questi circa il 25% pari a 19.316.309 km-bus vengono
effettuati dall’Azienda Siciliana Trasporti.
Ci
sembra doveroso fare un breve excursus sul Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario in Sicilia. La spesa prevista ammonta a 111,5 milioni di
euro e 9,5 milioni sono i km/treno da mettere in esercizio in tutta la regione.
Abbiamo
iniziato la nostra battaglia sul Contratto di Servizio da quel 7 settembre 2009
in cui a Roma venivano convocate tutte le regioni per sottoscrivere il
Contratto. La Regione Siciliana, in quell’occasione rappresentata
dall’assessore ai trasporti Nino Strano, vi partecipò ma non aderì prendendo
qualche giorno di tempo. Di giorni ne sono trascorsi 1925 pari a 5 anni 6 mesi
e 20 giorni circa ed ancora siamo lì ad aspettare questo fantomatico, poco
trasparente e partecipato Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in
Sicilia. Da tenere presente che in tutti questi anni i Comitati dei Pendolari
hanno dialogato con l’impresa ferroviaria Trenitalia ottenendo sempre risposte
chiare, fattive e riscontrabili sulle proposte apportate al miglioramento dei
servizi ferroviari. Tenuto conto, inoltre che l’impresa ferroviaria non era
tenuta a confrontarsi con l’utenza dato che il Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario era ed è a tutt’oggi intrattenuto con il Ministero dei
Trasporti. E allora la domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria
Trenitalia ha fatto tesoro dalle informazioni suggerite dall’utenza-pendolare,
perché l’istituzione Regione non vuole prendere e tenere in considerazione nè
il Comitato di verifica e controllo né quanto hanno da dire i comitati dei
pendolari sul redigendo contratto di servizio???
Giosuè
Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 24 marzo 2015
Assemblea Popolare “Contro i tagli alla Continuità Territoriale “, che si terrà domani 25 marzo a Palazzo Zanca
In letteratura è ampiamente dibattuto il
legame esistente tra lo sviluppo economico di un’area e la presenza di una
buona rete infrastrutturale. Un forte e moderno servizio ferroviario è
indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente ed efficace.
Cosa chiediamo, in occasione
dell’Assemblea Popolare “Contro i tagli alla Continuità Territoriale“:
§ che -Ferrovie
dello Stato- predispongano un progetto di modernizzazione e velocizzazione
inteso nel vero senso della parola per assicurare la continuità territoriale
effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa, non mettendo a rischio posti di
lavoro anzi chiediamo di integrare i lavoratori ex Ferrotel.
§ che il
Governo e la Regione Siciliana non cadano nella tentazione di ritenere che il
trasporto pubblico - diritto costituzionale garantito - debba rientrare
necessariamente nella logica del profitto: la continuità territoriale va
assicurata con le giuste risorse pubbliche, al netto delle mere logiche di
mercato.
§ al
Governo e alla Regione Siciliana l’impegno ad assicurare sempre le risorse e le
relative coperture finanziarie necessarie a garantire ai siciliani il diritto
alla continuità territoriale con un servizio moderno di velocizzazione ed
ammodernamento così come avviene in altre Stati europei.
§ di poter
prendere visione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario
siciliano, prima della sua sottoscrizione, per la realizzazione di uno
strumento più a misura dell’utenza.
§ di sapere che
fine ha fatto la gara pubblica per l’acquisto di n. cinque nuovi treni bandita
circa un anno fa?
§ di conoscere a
che punto è il nuovo Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità, strumento
propedeutico per accedere ai finanziamenti pubblici europei per le
infrastrutture?
§ di conoscere
quali sono le infrastrutture ritenute prioritarie e strategiche per ottimizzare
la viabilità ferroviaria, stradale, aerea e marittima?
A queste domande chiediamo risposte
certe ed esaustive.
Per quanto riguarda la Continuità Territoriale sullo Stretto di
Messina, chiamiamo a raccolta tutte le forze sociali, sindacali e politiche
attive sul territorio affinché tutti assieme si faccia un fronte comune contro
questa decisione irricevibile ed inaccettabile da parte delle Ferrovie dello
Stato, anche se rinviata a fine anno, per difendere i nostri diritti di
cittadini italiani e, per chiedere un servizio di trasporto pubblico efficace
adeguato alle esigenze di una mobilita moderna che non crei disagi e
disservizi.
Non ci rassegneremo a vedere la Sicilia
privata dei necessari collegamenti e respingiamo il ruolo passivo della Regione
Siciliana, spettatrice di decisioni che la vedono privata di diritti
irrinunciabili per tutti i residenti nell’Isola.
Il trasporto ferroviario e di traghettamento dei treni
va rilanciato e diventi perno e volano degli scambi commerciali e vettore reale
per il rilancio dell’economia e del turismo siciliano nell’ottica delle Reti e
dei Corridoi Europei e Mediterranei.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
domenica 22 marzo 2015
Atm: ancora incognito lo stato di salute
Visioni contrastanti sul futuro dei trasporti pubblici messinesi, ma i fruitori sono soddisfatti del servizio. Il piano d'esercizio prevede 51 autobus e 8 tram ripartiti su 40 linee nei giorni feriali.
Raddoppio FS. Cefalù-Castelbuono, lavori al via
Presentati a Pollina i dettagli dell'appalto. Partiranno il prossimo 9 aprile i lavori preliminari per il raddoppio ferroviario "Cefalù-Castelbuono". Ben 12,3 km di nuova linea, circa 20 km di tunnel (6 dei quali a doppia canna).
Sicilia isolata dalle Ferrovie, tutti muti tranne i vecchi
Vorrei precisare una volta per tutte che la Sicilia è un isola e in quanto tale è circondata dal mare e non ha alcun collegamento con quella terraferma chiamata continente o Italia.
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La denuncia: "Impossibile prenotare i treni"
Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142 Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
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martedì 17 marzo 2015
«Ferrovie, il potenziamento non passa da qui» Filippo Cavallo.
Vittoria. «In
questa fase non è previsto alcun intervento nei passaggi a livello che
circondano la città»
Vittoria non avrà alcun vantaggio o migliorie dal progetto di potenziamento
della rete ferroviaria della tratta Canicattì-Gela-Comiso, almeno in questa fase
del progetto che prevede la realizzazione della suddetta tratta in virtù
dell'aeroporto di Comiso.
Un
progetto del costo di circa 32 milioni di euro che nei fatti dovrebbe ridurre i
tempi di percorrenza (anche se pare si tratti di sole 10 minuti) grazie alla
rettifica del percorso e la sistemazione delle opere di sedime, cioè traversine
e rotaie.
Ma
in questa fase non è previsto alcun intervento in merito ai passaggi a livello
che circondano la città di Vittoria.
A
darne notizia, il vicesindaco, Filippo Cavallo, a margine dell'incontro
parlemitano avuto con i dirigenti di Rfi-Rete ferroviaria Italiana in merito al
progetto di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea
Canicattì-Gela-Comiso.
"Il
finanziamento attuale - dice - riguarda solo il rifacimento della tratta
Canicattì-Gela-Comiso. Però mi è stato assicurato che gli interventi da noi
richiesti potranno essere effettuati in un secondo momento".
In
quella sede il vicesindaco Cavallo ha rappresentato le difficoltà e la
pericolosità dei passaggi a livello presenti a Vittoria, diventando dei veri e
propri cancelli che impediscono il regolare traffico veicolare: basta pensare
alle difficoltà delle ambulanze per raggiungere l'ospedale o le persone da
soccorrere.
In
tal senso non sono nuove le denunce più volte fatte dalla Cna di Vittoria nel
segnalare i diversi episodi accaduti e nel sollecitare l'amministrazione
comunale ad intervenire per eliminare il pericolo.
Purtroppo
allo stato attuale non sarà possibile far nulla, anzi chiedono al comune una
seria documentazione in cui viene fotografata la situazione con relativi
interventi e costi. "Per queste opere i vertici di Rfi - ha asserito -
hanno chiesto al Comune una collaborazione tesa a fornire studi di massima e
progetti preliminari, che potranno essere inseriti nella programmazione
2014-2020 dei fondi strutturali".
Le
notizie giunte da Palermo non confortano la locale Cna, sull'argomento da
sempre in prima linea. "Valutiamo positivamente l'impegno dell'assessore
Cavallo - ha dichiarato Giorgio Stracquadanio della Cna -. Ricordo che circa un
anno e mezzo fa abbiamo anche presentato all'allora assessore una
documentazione con una serie di soluzioni.
Da
allora il silenzio".
Giovanna
Cascone - La Sicilia - Sabato 14 Marzo 2015 Ragusa Pagina 39
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lunedì 16 marzo 2015
Metropolitana, occasione mancata. Il docente universitario Russo ha fatto il punto della situazione al convegno della Cub
Ragusa. Il nodo centrale della questione metropolitana di
superficie è che a Ragusa esiste già un'infrastruttura. Il professore Francesco
Russo, docente di progetti di sistemi di trasporto presso l'università di
Reggio Calabria, in occasione del convegno sulla metro-ferrovia che si è svolto
alla sala Avis venerdì pomeriggio, ha ricordato ai ragusani la presenza di
questa condizione fortunata per il territorio.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Condizione che, però, non è sfruttata dal territorio stesso. Ed è questo il motivo principale per cui da anni la Cub trasporti cerca di persuadere gli enti locali, in particolare il Comune, ad avviare finalmente un percorso virtuoso che porti alla realizzazione della metro.
Il convegno del 13 marzo è stato organizzato anche da Legambiente, dal Comitato pendolari siciliani e dal Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, con il sostegno di "Insieme in città". Così come era accaduto otto giorni fa, in occasione della manifestazione organizzata alla stazione di Ragusa per "celebrare" il ventennale della mancata realizzazione della metropolitana di superficie, anche venerdì, mancavano i rappresentanti dell'amministrazione comunale, regolarmente invitati.
Fra le figure istituzionali erano presenti solo Gianni Iacono, presidente del consiglio comunale, e il consigliere Ialacqua; presenti anche alcuni politici che hanno avuto un ruolo nel passato recente di Ragusa, come l'on. Giorgio Chessari, l'on. Franco Antoci, il sen. Gianni Battaglia, e i rappresentanti di diverse associazioni cittadine.
Ha aperto i lavori Pippo Gurrieri, che ha ripercorso
la lunga storia della metropolitana di superficie di Ragusa, dal protocollo
d'intesa Comune-Ferrovie del 1995 al progetto preliminare di Rete ferroviaria
italiana del 2005, all'odierno Paes, sottolineando il paradosso di una
infrastruttura esistente da oltre un secolo, che non si è riuscita ad adattare
a metro. "Il costo previsto nel 1995 sarebbe stato di 8 miliardi e mezzo
di lire, per 17 km, quando per costruire una metropolitana simile ma partendo
da zero, i costi dell'epoca sarebbero stati superiori ai 400 miliardi.
Qualsiasi amministrazione - ha detto Gurrieri - non si sarebbe lasciata
sfuggire l'opportunità: a Ragusa lo hanno fatto tutte". Sono state poi
proiettate le immagini sulle fermate che dovrebbero caratterizzare! la metro di
oggi.
La prima è quella della Stazione di Ibla, poi Carmine,
Ospedale Arezzo, Stazione centrale, Colajanni, Paestum/Masserie, Asi e
capolinea, cioè Cisternazzi/nuovo ospedale. Gurrieri ha rimarcato come in 20
anni il progetto sia divenuto ancora più attuale. Giosuè Malaponti,
responsabile del Comitato pendolari siciliani è intervenuto sul tema delle
politiche di tagli di treni, come quelli annunciati sullo Stretto di Messina, e
ha evidenziato i danni provocati dai ritardi per la firma del contratto di
servizio. Il professore Russo ha fatto una puntuale analisi del percorso della
metro e dell'estensione della città attorno ad esso. "Si può prevedere un
flusso di viaggiatori, circa 20mila al giorno - ha detto il docente
universitario - ma la metro dovrebbe funzionare per determinate ore di punta e,
per il resto, dovrebbe essere attivato un Donnafugata-Modica e i treni per
l'aeroporto di Comiso: tre segmenti all'interno della medesima giornata".
Va, inoltre considerata oltre l'utenza cittadina quella turistica. "I
turisti privilegiano il treno come mezzo per spostarsi. L'accordo 2014-2020 fra
Italia ed Europa sta definendo ingenti finanziamenti per un'economia della
sicurezza - ha aggiunto il professore Russo - e per interventi infrastrutturali
basati sulla compatibilità ambientale. Da essi potrebbero arrivare le somme per
nuovi mezzi da far circolare su questa linea".
Rossella Schembri - La Sicilia
Domenica 15 Marzo 2015 Ragusa Pagina 34
sabato 14 marzo 2015
La Regione Siciliana tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.
Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da
Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity
mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a
Roma Termini.
Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire
dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare
un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di
tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri
effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per
la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per
risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.
Un altro dato importante da prendere in considerazione e
da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti per
oltre la metà dei treni a percorrenza nazionale e internazionale dell’orario
estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.
I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un
anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle
agenzie di viaggio convenzionate.
L’apertura alle vendite consentirà di programmare per
tempo gli spostamenti di lavoro, le vacanze estive nonché eventuali visite a Expo
Milano 2015, in programma dall’1 maggio al 30 ottobre.
Nonché di poter cogliere la soluzione più adatta alle
proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.
La tranche posta in vendita comprende 240 treni: 142
Frecce, 21 Intercity, 16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera,
Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al
momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è
interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.
Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma
lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di
posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci
delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di
sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.
L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del
ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa
sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i
siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.
Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e
che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica
palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere
carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al
piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo
Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.
Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi
agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica
ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del
traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.
Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno
aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il
sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene
opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a
scrivere al ministro Lupi per dichiarare il proprio dissenso a questa
scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?
E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana
occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione,
non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i
Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno
tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci
finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci
garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da
parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato”
revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno,
treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una
continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non
mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra
le due Italie.
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
lunedì 9 marzo 2015
Una mobilità sostenibile per una città sostenibile
Ragusa. Venerdì prossimo si terrà a Ragusa un convegno per dimostrare alla Città con documenti e video e fare vedere che la metropolitana potrebbe essere immediatamente realizzata nella città di Ragusa. Il convegno del 13 marzo dal titolo "Una mobilità sostenibile per una città sostenibile" che si terrà presso la sala Avis di Ragusa con inizio alle ore 17.00.
sabato 7 marzo 2015
#Ilferribottenonsitocca - Conferenza Stampa
Il 2 febbraio 2015 le Ferrovie hanno
ufficializzato l’Italia a due velocità, la discriminazione di Stato ha colpito
ancora una volta la Sicilia e la Calabria, l’intenzione di dismettere la
continuità territoriale da e per l’isola, con il conseguente ridimensionamento
del servizio di traghettamento, è l’ennesimo schiaffo ad un meridione
scientemente relegato ai margini della nazione, i diritti essenziali che in
altre latitudini si potenziano nell’estremo sud vengono soppressi. Il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato alla Commissione europea un
piano organico di interventi infrastrutturali con richiesta di finanziamento in
base ai bandi TENT-T 2014 ma non sono presenti progetti per la Sicilia. Questa
volta il territorio non è disposto alla trattativa, le soggettività che hanno
deciso di risvegliare la coscienza dei diritti si sono unite nel Movimento
Popolare #ilferribottenonsitocca che continua a registrare adesioni e consenso.
Non sarà la solita lotta di retroguardia per accettare il male minore, NOI
VOGLIAMO TUTTO e non consentiremo a nessuno di attuare la logica dello scambio
a perdere. Rivendichiamo treni europei su navi moderne a garanzia del servizio
ferroviario universale presente in tutte le regioni d’Italia, trasferimento
delle merci su rotaia per liberare le città dall’asservimento ai tir,
metropolitana del mare con mezzi veloci per i pendolari dell’area integrata
dello Stretto, metroferrovia in sinergia con il trasporto pubblico locale e tariffe
integrate tra vettori di trasporto urbano ed extra urbano, contratto di
servizio per il trasporto ferroviario regionale, potenziamento delle
infrastrutture interne e modernizzazione dei convogli ferroviari.
Nessuno dei servizi essenziali può
escluderne un altro, l’offerta dei treni a lunga percorrenza non può essere
dimezzata con la promessa di un ipotetico potenziamento del traghettamento
veloce per l’attraversamento dello Stretto a piedi, sono servizi differenti da
proporre ad utenze con diverse esigenze, i progetti di baratto saranno respinti
dal Basso, NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Dopo la manifestazione, quasi
istintiva, di San Valentino, il Movimento Popolare si compatta, si organizza e
fissa gli obiettivi: coinvolgere il territorio nella battaglia di civiltà,
pressare gli Enti locali a rigettare il piano di dismissione di FS e
rivendicare il potenziamento del diritto universale alla mobilità dell’uomo,
sostenere le lotte dei lavoratori volte alla difesa dei livelli occupazionali e
al potenziamento dei trasporti e della navigazione. #ilferribottenonsitocca
sosterrà lo sciopero generale dei ferrovieri siciliani previsto per il prossimo
25 marzo e in coincidenza con la protesta annuncia un’assemblea popolare da
preparare attraverso un percorso di confronto con il territorio siciliano e
calabrese: quartieri, scuole, associazioni, lavoratori… Saranno momenti in cui
si proverà a sfruttare l’intelligenza collettiva per avanzare proposte in tema
di trasporti ponendo al centro le esigenze della popolazione:
10 marzo ore 17 incontro con
l’associazione “Stai con noi”;
10 marzo ore 18 incontro con la
popolazione calabrese presso “Nuvola Rossa” Villa S.G.;
11 marzo ore 10 consiglio della I e
della II circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso lo Stadio
San Filippo (sede II Circoscrizione);
12 marzo ore 16,30 consiglio della III
e della IV circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso il
Salone delle Bandiere del Comune di Messina;
13 marzo ore 18 Consiglio della V e
della VI circoscrizione, aperto gli interventi dei cittadini, presso il salone
della chiesa San Francesco d’Assisi a San Licandro;
Dal 10 al 20 marzo, assemblee
studentesche presso i principali istituti scolastici superiori di Messina
25 Marzo ASSEMBLEA POPOLARE SICILIA E
CALABRIA
Il Movimento invita inoltre tutte le
associazioni e i movimenti cittadini che volessero organizzare incontri sulla
tematica della mobilità a contattarci alla mail ilferribottenonsitocca@gmail.com
Trasporti, Sicilia letteralmente a pezzi
Ancora ombre sul futuro dell'area dello Stretto tra rottura di carico e traghettamento veloce.Tpl ancora in attesa dei contributi regionali del 2014, sono a rischio 8 mila posti di lavoro e i collegamenti interni.
La pazza idea del Ministro: Stop ai treni sullo Stretto
I trasporti tagliano 47 milioni e saltano gli Intercity sullo Stretto diurni tra la Calabria e l'Isola. Ma scoppia la polemica e il progetto si ferma. Fino a quando?
mercoledì 4 marzo 2015
A due anni dalla chiusura della tratta disagi sulla Trapani-Alcamo via Milo
A
nulla secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente.
lunedì 2 marzo 2015
Miglioramenti alla circolazione dei treni regionali veloci 3830 e 3831 sulla Me-Pa
Miglioramenti alla circolazione dei treni
regionali veloci 3830 e 3831 sulla Me-Pa
Numerose segnalazioni, associate a varie
raccolta firme, sono pervenute al nostro Comitato Pendolari Siciliani, in merito
alle future restrizioni sulla circolazione dei treni in oggetto ed alla
richiesta di inserimento della fermata presso la stazione di S. Stefano di
Camastra.
Sul punto, molteplici sono le motivazioni
addotte, tra le quali si ricordano la sicurezza del viaggio, il maggiore comfort
rispetto agli altri mezzi di trasporto pubblici e/o privati, il minore esborso
economico, etc.
In particolare:
1) il treno Rv 3830
Palermo ( 05.05 ) Messina
(08.00) si è rivelato un mezzo di
trasporto puntuale e velocissimo, che consente l’arrivo nella città di Messina in tempi minori
rispetto ai vettori che transitano sul
gommato; inoltre la fermata presso la stazione
in premessa non pregiudicherebbe i tempi di circolazione del treno in
quanto lo stesso arriva alla stazione di S. Agata Militello alle ore 06.43 per poi ripartire dopo cinque
minuti per incrocio programmato con il treno R12755;
2) il treno Rv 3831
Messina (13.55) Palermo (17.29) potrebbe
consentire agli utenti di servirsi di un mezzo “ veloce “ rispetto al
successivo treno n. 12765, riducendo
notevolmente i tempi di attesa; in questo caso
sarebbe auspicabile una leggera modifica alla attuale programmazione,
nel senso di posticipare la partenza del citato treno dalla stazione di Messina
C.le di 10-15 minuti in modo tale di evitare
la sosta forzata alla stazione di Patti, alla stazione di Capo d’Orlando
, pari a circa 15 minuti
complessivi e consentire ai numerosi Pendolari/Clienti di accedere al
servizio nelle stazioni intermedie compatibilmente con le proprie esigenze di
lavoro.
Quanto
sopra premesso, si confida in un intervento, e si rappresenta l’urgenza in
quanto tali restrizioni come da programmazione oraria entreranno in vigore da
Giugno 2015.
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti
Trenitalia spa per la regione Siciliana
RFI spa per la regione Siciliana
Sigg. Sindaci dei Comuni di: Termini Imerese,
Cefalù, S. Stefano di Camastra, S. Agata Militello, Capo d’Orlando, Patti,
Barcellona e Milazzo.
Mondì Francesco
Pendolari S.Agata Militello-Messina
Comitato Pendolari Siciliani-CIUFERsabato 28 febbraio 2015
Orsa e Pendolari: nelle mani di nessuno. La Continuità Territoriale ha i mesi contati
A 14
giorni dalla manifestazione di Messina Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la
musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis”
della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e
nazionale.
Gira e
rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni
c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella
Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. #ilferribottenonsitocca
#pendolarisiciliani #lacontinuitàterritorialehaimesicontati
venerdì 27 febbraio 2015
Sicilia: "La Continuità territoriale ha i mesi contati"
Messina.Vien
proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un
improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di
Messina “Ilferribottenonsitocca” ci
sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de
profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica
regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del
traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di
alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei
Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun
taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato
per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio
2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo
in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio
2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il
piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di
interpretazione, che è allo studio l’ipotesi
di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a
piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il
significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le
regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a
raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto
da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella
sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di
traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei
pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i
passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due
piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la
continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si
aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T
(Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e
marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che
politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato
il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare
l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e
scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta
a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i
pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità
territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare
per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non
saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto
costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli
pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di
mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono
necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la
discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti
locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2
febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata
dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del
25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto
del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza
della politica il progetto di dismissione è confermato.
Comitato
Pendolari Siciliani Ciufer
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OR.S.A. Sicilia
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Giosuè Malaponti
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Mariano Massaro
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giovedì 26 febbraio 2015
Tratta ferroviaria Trapani-Palermo Via Milo chiusa da due anni.
Un
altro anno è trascorso, e sono due, dalla chiusura della tratta ferroviaria
Alcamo-Trapani Via Milo avvenuta, il 25 febbraio 2013, per i continui
smottamenti al sedime ferroviario. Un falso allarme è stata la riapertura alla
circolazione ferroviaria, domenica 23 novembre 2014, in occasione della
manifestazione “ In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli
Elimi” organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai
BB.CC ed altre associazioni, in quell’occasione esultammo ma con l’amara
sorpresa che l’indomani fu nuovamente richiusa al traffico ferroviario. A nulla
secondo noi sono valse le interrogazioni e/o le interpellanze dei
rappresentanti politici regionali e nazionali, se non a dimostrare che qualcosa
la politica fa ma senza alcun risultato. Già nel 2003 erano stati stanziati 300
milioni per l’ammodernamento e la velocizzazione della Palermo-Trapani, e a
distanza di dodici anni circa, tale opera viene inserita nello “Sblocca Italia”
per un importo di 491 milioni di cui finanziati 2 milioni solamente. Perché a
distanza di 2 anni la tratta ferroviaria è ancora chiusa? Quanto è stato speso
per ripristinare la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per far transitare il treno
storico sino a Segesta? Siamo convinti che le sole interrogazioni parlamentari
servano a ben poco, occorre una forte presa di posizione di tutta la classe
politica per far sì che tutte le cifre snocciolate in questi 12 anni non
restino solo fiumi di parole e inchiostro ma, una volta per tutte, che si
concretizzino per migliorare le infrastrutture siciliane che una dopo l’altra
vengono chiuse per mancanza di investimenti che in realtà sulla carta ci sono.
Giosuè
Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
martedì 17 febbraio 2015
Non servono i viaggi della speranza ma più attenzione per la Sicilia
Palermo. Apprendiamo del
viaggio che dovrà intraprendere lunedì 16 febbraio 2015 l’assessore regionale
alle infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pizzo, per andare al cospetto del
ministro Maurizio Lupi, con l’iniziativa denominata “Scusate il Ritardo”. Vorremmo
capire il perché di questa iniziativa, di questa presa di posizione dell’assessore
Pizzo. Non ne capiamo il senso. E allora vorremmo sapere cosa è stato detto in
quell’incontro dell’11 novembre 2014 nella sala riunioni del ministero dei
trasporti. Assessore Pizzo alla luce della lettera del ministro Lupi inviata ad
un quotidiano regionale, non ritiene opportuno informare i siciliani dei temi
trattati in quell’incontro almeno per stabilire una volta per tutte qual è la
verità. Ritornando al suo viaggio che riteniamo inutile, sotto tutti i punti di
vista, a maggior ragione se è vero quanto riportato su una nota stampa che andrebbe
a Roma per discutere, con il ministro Lupi, del Contratto di Servizio per il
trasporto ferroviario per la Sicilia. Documento che definisce quantità e
qualità dei servizi di trasporto ferroviario nell’isola. Per quanto riguarda il
solo Contratto di Servizio per il trasporto regionale riteniamo che non ci sia
nessuna necessità di andare a parlare con il ministro ma bensì poteva
incontrare a Palermo il Direttore di Trenitalia per la Sicilia. Tra l’altro con
i precedenti assessori ai due tavoli tenuti in assessorato il 19 dicembre 2013
ed il 15 maggio 2014 era stato concordato assieme alle sigle sindacali un
documento per la creazione di un Comitato di verifica e controllo per il redigendo
Contratto di Servizio. Ma di tutto questo lei, signor assessore non ne sta
tenendo conto. Non serve a nulla il viaggio che lei sta volendo inscenare, alla
luce anche dell’incontro palermitano con il viceministro Nencini. Quello che al
momento ai Siciliani occorre, è il rispetto del diritto alla Continuità Territoriale
così come previsto dalla Costituzione.
venerdì 13 febbraio 2015
Continuità Territoriale: Certezze e Futuro per la Sicilia
Tenuto
conto che nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche… così
termina l’art. 16 della Costituzione Italiana, ma la Sicilia è un caso a parte.
Non
devono bastare le rassicurazioni dell'Ad di Fsi Elia, non devono bastare le risposte
del Ministro Lupi, non deve bastare la richiesta del governatore Crocetta è ora
che in Sicilia si vedano i fatti ed in maniera concreta e tangibile.
E’
arrivato il momento che i politici aprano gli occhi su una realtà che sino ad
oggi non hanno voluto vedere affinché tutti assieme, amministratori, cittadini,
associazioni, lavoratori, studenti diventino protagonisti delle scelte che
riguardano il nostro territorio e un nuovo modello di sviluppo. Un sistema dei trasporti efficiente ed
efficace e di qualità, rappresenta una condizione irrinunciabile per lo
sviluppo economico e sociale della Sicilia. E’ fondamentale iniziare ad
avviarne un processo di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo attuato
con criteri programmatori, che ne superino l’attuale condizione di
arretratezza. Chiediamo che:
Il
cittadino siciliano deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfino
le proprie esigenze.
Il
cittadino siciliano non si aspetta semplicemente di essere trasportato in
condizioni di trasporto sempre più sicure, desidera anche condizioni di
trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando deve adoperare più modi di
trasporto.
Il
cittadino siciliano desidera, inoltre, che i suoi diritti siano meglio
tutelati, potendo disporre di trasporti pubblici più razionali.
La
Sicilia ha diritto ad avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo,
la mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare la
Continuità territoriale alla Sicilia.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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Continuità Territoriale. Oltre alle rassicurazioni servono fatti concreti.
Sicilia. In
riferimento alle rassicurazioni del ministro Lupi, inviate per lettera ad un
quotidiano siciliano, desideriamo intervenire sulla questione.
L’intervento
del ministro Lupi, in tutta questa vicenda a tinte fosche, dobbiamo
riconoscerlo è propizio nel chiarire, una volta per tutte, quello che si vuole
fare del trasporto-continuità sullo stretto di Messina. Siamo d’accordo con il
ministro nel voler restringere lo Stretto, in considerazione del fatto che
afferma di essere stato un sostenitore del “Ponte”. Costruzione che sicuramente
avrebbe risolto tutti i problemi di trasporto-continuità non solo con il resto
del Paese ma con l’Europa. Ci consta alla luce di tutte queste polemiche
sollevate per la poca chiarezza, dopo l’incontro romano dell’11/11/2014, di
poter dire la nostra.
Assieme a Giovanni Russo presidente
dell’Associazione Ferrovie Siciliane desideriamo suggerire un eventuale
progetto di velocizzazione confermando gli attuali treni in esercizio su Roma e
Milano a costo zero ed evitando disagi all’utenza.
Occorre, secondo il nostro punto di
vista, cambiare l’attuale composizione dei treni che dovranno attraversare
Messina e Villa per ammortizzare l’attuale rottura di carico di due ore e mezza
circa.
La composizione treno che suggeriamo
dovrebbe essere composta da un rotabile E402b con al seguito 4 carrozze tipo
UIC-Z1 (IC901), totale posti 250.
Con questa formazione treno si
otterrebbero due condizioni favorevoli: la prima - si abbatterebbero quelle
fatidiche 2 ore e mezzo circa di operazione di imbarco e sbarco senza procurare
disagi e/o fastidi di salita e discesa con bagagli a seguito per il trasbordo
treni/navi; la seconda- si diminuirebbero i tempi di percorrenza potendo
viaggiare ad una velocità massima di 200 km/h.
Secondo noi, questa deve essere la
soluzione che la Regione Sicilia deve portare avanti per evitare lo
smantellamento del trasporto-continuità, per assicurare un servizio efficiente
ed efficace e per il mantenimento dei posti di lavoro sullo Stretto di Messina
porta d’Europa. Saremo presenti assieme a tutte le altre sigle sindacali,
domani a Messina per la manifestazione "Ilferribottenonsitocca"
Giosuè Malaponti -
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
mercoledì 11 febbraio 2015
La mobilita è un diritto dei Siciliani - Striscia La Notizia 11 febbraio 2015
Sicilia Continuità
Territoriale. Riteniamo che sia giunto il momento che Regione, Comuni e Forze Sociali
assieme reclamino quanto è dovuto alla nostra terra. La Sicilia ha diritto ad
avere gli stessi servizi del resto d'Italia e non solo.
La
mobilita è un diritto dei Siciliani ed un dovere dello Stato assicurare alla Sicilia la Continuità Territoriale.Clicca sull'immagine per vedere il video
martedì 10 febbraio 2015
Sicilia. La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Sicilia.Governo, Ferrovie dello Stato e la Continuità Territoriale della Sicilia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
La Continuità Territoriale negata anche sul portale internet di Trenitalia.
Viaggiare
in treno o meglio programmarsi un viaggio in treno per raggiungere la Sicilia è
ormai un serio problema. Da diversi mesi un individuo qualsiasi che vorrebbe
programmarsi un viaggio in treno, da qualsiasi parte d’Italia, ed entra nel
portale Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane www.trenitalia.com ed
accede alla ricerca rapida si vede apparire una schermata di un’Italia mutilata
e per di più con un invito a cliccare su una città della mappa, dove mancano
Sicilia e Sardegna.
Quale
può essere la chiave di lettura per un utente che apre tale ricerca?
Forse
l’Italia ferroviaria finisce a Reggio Calabria?
E’
il segno da cogliere per i Siciliani della fine della Continuità Territoriale?
A prescindere da tutto venga ricostituita la cartina geografica dell’Italia non
tenendo conto se avrà o meno i treni per poterla percorre in lungo e largo e ad
alta velocità.
Giosue
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
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